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Un’altra tesi definita sempre riguardo gli Swap è quella del Vantaggio

reciproco

cioè le due controparti avrebbero un vantaggio ad entrare

Comparato,

in uno swap per finanziarsi sul mercato ad tassi fissi e tassi variabili; non

necessariamente rappresenta per i soggetti la condizione ideale; in pratica

quindi i due soggetti si scambiano i flussi e fanno in modo che la posizione

finale sia quella attesa, in base alle loro esigenze.

Prendendo quindi un’argomentazione sul Vantaggio Comparato, si va a stilare

un esempio concreto per capire meglio il meccanismo:

Come si può notare, anche dalla comparazione tra

il tasso fisso ed il tasso variabile, emerge sul fatto

che queste due società, siano una che ha un rating

“migliore” rispetto all’altra, ed il fatto che abbiano

due rating diversi, consentono alle società di aver

un miglior tasso sul tasso fisso, ed anche di avere a

parità di tasso variabile lo spread (tasso variabile +

spread nel caso di BBBCorp). La differenza dei tassi

fissi, in questo caso è maggiore di quella dei tassi

variabili.

Si parte così da quelli che sono gli obbiettivi delle due società. Pur andando ad

indebitarsi a questi tassi, dovrebbero poi invertire le situazioni per ritornare a

quelli che erano gli obbiettivi.

L’argomentazione del Vantaggio Comparato, dovrebbe produrre un risultato

finale che consentirebbe di aver un tasso variabile a 6m inferiore a quello che

lo si trova sul mercato, e nell’altro caso lo stesso discorso per il tasso fisso.

Nel caso quindi dell’AAACorp:

è una società che dovrebbe andare ad indebitarsi a tasso fisso, però in realtà

potrebbe avere un finanziamento a tasso variabile;

Nel caso della BBBCorp:

è una società che prende in prestito denaro a tasso variabile Libor 6m+

0,6%, anche se si deve andar ad indebitare a quel valore;

Le due società quindi si ritrovano a negoziare lo swap per fare in modo che

AAACorp finisca per pagare il variabile e BBBCorp il fisso.

Nel caso effettivo quindi, AAACorp:

- paga il 4% ai finanziatori esterni;

- riceve il 4,35% dalla BBBCorp;

- paga il Libor alla BBBCorp;

- Avrà quindi un effetto netto che pagherà il Libor di 0,35% che comporta

però un risparmio di 0,25% rispetto all’indebitamento che aveva ottenuto;

Nel caso effettivo di BBBCorp:

- paga il Libor +0,6% ai finanziatori esterni;

- riceve il Libor dalla AAACorp;

- paga alla AAACorp il 4,35% fisso;

- Avrà quindi un effetto netto che pagherà un 4,95% e

(4,35%+0,6%),

quindi in effetti si andrà ad indebitare a 4,95% rispetto a 5,2% che era la

tabella iniziale rispetto alla quale si era collocati;

In pratica ambedue avrebbero il vantaggio ad effettuare lo Swap perché gli

“abbassa” di quelli che erano i costi rispetto all’indebitamento della posizione

rispetto alla quale si erano indebitati.

Di conseguenza il Vantaggio Comparato presenta delle e sono:

Critiche,

- il fatto che si abbia vantaggio ad effettuare questa operazione, e quindi i

tassi 4% e 5,2% sono offerti sul mercato a 5 anni fissi, mentre i tassi

variabili Libor con spread -0,1 e + 0,6 sono offerti entrambi a 6mesi, ed

ovviamente succede che mentre i tassi fissi dovrebbero rimanere fermi nel

corso del tempo, i tassi variabili potrebbero cambiare ogni 6mesi in base a

quelli che sono gli andamenti del mercato; quindi questa considerazione e

meccanismo del Vantaggio Comprato potrebbe non essere così realistico in

relazione a quelle che sono le condizioni dovessero cambiare, e quindi gli

scenari ipotizzati potrebbero non essere più “adattabili”.

Un altro aspetto da evidenziare, è che se si va a fissare uno scambio di Plain

Vanilla (un fisso contro variabile), è chiaro che il tasso è un tasso che lo si va a

“bloccare” per i prossimi n°anni, mentre la parte variabile in realtà la si va a

rilevare ogni momento in relazione alla frequenza del contratto, nell’ipotesi

che si abbia un contratto swap con determinazione (6mesi), infatti ogni 6mesi

si va a verificare qual è la “situazione” del tasso sul mercato, ma questo tasso

variabile va confrontato sempre con il tasso fisso iniziale.

Può avvenire ancora che se per esempio lo Swap ha una durata di n=5anni e si

anticipatamente;

potrebbe aver la volontà di “uscire” dallo Swap o di chiuderlo

il soggetto che vorrà uscire dallo Swap, naturalmente ritiene che la Gamba

fissa o la Gamba variabile non sia più conveniente, e quindi decidendo

definitivamente di uscire, lo si può fare in due modi; 1) esce anticipatamente,

chiudendo lo swap 2) oppure si trova un altro soggetto che ricopre la posizione

in “uscita”; in un caso o nell’altro il problema per chi esce è che gli stessi tassi

variabili potrebbero andare molto “al di sotto” di quanto si prevedeva, quindi il

problema sostanziale è che (prescindendo dal fatto che, se il soggetto rimane

sul mercato, dovrà andar a pagare un flusso continuo) e quindi se decide di

uscire oggi (esempio 1), dovrà chiudere anticipatamente lo swap, cioè

differenziale esistente

riconoscere il fino alla scadenza dello Swap; quindi oggi

chi esce “riconoscerà” alla controparte gli esercizi anticipatamente, questi

flussi anticipati, verranno determinati sulla base dei tassi variabili di oggi;

