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La Z‐TRASFORMATA indicata con è per definizione
Applichiamo la proprietà di DERIVAZIONE COMPLESSA e quindi deriviamo ambo i membri
Portiamo il ‘‐’ fuori dalla sommatoria e riscriviamo come
Portiamo fuori dalla sommatoria perché non dipende da ∑
La Z‐TRASFORMATA indicata con è per definizione
∞
Integriamo ambo i membri rispetto a da a e contemporaneamente a secondo membro
effettuiamo un cambio di variabile ponendo giacché è anche estremo di integrazione 9
Lezione 3 08‐10‐2007
Portiamo il ‘‐’ fuori dalla integrale ∞
Chiaramente è per definizione anche pari a e riscriviamo
∞
Ricaviamo quindi come
∞ ∞
Al secondo membro applichiamo il TEOREMA DEL VALORE INIZIALE per riscrivere
lim
Questa importante relazione indica che se nel dominio del tempo discreto k dividiamo per la
sequenza allora nel dominio della variabile complessa z stiamo integrando opportunamente
la Z‐TRASFORMATA .
In pratica è esattamente ciò che a suo tempo accadeva nel dominio del tempo continuo t in
rapporto al dominio della variabile complessa s laddove a corrispondeva l’integrazione della
. 10
Lezione 3 08‐10‐2007
8. TRASFORMAZIONE DI UNA SEQUENZA PERIODICA
Data una sequenza , periodica di periodo p, vogliamo calcolarne la Z‐TRASFORMATA
.
Per fare questo, consideriamo la sequenza come successione di campioni relativi al primo
periodo della sequenza , cioè
0
0
Di conseguenza, possiamo riscrivere la sequenza nella forma estesa cioè come la somma di
tante sequenze ognuna delle quali è opportunamente traslata di un periodo p
2 3
Possiamo vedere la stessa osservazione anche graficamente:
x (k) x(k+n)T
p x(k) x(k) , i=1 x(k) , i=2 x(k) , i=3
Ricordiamo che la Z‐TRASFORMATA la chiamiamo anche ovvero
è per definizione
La Z‐TRASFORMATA
Riscriviamo la sequenza periodica nella sua forma estesa ∑ ∑ …
Per la proprietà di linearità della sommatoria possiamo scrivere
∑
Il termine è per definizione la Z‐TRASFORMATA 11
Lezione 3 08‐10‐2007
Per il TEOREMA DELLA TRASLAZIONE NEL TEMPO ed in particolare del RITARDO riscriviamo
come
Portiamo fuori dalla sommatoria poiché non dipende da i
| | ∑
1 1
Se e quindi allora la sommatoria è una successione di potenze
convergente a ovvero una serie geometrica di ragione
1
1
In conclusione questa relazione ci dice che la Z‐TRASFORMATA della sequenza ,
periodica di periodo p, è semplicemente il prodotto della Z‐TRASFORMATA della sequenza
nel singolo periodo moltiplicata per la quantità ! 12
Lezione 3 08‐10‐2007
LA Z‐TRASFORMATA DI FUNZIONI ELEMENTARI
1. IMPULSO DISCRETO UNITARIO
Sia dato l’impulso discreto unitario così di seguito definito
1 0
0 0
La Z‐TRASFORMATA dell’impulso discreto unitario è
0 0
La funzione è per definizione nulla per ed è pari ad 1 solo per per cui
1 0 0 0
∑ 0
Della sommatoria l’unico contributo lo si ha e vale proprio 1
1
2. GRADINO DISCRETO UNITARIO
Sia dato il gradino discreto unitario così di seguito definito
1 0
0 0
La Z‐TRASFORMATA del gradino unitario discreto unitario è ∑
0,
La funzione è per definizione è pari ad 1 per quindi nella sommatoria
possiamo sostituire ad il suo valore 1
| | ∑
1 1
Se e quindi allora la sommatoria è una successione di potenze convergente
a ovvero una serie geometrica di ragione
1
1
In termini di “z positive” moltiplichiamo e dividiamo per (o portiamo il evidenza )
1 13
Lezione 3 08‐10‐2007
3. RAMPA DISCRETA UNITARIO
Sia dato la rampa discreta unitaria così di seguito definita
0
0 0
Chiaramente possiamo riscrivere la funzione in termini di un gradino discreto di ampiezza
·
La Z‐TRASFORMATA della rampa discreta unitaria è
·
Portiamo fuori dalla sommatoria poiché non dipende da k
Dalla proprietà di DERIVAZIONE se nel dominio del tempo discreto k moltiplichiamo per la
sequenza allora nel dominio della variabile complessa z stiamo derivando la Z‐TRASFORMATA
o
la Z‐TRASFORMATA o è per definizione pari a
1
1 1
1
In termini di “z negative” al denominatore portiamo in evidenza
1
OSSERVAZIONE: PARABOLA, CUBICA E COSI’ VIA
Per ottenere la Z‐TRASFORMATA di una funzione parabola o cubica e così via, è sufficiente
applicare l’operatore alla funzione precedente e cioè rispettivamente alla funzione
gradino, rampa, parabola e così via! 14
Lezione 3 08‐10‐2007
4. FUNZIONE POTENZA
Sia dato la funzione potenza così di seguito definita
0
0 0
Chiaramente possiamo riscrivere la funzione in termini di un gradino discreto per
La Z‐TRASFORMATA della funzione potenza è
Noto che la Z‐TRASFORMATA cioè è anche pari a , applicando la proprietà di
si ha che la Z‐TRASFORMATA coincide con Z‐TRASFORMATA
MOLTIPLICAZIONE PER
ottenuta a sua volta dalla Z‐TRASFORMATA sostituendo a il termine
cioè (… è equivalente a sostituire a il termine qualora la Z‐TRASFORMATA
)
cioè sia pari a
1
1 | | | |
La Z‐TRASFORMATA è una serie geometrica che converge se cioè per i punti del
| |
piano complesso z esterni alla circonferenza di raggio e centrata nell’origine.
In termini di “z positive” al denominatore portiamo in evidenza
OSSERVAZIONE: Cosa accade se a è pari ad 1? coincide esattamente
Se a è pari ad 1 allora la Z‐TRASFORMATA della funzione potenza
con la Z‐TRASFORMATA della funzione gradino discreto unitario ! 15
Lezione 3 08‐10‐2007
5. FUNZIONE ESPONENZIALE
Sia dato la funzione esponenziale così di seguito definita
0
0 0
Chiaramente, essendo una costante che chiamiamo , possiamo riscrivere la funzione
con pari
in termini di una funzione potenza 0
0 0
Quindi se a tempo continuo t abbiamo una funzione esponenziale e la campioniamo
con un certo tempo di campionamento T allora passando al tempo discreto k è evidente che
la cui Z‐TRASFORMATA la si ottiene
ricompare una funzione potenza
semplicemente sostituendo ad il valore cioè nella Z‐TRASFORMATA già nota e per
definizione
In conclusione La Z‐TRASFORMATA della funzione esponenziale è
1
1 | |
La Z‐TRASFORMATA è una serie geometrica che converge se .
