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Convertible(obb. Standard+derivato),
obbligazioni in realtà, sono di fatto delle obbligazioni, ma che hanno una
componente di tipo azionario; queste obbligazioni convertibili si possono
vedere sia dal lato dell’investitore che dal lato dell’emittente.
investitore:
-Lato l’obbligazione convertibile dà la possibilità al sottoscrittore di
convertire l’obbligazione in azione, che pagherà un certo prezzo, esercitandola,
questa facoltà, entro un determinato periodo. Il fatto di considerare
quest’obbligazione (non come un plain vanilla, cioè un’obbligazione semplice,
cioè con la solita cedola fissa o variabile o senza cedola), ma un’obbligazione,
che in realtà dà la possibilità di convertirla in azione; il che significa che in
pratica si ha in “mano” un’obbligazione + una .
componente derivata
La componente derivata viene ritenuta come un’opzione di tipo Call, quindi una
Long Call, al quale mi da la possibilità di convertire l’obbligazione; tutto ciò
significa che oggi, in T-0 il prezzo di quest’obbligazione per l’investitore, sarà
data da una componente legata al bond(obbligazione plain vanilla) a cui si va
ad aggiungere la componente del premio (l’importo); in realtà se si fa un
confronto con un’obbligazione di questo tipo ed un’obbligazione corporate, cioè
un’obbligazione societaria, il prezzo in T-0 di quest’ultima è data dal prezzo
dell’obbligazione; quindi vuol dire che l’obbligazione societaria costa di meno
rispetto ad un’obbligazione convertibile, perché nell’obbligazione convertibile
come si riesce a capire, si va a pagare un premio, lo stesso premio che è legato
alla Call, cioè in T-0, pagando questo premio implicito del prezzo (due
componenti unite). In questo caso si paga qualcosa di più per aver la possibilità
in futuro di aver l’opportunità di cambiare.
L’obbligazione convertibile stessa, dipende molto dalle componenti che sono
legate all’andamento del sottostante, nel caso in cui infatti, il prezzo del
sottostante crescerà di valore (al di sopra del prezzo di esercizio contenuto
nella Call); la Call potrebbe avere un’opzione Europea o un’opzione Americana;
nel caso di un’opzione europea, si può dire che l’emittente dell’obbligazione,
stabilirà quando è esercitabile questa facoltà. Ciò vuol dire che per esempio si
suppone un titolo che scade nel Giugno 2018, su quest’opzione europea,
l’emittente dà la possibilità a Giugno 2016/17 o scadenza di poter esercitare
questa facoltà; il che vuol dire che si può esercitare questa facoltà, nell’ipotesi
che dal 1° al 30° giugno, può accadere che il sottostante (prezzo azione)
potrebbe essere del prezzo d’esercizio che si è venuti a conoscenza nel
più alto
momento stesso in cui si è sottoscritta l’obbligazione; si avrà convenienza
nell’esercitare la conversione, solo se in questo periodo la (Qc> Pe), la stessa
quotazione corrente se prima è sopra il prezzo d’esercizio ma poi va sotto il
prezzo d’esercizio ma poi va sotto il prezzo d’esercizio.
Se l’obbligazione invece avesse un’opzione di tipo americano, ovvero
esercitabile in qualsiasi momento, la conversione è “sempre” aperta.
Ovviamente quando si hanno in cambio delle azioni al posto delle obbligazioni,
non si ha più l’intenzione di mantenere le azioni in portafoglio, ma
semplicemente si vendono le azioni sul mercato; vendendole infatti si potrebbe
ottenere un profitto (chiaramente la Qc>Costo della trasformazione).
Dal giornale sole24ore, si può notare la colonna il
Premio/Sconto (Pr./Sc.),
premio ha segno positivo, si dice che un’obbligazione fa premio quando non c’è
convenienza a esercitare la conversione di obbligazioni in azioni, vuol dire che
se si facesse la conversione il Prezzo d’esercizio> Prezzo di mercato(Qc);
viceversa se la quotazione corrente dell’azione sale, si ha la possibilità di
trasformare l’obbligazione in azione, ed nel momento stesso che si verifica la
conversione l’obbligazione “scompare”, quindi l’obbligazione si dice che fa
scarto quando la Quotazione corrente > Prezzo d’esercizio.
Quest’obbligazione convertibile, può essere definita come un obbligazione con
Definendo il warrant si può dire che è
warrant non separabile. di fatto un buono
esso appartiene naturalmente alla famiglia delle
d’acquisto (Call Option);
opzioni, e dà il diritto di acquistare il bene sottostante. In questo caso siamo di
fronte ad un’obbligazione+ warrant, ma si può leggere sempre come
un’obbligazione + Long Call (convertibile); separandole, l’obbligazione in s’è
ex warrant,
(solo lei) diventerà mentre la Long Call (solo lei) finisce sul mercato
Warrant.
dei Trattandole sempre in un’ottica separata, vuol dire che l’esercizio
di un componente non a differenze delle obbligazioni
condiziona l’altro,
convertibili che nel momento stesso in cui si esercita l’obbligazione scompare,
qui si hanno due componenti separabili, si può trattare separatamente
ex warrant warrant,
l’obbligazione e quasi come se avessero una “vita propria”
fino alla loro scadenza. C’è da dire che il prezzo di queste obbligazioni
convertibili con warrant hanno un rispetto alla obbligazione
prezzo superiore
standard, perché comprende (prezzo dell’obbligazione + Warrant).
