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NUESTRA AMERICA
La sua esperienza a new york è fondamentale perché da qui riesce a capire quali sono i rischi di
un’ingerenza del modello statunitense e riflette sul destino dell’isola. Cuba raggiunge l’indipendenza grazie
agli stati uniti, il destino economico di cuba e degli Stati Uniti si incrociano sfrutto capitalistica di questi
territori che porterà alla rivoluzione cubana.
Stile diverso rispetto a quello asciutto di bolivar.
ATTACCO:
prosa dall’altissima tenuta metaforica: Martì proprio perché non è facile esprimere ciò che deve descrivere
lo riesce a fare solo attraverso l’immaginazione e la metafora.
Critica modello di gestione del territorio federalista, ripiegato su sè stesso (aldeano vanitoso), critica i
particolarismi critici del caudillismo che non hanno una visione più ampia al di là dei propri confini.
Aldeanos vanitosos: proprietari terreni che per mantenere la propria condizione economica non consentono
il salto di emancipazione. E’ arrivato il momento della lotta
-juan de castellanos è un poeta del 600 che scrive un poema in endecasillabi in cui si parla di rivolta e
rivoluzione e che ispira il poema epico a fondazione della narrativa cubana che si chiama espejo de
paciencia.
-Il primo concetto che chiude questo primo paragrafo è l’esortazione alla lotta e rivoluzione MA che sia una
rivoluzione delle idee, non con le armi. Pone al centro una rivoluzione che deve essere principalmente di
idee.
-Due concetti principali: prima di tuto non bisogna stare ripiegati su sè stessi ma bisogna avere una
proiezione euforica al di fuori dei propri confini con armi non fisiche ma più metaforiche. Le idee valgono più
di trincee di pietra.
-Monito che porta ad una visione di una America che sia capace di andare al di là dei propri particolarismi e
delle esigenze locali per un progetto più globale.
Sta costruendo la sua argomentazione in un discorso circolare perché il sottotesto del testo è volto a
diffidare dall’intervento che sembra salvifico degli stai uniti.
A poco a poco si sta facendo spazio a un nuovo imperialismo. La situazione di cuba è paradigmatica,
assaggia nell’800 la rivoluzione industriale con l’arrivo dell’inghilterra ma ciò non porta alla rivoluzione.
-Martì capisce che siamo di fronte a una rivoluzione imperialista perché gli Stati Uniti vedono cuba come
punto fondamentale per le reti commerciali data la fertilità del territorio. Quindi cerca di ammonire chi vede
l’intervento statunitense come positivo. Metafore delle case: non importa la casa più bella ma trovare un
punto di congiuntura.
-Personajes con brazos canijo de unas pintadas: criollos con le unghie pitturate che non hanno le
caratteriste del proprio territorio ma degli altri. el criollo exotico y el mestizo autoctono, hay batalla en la
falsa erudicion y la naturaleza.
-Gigante de las siete leguas: ci si riscopre americani a partire di un riconoscimento a uno stesso territorio.
La metafora della famiglia hijos de la terra americana che disconoscono le proprie origini, disconoscono le
propria terra perché stanno inseguendo altre chimere.
-Martì recupera la storia delle rivoluzioni americane usando una metafora che userà anche octavio paz,
parla di queste repubbliche dolorose ma c’è una certa ambiguità perché queste repubbliche sono state
edificate attraverso la presenza muta dell’indio senza tenere in conto del modello di martì secondo cui non
ci sono razze.
-Attraverso questa ricostruzione delle rivoluzione americane affonda la sua critica le repubbliche dolorose
non hanno appreso il concetto fondamentale. Attacco a quei criollos che hanno copiato i modelli europei
per cercare di applicarli al governo e alle nuove repubbliche americane disconoscendo quella madre che li
alimenta, la terra. Da un lato c’è il blanqueamiento per disconoscere le proprie origini, non si riconoscono
più come frutto ibrido del territorio. L’evoluzione è conseguente al ragionamento (regionalmente?) nel
momento in cui si disconosce la madre terra. Per attuare un buon governo americano bisogna prima di
tutto conoscere il territorio stesso e l’alterità che fa parte della terra americana.
Un buon governo nasce dalla conoscenza del territorio
-Imposizione di Martì: sapere significa agire e sapere significa conoscere il territorio americano.
-Il monito di Josè Martì segue il sogno di bolivar nella misura in cui anche all’inizio della carta de jamaica
era evidente come per bolivar gli americani dovessero conoscere la propria natura e storia.
-Monito di Martì: ancora oggi non è ovvio che la storia americana debba essere insegnata in America più di
quanto si insegna quella europea.
Lezione 7
Meticciato come prodotto è già di per sé una utopia e Martì lo sa. Il discorso che elabora è teso a forgiare
un nuovo immaginario nazionale. Annullare le tensioni sociali sul suo territorio di appartenenza è una
premessa per arrivare all’indipendenza stessa e all’integrazione della compagine africane.