Nel caso dell’esempio 2), il soggetto che vuole uscire dallo Swap, va sul

mercato, e si prende una posizione, naturalmente di vendita (short), vendendo

conveniente”,

un qualcosa di “non e quindi, per “stimolare” l’acquirente dovrà

corrispondergli un e questo upfront consentirebbe all’acquirente (del

Upfront,

mercato al quale si è riferito il soggetto che vuole recedere dal contratto

swap), di entrare in uno Swap cioè in pratica entrerebbe l’acquirente

alla pari,

perché riceve un flusso, che non è nient’altro che il Differenziale tra il tasso

fisso e il tasso variabile per i successivi (es. semestri), che sono determinati

odierni;

sulla base dei tassi e come se la differenza tra tasso variabile e tasso

fisso fra un tot. di mesi, fosse valutata al giorno d’oggi;

Quindi l’acquirente incassa l’upfront ed è come se partisse da “zero”, perché

questa differenza di Gamba, verrebbe compensata su base (es. semestrale),

attraverso l’incasso dell’upfront.

Il soggetto che vuole uscire dallo Swap, è disposto a pagare l’upFront, perché

fa una previsione oggi che i tassi nei prossimi (es. semestri) andranno

oggi

ulteriormente al ribasso, quindi preferisce perdere una somma, piuttosto

che spalmare il tempo e perdere ancor di più, una cifra più alta.

Da queste considerazioni si riesce a capire come l’acquirente che incassa

l’upFront ha un ipotesi che va al mentre il venditore, cioè il soggetto

Rialzo,

che vuole uscire dallo swap ha un ipotesi dei tassi variabili.

convinta di ribasso

Lo Swap in pratica dura fin tanto che le parti sono d’accordo, dura fin tanto in

cui le parti sono Solvibili. valutazione

Generalmente si possono trovare due tipi di dello Swap, valutiamo

sempre un contratto Swap che è caratterizzato da una Gamba Fissa ed da una

Gamba Variabile, nello specifico:

- Gamba Fissa (Fix Leg) = Caratterizzata dal tasso fisso (Swap) e quindi

rappresenta il soggetto che ha la parte fissa;

- Gamba Variabile (Floater Leg)= Caratterizzata dal tasso variabile che si va a

concordare (Libor)

S’è detto che questo Swap è composto da gambe fisse e variabili, ma in realtà

si potrebbe aver uno Swap con due gambe entrambe fisse o entrambe

variabili; e nel caso di due gambe variabili, esse sono agganciate a due

parametri di riferimento diversi.

E quindi il valore dello Swap può essere inteso come il valore della

componente obbligazionaria fissa – il valore della componente obbligazionaria

variabile;

In alternativa, si potrebbe andar a valutare il portafoglio di Swap come se fosse

un portafoglio di Forward Rate Agreement (Fra ).

s

Il Fra è un contratto in cui oggi si va a determinare un tasso d’interesse in

accordo fra due parti, da applicare ad un certo capitale e per un certo periodo

di tempo.

Prendendo d’esempio il Fra 6x9, si va a fare un contratto Forward in T-0 (dove

tasso fisso),

si determina il ma sappiamo che è un contratto che non parte da

oggi ma fra 6mesi, e quindi si va a T-6, e prima dell’inizio del contratto (2

giorni antecedenti alla durata del contratto), si va a rilevare il tasso variabile

sul mercato (si suppone il Libor); dopodichè si effettua una comparazione tra il

quasi

tasso fisso e il tasso variabile (naturalmente prima di T-6, o più che altro

a ridosso), e questa comparazione su un capitale di riferimento

viene calcolata

realtà dura tra T­6 e T­9 (tre mesi).

questo contratto quindi in

Nozionale;

L’importo lo si va ad incassare e pagare in T-9, ma siccome la convenzione

dice che lo si pagare od incassare in T-6, si potrebbe adottare un metodo;

deve

Innanzitutto si “attualizza” l’importo che si riscontra in T-6, e quindi se si

uno dietro l’altro,

andasse a mettere tanti “Fra ”, si potrebbe avere uno Swap;

s

Il fatto proprio di dire che lo Swap lo si può valutare come un contratto di Fra ,

s

vuol dire che se si mettono è chiaro che si inizia ad

tanti Fra uno dietro l’altro,

s

avere uno Swap, infatti per esempio, se si hanno tanti fra 6x12,

corrisponderebbero a degli Swap che hanno scadenza semestrale, quindi per

esempio un contratto a n°5 anni semestrale, sarebbe “spacchettabile” in tanti

Fra 6x12.

s

Chiaramente ci si chiede… Che differenza c’è, in termine, tra fare uno Swap e

fare un Fra (anche in termini di convenienza)?

Una risposta può essere data dicendo che:

- I Fra li si va a fare quando si ha la cioè ci si

percezione di breve periodo,

s

aspetta nel Fra che ci sia una variazione dei tassi, però nel breve;

- Gli Swap li si va a fare quando si ha la percezione di medio/lungo periodo;

Si arriva a dire quindi che… solo

“Se ci si rende conto che un innalzamento dei tassi si dovesse manifestare

nel breve periodo o almeno nel primo periodo, allora si potrà andar a fare uno

Swap che va a “coprire” la prima cedola e poi per le cedole successive (avendo

una previsione che i tassi potranno ritornare bassi), successivamente conviene

indebitarci a tasso variabile piuttosto che al fisso;

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
7 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fede282 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia dei Mercati Finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Boido Claudio.