Nel sole24ore nelle colonne notiamo:
-la voce “Prz eserc.” che rappresenta la possibilità di acquistare il
sottostante il bene sottostante ad un determinato prezzo;
-la voce “Rap.di (WxA)” che rappresenta il rapporto di WxA, cioè il rapporto
di conversione, cioè ancora quanti Warrant bisogna avere per effettuare la
conversione, nel caso per esempio ci fosse scritto 1, vuol dire che bisogna
avere un Warrant per avere un’azione; e ci si chiede se conviene trasformare
quel Warrant in Azione, si risponde a questa domanda guardando una serie di
dati che ci vengono in aiuto sul giornale:
- warrant per avere un azione si va a vedere il rapporto di conversione;
-costo del warrant si va a vedere la quotazione dello stesso Warrant;
-costo dell’azione si va a vedere il prezzo d’esercizio;
e quindi si può sommare il prezzo d’esercizio + Warrant e lo si confronta il
prezzo dell’azione sul mercato. Converrà fare quest’operazione quindi, quando
la somma (Costo del Warrant quotato sul mercato + Prezzo d’esercizio <
Prezzo corrente dell’azione sul mercato). A differenza dell’obbligazione
convertibile standard, il fatto di andare a comprare il Warrant, e di convertirlo
in azione, non vuol dire che l’obbligazione convertibile standard ( in questo
ex warrant)
caso ritenuta come deve “morire”, quindi anche se tutti i Warrant
sul mercato venissero esercitati, legati a quell’obbligazione, l’obbligazione ex
warrant stessa “rimane in piedi”; cosi gli investitori avranno la possibilità di
scegliere due finalità diverse. Si avrà la possibilità di vendere solo
semplicemente la parte sottostante (warrant) tenendosi l’obbligazione ex
warrant. è un obbligazione (bond) che ha una componente equity
Equity / Index-Linked,
legata all’obbligazione, cioè quest’obbligazione è formata da (Obbligazione +
Call Long che può avere una componente equity(azione), o una componente
index, cioè un indice sottostante, o una componente paniere di indici
sottostanti (indici azionari).
Chi sottoscrive quest’obbligazione, seguendo la logica di un’obbligazione
convertibile, in realtà egli sottoscrive quest’obbligazione, perché il soggetto
lavoro per un discorso di prospettiva di incremento(del sottostante
naturalmente) della componente equity, essa se cresce di valore, cioè se
Prezzo equity> prezzo d’esercizio il soggetto avrà l’opportunità di convertire
quest’obbligazione nella componente azioni (equity, index o paniere di azioni).
Si nota che c’è una componente denominata Reverse (sia Floater che
il soggetto che decide di sottoscrivere una delle due, ha
Convertible),
un’aspettativa opposta al soggetto che decide di sottoscrivere una semplice
Floater o Convertible.
Il soggetto che decide di sottoscrivere la Convertible, sappiamo che ha
aspettative di rialzo azionario (lato investitore), quindi per logica si può dedurre
che chi sottoscrive le Reverse convertible abbia aspettative di rialzo del
mercato; nel caso di un’obbligazione Convertible il soggetto lavorava per una
facoltà attiva (Long Call);
Nel lato investitore quindi la Reverse Convertible è formata dalla componente
Bond (obbligazione plain vanilla) + una componente derivata (short put). In T-0
si decide di sottoscrivere una Reverse Convertible dal lato dell’investitore,
perché principalmente si pensa che il mercato (mercato azionario
vada al rialzo
del sottostante); tutto ciò consente in T-0 di poter già beneficiare
dell’eventuale effetto di rialzo del mercato, perché in soldoni l’effetto di rialzo è
l’incasso del premio. Facendo una prima distinzione fra un’obbligazione
convertibile, un’obbligazione corporate ed una reverse convertible dal lato
investitore, in t-0 l’obbligazione che costa di meno è la reverse convertible
(prezzo obbligazione-premio incassato), quella che allo stesso prezzo è la
corporate (prezzo dell’obbligazione), e quella che costa di più è la convertible
“pura”(prezzo obbligazione+premio).
Prendendo la distinzione semplice fra Obbligazione Standard e Reverse
Convertible, si può dire che nella reverse convertible l’investitore vende
implicitamente all’emittente la facoltà (PUT), cioè in T-0 il costo del pacchetto
obbligazionario è derivato sarà pari ad un certo prezzo, in T-0 quindi è normale
che rende di più di un’obbligazione standard.
Questo perché dalla vendita della Put, l’investitore incassa il premio della
componente; tutto ciò va bene se l’andamento è al rialzo del sottostante. Il
“rovescio della medaglia” è dato dal fatto che avendo fatto sottoscrivere
inconsapevolmente ad un sog