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Il sistema economico e l'intervento pubblico
Il sistema economico è composto da diverse componenti, tra cui le famiglie, le imprese e lo Stato. Ognuna di queste componenti ha un ruolo specifico all'interno del sistema.
Le famiglie svolgono un ruolo fondamentale nel sistema economico, in quanto consumano beni e servizi prodotti dalle imprese e forniscono lavoro. Le imprese, invece, producono beni e servizi da vendere sul mercato e offrono occupazione alle persone.
Lo Stato, invece, ha il compito di garantire il funzionamento del sistema economico e di intervenire per soddisfare i bisogni della collettività. L'intervento pubblico può avvenire in diversi modi.
Uno dei principali strumenti di intervento dello Stato è la tassazione. Attraverso il prelievo fiscale, lo Stato ottiene i mezzi necessari per svolgere le sue attività, come ad esempio l'istruzione e la sanità. Inoltre, lo Stato può emettere carta moneta per finanziare le proprie spese.
Oltre allo Stato, ci sono anche altri enti pubblici che svolgono un ruolo nell'economia. Inoltre, le famiglie, le imprese e lo Stato hanno rapporti economici con soggetti economici di altri Stati, che compongono il cosiddetto "resto del mondo". Questo fa sì che il sistema economico sia considerato un sistema aperto o un'economia aperta.
I rapporti che si possono avere con il resto del mondo includono l'importazione ed esportazione di beni, lo scambio di servizi (come il turismo), l'emigrazione e l'immigrazione di lavoratori, la concessione di prestiti all'estero e l'ottenimento di prestiti dall'estero, nonché la costituzione di imprese straniere nel paese e la costituzione di imprese italiane all'estero.
Infine, lo Stato può intervenire direttamente nell'economia per rispondere ai bisogni della collettività e correggere eventuali disequilibri. Questo può avvenire attraverso politiche di redistribuzione del reddito, investimenti pubblici, nazionalizzazioni di imprese e altre misure.
le esternalità, sia per quanto riguarda i beni pubblici. Lo Stato può intervenire per correggere queste inefficienze e garantire il benessere generale. Ad esempio, può fornire beni pubblici come l'istruzione e la sanità, che sono essenziali per la collettività ma che il mercato da solo non sarebbe in grado di fornire in modo efficiente. Inoltre, lo Stato può regolare il mercato attraverso norme e regolamenti per evitare abusi e garantire la concorrenza. Questo intervento può essere realizzato attraverso l'azione diretta dello Stato o attraverso la creazione di agenzie e autorità indipendenti. In ogni caso, l'obiettivo dello Stato è quello di promuovere il benessere generale e garantire un equilibrio tra interessi pubblici e privati.l’aspetto al locativo sia quello della giustizia sociale, perché il mercato, anche qualora riuscisse a realizzare il massimo della ricchezza e del benessere possibile, non sarebbe in grado di distribuirla equamente tra la popolazione, lasciando disagio sociale e di povertà. La politica economica. La politica economica può essere definita come il complesso degli interventi delle autorità pubbliche, cioè degli organi di indirizzo politico, anche dette policy maker effettuato sul sistema economico per adeguarne il funzionamento in vista del raggiungimento di obiettivi di carattere economico e sociale generali. La politica economica si compone di tre momenti distinti: la definizione degli obiettivi da perseguire; e mi divido azione degli strumenti e delle strategie da utilizzare; la programmazione degli interventi. In primo luogo i policy maker sono chiamati a scegliere gli obiettivi da perseguire (per esempio, riduzione della disoccupazione, sviluppo di certiSettori industriali, difesa del potere di acquisto dellamoneta, redistribuzione della ricchezza eccetera). Glistrumenti a disposizione dei policy maker sono molteplicianche se principali sono quello fiscale e monetario. In baseallo strumento utilizzato si parla differentemente di politicafiscale o di bilancio, di politica monetaria, di politicavalutaria e di politica dei redditi. Lo strumento piùimportante e certamente quello fiscale. La politica fiscale (opolitica di bilancio) può definirsi come l’intervento delleautorità pubbliche nell’economia attuato attraverso unamanovra delle entrate e delle spese pubbliche. Glistrumenti di questa vale la politica fiscale sono costituiti daparticolari meccanismi, norme dei regolamenti che riesconoad incidere sul livello delle entrate e delle spese. La politicamonetaria è l’insieme degli interventi adottati dalle autoritàmonetarie volte a controllare la quantità di moneta incircolazione.