In termini di “z positive” al denominatore portiamo in evidenza
Grazie all’importante proprietà che è emersa possiamo trattare agevolmente anche le funzioni
sinusoidali che, per la “formula di Eulero”, possiamo sempre esprimere in termini di esponenziali. 16
Lezione 3 08‐10‐2007
6. FUNZIONE SINUSOIDALE NON SMORZATA ‐ COSTANTE
Sia dato la sinusoide così di seguito definita
sin 0 sin 0
0 0 0 0
Dalla “formula di Eulero” è noto che la sinusoide può essere espressa tramite esponezioni
sin sin
2 2
Pertanto la Z‐TRASFORMATA della funzione sinusoide è
sin 2
Dalla proprietà di LINEARITA’ possiamo riscrivere la Z‐TRASFORMATA come
1
2
Noto che la Z‐TRASFORMATA è si ha che
1 1 1
2 1 1
1 1 1
Facciamo il m.c.m. e riscriviamo
1 1 1
2 1
Sia al numeratore che al denominatore ordiniamo e evidenziamo i termini che appartengono alla
famiglia
1
2 1 sin
Dalla “formula di Eulero” al numeratore abbiamo mentre al denominatore
2cos
cos per cui riscriviamo
abbiamo che
sin
1 2cos
In termini di “z positive”, al denominatore portiamo in evidenza
sin
2 cos 1
A questo punto, per fare delle considerazioni e ottenere una forma della Z‐TRASFORMATA
sin più facile da ricordare, passiamo dalla rappresentazione polare “in modulo e fase ”
alla rappresentazione cartesiana “in parte reale e parte immaginaria ”. 17
Lezione 3 08‐10‐2007
Supponendo il seguente piano complesso Im
ω ρ α Re
Chiaramente, nell’esprimere un numero complesso sul piano esistono delle relazioni tra la
rappresentazione polare “in modulo e fase ” e quella cartesiana “in parte reale e parte
immaginaria ”:
cos
sin cos sin cos sin
Nel nostro caso di una funzione seno non smorzata, ipotizzando di essere esattamente sulla
1,
circonferenza trigonometrica ovvero per le suddette relazioni si semplificano
ulteriormente:
cos
sin 1
Di conseguenza sulla base delle suddette relazioni possiamo esprimere nel modo seguente la
sin
Z‐TRASFORMATA
2 sin
Ordiniamo in modo da avere una forma della Z‐TRASFORMATA che visivamente ci ricordi
la trasformata di Laplace della funzione seno (smorzata) 18
Lezione 3 08‐10‐2007
7. FUNZIONE COSINUSOIDALE NON SMORZATA ‐ COSTANTE
Sia dato la sinusoide così di seguito definita
cos 0 cos 0
0 0 0 0
Dalla “formula di Eulero” è noto che la cosinusoide può essere espressa tramite esponezioni
cos cos
2 2
Pertanto la Z‐TRASFORMATA della funzione sinusoide è
sin 2
Dalla proprietà di LINEARITA’ possiamo riscrivere la Z‐TRASFORMATA come
1
2
Noto che la Z‐TRASFORMATA si ha che
è
1 1 1
2 1 1
1 1 1
Facciamo il m.c.m. e riscriviamo
1 1 1
2 1
Sia al numeratore che al denominatore ordiniamo e evidenziamo i termini che appartengono alla
famiglia
1 2
2 1
Al numeratore dividiamo per 2
2 1
2 2 2
1 1 cos
Dalla “formula di Eulero” al numeratore abbiamo mentre al denominatore
cos 2cos
abbiamo che per cui riscriviamo
1 cos
1 2cos
In termini di “z positive”, al denominatore portiamo in evidenza 19
Lezione 3 08‐10‐2007
z cos
2 cos 1
Nel nostro caso di una funzione coseno non smorzata ‐ costante, ipotizzando di essere
1,
esattamente sulla circonferenza trigonometrica ovvero per le relazioni per effettuare il
“cambio di rappresentazione” restano
cos
sin 1 cos
Di conseguenza possiamo esprimere nel modo seguente la Z‐TRASFORMATA
z
2 cos
Ordiniamo in modo da avere una forma della Z‐TRASFORMATA che visivamente ci
ricordi la trasformata di Laplace della funzione coseno (smorzata)
z 20
Lezione 3 08‐10‐2007
COME CAPIRE SE LA FUNZIONE E’
NON SMORZATA ‐ COSTANTE, NON SMORZATA ‐ DIVERGENTE O SMORZATA ‐ CONVERGENTE
DOMINIO DEL TEMPO CONTINUO t e DOMINIO DELLA VARIBILE COMPLESSA s
0)
1. Funzione non sm