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Altre due date fondamentali sono:

1130 - la costituzione del regno normanno di Sicilia - è molto importante perché i normanni a questo punto, Federico II e Manfredi, si sposteranno nel mondo mediterraneo. Questa visione va considerata nei fatti storici nel senso che l'idea di mondo era completamente diversa. Un geografo arabo, Al Idrisi, geografo del tempo dei normanni, nel libro di Re Ruggero, "l'Italia di Al Idrisi", appartenente alla dinastia dei normanni, la centralità del mondo era rovesciata rispetto a quella che è la nostra mentalità, sia dal punto di vista geografico sia dal punto di vista spirituale. Ci dava l'immagine del mondo, dell'Italia, in particolare, rovesciata rispetto ad oggi che ci sono le cartine geografiche. Invece, per il geografo che le disegnava in quel tempo, era la Sicilia al centro del mondo e l'Italia si presentava rovesciata dalla Calabria alla Lombardia. Verso la Sicilia non vanno casualmente, sono...

collegati con l'elezione di Federico Barbarossa, l'idea è sempre quella di costituire l'impero romano di nuovo e di penetrare in tutta l'Europa. Nel 1152, Federico Barbarossa segna quel tempo in cui nell'Italia settentrionale si sviluppa la civiltà comunale e quindi cominciano le ribellioni dei comuni al servaggio dell'imperatore, che si manifestava ogni volta attraverso le tasse, cioè tributi che venivano imposti ai comuni e ai singoli feudatari. Inizia quindi quella lotta tra i feudatari, ma soprattutto tra i liberi comuni dell'Italia centrale e parte settentrionale contro Federico (pensiamo alla Lega Lombarda, è questo il tempo della Lega Lombarda). Dopodiché, finalmente nel 1183, la pace di Costanza segna un momento di serenità nei rapporti soprattutto tra Federico, tra l'impero e i comuni. Ciò che interessa maggiormente è quello che avverrà.subito dopo il 1180 quando l'impero si trasferirà con Enrico II di Svevia in Sicilia, cioè nell'Italia meridionale della Sicilia perché quello sarà un momento storico fondamentale che interessa la letteratura. Questo vasto volo d'uccello sulla periodizzazione serve per entrare nel vivo di ciò che accade in Europa dal punto di vista letterario. La formazione di queste nuove tematiche per così dire medioevali, il ciclo carolingio e il ciclo bretone, ma in particolare la letteratura trobadorica (trovatori) sono sottintese nel momento in cui nasce la letteratura italiana. Non subito il volgare (che significa lingua del volgo) dà luogo a manifestazioni letterarie, la quale si ha nel momento in cui il passaggio dal latino al volgare ha acquisito un suo statuto; ciò non vuol dire però che il latino non continui a essere quella lingua non solo dei documenti ufficiali ma anche la lingua dei trattati filosofici. Basti pensare.

Che il più grande filosofo d'occidente di questo tempo è stato Tommaso D'Aquino, tutta la sua opera è l'opera di un uomo che ci traghetta tutto il mondo antico cioè tutto Aristotele. Nella nuova cultura Cristiana la logica aristotelica che è quella su cui si basa la nostra civiltà occidentale, basti anche soltanto pensare prima dopo destra sinistra alto basso già questo, diciamo, è logica aristotelica ma non solo. E quindi ci arriva non solo la dialettica aristotelica ma ci arriva tutto il pensiero di Aristotele attraverso San Tommaso da quella atomistica cristiana a cui Dante si ispira per immaginare il suo mondo cioè per immaginare non solo il mondo terreno ma anche il mondo dell'aldilà: tutta ispirata ad Aristotele tutta scritta in latino quest'opera così come tante altre opere che caratterizzano il mondo occidentale. Pensiamo alla guerra dei Goti di Macrobio. Il latino soprattutto nella

cultura italiana non solo è la lingua della saggistica ma finisce per essere la lingua gemella come se fosse la lingua del nonno ed ecco che sempre ritorna nel nostro pensiero, nella nostra letteratura cioè noi spesso come si dice in un proverbio parliamo latino e parliamo latino quando citiamo alcuni proverbi, alcune espressioni proverbiali e parliamo latino anche quando ci connettiamo a momenti culturali e che sono tipici della cultura Latina. Pensiamo a quanto latino c'è nel diritto contemporaneo non solo italiano ma europeo e anche del mondo anglosassone, angloamericano. Non è un caso che forse proprio il primo poema scritto, primo di quelli che conosciamo in lingua d'oïl è la Chanson de Roland. Letterature romanze non solo è una corruzione da Roma, Romania da quello che è diventato il mondo latino ma pare che la letteratura Romanceromanza derivi proprio da questa parola, che è l'antenato della parola romanzo. Le lingueromanze nascono già con uno statuto romanzesco, infatti in lingua d'oil e in lingua d'oc oltre che in antico spagnolo abbiamo le prime testimonianze letterarie. La prima è la Chanson de Roland, che noi troviamo scritta soltanto nel XI secolo. Chanson de Roland è una delle saghe di Chanson de geste, delle cosiddette canzoni di gesta dei cavalieri eroici più importanti che troviamo per iscritto. In italiano vale come la Canzone Di Orlando e racconta di un episodio dell'ottavo secolo quindi prima che Carlo Magno Incoronato imperatore. Un episodio che nella narrazione è quella della lotta di Roncisvalle, cioè nella guerra combattuta tra Carlo Magno e gli infedeli. Questo episodio è importante perché in questa gola il paladino Orlando con i suoi cavalieri ferma per un po' l'avanzata degli infedeli, dei musulmani e consente di farsi trovare preparato per la battaglia finale, quindi la rotta di Roncisvalle dove Orlando

