Anteprima
Vedrai una selezione di 12 pagine su 80
Lezione 1 economia politica Pag. 1 Lezione 1 economia politica Pag. 2
Anteprima di 12 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezione 1 economia politica Pag. 6
Anteprima di 12 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezione 1 economia politica Pag. 11
Anteprima di 12 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezione 1 economia politica Pag. 16
Anteprima di 12 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezione 1 economia politica Pag. 21
Anteprima di 12 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezione 1 economia politica Pag. 26
Anteprima di 12 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezione 1 economia politica Pag. 31
Anteprima di 12 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezione 1 economia politica Pag. 36
Anteprima di 12 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezione 1 economia politica Pag. 41
Anteprima di 12 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezione 1 economia politica Pag. 46
Anteprima di 12 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezione 1 economia politica Pag. 51
1 su 80
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

IL

P

10000

5000

1950 1960 1970 1980 1990 2000

ANNO

R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 18

7)

Caratteristiche del PIL

 Include beni e servizi prodotti nel periodo

corrente ed esclude transazioni di beni prodotti

nel passato

 Misura il valore della produzione entro i confini

geografici del paese. Più precisamente include:

 il valore dei beni prodotti da lavoratori e imprese

straniere che operano nel territorio nazionale

 esclude:

 il valore della produzione di lavoratori e imprese

italiane che svolgono la loro attività all’estero

R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 19

7) PNL

• Il prodotto nazionale lordo (PNL) è il

valore finale di tutti i beni e servizi prodotti

in un determinato periodo di tempo (anno

o trimestre) da connazionali (lavoratori o

imprese) indipendentemente dal luogo in

cui sono prodotti

• NB: (i) esclusi i non nazionali all’interno;

(ii) inclusi i connazionali all’estero.

R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 20

7)

Altre misure di reddito

• Prodotto nazionale netto (PNN)

• Reddito personale

• Reddito personale disponibile

Il PNN è il reddito dei residenti di una nazione

dopo aver sottratto il deprezzamento del capitale

(PNL ammortamento).

Il reddito personale è il reddito che le famiglie e le

società di persona percepiscono

Il reddito personale disponibile è dato dal reddito

personale meno le imposte

R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 21

7)

Pil nominale e reale

• PIL Nominale: è il valore della

produzione di beni e servizi a prezzi

correnti

• PIL Reale: è il valore della produzione

di beni e servizi a prezzi costanti

• Deflatore del PIL: serve a trasformare

il PIL nominale in PIL reale

R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 22

7)

Il pil reale per lavoratore

• È il più usato indice sintetico del comportamento del sistema

economico ed è dato dal rapporto tra pil reale e numero degli

occupati

• Rappresenta il valore a prezzi costanti della produzione di beni e

servizi finali  p q

0 t

N

• Pur essendo un indice imperfetto perché non dice nulla sulla

distribuzione del reddito è il miglior indice che conosciamo per

misurare il benessere materiale dei componenti di una nazione

• Comprende: beni di consumo, beni di investimento, acquisti pubblici

• Attualmente (2004) negli USA il reddito reale per lavoratore è pari a

67800$ e in Italia (2004) è pari a 52000. Rispettivamente i redditi

procapite sono: 36000 vs 23000. L’Italia ha un reddito procapite che è

il 65% di quello USA (processo di convergenza)

R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 23

7)

Deflatore del PIL

• Il deflatore del PIL è

calcolato come: PIL Nominale 

deflatore del PIL = 100

PIL Reale

• Il PIL nominale si

converte in PIL reale (PIL Nominale )

utilizzando seguente: PIL Reale = X 100

2000

2000 ( deflatore del PIL )

2000

R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 24

7)

Tasso di disoccupazione

• Il tasso di disoccupazione viene rilevato dagli istituti di

statistica dei vari paesi attraverso un rilevamento

casuale tra le famiglie su base trimestrale. Sono

considerati disoccupati gli individui che hanno cercato

attivamente un lavoro negli ultimi 3 mesi (1 mese negli

USA). Il numero stimato di lavoratori disoccupati viene

diviso per la forza lavoro totale (anch’essa stimata

poiché è data dal numero degli occupati (dato noto) e il

numero dei disoccupati (stimati con il rilevamento).

:

• Il risultato è il tasso di disoccupazione

disoccupat i

u FL

R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 25

7)

• Per definire il Tasso di disoccupazione

dobbiamo prima definire le seguenti variabili:

Popolazione =Popolazione attiva +Popolazione

non attiva

Popolazione attiva =Forza Lavoro +Lavoratori

scoraggiati

Tasso di partecipazione =Forza

Lavoro/Popolazione attiva

Forza Lavoro =Lavoratori occupati +Disoccupati

Tasso di disoccupazione (u)=Disoccupati/Forza

Lavoro R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 26

7)

Perché preoccuparsi della

disoccupazione?

• Se più elevata del livello fisiologico, riduce la

ricchezza di un’economia;

• Pone problemi di disuguaglianza e, oltre certi

livelli, anche di ordine sociale;

• Può causare significativi oneri (es. sussidi di

disoccupazione) e squilibrare la spesa

pubblica

• Se è di lunga durata e/o si concentra sui

giovani, indebolisce la formazione di capitale

umano nell’economia, con effetti negativi

sulla crescita. R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 27

7)

Relazione tra crescita del reddito e

disoccupazione: la legge di OKUN

• Studiata dall’economista Arthur Okun

negli anni ‘60 esprime la relazione

negativa tra tasso di crescita del PIL e

variazione del tasso di disoccupazione.

