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La frequenza f rappresenta il punto in cui la curva del potere fonoisolante comincia a scendere; il
c
valore minimo è quello relativo all’incidenza di 45°. Di conseguenza f è volte la frequenza critica. I
2
max
vetri in particolare manifestano una forte caduta del potere fonoisolante quando si arriva a f . Un
max
espediente a questo problema può essere l’utilizzo dei doppi vetri: poiché le due lastre hanno un diverso
spessore, le due f sono differenti. Pertanto una perdita di potere fonoisolante provocata da una singola
max
superficie viene compensata dall’altra. - 8 -
Come si è visto, gli scostamenti dalla legge di massa sono principalmente scostamenti negativi, cioè
tendono a rendere il potere fonoisolante inferiore al valore teorico possibile. La legge di massa
rappresenta dunque un valido riferimento dal punto di vista della progettazione di strutture a maggior
isolamento acustico. Tuttavia non è sempre possibile, per esigenze costruttive, realizzare divisori ad alto
peso specifico; è dunque utile individuare strutture più complesse che abbiano migliori capacità isolanti a
parità di massa. Sul modello dei doppi vetri sono costruite le cosiddette pareti doppie: anche in questo
caso gli spessori o ancor meglio i materiali delle due pareti non devono essere gli stessi, per evitare la
coincidenza delle frequenze di vibrazione, e non devono essere rigidamente connessi (figura 6):
L’intercapedine tra i due divisori è solitamente costituita da un isolante termico (come il polistirolo o la
lana di roccia). E’ un errore ritenere che questi materiali siano anche ottimi isolanti acustici: il polistirolo e
rigido oltre che essere leggero come la lana di roccia.
In generale le proprietà di isolamento acustico e termico sono abbastanza discordanti: i migliori isolanti
termici sono materiali porosi e areati, in modo da garantire le proprietà isolanti dell’aria ferma; ma
- 9 -
materiali di questo tipo sono inevitabilmente leggeri e faticano a smorzare le onde sonore. Un ottimo
divisorio è quindi ottenuto dal giusto compromesso tra le due capacità isolanti.
Spesso è necessario riassumere le capacità di isolamento di un divisorio, che abbiamo visto dipendere
dalla frequenza, con un unico valore. Il potere fonoisolante viene così sostituito da un numero, detto indice
di valutazione del potere fonoisolante (R ). Le regole che definiscono il calcolo dell’indice di
w
valutazione sono contenute, secondo il decreto del 5-12-97, nella norma UNI 8270. Si utilizza la curva
tipica normalizzata ISO 717-1.
70
65
60
55
50
45
R 40
35
30
25
20 0 5 0 0 5 0 0 0
0 0 00 50 00 00 00 50
10 16 20 63
12 25 31 40 50 80 12 16 20
10 25 31
Frequenze
Dopo la frequenza critica il comportamento di R tende asintoticamente a quello datoci dalla legge delle
masse. - 10 -
Abbiamo detto che raddoppiando la massa di una parete, R aumenta di 6 dB. Pertanto l’aumento della
massa non produce un buon miglioramento dal punto di vista acustico ed è quindi indispensabile, per
ottenere un buon isolamento acustico, utilizzare altri procedimenti.
Vediamone alcuni:
Parete con intercapedine.
Immaginiamo di considerare una parete costituita da due pareti più sottili separate da un’intercapedine
d’aria. Dal punto di vista teorico questo studio è molto complesso. È però assimilabile dal punto di vista
meccanico a 2 masse collegate mediante una molla.
m m
1 2
K
R R
ARIA
1 2
10 cm
Lo spessore dell’intercapedine utilizzato, in genere, è dell’ordine di 10 cm. Tale spessore viene ad
esempio utilizzato nelle doppie finestre. Il potere fonoisolante di questa parete, da un punto di vista
teorico ideale, potrebbe essere studiato considerando le pareti componenti come isolate. Occorrerebbe
quindi calcolare il potere fonoisolante di ciascuna parete e trovare poi quello della parete complessa.
R R R
1 2 - 11 -
La vicinanza tra le pareti fa in modo però che non ci si possa ricondurre ad un caso di questo tipo in
quanto le vibrazioni di una parete si trasmettono all’altra anche se con difficoltà. Non è neanche vero
che si può applicare la legge delle masse in modo da ottenere:
R f m , m
1
, 2 1 2
Il comportamento reale ha una via di mezzo rispetto a quelli visti, ossia si ha:
R R R R
1
, 2 1 2
Rappresentando l’andamento di R si ha:
R parete
doppia parete
singola f
Il grafico precedente si riferisce a pareti dello stesso materiale; nel caso di due materiali differenti
avremo due frequenze di risonanza. La frequenza alla quale si ha il fenomeno della coincidenza, si
calcola con la formula di Schoch:
1
f 1200
0
m d
dove m è la massa di entrambi i pannelli, e d lo spessore dell’intercapedine d’aria tra i pannelli stessi.
Al di sopra della frequenza f , il potere fonoisolante aumenta rapidamente e si approssima ad una
0 - 12 -
pendenza doppia di quella data dalla legge delle masse per un singolo pannello. Pertanto in tale regione
R aumenta di 12 dB raddoppiando m o f.
È molto importante evitare il collegamento di tali pareti; è inutile infatti utilizzare una parete multistrato
se poi le diverse componenti vengono collegate rigidamente l’una all’altra. In tal caso essendo le
deformazioni strettamente connesse al collegamento fisico dei diversi componenti, si avrebbe intensa
trasmissione dei rumori.