muore dopo aver suonato il corno per avvertire l'imperatore. È un episodio storico che diventa letterario relativo all'VIII secolo d. C. ma che troviamo finalmente scritto nel XI secolo. Tutti i due secoli che passano dal momento in cui questo episodio avvenuto al momento in cui si traccia per iscritto questa Chanson, questo poema epico, questa canzone poiché scritta in versi, perché verosimilmente era cantata sono i due secoli che ci sono voluti per formare questa nuova letteratura, questo nuovo modo di raccontare le gesta. Cioè succede nel Medioevo quello che era successo ai tempi di Omero a un certo punto un nuovo popolo in questo caso coloro che si riconoscono intorno all'imperatore Carlo Magno vuole che i suoi valori siano manifestati anche attraverso la narrazione delle gesta eroiche; nessun uomo vuole passare indifferente. Né si passa indifferenti nel momento in cui si fa quello che si fa per esempio un paladino come Orlando, cioè

Un paladino che combatte per difendere la cristianità; i Paladini difendono non soltanto il proprio territorio ma difendono la cristianità e quindi è un nuovo universo di valori che va assolutamente cantato, manifestato anche attraverso la letteratura.

Questo nuovo mondo di valori, codice di valori, quale la cavalleria, viene proiettato su un piano leggendario e quindi i paladini di Carlo Magno costituiscono, quello che noi chiamiamo ciclo carolingio, sul piano leggendario quel sistema di valori come quello della Cavalleria, che in quel momento era vivo nella Francia di quel tempo e che corrispondeva ai bisogni di una società.

Questi poemi epici scritti in lasse (stanze) escritti in versi costituiscono la prima fonte di trasmissione di valori di una nuova società.

Il successo della Chanson de Roland su tutte le altre canzoni di gesta che abbiamo è determinato da una sua connessione con un episodio di grande suggestione letteraria 300 di Leonida.

è quello dei triankota, nella battaglia delle Termopili. Come sappiamo Leonida fu sconfitto dall'esercito persiano e per ora ritardo diciamo così la marcia dell'esercito persiano in modo da preparare gli ateniesi diciamo a quella stretta finale della battaglia di Salamina. Così il sacrificio di Leonida prepara la vittoria.

La rotta di Roncisvalle Il sacrificio di Orlando a Roncisvalle prepara vittoria di Carlo Magno. L'episodio con il sacrificio fino alla morte di Orlando dei suoi Paladini è molto simile a quello delle Termopili e teniamo anche conto che geograficamente è molto simile: Roncisvalle è come le Termopili una valle stretta e dove l'agguato avviene come negli assalti degli indiani. Certamente questa connessione con questo importante episodio dell'antichità che peraltro torna nella nostra poesia: erano 300 Spigolatrice di Saprianche quelli che canta Luigi Mercantini nella una poesia del Risorgimento.

italiano la spedizione di Carlo Pisacane a Sapri e inizia proprioeran giovani e forti e sono morti. Ogni volta che ci si rifà ad un momento così storicoimportante nella memoria collettiva, e questo indica anche che il medioevo non futotalmente una frattura con il mondo antico, nella memoria collettiva ritornano,riaffiorano delle cose importanti che diventano esemplari perché la letteratura in fondodà il nome a non sono ha dei sentimenti a delle manifestazioni diciamo così mitiche.La letteratura dà il nome anche a delle manifestazioni collettive soprattutto di eroismocollettivo. Leonida lo fa per la Libertà dei Greci di essere quello che sono, Orlando la faper la Libertà dei Cristiani di non essere oppressi di non dover giurare fedeltà ad Allah;Carlo Pisacane la fa perché vuole liberare il Regno di Napoli delle Due Sicilie, daiBorboni: ogni volta che qualcuno muore per la libertà si ricostituisce un

immaginario collettivo per cui se pure quelli di Pisacane erano invece che 300, 280 diventano come i 300 di Leonida e se pure Roncisvalle non sono le Termopili Roncisvalle diventa le Termopili; a volte il successo di un'opera letteraria non è soltanto legato al fatto singolo ma è legato anche a quanto nell'immaginario collettivo si recepisce di quelle che sono i nostri precordi culturali e che noi assorbiamo da tutte le cose che ci stanno intorno (se uno vive in un paesaggio dove svettano le chiese gotiche ovviamente sarà orientato a guardare quelle cose nonostante magari non ne capisca nulla di Gotico; così come se io vivo a Roma anche nel Medioevo e vedo il Colosseo così enorme che non si può non vedere lo vedo lo riuso magari perché mi vado ad abitare in quelle che una volta erano i palchi però non ho il coraggio diciamo così di cancellarlo ma soprattutto entra nel mio paesaggio collettivo). Attraverso anche le storie popolari,

arola vasta e ricca di storie e leggende che hanno affascinato generazioni di persone. Le fiabe popolari, tramandate oralmente o scritte, sono racconti fantastici che spesso insegnano una morale o un insegnamento. Queste storie spaziano da avventure di principesse e principi, a creature magiche come fate e streghe, fino a animali parlanti e oggetti incantati. I racconti religiosi, invece, sono storie che hanno un significato spirituale e sono spesso basate su testi sacri come la Bibbia. Questi racconti narrano di figure religiose come Gesù, Maria e i santi, e spesso insegnano valori morali e spirituali. Entrambi questi generi di racconti hanno contribuito a creare un universo di immaginario collettivo nel mondo occidentale, influenzando la cultura, l'arte e la letteratura. Le fiabe popolari sono diventate parte integrante della cultura popolare, mentre i racconti religiosi hanno avuto un impatto profondo sulla fede e la spiritualità delle persone. Attraverso la formattazione HTML, possiamo evidenziare alcuni termini chiave nel testo.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
11 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giadadileo98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Basilicata o del prof Imbriani Maria Teresa.