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Tutte le sentenze da questo punto di vista, ma tutti i provvedimenti decisori da questo

punto di vista sono definitivi nel senso che il giudice risolve definitivamente quella

questione, non ci può più tornare sopra ma questa è fuorviante come analisi perché il

termine definitività i processualcivilisti non lo utilizzano per descrivere il fenomeno

della decisorietà .

Il termine definitività i processualpenalisti lo utilizzano anche per descrivere il

fenomeno della decisorietà ma i processualcivilisti no perché per il processualcivilista

la sentenza è definitiva o non definitiva non nel senso che sia decisoria o non decisoria

perché per noi la sentenza è un provvedimento decisorio. I processualpenalisti

utilizzano il termine definitivo per descrivere la sentenza passata in giudicato ,la

sentenza è definitiva cioè è passata in giudicato ma per noi pure noi diciamo è passata

in giudicato formale utilizziamo termini sofisticati .

La sentenza è passata in giudicato formale nel senso che non è più impugnabile,

quando sono decorsi i termini d'impugnazione ordinari .

La sentenza è decisoria cioè è in altri termini irrevocabile da parte del giudice che l'ha

emessa quando e quindi quando incide sui diritti soggettivi diciamo che ha un

contenuto decisorio .

Incide in maniera irrevocabile …1he 3min 10 sec

Ma la sentenza è definitiva o non definitiva con riferimento al processo in cui è stata

resa .

Il termine definitività o non definitività è relazionale, relativo, non è che è definitiva

in se stessa la sentenza a è definitiva del processo o non definitiva del processo: è

definitiva del processo se definisce il processo, non è definitiva del processo se non lo

definisce .

La sentenza è definitiva se chiude il processo in perchè il procedimento finisce quindi è

definitiva se il processo invece va avanti non può essere definitiva. Non è possibile che

una sentenza sia definitiva del processo ed il processo va avanti: se il processo va

avanti la sentenza non è definitiva

Capiamo cosa intendiamo ?la sentenza è definitiva o non definitiva .

Perché è definitiva? Perché definisce il processo, il processo non continua, non ci sono

più altre questioni da decidere. È non definitiva se il processo continua .

La definitività non ha a che vedere con il fatto che la sentenza esaurisca tutte le

questioni proposte al giudice, non è detto che la sentenza decida nel merito .

Ci può essere una sentenza definitiva di rito che dici non ho giurisdizione ,il giudice si

occupa solo di una questione della questione pregiudiziale di rito e dice non ho

giurisdizione perché la giurisdizione spetta al giudice straniero .

Finita, non c'è possibilità di salvarsi a differenza delle altre ipotesi di difetto di

giurisdizione, è definitiva ma decide su una questione sola .

Poi vi sono invece sentenze che decidono 18 questioni ma sono non definitive perché il

processo va avanti .

Bene noi sappiamo che si può distinguere la sentenza non definitiva su domande e la

sentenza non definitiva su questioni cioè la sentenza non definitiva cioè quella che non

esaurisce le questioni da risolvere all'interno del processo per cui il processo deve poi

andare avanti, può limitarsi a risolvere alcune questioni di carattere pregiudiziale di

rito o preliminare di merito o nel rito del lavoro abbiamo visto questioni di merito non

aventi carattere nemmeno preliminare cioè le questioni attinenti all'interpretazione

degli accordi e contratti collettivi nazionali di lavoro, l'interpretazione, validità ed

efficacia dei contratti collettivi di lavoro che non è detto che siano preliminari, la

sentenza non definitiva può avere ad oggetto queste questioni ma potrebbe anche

avere ad oggetto una o alcune di più domande proposte al giudice quindi possiamo

avere sentenza non definitiva con cui vengono risolte soltanto questioni e sentenze non

definitive con le quali vengono risolte anche domande purchè non tutte perché le

sentenze che definiscono tutte le questioni non possono essere non definitive perché è

finito .

Se una sentenza si limita a risolvere alcune questioni evidentemente è una sentenza

non definitiva o meglio se la sentenza si limita a decidere alcune questioni e il

processo prosegue per la decisione di altre non c'è dubbio è non definitiva .

Se la sentenza decide invece una oppure più domande ed il processo prosegue abbiamo

detto attenzione perché in questi casi potrebbe celarsi dietro quella sentenza un

provvedimento di separazione delle altre cause e cioè il giudice potrà decidere una o

più domande, contemporaneamente disporre la separazione delle altre domande ed

allora anche in questo caso quella sentenza sarebbe definitiva perché il processo che

prosegue è altro rispetto al processo che viene definito con quella sentenza .

È sottile ma voi capite che è una questione che dobbiamo porci quando nella non

definitiva vengono decise una o alcuna di più domande.

Se nella non definitiva vengono decise una o più questioni non posso pensare che il

processo che prosegue sia altro perché le questioni di per se non possono esaurire

l'oggetto del processo .

