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L’EUROPA DAL DECLINO ALLA RIPRESA ECONOMICA
Secoli bui,
In Europa, i cosiddetti ovvero quelli successivi al declino dell’Impero romano fino all’anno
800 circa, non furono così oscuri come si credeva un tempo.
L’Europa non si trovava tuttavia ai livelli delle in termini di benessere e tecnologia.
civiltà islamiche
Con il declino dell’Impero romano si verificarono una serie di in ogni campo:
regressi
• Gli insediamenti furono abbandonati
• Il tasso di urbanizzazione decresce
• L’apprendimento attraverso l’esperienza e il conseguente tramando delle conoscenze acquisite subì
un calo
• Si interruppero le attività produttive
• Le strade si deteriorarono
• Vennero ridisegnati i confini politici
• La moneta scarseggiava
• Si registrò una diminuzione del reddito generalizzata
• I legami commerciali furono interrotti
In questi Secoli, tuttavia, si poterono osservare alcuni miglioramenti che contribuirono ad avviare il
periodo di ripresa economica.
Tra questi vi furono l’apprendimento e le
tramite esperienza economie di pratica.
Secondo l’economista classico Adam Smith in singolo compiti e
suddividere la produzione favorire la
specializzazione dei lavoratori in ciascuno di essi, avrebbe incrementato l’efficienza di tutti e i
conseguenti guadagni. I guadagni derivavano proprio dalle con la ripetizione o
maggiori capacità acquisite
di pratica) by
la pratica (economie nonché dall’apprendimento mediante l’esperienza (learning
doing).
La specializzazione richiedeva di conseguenza lo scambio di beni ed esso era regolato dalla regola
“costi ovvero il valore delle opportunità di guadagno a cui si rinunciava operando
opportunità”,
una scelta tra diverse alternative. Il costo opportunità assume il valore della più proficua tra le attività
escluse.
Ad esempio, Prese due famiglie A e B che inizialmente vivevano in autarchia e ad un certo punto si
specializzano una nella produzione di vestiti e l’altra nella produzione di alimenti, la famiglia A avrà
un costo opportunità maggiore per quanto riguarda il cibo mentre la famiglia B per quanto riguarda i
vestiti.
Grafico a = autarchia
A = specializzazione in alimenti (in
assenza di scambi)
V = specializzazione in vestiti (in
assenza di scambi)
A = specializzazione in alimenti con
scambio di alimenti per i vestiti
V = specializzazione in vestiti con
scambio di vestiti per gli alimenti
La produzione e il consumo di entrambi i beni hanno mostrato un incremento rispetto alla situazione
di assenza di scambi. Si può concludere che, dati i guadagni della specializzazione (o divisione del
lavoro), per le famiglie completamente nella produzione di una sola
è vantaggioso specializzarsi
merce. Ciascuna famiglia potrà quindi tenere per se una parte della produzione e scambiare la parte
restante.
Ciò suggerisce che le famiglie, di norma, cercheranno di conseguire una specializzazione totale. Il
principale alla divisione del lavoro è il La crescita della
livello di domanda aggregata.
limite
specializzazione, infatti, dipende dall’estensione del mercato: tanto più è esteso è maggiore sarà la
domanda aggregata. Essa aumenterà solo con un aumento del reddito aggregato, che a sua volta
dipende dall’incremento della popolazione e dal reddito pro capite.
La divisione del lavoro favorisce il cambiamento tecnologico
Come abbiamo visto, aumentando la domanda aggregata aumentano anche i livelli di
specializzazione, che a loro volta favoriranno la crescita economica.
Tuttavia, essa non è l’unica che incrementa l’efficienza di un’economia. Molto importanti sono le
che differiscono dalle economie di pratica, poiché
conoscenze acquisite mediante l’esperienza,
trasmissibili.
sono Le nuove conoscenze acquisite accrescono la base di conoscenze tecnologiche e
generano un e/o un miglioramento della qualità dei prodotti
incremento della produzione a parità di input.
Grafico Esiste una relazione positiva tra l’efficienza
del lavoro (prodotto per addetto) e il gradi
di divisione del lavoro. Essa è rappresentata
da una curva K che corrisponde ad una
data conoscenza tecnologica.
Grado A
Una bassa suddivisione del lavoro corrisponde a basse conoscenze tecnologiche e perciò produrrà bassi
output. Questo livello è caratterizzato da una divisione del lavoro minima e da un reddito pro capite
di sussistenza.
Grado B
All’aumentare della specializzazione, aumentano anche le conoscenze tecnologiche che si traducono in
un maggiore output.
Grado C
Con l’introduzione di una nuova tecnologia e ipotizzando che le condizioni sociali, ambientali, ecc,
siano rimaste invariate, aumenta il livello di output a parità di input. Il grado C corrisponde al
massimo grado di sviluppo.
Grado D
I nuovi strumenti specializzati comportano e richiedono pertanto un livello minimo di
costi fissi
produzione per essere utilizzati con profitto. Qualora dovesse accadere uno shock negativo della
domanda legato per esempio a un calo della popolazione, le nuove conoscenze vengono mantenute ma
si verifica una diminuzione della divisione del lavoro che produce una diminuzione degli output. Dopo
una generazione le conoscenze tecnologiche di K’ vengono perdute e perciò si ritorna ad un output
pari al grado A.
La diminuzione della popolazione e del reddito pro capite legata al declino dell’Impero romano
determinò un in tutti i settori, tranne in quello agricolo che tornò ad essere il
calo della domanda
settore più praticato, e di conseguenza un di tutte le tecnologie in quei campi, ritornando ad
regresso
un livello compreso tra D e A.