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I codici di autodisciplina: il più importante è il codice di autodisciplina di Borsa Italiana;
le società possono decidere volontariamente di sottoporsi a delle regole che non sono
imposte da leggi e neanche da regolamenti di organi di vigilanza come la CONSOB, ma
da un insieme di società quotate che decidono di uniformarsi a determinate regole, la cui
importanza consiste nel darsi dei principi di comportamento rispettando il principio della
trasparenza. Poiché l’autoregolamentazione non è prevista da nessuna norma, la
sanzione non è di tipo amministrativo, ma nell’avere l’obbligo di rendere noto al mercato
quali sono i principi a cui non ci si è uniformati e spiegare il perché; questa metodologia
viene definita complain or explain, cioè o rispetti il principio o devi spiegare perché non è
stato rispettato, in maniera razionale e plausibile, sarà poi il mercato a giudicare.
Fonti normative:
Le norme primarie sono le leggi, nel caso delle società quotate la normativa di
• riferimento è il TUF(D.Lgs 58/98), cioè un testo che tratta delle fattispecie tipiche delle
società quotate (testo unico della finanza). Le norme di legge per essere introdotte e
poi modificate richiedono del tempo. Il legislatore fissa per le norme primarie dei
principi inderogabili e rinvia poi ad un’autorità amministrativa(organi secondari) la quale
emana dei regolamenti.
• Le norme secondarie forniscono dunque una disciplina di dettaglio, tra queste si
ricordano i regolamenti Consob n. 11971/99(c.d Regolamento Emittenti) e n.
11768/98(c.d Regolamento Mercati).
• Le norme di regolamentazione della Borsa, tra queste si ricordano il Regolamento e le
Istruzioni emanate da Borsa Italiana S.P.A; Borsa Italiana svolge dunque anche
un’attività di controllo.
• Codice di Autodisciplina, si potrebbe svincolare dal rapporto diretto con le altre norme,
non vi è infatti un rapporto gerarchico con le suddette fonti. Si tratta di principi che le
stesse società quotate si danno, l’autoregolamentazione è così forte che ha
condizionato le stesse norme di legge. Può regolamentare anche qualcosa che non è
regolamentato dalle norme primarie. E’ redatto dal “Comitato per la Corporate
Governance” di cui fanno parte esponenti di Associazioni di Categoria e Borsa Italiana.
Banca d’Italia organizza vari mercati, esistono diversi segmenti e non tutte le società
quotate appartengono allo stesso segmento, cioè delle regolamentazioni specifiche e
dettagliate che si applicano alle società quotate che appartengono a quello specifico
segmento.
Il segmento maggiormente regolamentato è il segmento ST.A.R (segmento tipo di alti
requisiti) cioè una serie di elementi che fanno parte dell’autodisciplina devono
obbligatoriamente essere rispettati, tali società hanno maggiori oneri di trasparenza
informativa. Per far parte di questo segmento bisogna:
• Aderire ai principi di corporate governance e rispettare quindi il meccanismo di
autodisciplina.
• Avere un adeguato numero di amministratori indipendenti (gli amministratori sono
nominati dall’assemblea e verrà nominato come amministratore uno di cui ci si fida). Il
rischio, che questa norma vuole cercare di attenuare, è evitare che ci sia una società
gestita solamente da un CdA nel quale ci siano solo amministratori che non solo fanno
esclusivamente gli interessi del socio di maggioranza ma che abbiano una relazione cosi
forte con il socio di maggioranza che l’ha nominato, che esprimano e facciano scelte che
non sono positive ed ideali per tutto l’azionariato ma solo per l’azionista di maggioranza.
Ecco perché la norma dice si deve avere un numero minimo di amministratori
indipendenti, si vuole dunque avere la garanzia che la società sia gestita nell’interesse di
tutti gli azionisti e quindi la società deve avere un certo numero di amministratori
indipendenti che non devono avere rapporti di parentela, economici, in maniera diretta e
indiretta, con la società. Gli amministratori dipendenti devono fare dunque anche gli
interessi degli amministratori di minoranza, per garantire che la società faccia dunque gli
interessi di tutti i soci.
• Avere uno “Specialist” ed un Investitor Relator.
