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Parlando di Warrant e Convertibili, trattati nell’MTA (nella parte bassa del
sole24ore), nel primo caso sono Diritti ad acquistare delle azioni, se si decide di
acquistare azioni al prezzo del warrant si avrà un costo dato dal prezzo di
esercizio + il prezzo del warrant esercitabile entro in una data. Nel caso delle
convertibili, invece si ha la possibilità di convertire le obbligazioni in azioni,
nella colonna dei convertibili (Pr./Sc. premio/sconto), indica il premio (segno
positivo), la non convenienza a non effettuare la conversione; se dalla lettura
del giornale si verifica che nella colonna c’è un segno positivo significa che
l’obbligazione fa premio, cioè quest’ultimo significa che non è conveniente
convertire l’obbligazione in azione, perché convertirla significa che il costo del
pacchetto è superiore al costo del titolo sul mercato azionario, in poche parole,
convertendo per esempio si ha un valore di 3€, poi vedendo la quotazione
sull’MTA di quell’azione e varrà 2,8€, allora si dice che l’obbligazione “fa
premio”, e quindi e come se l’obbligazione perdesse la sua caratteristica di
convertibilità; viceversa conviene convertire se il costo del pacchetto è
inferiore al costo del titolo, qui in questo caso si dice che l’obbligazione “fa
sconto”.
Si ricorda che sul mercato monetario si hanno titoli con vita residua inferiore a
12 mesi, il concetto è che non bisogna vedere il momento dell’emissione, ma
l’istante di valutazione per vedere la vita residua (così da far rientrare questi
titoli in questo segmento di mercato); nei CCT si ha cedola variabile e futura, a
differenza del BTP che si ha una sola cedola fissa, nell’inflazione italia eurostat,
si ha una cedola fissa, ma una parte inflattiva. Nei titoli a cedola fissa si ha una
cedola costante, ma all’inizio si può partire con un titolo che ha una cedola
fissa ad un certo livello, e dalla fase d’emissione si può stabilire quanto sarà
l’entità della cedola (andamento crescente o decrescente). Nei titoli indicizzati
a cedola variabile, si ha in presenza che se si alza il parametro di
indicizzazione, la cedola cresce; il titolo a cedola variabile potrebbe essere
indicizzato in maniera inversa (reverse floater), vuol dire che questo titolo
ragiona in senso opposto, cioè se i tassi aumentano vuol dire che la cedola
diminuiscono. La cedola è formata da una parte fissa- una parte variabile; è
normale sapere che se i tassi diminuiscono la parte fissa della cedola si intacca
di meno, in questo modo si prendono posizioni di conseguenza. Si ha vantaggio
se i tassi diminuiscono, si ha svantaggio se aumentano.
Facciamo cosi una classificazione dei Titoli Obbligazionari (segmento bond):
Criterio: Durata
-titolo del mercato monetario (<12 mesi)
-titolo del mercato obbligazionario (>12 mesi)
Criterio: Struttura finanziaria del titolo
-titolo senza cedola (zero coupon)
-titolo con cedola periodica (periodicità regolare, nel caso in cui il merito
creditizio dell’emittente sia problematico, si “minaccia questa periodicità)
nel finale si ha Valore Residuo;
Criterio: Cedola
-titoli a cedola fissa o predeterminata
-titoli a cedola indicizzata (monetario, valutario, inflattivo);
Sappiamo quindi che il prezzo viene determinato dai flussi di cassa attualizzati
(P=sommatoria di FC/(1+i)^n) e varia a confronto dei tassi di rendimento.
Parlando del floaters, e delle sue caratteristiche, si può dire che presenta una
rigidità della cedola in corso e variabilità delle cedole future; la flessibilità della
cedola futura protegge il prezzo dalle variazioni del tasso di rendimento; il
floater non consente di realizzare importanti capital gain ne di subire elevati
capital loss, cioè si adeguano al movimento dei tassi, per capire meglio se è
vero che un aumento dei tassi può penalizzare a livello di mercato (si abbassa
il prezzo), cioè però viene attenuato dai flussi di cassa più consistenti. La
cedola futura viene indicata in grassetto perché mette in evidenza che è un
valore incerto, facendo un esempio infatti:
Data valutazione27/9 1/10/15
1/4/15 1/4/16
Asta BOT 6 mesi a fine marzo Asta BOT 6 mesi
Cedola corrente Cedola futura incerta,
diventerà certa quando a
30/09 conoscerò il
valore
La cedola in corso, diventerà rigida e la cedola successiva (1/4/16-1/10/16)
diventerà una cedola incerta, quella cedola diventerà certa quando si fisserà il
parametro di riferimento all’asta Bot di Marzo 2016.
La cedola in qualche modo tende a mitigare l’effetto prezzo, ciò significa che la
consistenza del capital gain/capital loss dovuta alle variazioni di prezzo, sarà
più leggera, e quindi non ci saranno gli effetti di grandi guadagni in conto
capitale o grandi perdite in conto capitale.
Seguono cosi diversi criteri:
Criterio: Tipologia Cedole Fisse
-titoli a cedola costante (BTP)
-titoli a cedola crescente (step up) e decrescente (step down)
Criterio : Tipologia Cedole Variabili
-titoli indicizzati in modo diretto ((floater (flusso di cassa periodico se la
tendenza è al rialzo tanto più il parametro sale e tanto più la cedola sale) in cui
il rialzo del parametro di indicizzazione determina la crescita della cedola)
-titoli indicizzati in modo inverso (reverse floater) per il quale la crescita del
parametro di indicizzazione determina la discesa della cedola.
