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Il presidente cinese parlando alle Nazioni Unite
Nel 2015, Xi Jin Ping ha dichiarato che il movimento verso un mondo multipolare dei mercati emergenti e dei paesi in via di sviluppo è diventata una tendenza della storia, quindi una tendenza irresistibile che non può essere frenata.
Più recentemente, nel 2019, il presidente cinese ha avuto un incontro non solo con Macron, ma anche con la cancelliera Angela Merkel e altri presidenti dell'Unione Europea, convocati dal presidente francese per dimostrare che la loro idea di multipolarismo era un'idea condivisa. Xi Jin Ping ha risposto dicendo che la Cina e l'Europa hanno la stessa idea riguardo al tema della multipolarità. Una Unione Europea prospera corrisponde a una visione cinese di un mondo multipolare che lui non vuole.
un'Europa divisa, ma perché tutti sono comunque preoccupati rispetto al multipolarismo? Nel 2009 Clinton dice che gli Stati Uniti devono guidare gli stati per indurre una maggiore cooperazione e ridurre la competizione multipolare a un mondo multi-partner. La differenza emerge dal fatto che tutte le concettualizzazioni della politica internazionale basate sulle concettualità del potere alimentano le tensioni e l'idea è che il riferimento alla multipolarità rimanda ad un mondo competitivo in cui gli stati cercano di sottrarsi il potere a vicenda. L'interpretazione del funzionamento del sistema internazionale in base alla polarità è molto suggestiva ed è anche efficiente perché consente di spiegare quello che succede nelle relazioni internazionali. L'enfasi sulle maggiori potenze è una via efficiente per cogliere molte delle caratteristiche fondamentali delle relazioni internazionali.L'adice Buzan. Inoltre viene la semplificazione polarità utilizzata per semplificare la realtà e spiegarla; basata sulla polarità ha alcuni pregi. La polarità infatti:
- cioè le grandi potenze: tiene quindi in considerazione una manciata di attori più rilevanti, lasciando da parte quelli meno importanti
- (concetto molto legato alla guerra fredda, etichetta che non si usa quasi più) si possono considerare superpotenze gli Stati Uniti e forse la Cina e sono paesi la cui politica estera ha una sfera di applicazione globale, sulle grandi potenze,
- semplifica richiamando l'attenzione sulle superpotenze che hanno una visione regionale ma hanno un reach extra regionale, come la Turchia che controlla anche le zone limitrofe, e sulle potenze regionali.
- quindi consente di ragionare in termini di bilanciamento reciproco, e l'idea di equilibrio fra stati piace
Perché fa pensare a ragionare in termini di equilibrio e un buon funzionamento dei rapporti internazionali.
- Offre un quadro elementare in base al quale misurare la continuità e il cambiamento nelle relazioni internazionali, da un quadro bipolare ad un multipolare si pensa che il sistema sia cambiato per effetto di questa polarità, la quale permette quindi di riconoscere un cambiamento.
- Proprio per introdurre un elemento di complessità che riguarda il ruolo dei poli dobbiamo capire che cosa sono i poli di cui si parla e come questi influenzano il mondo internazionale. Che cosa qualifica una potenza regionale/grande potenza/superpotenza come polo nel sistema?
- Un'interessante interpretazione di un liberale non vede una grande potenza come un attore che sta seduto e basta. Dice che la polarità di un sistema è determinata dalla concentrazione delle
All Rights Reserved © Carlotta Bisoffi
Relazioni Internazionali Professoressa Caffarena
mani di un solo stato è unipolare ecc); dalla distribuzione della potenza Ikenberry afferma che anche unoche cosa sia un polo però rimane piuttosto ambiguo. studioso realista di nome sosteneva che Waltz un polo non è solo un attore che ha tanterisorse materiali, ma per essere un polo si deve avere anche una competenza: questa Qui facompetenza consente di tradurre quelle risorse materiali in obiettivi. riferimento all’idea del dovemagnetismo ciascun polo è un centro di attrazione e questa immagine suggerisce che repulsione: i poli siano anche delle forze organizzative, cioè non è solo un’area dove il potere di un attore si estende, ma è invece una sfera di influenza un ambito in cui, attraverso dei canali, fluiscono risorse o degli incentivi. I secondo Ikenberry, poli, e hanno sempre coincidono con e grandi potenze giocato un ruolo nell’organizzare è una capacità propria delle grandi potenze. Un polo può essereanche nel gestire il sistema, definito come un cioè delle nervature del sistema di trasporto dove i voli fanno scalo, e questo hub, hub alle relazioni internazionali; un esempio attuale fornisce un'infrastruttura organizzativa è il caso della Via della Seta cinese o la Connectivity che propone dei rapporti anche tra stati extraeuropei. Coloro che propongono queste infrastrutture organizzative lo fanno in una regione come quella creata da Giappone "With Trust" o geografica, in una sfera funzionale, in una e questi ultimi sono sistema globale, coloro che hanno intenzione di