e il ricorso al credito presso le banche al fine di perseguire precise finalità di politica economica, come la stabilizzazione del potere di acquisto della moneta o lo sviluppo dell'attività creditizia. Tra gli strumenti a disposizione delle autorità monetarie centrali ci sono anche quelli diretti a controllare il cambio della valuta nazionale rispetto a quelle dei paesi esteri. Il mercato valutario è il luogo di incontro dell'offerta e della domanda di valuta estera. Il prezzo di una valuta espresso in un'altra valuta è detto tasso di cambio. Le variazioni del tasso di cambio tra le valute hanno importanti conseguenze non solo nei rapporti commerciali internazionali, incidendo sulle esportazioni e sulle importazioni, ma anche su molti altri aspetti del sistema economico. Per tale ragione, le autorità monetarie pubbliche intervengono in vari modi con gli strumenti della politica valutaria. La politica dei redditi persegue.principalmente l'obiettivo della stabilità monetaria e ha come scopo prioritario quello di contrastare l'inflazione. Consiste in una serie di interventi soprattutto in materia fiscale e monetaria, concordati tra governo e parti sociali (sindacati e associazioni dei datori di lavoro). L'idea di cui si parte è che una delle cause dell'inflazione sia l'aumento indiscriminato e generalizzato dei salari. Infatti, tale incremento costringe gli imprenditori, per mantenere immutate i margini di profitto, ad aumentare i prezzi dei beni e quindi a generare inflazione. La politica dei redditi chiede che l'aumento salariale sia, anziché generalizzato, frutto di lotte sindacali all'ultimo colpo, ma piuttosto legato strettamente alla produttività del lavoro, vale a dire la capacità di produrre dei lavoratori. Gli obiettivi della politica economica. Gli obiettivi della politica economica sono molteplici. Essendo obiettivi spesso conflittuali,spetta al policy maker decidere quali sono gli obiettivi economici più importanti da perseguire mediante l'intervento obbligo. In genere gli obiettivi della politica economica coincidono con l'interesse sociale del paese. È determinato dal mercato politico dal confronto tra l'elettorato i rappresentanti politici, ma anche dalle lobbies delle imprese, Dalle parti sociali, dalla comunità internazionale dei trattati internazionali. Oltre a queste cause, gli obiettivi di politica economica sono influenzate anche dalla ragion di Stato, sia dall'interesse superiore dello Stato, il quale è indipendente dal mercato politico ma contribuisce sensibilmente a dettare l'agenda dei governi. Gli obiettivi della politica economica sono sbagliate ed è impossibile elencarli tutti. I più importanti oricorrenti nelle politiche economiche sono: La crescita economica; Uno dei principali obiettivi della politica economica e la crescita economica.ossia il tasso di incremento annuale del prodotto nazionale (Pil). Per raggiungere l'obiettivo della crescita il policy maker può adottare diverse strategie e strumenti. Ad esempio può investire nella realizzazione delle strutture e delle infrastrutture pubbliche, provare agevolazioni fiscali e incentivi per l'impresa, ecc. La distribuzione del reddito è un altro obiettivo economico e la distribuzione della ricchezza nazionale tra soggetti economici all'interno del sistema economico o più in generale tra le classi sociali. Le politiche redistributive del reddito sono finalizzate a trasferire una parte del reddito da alcuni soggetti ad altri. Ad esempio il policy maker può adottare una politica economica finalizzata a raggiungere un'equa distribuzione del reddito, trasformando una parte della ricchezza a favore dei ceti più poveri e meno abbienti della società. La piena occupazione delle risorse è un altro obiettivo economico che il policy maker può perseguire. Si tratta di utilizzare al massimo tutte le risorse disponibili, come la forza lavoro, il capitale e le risorse naturali, al fine di massimizzare la produzione e l'efficienza dell'economia. Questo può essere raggiunto attraverso politiche di stimolo all'occupazione, investimenti nella formazione e nell'istruzione, politiche industriali, ecc. In sintesi, il policy maker ha il compito di adottare politiche economiche volte a promuovere la crescita economica, garantire un'equa distribuzione del reddito e raggiungere la piena occupazione delle risorse.L'obiettivo di efficienza del sistema economico è quando questo si verifica, il sistema sta producendo ricchezza utilizzando tutte le risorse a sua disposizione (capacità produttiva, forza lavoro, risorse ambientali, materie prime, ecc.).