• Una crescita elevata del Pil è associata a

un aumento della produzione e quindi

della occupazione. Ne consegue una

riduzione del tasso di disoccupazione

R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 28

7)

Implicazioni: se la disoccupazione corrente è troppo alta,

per ridurla occorre un tasso di crescita del PIL elevato. Se

la disoccupazione è troppo bassa l’economia dovrebbe

crescere ad un ritmo minore

• Bassa crescita del PIL Bassa crescita

• del PIL associata

associata ad alta

Variazione % PIL ad alta

disoccupazione

• disoccupazione Variazioni % di u

R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 29

7)

Tipi di disoccupazione

• Frizionale

• Ciclica

• Strutturale

Disoccupazione frizionale :funzionale al buon funzionamento del sistema

economico assimilata alle scorte di materie prime per un’impresa. Scorte di

posti di lavoro (posti vacanti delle imprese) e scorte di lavoratori in cerca di

occupazione (i disoccupati)

:

Disoccupazione ciclica determinata dalle fasi di recessione e di

depressione dell’attività produttiva. E’ un male per l’economia e occorrono

politiche macroeconomiche sia dal lato della domanda che dell’offerta per

ridurla (di breve periodo)

Disoccupazione strutturale: determinata da cambiamenti strutturali che

intervengono nel sistema economico: cambiamento tecnologico. Si tratta di

una disoccupazione di lunga durata.

R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 30

7)

Tasso di disoccupazione USA

• FIGURA 1.5

FIGURA 1.5

Il tasso di disoccupazione negli Stati

Uniti. Negli Stati Uniti, dalla Seconda

guerra mondiale in poi, il più alto tasso

di disoccupazione, pari a quasi il 10%,

fu raggiunto nel 1982. Prima della

Seconda guerra mondiale, i picchi di

disoccupazione furono molto più alti,

in particolare durante la Grande

Depressione negli anni Trenta del

secolo scorso.

R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 31

7)

Definizione di Inflazione: aumento

continuo e apprezzabile nel livello dei

prezzi

• È il terzo indicatore economico chiave e

rappresenta una misura della rapidità con cui

sale il livello generale dei prezzi.

• Livello generale dei prezzi, il prezzo medio del “bene

composito” in un anno:

– P nell’anno in corso,

t

– P nell’anno precedente

t-1

• Tasso di inflazione, aumento (in percentuale) nell’anno

del livello generale dei prezzi di beni e servizi:

 = (P – P ) / P

t t t-1 t-1

R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 32

7)

Quale indice dei prezzi usare?

• Il deflatore del Pil oppure l’IPC.

• Nel caso in cui si usi il deflatore:

deflatore pil deflatore pil 

t t 1

deflatore pil 

t 1

R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 33

7)

Altri concetti

• Una riduzione del tasso di crescita dei prezzi è detta

disinflazione

• Una riduzione del livello generale dei prezzi è detta

deflazione

• Un tasso di inflazione molto alto è considerato un male

per l’economia perché è causa di consistenti effetti

negativi . In particolare:

- il meccanismo dei prezzi cessa di funzionare e si

ingenerano aspettative di ulteriore inflazione che non

permettono di effettuare calcoli precisi per prendere

decisioni razionali.

R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 34

7)

ESEMPIO

Deflatore del PIL: rapporto tra PIL a prezzi

correnti e PIL a prezzi costanti per lo stesso

anno dà la variazione dei prezzi tra l’anno

corrente e l’anno base.

Esempio:

PILcorrente(2001) = P Y = 1510;

2001 2001

PILcostante (2001,2000)= P Y = 1410;

2000 2001

Deflatore PIL=

{[PILcor(2001)/PILcost(2001,2000)]-1}×100=7 ,

09% = [(P Y )/ (P Y ) – 1] ×100

2001 2001 2000 2001

R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 35

7)

Esempio di calcolo con l’IPC

Indice dei Prezzi al Consumo (IPC): valore di

un paniere di beni di consumo di una

famiglia tipo costante nel tempo

Differenze tra deflatore e IPC:

 l’IPC comprende beni importati, il deflatore solo

beni nazionali;

 l’IPC ha pesi fissi (quelli dei beni compresi nel

paniere), i pesi del deflatore (quantità beni

prodotti) cambiano

R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 36

7)

Perché preoccuparsi

dell’inflazione?

• Perché l’inflazione non colpisce tutti i prezzi

allo stesso modo e altera in modo arbitrario

(distorce) i prezzi relativi;

• L’inflazione altera anche la distribuzione dei

redditi poiché colpisce di meno i redditi

indicizzati e di più quelli non indicizzati;

• L’inflazione favorisce i debitori e svantaggia

i creditori;

• L’inflazione aumenta il carico fiscale in un

sistema di tassazione progressivo (fiscal

drag) R.Capolupo- Economia 2 (2006-0 37

7)

Tasso di interesse

• Il tasso di interesse è il quarto indicatore chiave e indica il prezzo al

quale il potere di acquisto può essere trasferito dal presente al futuro

(nel tempo)

• Esiste un’intera struttura dei tassi di interesse e non 1 solo tasso di

interesse.

• Il tasso di interesse reale a lungo termine è la principale

determinante del livello degli investimenti e della crescita della

produzione futura

• La struttura dei tassi di interesse è descritta dalla curva dei

rendimenti che mostra il divario tra tassi di interesse a lungo e a

breve termine. Un’alta rigidità della curva dei rendimenti indica che il

divario tra

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
80 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gcolonna di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Dileo Ivano.