E abbiamo detto quindi che quando vengono decise una o più domande dobbiamo

chiederci se quella sia una sentenza definitiva o non definitiva senza accontentarci

della constatazione che l'attività processuale prosegue per risolvere le altre domande

perché non sappiamo mai se quell'attività processuale che prosegue sia relativa al

medesimo processo oppure sia attività relativa ad un processo scisso da quello ormai

definito .

È un problemino che esiste che va risolto laicamente senza fare come fa Satta che dice

ah ma qua siccome è stata decisa …1h.8.52 cioè dice siccome il giudice decide su quella

domanda quella pronunzia è definitiva della domanda quella è una sentenza definitiva

e allora io dico grazie al cavolo. Chiaro che quella è una sentenza definitiva della

domanda ma non ci stiamo chiedendo se è definitiva della domanda, ci stiamo

chiedendo se è definitiva del processo.

E per sapere se una sentenza sia definitiva del processo il fatto che sia definitiva della

domanda non ci è utile semplicemente, non è errato è inconferente la constatazione .

Una sentenza che decida una domanda nel momento in ci l'attività processuale

prosegue per la decisione di altre domande può essere definitiva o non definitiva a

seconda che quell'attività processuale sia relativa a quel medesimo processo non

definito oppure sia relativa ad un altro processo perché il giudice ha disposto la

separazione .

La problematica nasce dal fatto che il giudice non sempre ha il potere di separare: se ci

fosse una regola o il dovere di separare che dicesse che il giudice che decide una o più

domande deve separare le altre noi potremmo dire anche bene se ha deciso quelle più

domande siccome il processo di separazione è doveroso, è obbligatorio possiamo anche

ritenerlo implicito sempre e comunque il giudice decide una o più domande significa

che ha lasciato altre domande irrisolte, significa che ha separato .

Se ci fosse una regola che impedisse sempre e comunque al giudice di separare noi

potremmo dire il fatto che abbia deciso una o più domande non significa nulla perché

comunque il giudice non può separare .

Ma in presenza di una regola che dice che il giudice può separare se ritiene beh qua, se

il giudice non dice nulla come ci regoliamo?

La soluzione a mio avviso più ragionevole è quella di ritenere che se il giudice non

dispone la separazione quella sentenza va ritenuta una sentenza non definitiva anche

nell'ipotesi in cui il giudice avrebbe dovuto disporre la separazione perché non si può

far ricadere sulla parte l'errore del giudice, sempre il solito discorso: è molto semplice,

è vero che in molti casi il giudice dovrebbe separare però se non lo fa come si fa a dire

alla parte avresti dovuto accorgerti dell'errore del giudice e quindi avresti dovuto

considerare che questa è una sentenza definitiva anziché non definitiva e quindi

assoggettarla al regime…

È evidente che di fronte ad un potere discrezionale del giudice di separare o non

separare anche se il giudice esercita male questo potere e quindi non separa quando

avrebbe dovuto separare o viceversa io mi attengo a quello che fa il giudice: il giudice

separa e quindi è una sentenza definitiva ma se non separa è una sentenza non

definitiva però su questo si è discusso e si continua a discutere perché c'è chi dice che

dovrebbe prevalere la sostanza sulla forma ma fregando la parte sostanzialmente

perché sostanzialmente di questo si tratta: il giudice non separa e si dice alla parte ah

ma in realtà siccome avrebbe dovuto separare tu avresti dovuto considerarla come se

fosse definitiva peggio per te che l'hai considerarla non definitiva per cui tu dici ma

scusa non ha separato per me è non definitiva perché il processo prosegue lo stesso

processo, però si dice si però qui c'è un errore del giudice e comportarsi con …cioè il

giudice può sbagliare ma la parte mai.

Allora è un errore non separare quando dovevi separare però se il giudice non separa

quella è una sentenza che secondo me va considerata come non definitiva .

Come avvocato però cosa vi dico? Vi dico che laddove il regime d'impugnazione fosse

differente e l'errore del giudice fosse evidente o peggio, laddove si possa ritenere che le

espressioni utilizzate dal giudice, perché questa è l'aspetto più pericoloso, possano

implicare un provvedimento implicito di separazione perché il legislatore dice che la

separazione non richiede formule sacramentali non è che il giudice deve dire io separo,

potrebbe separare utilizzando parole diverse ed allora laddove vi possa essere un

dubbio ragionevole sul fatto che una sentenza sia definitiva o non definitiva la regola è

quella di adoperare sempre il principio di precauzione che è quello di non sapere né

leggere né scrivere .

La cosa divertente è che lo ha teorizzato la cassazione cioè qua si è arrivati alla frutta:

io capisco che come avvocato spiego ai miei praticanti guardate ragazzi nel dubbio per

non sapere né leggere né scrivere

Dettagli
A.A. 2014-2015
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SSD Scienze giuridiche IUS/15 Diritto processuale civile

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mirko.avallone di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Procedura civile e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Pontificia Università Lateranense - PUL o del prof Ruffini Giuseppe.