• Inoltre, per partecipare a questo segmento di Borsa, è necessario avere all’interno del
CdA determinati comitati, si tratta di comitati specializzati che affrontano separatamente
determinati argomenti; si tratta di un parere e non un ruolo decisionale, parare che verrà
poi presentato in consiglio. I comitati interni necessari sono il comitato controllo e rischi,
il comitato nomine, il comitato remunerazione(per strutturare i meccanismi di
remunerazione incentivante) ed il comitato per parti correlate. Quindi all’interno del CdA
si presuppone che siano presenti delle professionalità molto eterogenee, si presuppone
quindi che non tutti abbiano la stessa competenza, motivo per cui vengono creati questi
comitati, che hanno un expertise particolare. Vengono creati così questi comitati
specializzati, che affrontano determinati argomenti in maniera tale che non sia il cda per
intero ad occuparsi di tutte le singole materie. Come si è già detto i comitati non hanno
un potere decisionale, ma portano il loro pare in consiglio e sarà quest’ultimo a decidere.
Piani di Incentivazione.
• Infine per partecipare a questo segmento, bisogna effettuare un costante aggiornamento
• del sito internet della società dove vengono date informazioni riguardanti le attività della
società, la composizione degli organi sociali, i documenti contabili, è necessaria inoltre la
Art.
pubblicazione della semestrale e della trimestrale, oltre al bilancio d’esercizio !
154 tre T.U.F.
Un’altra informativa importante che viene data al mercato consiste nella pubblicazione di
una serie di documenti sintetizzati da norme di legge, quali:
La relazione sul governo societario art. 123bis del TUF, questa relazione viene
• pubblicata insieme al progetto di bilancio una volta all’anno, è una relazione dove la
società deve tener conto di aspetti molto importanti e deve rendere noti tali fatti.
Punto C! partecipazioni rilevanti al capitale sociale art. 120 del TUF quando l’azionista
detiene più del 2 % del capitale sociale delle società quotate in borsa lo deve dichiarare
alla società, che poi lo renderà noto al mercato.
Punto G! cioè gli accordi noti alla società ai sensi dell’ art 122, cioè i patti parasociali cioè
i patti tra i soci. Uno o più azionisti si mettono d’accordo sul comportamento omogeneo da
mantenere. Quando la società viene a sapere di questi patti lo deve rendere pubblico.
Comma 2. Sono riportate le informazioni riguardanti:
Punto A! l’adesione ad un codice di comportamento in materia di governo societario
promosso da società di gestione di mercati regolamentati o da associazioni di categoria,
motivando le ragioni dell’eventuale mancata adesione ad una o più disposizioni, nonché le
pratiche di governo societario effettivamente applicate dalla società al di là degli obblighi
previsti dalle norme legislative o regolamentari. La società indica altresì dove il codice di
comportamento in materia di governo societario al quale aderisce è accessibile al
pubblico;
Punto D! la composizione e il funzionamento degli organi di amministrazione e controllo
e dei loro comitati.
• Redazione e pubblicazione di dettagliate relazioni in caso di operazioni significative o
straordinarie(fusioni, scissioni, costituzione patrimoni destinati ad uno specifico affare,
operazioni con parti correlate, acquisto/alienazione di azioni proprie ecc.)
• Redazione sulla remunerazione (sistemi incentivanti, disciplinata dal Codice di
Autodisciplina all’art. 6), tale redazione è approvata dal cda, l’assemblea da un voto cioè
delibera in senso favorevole o contrario, ma non la approva, cioè il suo voto non è
vincolante, perché si presuppone che su certi argomenti solo il cda può dare dei
parametri di giudizio perché si tratta di aspetti tecnici/gestori. L’assemblea non ha poteri
gestionali ma approva il bilancio e nomina il cda e sarà quest’ultimo a gestire la società e
a decidere su questi aspetti che comunica attraverso questa redazione.
La finalità di tali adempimenti informativi è quella di favorire la trasparenza e prevenire la
commissione di reati (es.: abuso di informazioni privilegiate, manipolazione del mercato,
ecc..). Per questo motivo vanno comunicate al mercato una serie di informazioni.
Tra questi:
Comunicazioni riguardanti variazione di assetti societari e partecipazioni( es.:
• partecipazioni rilevanti e patti parasociali). Arte. dal 120 a 124 T.U.F e arte. da 117 a 133
Regolamento Consob 11971/99