Illustriamo schematicamente il meccanismo della trasmissione sonora attraverso una parete doppia
fissata al muro. attraverso
attraverso i supporti
attraverso
contatti ai bordi le cavità
Come si può notare la trasmissione avviene anche attraverso elementi di contatto. Vediamo graficamente
come questi fatti influenzino l’andamento. - 13 -
R ideale
reale
f
Mediante linea tratteggiata è stato riportato l’isolamento teorico di un pannello doppio, mentre con
quella continua il comportamento reale del pannello con l’effetto dei contatti attraverso supporti e bordi.
Se gli elementi di contatto hanno stesso coefficiente di resistenza viene trasmessa molta energia e quindi
per aumentare l’isolamento acustico, bisogna inserire tra i materiali di contatto delle guarnizioni o dei
supporti aventi diverso coefficiente di resistenza. Come materiale da interporre è molto utilizzata la
gomma.
Rumori d’impatto o rumori di calpestio.
Finora abbiamo parlato di rumori aerei. Gli altri rumori che ci devono interessare per una buona
progettazione sono i rumori d’impatto ottenuti quando un corpo pesante cade su un pavimento o dai
passi stessi dell’uomo. Infatti vengono provocate delle oscillazioni dall’alto verso il basso favorendo la
trasmissione del suono.
La trasmissione dei rumori da urto o rumori d’impatto può essere schematizzata come segue.
Immaginiamo di considerare una sbarretta metallica e diamo un colpo ad un’estremità. Le particelle del
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metallo che costituiscono la faccia limite urtata vengono messe in agitazione, trasmettendo tale
agitazione anche alle particelle adiacenti, fino ad arrivare all’altra estremità dove si ha una discontinuità.
Ogni qualvolta l’onda incontra una discontinuità si ha una rifrazione e una riflessione. Quindi non tutta
l’energia torna indietro, ma una parte mette in vibrazione le molecole d’aria adiacenti alla seconda
faccia. Questo fenomeno continua fino a quando gli effetti smorzanti non fanno esaurire il fenomeno. A
fenomeno esaurito si constata che una grande quantità di energia si è trasmessa nei due ambienti nei
quali erano poste le superfici estreme della sbarra metallica. Le oscillazioni prodotte sono udibili se la
loro frequenza è compresa tra 20 e 20.000 Hz, e se la loro ampiezza non è inferiore a 10-3 mm. Le
caratteristiche di trasmissione sono influenzate da un gran numero di parametri, quali rigidità della
sbarra, ecc.
Come può essere impedita la diffusione di tali rumori? Immaginiamo di spezzare la sbarra; in tal caso
abbiamo due riflessioni e quindi si ha una grande parte dell’energia che torna indietro.
Anche per il livello normalizzato di calpestio esiste un indice di valutazione, calcolato sulla falsariga
dell’indice di valutazione del potere fonoisolante. La curva normalizzata (ISO 717-2) ha in questo caso un
andamento speculare al precedente:
60
55
50
45
40
35
Ln 30
25
20
15
10 125 160 200 250 315 500 630 800 1000 3150
100 400 1250 1600 2000 2500
Frequenze - 15 -
L’indice di valutazione del livello di calpestio normalizzato, L , è il livello della curva normale alla
n,w
frequenza di 500 Hz quando è soddisfatta quella condizione.
Tipi di pavimento.
I pavimenti in calcestruzzo, quelli con camera d’aria e quelli in legno, hanno la stessa efficacia nella
riduzione del rumore d’impatto trasmesso. Possiamo caratterizzare questa efficacia con un potere
fonoisolante d’impatto indicato con R (o con TIT). Il potere fonoisolante d’impatto dipende
im
essenzialmente dallo spessore del pavimento e dalla sua densità. Aumentando lo spessore e il peso
aumenta R .
im
Pavimento ricoperto da materiale resiliente.
Una soluzione ai problemi riguardanti i rumori d’urto è quello di ricoprire il pavimento con uno strato
resiliente la cui azione è di smorzare il colpo, riducendo l’energia trasmessa alla struttura. In genere si
utilizzano materiali quali linoleum, gomma, sughero, asfalto, moquette.
Pavimento galleggiante.
Si tratta di una tecnica poco diffusa in Italia, semplice e poco costosa. Con questo tipo di pavimenti si
eliminano totalmente i rumori d’impatto. Prima del getto del massetto si posa sul solaio grezzo una
guaina resiliente e sopra questa si esegue il normale massetto. Le sollecitazioni su questo massetto
portano però a delle fessurazioni e quindi per impedire questo fatto si inserisce al suo interno una rete
elettrosaldata. Inoltre, sempre per impedire la fessurazione, si costruiscono dei massetti più alti (10 cm).
È necessario che in tale tipo di pavimento non ci sia alcun elemento rigido di collegamento tra la massa
galleggiante e la struttura in quanto questo annullerebbe l’effetto smorzante dell’elemento resiliente.
Pertanto si solleva la guaina oltre il livello del pavimento e si utilizzano dei battiscopa cavi.
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battiscopa
cavo rete
pavimento elettrosaldata
massetto
pavimento massetto guaina
solaio materiale
resiliente
Nella costruzione dei pavimenti galleggianti vengono spesso utiliz