Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Le Relazioni Internazionali secondo Aron
Aron sostiene che le Relazioni Internazionali (RI) sono relazioni specifiche ed originali, qualcosa di particolare. Secondo Aron, le RI possono essere studiate in due modi: filosofico e spinta razionalistica.
Nel metodo filosofico, si contempla l'oggetto delle RI, si comprendono le idee generali e si focalizzano le questioni essenziali. Ci si interroga anche sui dilemmi morali che le RI sollevano.
Nel metodo spinta razionalistica, si proietta una spasmodica ricerca verso quei metodi di studio della società che rivendicano la società come studio delle scienze esatte, come ad esempio il positivismo. Questo approccio è particolarmente preso in considerazione negli Stati Uniti.
Aron afferma che potremmo studiare le RI con l'ambizione di applicare un metodo deduttivo, tipico della metodologia scientifica. Questo metodo cerca di studiare le RI come una scienza fisica, prevedendo anche i risultati delle azioni internazionali.
Tuttavia, Aron si interroga su quale metodo alla fine focalizzarsi, ma alla fine non si focalizza in nessuno dei due. Egli sostiene che la filosofia non è utile per studiare le RI, in quanto pone domande che non sono le più centrali. Allo stesso modo, l'accezione scientifica, cercando di emulare le scienze fisiche, non è adeguata per comprendere appieno le RI.
non è accettabile (la politica non può essere studiata secondo precisione, esattezza e coerenza come prerogativa di indagine). In politica si crede di sapere, ma non si sa. Esiste una scienza, secondo Aron, sociale (scienza economica) che si può mettere a rapporto con la scienza politica perché per un periodo (prima di essere analizzata dai nostri contemporanei) iniziale era una scienza che era riuscita a portare lo studio dell'economia ad un alto livello di comprensione utile delle dinamiche economiche. Aron sostiene che paragonando la scienza economica alla scienza politica, noi riusciamo ad evitare due poli opposti (filosofica e metodologica/positivista) perché la scienza economica si è data delle risposte che per analogie possiamo applicare alla scienza politica. La scienza economica ha spiegato cos'è l'economia, ha delimitato il campo dell'economia, ha specificato il proprio oggetto di studio. Si è inventata.dei soggetti nello scenario internazionale. La teoria delle Relazioni Internazionali (RI) non è una scienza esatta come l'economia, ma cerca di comprendere le dinamiche e le interazioni tra gli attori internazionali. La teoria delle RI si basa sull'analisi delle relazioni tra gli Stati, le organizzazioni internazionali e altri attori non statali. Cerca di spiegare i motivi e le conseguenze delle azioni politiche, economiche e sociali a livello internazionale. Tuttavia, a differenza dell'economia, la teoria delle RI non può fornire previsioni precise e deterministiche. Gli attori internazionali sono influenzati da molteplici fattori, come interessi nazionali, ideologie, cultura e potere, che rendono difficile prevedere con certezza i loro comportamenti futuri. Pertanto, la teoria delle RI si concentra sulla comprensione delle logiche e dei modelli di comportamento degli attori internazionali, piuttosto che sulla previsione precisa degli esiti. Questo approccio riflette la complessità e l'incertezza del sistema internazionale, che è caratterizzato da una vasta gamma di attori e interessi in conflitto. In conclusione, mentre l'economia è considerata la scienza sociale più esatta e scientifica, la teoria delle RI si basa su una riflessione teorica che cerca di comprendere le azioni logiche degli attori internazionali, senza poter fornire previsioni precise come l'economia.(è un concetto weberiano), a schematizzare la realtà, molto estremistica perché la riduce a categorie, classificazioni, tassonomie, modelli, sono strumenti utili a capire la realtà ma non sono la realtà, coglie le regolarità empiriche non le congiunture singolari su questo tipo di relazioni. Come si definisce il campo d'azione delle RI? Perché è possibile definirlo come originale, come un campo d'agire umano specifico? Dal fatto che il ricorso alla forza armata da parte degli agenti politici è legittima ed è legale. Le RI sono le uniche che ammettano il normale ricorso alla violenza e alla minaccia dell'uso della forza armata. Il secondo punto è che le RI si caratterizzano per l'assenza di un tribunale, l'assenza di una polizia e la pluralità di centri di decisioni indipendenti che decidono da sé, se minacciare o usare la violenza oppure no. Il terzo punto è che le RI siLe relazioni internazionali si caratterizzano dall'assenza di un'istanza superiore alle unità politiche che detenga il monopolio della violenza legittima. Questo ultimo punto non è altro che l'anarchia internazionale. Aron sostiene che questo tipo di relazioni non siano sociali, sono asociali, l'essenza delle RI è l'asocialità perché assomiglia allo Stato di Natura hobbesiano, è lo stato di guerra per la maggior parte del tempo, le RI si svolgono all'ombra della guerra, non in guerra perché lo stato di guerra è la preparazione alla guerra, la paura di morire brutalmente e quindi la corsa agli armamenti per proteggerci e per sopravvivere. L'essenza asociale delle RI è la parte filosofica, mentre dalla parte scientifica è che l'uso della forza è legittimo (far sfilare l'esercito perché è definire che siamo tutti armati, che non c'è nessun altro che ci difende) e legale.
