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BACKGROUND
"leucoplachia orale è una lesione prevalentemente bianca della mucosa orale che non
puo' essere caratterizzata come nessun'altra lesione definibile" (Axell 1996). Come
definizione, adottata anche dall'WHO, è risultato dello sforzo di un gruppo
internazionale di esperti, che si sono incontrati ad Uppsala nel 1994 con lo scopo di
rivedere le definizioni di leucoplachia e le classificazione sulle basi del lavoro
precedentemente pubblicato (Axel 1984; Kramer 1978) e le nuove conquiste
scientifiche.
Cosi', leucoplachia è un termine clinico usato quando ogni altra lesione orale bianca è
stata esclusa. Leucoplachia è spesso associata al fumo di tabacco, sebbene le forme
idiopatiche non sono rare (Axell 1987). Il ruolo dell'alcool, virus e condizioni
sistemiche necessitano di ulteriori indagini (Campisi 2004; Dietrich 2004).
Varianti cliniche di leucoplachia sono classificate in due gruppi: (1) leucoplachia
omogenea, una lesione di apparenza uniforme e piana che puo' presentare irregolarita'
superficiali, ma con consistente struttura dappertutto; (2) leucoplachia non omogenea,
una lesione prevalentemente bianca o bianca e rossa (eritroleucoplachia) con una
struttura irregolare che puo' essere caratterizzata da una superficie piana, aspetto
nodulare o esofitico. Le caratteristiche istologiche di entrambe le forme di
leucoplachia sono abbastanza variabili e possono includere orto- o para-cheratosi di vari
gradi, infiammazione blanda e cambiamenti displasici di vari gradi.
Leucoplachia non è rara. Sebbene ci sia un'alta variabilita' tra aree geografiche e gruppi
demografici, la prevalenza di leucoplachia nella popolazione generale varia tra meno di
1% a piu' di 5% (letteratura del 1984 al 2000). In una revisione sistematica recente,
quando sono stati inclusi studi con piu' di 1000 individui, la prevalenza variava tra lo
0.50% e il 3.46%, e la prevalenza stimata era tra l'1.49% ed il 4.27%. (Petti 2003). I dati
sull'incidenza sono molto scarsi, uno studio recente dal Giappone ha riportato un tasso
d'incidenza rapportato all'eta' di 409,2 maschi e 70 femmine per 100'000 anno-persone.
(Nagao 2005), mentre uno studio inidiano, condotto in una popolazione con fattori di
rischio distintivi, ha riportato risultati piu' bassi: 240 maschi e 3 femmine (Gupta 1980).
Leucoplachia è una lesione precancerosa, "un tessuto morfologicamente alterato nel
quale è piu' probabile che si verifichi il cancro in confronto alle controparti
apparentemente normali" (Axell 1996). Il tasso di trasformazione maligna nel
carcinoma a cellule squamose varia dallo 0% al circa 20% da uno a 30 anni (Lind 1987;
Schepman 1998; Silverman 1984). Recentemente, uno studio che ha indagato sul limite
naturale della trasformazione maligna della leucoplachia sulla base dei dati
epidemiologici europei, ha concluso che il limite superiore del tasso di trasformazione
annuale della leucoplachia, sfortunatamente, eccede l'1% (Scheifele 2003).
Le leucoplachie non omogenee riportano un grado di rischio maggiore di trasformarsi
quando confrontati con le varianti omogenee.
Pazienti con segni di displasia, circa 1/10 del totale, possono essere a rischio piu' alto.
Tuttavia, studi che hanno indagato sui biomarcatori e sulle caratteristiche istologiche
non hanno trovato un metodo affidabile per identificare quali lesioni avranno
trasformazione maligna e quali no (Warnakulasuriya 2000). I marcatori clinici,
istologici e molecolari possono contribuire a valutare il rischio di un singolo paziente di
sviluppare cancro, tuttavia un predittore singolo, basato sull'evidenza e clinicamente
utile che indichi la trasformazione maligna delle leucoplachie non è disponibile al
momento.
Dato che la maggior parte delle leucoplachie sono asintomatiche, la necessita' di
trattamento è primariamente basata sulla natura precancerosa della lesione. La
prevenzione della trasformazione maligna è particolarmente importante in vista delle
cattive prognosi associate al carcinoma orale a cellule squamose, in cui solo il 30-40%
dei pazienti sopravvivono a 5 anni dopo la diagnosi. Molti trattamenti sono stati
proposti per la leucoplachia orale (terapie mediche e chirurgiche incluse).
OBIETTIVI
Confrontare i risultati per i pazienti affetti da leucoplachia orale sottoposti ai trattamenti
medici o chirurgici od entrambi confrontati con placebo o non trattamento.
METODI
........
Tipi di interventi
Attivi:
rimozione chirurgica della lesione, inclusa escissione chirurgica, chirurgia laser,
crioterapia.
trattamento medico topico, inclusi agenti anti-infiammatori, agenti antimicotici,
carotenoidi e retinoidi,agenti citotossici, ecc..
trattamento medico sistemico.
rimozione delle abitudini predisponenti (tabacco, alcool, ecc..).
altri trattamenti (terapia fotodinamica).
trattamento combinato.
Controllo:
Placebo
Non trattamento
Tipi di misure dei risultati (sono stati valutati
prevalentemente:)
Risultati primari
A causa della natura precancerosa della leucoplachia, l'obiettivo priario del trttamento è
quello di prevenire la trasformazione maligna. Sicchè, la frequenza di trasformazione
maligna, dimostrata dall'esame istologico, è stato il risultato maggiormente considerato.