Nuestra america si posa su pilastri essenziali:
1) Volontà di smarcarsi da un certo provincialismo che fa sì che i distinti territori e aree culturali non si
conoscano e si ripiegano su sé stesse aldeano vanitoso
2)Concetto successivo ripreso più volte dalla rivoluzione cubana: “trinceras de ideas” valen mas que
“trinceras de piedra” Martì ha sotto gli occhi quello che è accaduto nelle altre aree: le rivoluzioni
d’indipendenza hanno portato instabilità e permanente situazione di guerra civile con governi instabili.
Richiama alla volontà di negoziare l’indipendenza attraverso un programma di idee e non di lotta armata,
messa in campo di un preciso progetto che possa dire in maniera rinnovata Cuba e il continente. Questa
dicibilità del continente passa attraverso il processo di integrazione di tutte le sue parti.
-La Rivoluzione deve forgiarsi sulla forza delle idee. Martì è anche grande scrittore di libi d’infanzia proprio
per come considera il processo educativo. (Primo levi: come può essere così malvagio l’uomo? Questi
uomini sono stati educati male, l’educazione sta alla base dello sviluppo della nostra capacità critica.
Nessuno è assolutamente buono o cattivo, passa attraverso un processo che si dà nell’esperienza e
educazione.)
-Trincee di idee che soppiantano trincee di pietra, attorno cui edifica il suo progetto di indipendenza è
considerato uno dei padri della rivoluzione cubana.
-Le riforme educative hanno portato un livello di scolarizzazione con sviluppo critico eccezionale.
-Il discorso di riconoscere l’altro e sé stessi è il progetto panamericano di bolivar che torna nelle parole di
Martì. Nervo scoperto che è una delle caratteristiche del continente. Riconoscimento di una comune forza
nell’unità che però non si realizzerà mai, idea che ha Martì come Bolivar.
Ribaltamento della dicotomia civilizacion barbarie. La civilizacion è tutto quello che viene preso da modelli
esterni, dall’Europa, dall’incarnato della città, mentre la barbarie è il campo e l’estensione. Il male
dall’Argentina è l’estensione vasta pampa presidiata dagli indios.
-Facundo di Sarmiento: certi climi e certi ambienti portano nei popoli certe caratteristiche e stereotipi.
Sarmiento voleva dei processi migratori da Francia, Inghilterra e da certe regioni laboriose della Spagna. Il
trapianto di popoli è una chiave fondamentale nella costruzione di nazione di Sarmiento.
-In bolivar la barbarie era attribuita alla distruzione degli spagnoli parafrasando las casas e la leyenda negra.
-La civilizacion ora viene totalmente ribaltata, la si può avere conoscendo la natura del proprio luogo di
appartenenza: possiamo avere la vera civilizacion a partire da una conoscenza profonda della natura
sudamericana. Da una parte il criollo exotico e dall’altra l’uomo naturale che conosce la terra e i suoi
segreti, la domina. Per Martì conoscere i segreti vuol dire anche rivendicare una certa appartenenza.
Cancellazione e ribaltamento di tutte quelle teorie che fino ad ora avevano posto al centro una volontà di
assimilazione a modelli europei.
-Martì mette al centro la riscoperta della propria natura. E’ difficile trovare nella letteratura cubana dell’800
l’eterogeneità culturale poiché la componente africana viene disconosciuta nel racconto se non come
sfondo (quando si devono dare descrizioni della vita del campo) o in maniera parodica (teatro buffo). Se fino
a questo punto le rappresentazioni nel quale si racconta la società cubana non tengono conto della radice
africana, Martì riposiziona ribaltando la dicotomia civilizacion-barbarie mettendo in discussione quell’ideale
di blanqueamiento, ovvero integrazione assimilativa e cancellazione della radice culturale africana. Ha un
modello per il quale esiste quella componente ma attraverso una redenzione della stessa.
-Cancellazione dei tratti di africanità: tutto l’800 è costruito attraverso questo tipo di idea. Martì richiama la
conoscenza degli elementi naturali della propria terra non disconoscimento anche di questa compagine.
Dall’altra parte per riuscire ad arrivare ad una esaltazione della diversità culturale si deve passare per una
fase contraria, ma la cancellazione di tutte le razze.(?)
-Nella misura in cui io devo combattere l’assimilazionismo,(assimilazione blanqueamineto, ass delle etnie
africane a quella europea) si devono cancellare le differenze etniche e razziali, per celebrare un’utopica
razza universale dentro la quale non esistano razze.
-Dopo la guerra dei 10 anni la forza lavoro cubana diviene fondamentale per alimentare le rivoluzioni di
indipendenza.
-Legame che c’è tra alcune aree della costa de oro e cuba crea gesù TOP
-Riscatto che passa attraverso la volontà di costruzione dell’eroe. Nonostante la rivoluzione cubana vuole
mettere al centro tutte le componenti eterogene in pratica non è ancora così, il patriarcato e il razzismo è
ancora presente contraddizione di costruzione di determinati modelli.
NUESTRA AMERICA
-Ha una serie di metafore che rimanda alla sua pratica di scrittore per bambini, trasferite in un testo
visionario: lasciare libera l’immaginazione e figurare ciò che scrive.
-Tutto è rapportato a un corpo: vi sono molte metafore corporee che ci permettono di entrare molto di più
nel discorso dato che la nostra natura è principalmente corporea.
-Metafora dell’albero e del tronco: linguaggio figurativo molto conc