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In T “grande”, è la scadenza del Futures (che può essere dicembre ecc);
Succede quindi che in “t” si andrà a fare:
- un acquisto a pronti con:
a) Indebitamento (tasso di indebitamento);
b) Si va ad acquistare il Cheapest to Deliver, perché è quello che
massimizza il rendimento (I.R.R.);
- una vendita del futures su Eurobund per la scadenza T
In t piccolo la condizione di arbitraggio sarà data dal fatto che il futures ha un
maggior valore del prezzo Spot;
Succede quindi che in “T” si andrà a fare:
- con i titoli che si ha in portafoglio (i cheapest to deliver), ed essendo un
venditore a termine, li si da ad un compratore a termine, in cambio del
prezzo concordato all’epoca ( concordo in “t” ed il compratore a termine
paga il prezzo e noi andiamo ad incassare liquidità), ma che questa
liquidità la si va a restituire al Lender (chi ci ha prestato liquidità), ma
ovviamente a lui non si da solamente liquidità ma anche il tasso di
interesse maturato fino a quel momento; questa quindi è un operazione
di arbitraggio (bloccando il prezzo del futures in “t”, andando a venderlo
a termine ed acquistando il cheapest to deliver in “t” ma siccome il
mercato a pronti richiede una certa liquidità per poter entrare nel
mercato, allora si prende liquidità a prestito)
- si va ad incassare quindi la liquidità, questo determina che si arriva al
Delivery Settlement ARBITRAGGIO
30/04/13 valuta 6.5.13
Bund 4.1.2022 2%
Prezzo 108,30
f.c. 0.737805
prezzo futures 146,58
rateo maturato dal 4/1 al 6/5 =((122*1)/181=0,67403
B Investimento = 108.30 +0,67403 = 108.97
A (vendita futures * fattore di conversione)+rateo complessivo
( 0,67403+0,19337=0,86740 )
(146,58*0.737805)+ 0,86740 =109,01486
Giorni dell’operazione = dal 6/5 al 10/06 35 gg
RENDIMENTO = (109,01-108.97/108,97*(365/35)=-0,00383% 0,00383%>tasso
questo tasso passivo è quel tasso che bisogna pagare a chi ci presta
passivo,
liquidità;
c’è da dire che non si considera i costi di transazione, perché se li
considerassimo allora bisognerà vedere la capienza del canale di arbitraggio;
Un altro esempio… rT
F < (S – I ) e
0 0
Si è in un’operazione di Reverse Cash and Carry..
In “t” allora si andrà a fare:
1. Si prende in prestito i titoli dal Bond Lender (che ha un asset, colui che
ha i titoli), trasferendo di conseguenza il titolo Cheapest to Deliver; da
vendere a pronti
quest’operazione si va a il titolo prestato;
- ovviamente ci si impegna a restituire il Cheapest to Deliver + L’interesse;
2. in questo momento si acquista il Futures, perché analizzando la
relazione al tempo “t” si vede che la relazione di arbitraggio non è
rispettata, c’è la possibilità di ottenere un vantaggio, quel vantaggio che
è dato dal fatto che il valore del Futures in “t” è più piccolo di quello che
dovrebbe essere il valore del prezzo a pronti al tasso variabile fino al
tempo “T”;
In “T” allora si andrà a fare:
Essendo un acquirente del Futures, e portandolo fino alla scadenza, lo si
1. paga; Ma come lo si paga? lo si paga grazie alla vendita del titolo
prestato in “t” dal Lender;
la liquidità la si versa al venditore a termine;
in cambio di questo pagamento, si ottiene il Cheapest to Deliver ( in cambio ci
dà il bene sottostante, cioè i titoli);
2. Questi titoli ceduti dal venditore a termine li si restituiscono al Lender,
con un tasso di interesse (passivo) relativo al tasso concordato, questo
tasso viene attenuato da fatto che nell’acquisto a pronti e prendendo
liquidità si prendeva insieme ad essa anche un interesse (attivo);
Ma ci possono essere una serie di problemi legati a questo tipo di operazione:
- il venditore a termine potrebbe consegnare un titolo diverso dal Cheapest
to Deliver, ma sempre rientrante nel paniere dei beni consegnabili; una
conseguenza primaria è che ci abbassa l’ I.R.R. cioè il rendimento, ma il
problema principale è che bisogna consegnare il Cheapest to Deliver; si
può ovviare a questo problema andando in un mercato a pronti e
vendere il consegnato,
titolo e riacquistare sul mercato il Bund (cheapest
to deliver);
Chiaramente tutto ciò può comportare che l’operazione di Reverse Cash
and Carry, potrebbe essere “vanificata” dal fatto che nel frattempo si
crea un disallineamento tra il prezzo del titolo consegnato ed il prezzo del
Cheapest to deliver, per cui si potrebbe chiudere l’operazione sul
mercato a pronti con una che verrebbe computata nell’operazione
perdita
successiva, in poche parole l’operazione può comportarci un ulteriore
onere dell’operazione, legata anche ai relativi costi di transazione;
- quindi si dice che l’operazione di Reverse Cash and Carry è soggetta alla
Venditore a
Delivery option; questa Delivery Option è esercitata dal
termine del Futures, si potrebbe ex ante ipotizzare che questo venditore
mi ceda il Cheapest to Deliver, ma potrebbe anche consegnarci un altro
titolo sempre rientrante nel Basket dei titoli del paniere; il problema
Bond Lender
effettivo è che il un altro titolo, ma vuole quel
non vuole
titolo che m’ha prestato;
“Quindi si può dire infine che l’operazione di Reverse Cash and Carry aldilà
dell’operazione di arbitraggio che ci potrebbe essere in essere, è soggetta ad
un’ulteriore penalizzazione nell’ipotesi in cui il venditore a termine ci dovesse
consegnare un titolo di natura diversa rispetto a quello che si percepisce in
“t”.”
Dopodiché si suppone di avere una situazione di questo tipo in T-0:
200’000 BTP 1/11/2022 D: 6,030
150’000 BTP 1/12/2025 D: 9,120
100’000 BTP 1/09/2046 D: 21,100
200’000 BUND 15/02/2025 D: 9,050
320’000 BUND 15/04/2026 D: 10
Ci si fa alcune domande:
Perché si è costruiti un portafoglio di questo tipo oggi? Qual è l’ipotesi
sottostante?
Una risposta può essere data dal fatto che ci si aspetta uno scenario dei tassi al
ribasso, che dovrebbe consentire di ottenere un aumento del prezzo dei titoli in
portafoglio, un portafoglio caratterizzato da una Duration lunga; e nel momento
stesso in cui si dovesse manifestare questo atteso ribasso dei tassi, il ribasso
dei tassi avranno un impatto sui prezzi abbastanza significativo.
Succede però che:
T-0 T-1 T-2 T-N
2/11 5/12 T-n coincide
con l’ipotetica
Dismissione del
portafoglio
Quindi si nota che dal 2/11 al 5/12 si individua che in questo arco temporale
aumento inatteso dei tassi,
potrebbe esserci (sia una sensazione), un un
aumento al rialzo;
Allora il soggetto difficilmente potrà scegliere di “smontare” un portafoglio di
questo “peso” (970’000€); essendo quindi soggetto a Dicembre ad una
valutazione intertemporale del portafoglio , nel senso che bisogna rendere conto
al suo cliente o investitore, quanto rende questo portafoglio;
allora il soggetto nel dubbio, potrebbe andarsi a nel coprire,
coprire,
chiaramente non si può andar ad “intaccare” la posizione a pronti, ma il
soggetto deve andar a “lavorare” sulla posizione a termine.
Nel coprirsi il soggetto sa bene, che se la sua posizione è:
- esatta, allora riuscirà a coprire il portafoglio;
- se la sua posizione è errata, allora non riuscirà a dare un rendimento
positivo al portafoglio;
Potrebbe quindi andar sul mercato e decide di andar a coprire il portafoglio con
Contratti Futures; nell’andar ad utilizzare questi contratti futures per coprire il
portafoglio, il soggetto deve “individuare”:
1. quanti contratti futures bisognerà determinare;
2. per quanto tempo bisogna “tenere” la posizione;
3. e che “segno” determinare sul mercato futures.
Risposta ipotesi 1:Di conseguenza sapendo che il taglio di questi contratti
standardizzati è di 100’000€ allora il soggetto dovrà utilizzare o 9 o 10 contratti
da 100’000€;
Risposta ipotes 2:tenendo aperta una posizione del genere da T-1 a T-2, cioè da
quanto ha previsto che ci sarà un inversione dei tassi;