La disoccupazione è un obiettivo molto vicino alla distribuzione delle ricchezze e alla piena occupazione. La piena occupazione delle forze del lavoro riduce il tasso di disoccupazione al minimo, ai suoi livelli naturali (tasso di disoccupazione naturale). Quando il tasso di disoccupazione è basso, la popolazione attiva è quasi interamente impegnata in un'attività lavorativa in grado di produrre reddito per sé e per la propria famiglia, riducendo il malessere e le deviazioni sociali. D'altra parte, un tasso di disoccupazione basso consente di ottenere indirettamente anche altri obiettivi come la crescita della domanda interna di beni di consumo e di investimento.
L'inflazione è un obiettivo di politica economica e il controllo dell'inflazione,
pagamenti è un indicatore che misura le transazioni economiche tra un paese e il resto del mondo. È composta da tre parti principali: la bilancia commerciale, la bilancia dei servizi e la bilancia dei trasferimenti. La bilancia commerciale registra le importazioni e le esportazioni di beni tra il paese e gli altri paesi. Se le importazioni superano le esportazioni, si ha un deficit commerciale, mentre se le esportazioni superano le importazioni si ha un surplus commerciale. La bilancia dei servizi registra le transazioni relative ai servizi, come il turismo, i trasporti e i servizi finanziari. Anche in questo caso, se le importazioni di servizi superano le esportazioni si ha un deficit, mentre se le esportazioni superano le importazioni si ha un surplus. Infine, la bilancia dei trasferimenti registra i trasferimenti di denaro tra il paese e gli altri paesi, come gli aiuti internazionali o le remittanze degli emigrati. Se i trasferimenti in entrata superano quelli in uscita si ha un surplus, mentre se i trasferimenti in uscita superano quelli in entrata si ha un deficit. La bilancia dei pagamenti è importante perché fornisce informazioni sull'equilibrio economico di un paese. Un deficit nella bilancia dei pagamenti può indicare una dipendenza eccessiva dalle importazioni o una scarsa competitività delle esportazioni, mentre un surplus può indicare una forte competitività delle esportazioni o una ridotta dipendenza dalle importazioni. La politica economica di un paese può influenzare la bilancia dei pagamenti. Ad esempio, un paese può adottare politiche per promuovere le esportazioni o ridurre le importazioni al fine di migliorare il proprio saldo commerciale. Inoltre, un paese può intervenire sul tasso di cambio per influenzare le transazioni internazionali e il proprio saldo dei pagamenti. In conclusione, la bilancia dei pagamenti è un indicatore importante per valutare l'equilibrio economico di un paese e le sue relazioni con il resto del mondo.pagamenti un altro obiettivo di politica economica. Un obiettivo di corrente il pareggio dell'abiancia dei pagamenti, ossia l'eliminazione delle cause che provocano indebitamento del paese nei confronti dell'estero, oppure l'eccessiva accumulazione di credito del paese verso l'estero.
La tutela ambientale è un obiettivo di politica economica, uno dei più recenti. Consiste in un insieme di interventi finalizzati a ridurre l'impatto del sistema economico sulla qualità dell'ambiente. A volte è una scelta dettata da esigenze nazionali o regionali, per motivi di salute o di qualità della vita, di protezione delle risorse turistiche di una regione, ecc. altre volte que