Segue: Caratteristiche dei titoli a Cedola Fissa:
della cedola corrente e futura;
-rigidità
-variabilità del prezzo al variare dei tassi di rendimento;
-variabilità del prezzo significa possibilità di capital gain se i rendimenti
diminuiscono upgrading
-variabilità del prezzo significa possibilità di capital loss se i rendimenti
aumentano downgrading
Parlando di strumenti:
Il primo strumento che si prende in considerazione è il BOT:
il BOT è uno strumento del mercato monetario, il suo rendimento associato è il
rendimento risk-free perché non presenta cedole, e quindi ha una tipologia di
zero coupon. La sua durata è di (3,6,12 mesi, espressa in giorni). La
remunerazione è data dalla variazione tra il Valore di Rimborso e il Prezzo di
Emissione (corrisposta a scadenza e fissata in emissione); il rimborso
naturalmente, non avendo cedole è prefissato in un’unica soluzione (alla
scadenza); la liquidabilità è assicurata dalla quotazione sia sul MOT che su
MTS; l’emissione è determinata dall’asta competitiva sul prezzo.
Il secondo strumento che si prende in considerazione è il CTZ:
il CTZ è uno strumento del mercato finanziario ( al momento dell’emissione
durata >12 mesi);
la tipologia del titolo è sempre quella dello zero coupon; la durata è fissata a
18,24 mesi; la remunerazione è data dalla variazione tra il Valore di Rimborso e
il Prezzo di emissione; il rimborso anche qui è in un’unica soluzione; la
liquidabilità è assicurata dalla quotazione sul MOT ed MTS; emissione è
determinata dall’asta marginale sul prezzo.
Infatti la vera differenza fra i due strumenti è che nel BOT si ha l’emissione
sull’asta competitiva, mentre sul CTZ si ha l’emissione sull’asta marginale.
Il terzo strumento che si prende in considerazione è il BTP:
il BTP è uno strumento del mercato finanziario (al momento dell’emissione
durata >12 mesi);
la tipologia del titolo è caratterizzata da un tasso fisso con cedola costante; la
durata del titolo è poliennale; la remunerazione è a cedola semestrale; il
rimborso è in un'unica soluzione, e non si tiene conto del rating dell’emittente;
la liquidabilità è alta (si guarda la colonna dei volumi, è normale che se ci sono
volumi alti, non ci sono problemi sul prezzo), cioè assicurata dalla quotazione
sul MOT; l’emissione è determinata dall’asta marginale sul prezzo, e dalla
syndacation cioè un pool di banche che curano il collocamento dei titoli sul
mercato (public placement).
Il quarto strumento che si prende in considerazione è il BTP INFLATION
(EUROSTAT):
il BTP Inflation è uno strumento del mercato finanziario, la sua tipologia è
caratterizzata da un tasso fisso con cedola rivalutata all’inflazione Eurostat;
infatti la sua struttura è quella di un BTP con cedola fissa, ma si trasforma in
cedola variabile a causa della valutazione di un capitale rivalutato sulla base
dell’indice eurostat, e quindi anche i flussi di cassa saranno influenzati; la
durata è poliennale; la remunerazione è a cedola semestrale ma in questo caso
rivalutata; il rimborso è rivalutato all’inflazione; la liquidabilità è alta, assicurata
dalla quotazione sul MOT; l’emissione è sull’asta marginale.
Il quinto strumento che si prende in considerazione è il BTP Italia:
il BTP Italia è uno strumento del mercato finanziario; la tipologia del titolo è
data da un tasso fisso con cedola rivalutata all’inflazione FOI, prezzi di consumo
per famiglie di operai e impiegati; la durata è poliennale; la remunerazione è
caratterizzata da una cedola rivalutata semestralmente, il capitale quindi viene
remunerato all’inflazione su base semestrale; la liquidabilità è alta, quindi
assicurata dalla quotazione sul MOT; l’emissione è data dalla sottoscrizione
diretta presso filiali di banche o poste italiane.
Il sesto strumento che si prende in considerazione è il CCT Old Style:
il CCT Old Style è uno strumento che indica la presenza di un titolo la cui
cedola futura dipende da un componente fisso (spread), ancora, ha una cedola
variabile semestrale indicizzata al RENDIBOT lordo 6 mesi rilevato nell’ultima
asta del mese precedente, quello di inizio di maturazione della cedola (+
spread); nel caso di tassi in aumento di mercato flussi di cassa più alti e
quindi (cedole maggiori).
Il settimo strumento che si prende in considerazione è il CCT Euribor (New
Style):
il CCT New Style è uno strumento che ha un’indicizzazione di tipo monetario;
viene introdotto sul mercato italiano da parte dell’emittente tesoro; il titolo è
indicizzato al tasso Euribor a 6 mesi; il tasso viene rilevato il 2° giorno
lavorativo, antecedente il primo giorno di godimento della cedola, sulla base
della pubblicazione effettuata sulla pagine del circuito Reuters Euribor01 alle
ore 11:00.