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A
diversi da diversi autori riportiamo la definizione di Linda Hutcheon,
Theory of Parody (1985): "La parodia non è solo l'imitazione del ridicolo
menzionata nelle definizioni standard del dizionario. Una forma di
imitazione, ma caratterizzata da un'inversione ironica" ... si identifica con
auto-riflessività delle forme di arte moderna".
Lei usa il concetto di parodia per parlare di tutti quanti i fenomeni di
riscrittura.
Proprio la distinzione tra forma e contenuto non è sempre facile quando
si parla di letteratura. Si tratta di una trasformazione e non di una
imitazione perché la ragione per cui noi possiamo dire che Shamela è una
riscrittura di Pamela è che dentro Shamela ritroviamo gli stessi
personaggi, simili relazioni, analoga trama di quello che troviamo in
Pamela. Se non fosse così, non sarebbe più una riscrittura di Pàmela.
Ci sono anche elementi comuni dal punto di vista formale: ad esempio, la
scelta di utilizzare il romanzo epistolare come genere però la cosa
cruciale è l’uso di elementi della trama di quel precedente. L’effetto
parodico che viene generato in Shamela è dato da una variazione del
contenuto unita ad una variazione del tono che fa sì che si generi questo
effetto ironico, di presa in giro nei confronti del testo originale.
Nel caso di Shamela abbiamo lo stesso contenuto, lo stesso plot che
viene riscritto con uno stile diverso, con una forma diversa.
Vendredi...(Tournier):
- romanzo che consiste in una riscrittura del Robinson
Crusoe in cui si riscrive la stessa storia dando però un accento particolare
a certi episodi. In particolare, Tournier, scrivendolo a fine anni ’60,
enfatizza molto la storia di Crusoe come eroe civilizzatore, parodia
dell’eroe civilizzatore che costruisce da solo una società, il paradosso di
una società formata da un’unica persona, in cui si vengono a produrre le
stesse dinamiche che, agli occhi di Tournier e del suo tempo,
caratterizzavano le dinamiche della società contemporanea però intorno
ad un unico individuo. Ad esempio, si mette a produrre grano ed altri beni
e ne accumula in una quantità che non ha alcun senso essendo lui l’unico
potenziale utilizzatore.
Questa che tipo di riscrittura è? Viene mantenuta la storia. Che tipo di
intenzionalità c’è nei confronti di questo testo? Lo inseriamo all’interno
delle trasposizioni.
I Protocolli dei Savi di Sion:
- è un falso. “Il complotto. La storia segreta dei
protocolli dei Savi di Sion” di Will Eisner: è un fumetto che racconta la
storia dei protocolli dei Savi di Sion. Qual è la storia dei protocolli dei Savi
di Sion? Fu realizzato nei primi anni del XX secolo nella Russia imperiale,
in forma di documento segreto attribuito a una fantomatica cospirazione
ebraica e massonica il cui obiettivo sarebbe impadronirsi del mondo.
La natura di falso fu appurata già fin dai primi tempi successivi alla
Protocolli,
pubblicazione di detti avvenuta per la prima volta nel 1903
.
Maria Concetta Carugno 71
Di questo testo sappiamo che è stato forgiato ad hoc in contesto russo
per provare l’intenzione da parte di questa massoneria ebraica di
controllare il mondo, cosa che è stato in parte di quel fenomeno
drammatico che ha poi portato all’esplosione dell’antisemitismo durante
la seconda guerra mondiale. La cosa interessante è che per forgiare
questo falso è stato utilizzato un testo di metà ottocento che era, invece,
una parodia di Napoleone III. Quindi, le stesse parole che venivano
utilizzate parodicamente per prendere in giro il modo di gestire il potere
da parte di Napoleone III è stato messo in bocca a questi saggi di Sion
per suscitare questa passione antisemita.
Il fumetto racconta questa storia e si conclude in modo scioccante.
Nonostante si sappia che questo sia un falso, nonostante sia stato
mostrato con la massima cura filologica come è stato costruito, quali
sono le fonti di questo falso, chi sono state le istituzioni che le hanno
messe insieme, continua ad essere pubblicato, continua ad essere citato
come se avesse un qualche valore di verità.
The Rape of the Lock
- (Pope): si tratta di una caricatura. Pope utilizza la
forma del racconto epico applicandola ad un evento sciocco di
battibecchi interni all’aristocrazia del tempo per prenderla in giro.
Ubu Roi
- (Jarry): Jarrì è uno dei più grandi geni della letteratura francese di
fine Ottocento inizio Novecento, inventore della patafisica. La patafisica è
la scienza ironica, paradossale che si propone come scienza del
particolare, non scienza dell’universale. La sua opera più famosa è Ubu
Roi che è una parodia in senso lato e, in questo caso, anche una parodia
in senso specifico, in cui viene riscritta la storia del Macbeth. Le grandi
linee del Macbeth sono impersonate da personaggi tratti dall’esperienza
scolastica di Jarry stesso. Anticipa tutto quello che sarà una certa
corrente surrealista di almeno una ventina d’anni.
Schema generale delle pratiche ipertestuali:
Bisogna prendere in considerazione due elementi: la relazione tra ipotesto e
ipertesto e, quindi, la modalità della riscrittura se fatta per trasformazione o
per imitazione, e il regime funzionale dell’ipertesto, se ludico, satirico o serio.