Risultati secondari
Poichè la displasia epiteliale puo' essere gia' presente al momento della diagnosi, le
variazioni delle caratteristiche istologiche sono state incluse nelle misure dei risultati.
Per gli interventi diretti verso l'eliminazione della lesione, specialmente con metodi
chirurgici, sono state considerate la risoluzione a lungo termine e la proporzione delle
recidive.
Le misure dei risultati includevano la sicurezza ed accettabilita' dell'intervento, come
misurato dall'incidenza degli effetti avversi e dalla proprzione dei pazienti ritirati
rispettivamente.
RESULTS
Descrizione degli studi
Prove randomizzate controllate (RCT) prese in considerazione confrontavano:
- trattamento topico vs placebo;
- trattamento sistemico vs placebo;
- trattamento topico e sistemico vs placebo;
- vitamina A e reinoidi, beta carotene e carotenoidi;
- altre sostanze: bleomicina, thè misto.
TOT PAZIENTI= 501.
In tutti i pazienti coinvolti negli studi, è stata prelevata una biopsia per confermare la
diagnosi di leucoplachia, tuttavia solo 2 studi hanno riportato i criteri istologici
utilizzati.
5 studi hanno riportato la percentuale di lesioni displasiche che variava dal 20% al 59%.
La proporzione riportata di pazienti fumatori e bevitori (i due rischi maggiori per il
cancro orale) variava dal 30% all'86%, rispettiamente. Nessun autore riporta
significativi cambiamenti di queste abitudini durante il corso delle sperimentazioni.
In due studi la totalita' dei soggetti reclutati erano masticatori di tabacco dallo stesso
villaggio indiano.
Solo alcuni studi hanno riportato il follow-up successivo al trattamento. Del gruppo
placebo,solo una parte è stata contata, poichè altri pazienti di questo gruppo hanno
ricevuto il trattamento attivo al termine del periodo di studio e quindi sono stati esclusi.
Tutti gli studi inclusi hanno riportato cambiamenti clinici delle leucoplachie.
Una risposta completa è stata definita come una completa scomparsa della lesione in 7
RCTs; sei di loro hanno dato anche la stessa definizione di risposta parziale (riduzione
di piu' del 50%), mentre uno aveva criteri leggermente diversi (riduzione maggiore del
30%). Quattro studi hanno riportato le modificazioni istologiche che seguivano il
trattamento, uno ha indagato su alcuni biomarcatori del danno DNA e proliferazione
cellulare, ma i risultati di questi studi non sono stati inclusi poichè non comparabili con
i due precedenti che invece suddividevano la risposta della leucoplachia in gruppi
diversi (remissione, non cambiamento, nuova leucoplachia).
Effetti degli interventi
Trasformazione maligna
Risultati di due studi, che includevano 172 pazienti, erano disponibili per le analisi. Tre
medicinali sono stati valutati in questi studi: bleomicina topica (1994), Vitamina A
sistemica (1997) e beta carotene sistemico (1997). Nessuno dei trattamenti in questi
studi ha mostrato beneficio quando comparato con il placebo.
Risoluzione clinica
Dati sulla risoluzione completa delle lesioni orali erano disponibili da tutti e nove gli
studi inclusi nella review (501 pazienti). Tre trattamenti (bleomicina, ketorolac e thè)
erano valutati solo in singoli studi e questi trattamenti non hanno mostrato alcun
beneficio quando confrontati con il placebo/gruppo di controllo. Due studi hanno
mostrato significativo beneficio del trattamento sistemico con beta carotene o licopene
(un carotenoide) quando comparati con il controllo. Cinque studi hanno studiato
l'efficacia della Vitamina A o retinoidi ed ha trovato un piccolo, ma significativo
beneficio. Due di questi studi impiegavano retinoidi topici.
Tra pazienti trattati con bleomicina topica, due dei quattro pazienti con una completa
risposta, per i quali era disponibile una completa informazione del follow-up, hanno
presentato la ricaduta. Lo stesso è successo ad uno dei due pazienti con una risposta
parziale e informazioni di follow-up. Lo studio di Sankaranarayanan ha riportato 14 su
22 (64%) responders completi hanno sviluppato lesioni ricorrenti. RIcadute sono state
riportate anche da Hong: 9 risultati su 16 (56%) dei pazienti rispondenti al trattamento
(parzialmente o totalmente) hanno avuto recidive. In un altro studio 20% dei pazienti
rispondenti al trattamento sperimentale e 25% dei pazienti rispondenti al placebo hanno
avuto recidive. Nessuna informazione sulle ricadute è stata disponibile dagli altri studi.
Cambiamenti istologici
Cambiamenti istologici erano disponibili dai quattro studi, ma il confronto è stato
possibile soltanto per tre di loro, infatti, nello studio di Gaeta, l'assenza di lesioni
displasiche nel gruppo di controllo ha reso impossibile il confronto. Negli altri tre studi
l'aspetto istologico delle lesioni orali non era migliorato (era stabile o peggiorato) piu'
fraquentemente con placebo che con trattamento attivo, e la differenza era significativa
quando sono stati adoperati acido retinoico o licopene.
Sicurezza ed accettabilita'
La frequenza degli effetti avversi variava largamente tra gli studi. L'acido 13 cis-
retinoico topico, la vitamina A, thè misto e licopene non hanno causato effetti avversi.
Bleomicina topica, acido 13-cis-retinoico sistemico, ketorolac, vit A a piu' alto dosaggio
e beta carotene hanno cusato effetti avversi di varia severita'. Quando presenti, effetti
avverssi erano sempre piu' comuni nel gruppo di studio che nel gruppo controllo.
Gli effetti avversi piu' comuni: eritema, eros