di comprendere meglio le condizioni di anarchia che possono sussistere in assenza di un governo centrale. In un contesto di anarchia, ogni individuo è armato per difendersi e non esiste una distinzione tra amico e nemico. All'interno di uno Stato, la minaccia e l'uso della forza possono essere presenti sia prima che durante una guerra civile, il che significa che lo Stato stesso non esiste più ed è diventato un tumore. La limitazione fondamentale delle relazioni internazionali è che, essendo legittimo l'uso della forza, si perpetua una condizione in cui i rapporti tra gli Stati sono condizionati dalla paura che le controversie sfocino in conflitti armati. Questa condizione persiste in modo diffuso e costante a causa dell'assenza di un governo mondiale e di organi giudiziari coerenti. Gli Stati risolvono i loro conflitti attraverso duelli e spargimenti di sangue, secondo Aron. Questa è la peculiarità delle relazioni internazionali in un contesto di anarchia.didiscriminare il sistema delle Ri, sono le uniche relazioni sociali strutturate così, ciò che è illegale e illegittimo all'interno dello Stato non lo è fra gli Stati. Aron si pone la domanda che angoscia i teorici delle RI, prasseologica per eccellenza, ed è: che rapporto c'è tra teoria e prassi nelle RI? Che rapporto c'è tra idea e azione nella politica internazionale? Il teorico ha delle risposte alla domanda fatale "che fare"? Nello studio della politica internazionale si sono sempre divaricate le strade di chi ha sostenuto (es: Mosca) che la teoria possa portare un apporto scientifico rigoroso da offrire delle risposte pratiche alla domanda "che fare". Il rapporto tra teoria e prassi è lineare (prima risposta) mentre l'altro filone di pensiero è quello che sarà riferito a Pareto (scienziato politico, grande economista e storico italo-svizzero) perché a differenza di Mosca,crede che il rapporto tra teoria e prassi non sia lineare, crede che la riflessione sulla politica non sia di nessun aiuto alla politica, è totalmente inutile perché la politica non si basa sulla razionalità scientifica della risoluzione dei problemi, si muove in base ad interessi e passioni. Più la scienza risponde ad interrogativi politici, più è inutile. La risposta alla domanda "che fare?" deriva dall'esperienza concreta, dagli interessi che incarnano. È per questo che l'ambizione di prevedere è totalmente impossibile. È una questione angosciante. L'apporto tra teoria e prassi è ironico perché pone solamente altre domande, la teoria è in grado di osservare l'oggetto con prospettive multiple e diverse e attraverso lenti particolari, non distorte per la competizione al potere, la teoria è in grado di segnalare che certe questioni si possono affrontare con consapevolezza.
per un teorico è quindi impossibile, ma il suo compito è quello di analizzare le varie possibilità e fornire strumenti di comprensione e valutazione. La politica, d'altra parte, deve tener conto non solo delle questioni teoriche, ma anche di dimensioni morali ed etiche. Non tutte le questioni sono trattabili teoricamente, alcune sono dilemmi morali che richiedono una valutazione soggettiva. La teoria non può rispondere alla domanda "che fare?", ma può fornire strumenti per valutare le diverse opzioni. Non è totalmente inutile, ma è inutile aspettarsi che la teoria fornisca risposte definitive come si potrebbe desiderare. Il rapporto tra teoria e prassi è deviato dalla politica, che è incoerente, irrazionale e imprevedibile. Ci sono troppi fattori imprevedibili e il rapporto non è lineare. Quindi, la risposta alla domanda "che fare?" è impossibile per un teorico, ma è compito della politica prendere decisioni basate su valutazioni teoriche e considerazioni morali.non può essere risolta semplicemente attraverso strumenti tecnici o scientifici, perché è un problema intrinseco alla sua struttura. La politica coinvolge dilemmi morali che non possono essere affrontati in modo scientifico. Morgenthau riflette sul rapporto tra teoria e pratica politica. La politica è incoerente perché non esiste una relazione lineare tra azioni e risultati. Gli effetti delle azioni politiche sono influenzati da molteplici fattori e producono risultati imprevedibili, che gli attori politici non si aspettavano. Tra i tre elementi fondamentali (intenzione, azione e risultato) non c'è mai una coerenza assoluta. Quindi, se non c'è coerenza in questo caso, come si può pretendere di applicare una coerenza in un campo d'azione che è intrinsecamente incoerente? Si cerca di modellizzare la politica, ma resta sempre un processo complesso e sfaccettato.Internazionale ha una forma sua e metterla in un recipiente teorico, non produce una nuova forma della politica, quando lo riapriamo riassume la sua forma. Tanto vale riconoscerlo da subito, riconoscere i nostri limiti scientifici di comprensione e i nostri limiti prasseologici. 2.10.2019
Le RI nascono con l'urgenza di capire il presente (all'indomani della 1GM). Questa disciplina è coeva alla nascita e all'ascesa di una potenza (gli USA) che è eccezionale perché sono una Nazione giovanissima, che ha una cultura politica molto specifica dal punto di vista dell'osservazione delle RI perché è uno Stato che si è formato nello slogan "uguaglianza nella libertà", è costituito da uomini che fuggono anche dalla politica di potenza europea, non vuole la politica di potenza e le RI come le intendevano le vecchie potenze (alleanze, guerre di territorio). Lo dicono perché sono un'eccezione perché
Sono dal punto di vista geopolitico un'isola perché ci sono gli oceani al confine. Sono una potenza che si espande con l'acquisto (a parte il Messico). L'espansione territoriale con l'acquisto non è con le armi, come le espansioni militari.