diventare delle potenze globali perché pensano in termini molto ampi. Quali sono le L'assetto del sistema può essere: configurazioni della polarità? • durante la guerra fredda Bipolare, • dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989 Unipolare, • Multipolare • per dire che il sistema non è polare si usa comunque il tema Nonpolare, polare, postpolarepolarità utilizzando il suo nome, tutti e tre i nomi rimandano ad un momento in cui il potere è molto disperso. In un vediamo la logica è quella di un sistema bipolare, due potenze che si bilanciano, dell’equilibrio durante la guerra fredda e la presenza delle armi nucleari aveva del terrore bloccato il sistema in bipolare. Il è un’anomalia per i realisti, perché la concentrazione del potere nelle mani di un attore deve produrre un’azione in termini di contro bilanciamento, se un attore ha così tanto potere gli altri attori si alleano tra di loro. Questa è una rapidamente e sfociare in due altre realtà: configurazione destinata a cambiare • ma questa è un’idea irrealistica lo stato controlla tutto il pianeta, • gli altri paesi emergenti riescono a controbilanciarla La questione della temporaneità di una configurazione unipolare spiega le preoccupazioni spiccate diffuse in America tra i
neo conservatori che poi diventano i consiglieri di Bush nel momento in cui muove guerra contro l'Iraq. Uno degli esponenti di spicco di questo movimento, nel 1990 scrive un articolo, Krauthammer, dal titolo nel quale espone la sua tesi: il tratto più vistoso del post '89 è "Il momento unipolare", la posizione dominante nel sistema degli USA e non c'è dubbio che prima o poi si tenderà, ma non succederà per decenni, verso un mondo multipolare. Nel "I pericoli dell'oggi" del 2000 dicono che Kristol e Kagan il pericolo era il disimpegno da parte degli Stati Uniti grazie alla loro posizione nel sistema, così facile essendo l'unico compito dell'USA all'inizio degli anni '90 avrebbe dovuto essere e proteggere il sistema internazionale da qualsiasi minaccia. Lo scopo degli Stati Uniti in quel momento avrebbe dovuto essere trasformare il prolongare il momento unipolare.loro suggerimento da neodi Krauthammer inmomento unipolare un'era unipolare.conservatori è quello di quindi agire in modo unilaterale sulla basepraticare l'unilateralismo All Rights Reserved © Carlotta BisoffiRelazioni Internazionali Professoressa Caffarenadi decisioni prese dagli USA senza tener conto degli interessi e delle richieste altruiper consolidare la loro posizione.Krauthammer nel 2001 parla di un e spiega che il nuovo"Nuovo unilateralismo"unilateralismo riconosce l'unicità del mondo unipolare nel quale ormai abitiamo e cheL'idea dei neosegna il vero inizio della politica americana dopo la guerra fredda.conservatori era che il nuovo unilateralismo avrebbe consolidato la posizione nel sistemanelle mani di chiperché l'idea di non ascoltare gli altri finisce per accentrare il poteresi comporta in maniera unilaterale. Riduce il potere di negoziare degli altri e aumenta ilQuindi tanto più si pratical’Iraq e ad altri attori internazionali. Il multilateralismo, invece, si basa sulla cooperazione e sulla condivisione del potere tra diversi attori. Attraverso il multilateralismo, i paesi cercano di raggiungere obiettivi comuni e risolvere problemi globali, lavorando insieme e prendendo decisioni collettive. Questo approccio permette di evitare l’esercizio unilaterale del potere da parte di un singolo paese e favorisce una maggiore legittimità e accettazione delle decisioni prese a livello internazionale.secolo sarebbe la decentralizzazione del potere, con la diminuzione dell'influenza delle superpotenze e l'emergere di nuovi attori internazionali. Questo porterebbe a una maggiore complessità e frammentazione del sistema internazionale. Secondo alcuni studiosi, come Robert Keohane e Joseph Nye, il sistema internazionale potrebbe evolvere verso una forma di governance globale, in cui le decisioni vengono prese da una pluralità di attori, tra cui Stati, organizzazioni internazionali e attori non statali. Altri teorici, come John Mearsheimer, sostengono invece che il sistema internazionale rimarrà multipolare, con il mantenimento di un equilibrio di potere tra le principali potenze mondiali. In ogni caso, è importante sottolineare che le transizioni di potere nel sistema internazionale sono spesso fonte di tensioni e conflitti. La storia ci ha insegnato che il passaggio da un ordine mondiale a un altro può essere accompagnato da guerre e instabilità. Tuttavia, alcuni studiosi, come Kenneth Waltz, sostengono che il possesso di armi nucleari da parte di diverse potenze mondiali potrebbe fungere da deterrente e contribuire a mantenere la pace durante le transizioni di potere. In conclusione, il futuro delle relazioni internazionali potrebbe assumere diverse forme, da un sistema multipolare a uno non polare o apolare. Tuttavia, è importante considerare che le transizioni di potere nel sistema internazionale sono complesse e spesso accompagnate da tensioni e conflitti.