Naturalmente, questo schema non esclude la possibilità di pratiche miste.
regime: ludico - satirico - serio
Trasformazione parodia travestimento trasposizione
Ubu Roi (Jarry) Shamela (Fielding) Vendredi...(Tournier)
Imitazione pastiche caricatura falso
Affaire Lemoine (Proust) The Rape of the Lock (Pope) I Protocolli dei Savi di Sion
PARODIA
Maria Concetta Carugno 72
L’origine dell’uso la troviamo in Aristotele, che definisce poesia come
rappresentazione, narrativa o drammatica, in versi di attività umane, che
possono essere alte e basse:
- Rappresentazione drammatica di azioni alte: tragedia
- Rappresentazione narrativa di azioni alte: epica
- Rappresentazione drammatica di azioni basse: commedia
- Rappresentazione narrativa di azioni basse: parodia
Possiamo intendere la parodia con il suo significato etimologico di controcanto
di qualcosa, che un recitante modifica per conferirgli nuovo significato. Ci sono
tre generi di parodia: il parodista svia un testo dall’argomento originario
modificandone solo il minimo necessario; lo traspone in un altro stile
lasciandone intatto il soggetto, ne mutua lo stile per comporre un testo
autentico al primo. La forma più rigorosa della parodia, o parodia minimale,
consiste nel riprendere un testo noto per conferirgli un nuovo significato,
giocando con le parole. La parodia può avere portata più o meno ampia: una
lettera, una parola, più parole, semantica, un vero e proprio stile censurabile.
Quest’ultima specie di parodia è il pastiche satirico. La parodia si distingue
immediatamente dal burlesco. Il burlesco modifica lo stile senza modificare il
soggetto, mentre la parodia modifica il soggetto senza modificare lo stile.
Questo almeno avveniva all’inizio, dal XIX si è avuta una evoluzione.
La parodia letteraria prende di mira preferibilmente testi brevi e noti. Di solito,
l’ipotesto si lascia facilmente indovinare sotto l’ipertesto parodico, ma,
ovviamente, dipende dal grado di competenza del lettore. Il caso più tipico per
la parodia è il titolo. I titoli dei libri, così come i nomi dei personaggi, sono
soggetti al genere e all’epoca.
Tra le espressioni moderne della parodia troviamo i giochi oulipiani, cioè dei
membri dell’Oulipo fondato nel 1960 da Queneau. L’oulipia è caratterizzata
prima di tutto dall’aspetto trasformazionale: ne sono esempi i lipogrammi, gli
anagrammi, i palindromi, le traslazioni lessicali, le permutazioni lessicali
interne. Tutte queste manipolazioni si affidano ad un principio macchinale, per
ottenere dall’ipotesto un ipertesto del tutto diverso. Gli oulipismi hanno una
funzione ludica ma ne acquistano, involontariamente, anche una satirica
perché poggiano sul presupposto che gli elementi che si conservano sono
autosufficienti e producono un testo accettabile, non lontano dal senso globale
originario e che il resto sia, quindi, un riempitivo inutile.
TRAVESTIMENTO BURLESCO
Il travestimento burlesco appare in Italia all’inizio del XVII secolo. È una pratica
parodistica tipicamente barocca, la cui forma canonica consiste nella riscrittura
in ottonari e stile volgare di un testo epico (in particolare l’Eneide). È una
moda, una delle possibili forme dello spirito burlesco e anche una delle possibili
forme del travestimento. Riscrive il testo nobile conservandone l’azione, cioè il
contenuto fondamentale e il movimento ma imponendo un altro stile (esametri
—ottonari; dettagli epici- dettagli quotidiani; amplificazione), al fine di ottenere
un effetto di familiarizzazione, proprio come la traduzione.
Travestimenti moderni: Nel XVIII e XIX secolo, il burlesco abbandona il bersaglio
epico e prende di mira altre opere serie, in particolare, le opere drammatiche.
IMITAZIONE
Maria Concetta Carugno 73
Secondo Fontanier l’imitazione è una figura attraverso la quale si imita la forma
di una lingua. L’oggetto di linguaggio imitato, nell’imitazione, è una forma, una
costruzione e riguarda la combinazione e la disposizione delle parole nel
discorso. Ovviamente le possibilità sono 3:
- Sopprimere le parole (ellissi)
- Aggiungere altre parole (apposizione, pleonasmo)
- Invertire l’ordine delle parole (iperbato)
I prodotti dell’imitazione sono elementi che sanno di qualcosa senza esserlo ma
devono certamente passare da una imitazione, cioè da una ricreazione. Un
tratto imitato diventa subito marcato. L’imitazione sta alla retorica, alle figure
come il pastiche sta alla poetica, ai generi. Il pastiche è un tessuto di
imitazioni. Il pastiche è un esercizio di traduzione della propria lingua per
creare un tasto più lontano. Il parodista, il travestitore, si appropria di un testo
e lo trasforma secondo una regola o una intenzione oppure lo traspone in un
altro stile. L’imitatore si appropria di uno stile, che poi detta l’imitazione. È
impossibile imitare direttamente un testo: imitare un testo significa costruirne
l’idioletto, individuarne tratti specifici e generalizzarli. Si può imitare solo
indirettamente, cioè praticare lo stile di un testo in un altro testo. L’imitazione è
un’operazione complessa prevede un prodotto che non è riproduzione ma un
prodotto nuovo: