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LETTURA BRANO- DESCRIZIONE JULIETTE: Ha alcune caratteristiche tipiche degli emissari del
diavolo nei romanzi gotici, la luce negli occhi si riconduce alla figura di Satana.
13 MAGGIO
LETTURA BRANO IN RIFERIMENTI AI GUSTI DELLE PERSONE- Justine parla con Don Clemand e parla
del disgusto nelle cose che lui è costretta a subire. Dopo una punizione subita da Clemand, lei lo
biasima e fa un discorso sui gusti, in linea alla naturalità di esso e all'impossibilità di cambiarlo.
La singolarità del comportamento di cui si lamenta Justine è un qualcosa di assolutamente
naturale. Lui le spiega perché non è necessario stupirsi. L'uomo è il risultato del lavoro dei suoi
organi, quindi c'è di nuovo una fusione fra spirito e corpo, con il1 meccanismo che incide sulla
psiche. La psicologia del corpo sta alla base del romanticismo, ma con finalità diverse: là dove
l'Illumismo studia per capire le leggi della natura, la fisiologia nel Romanticismo invece vuole
colmare delle lacune che portano all'immaginazione.
LETTURA BRANO: C'è una digressione sul piacere e Clemand dice che il piacere non deve
assolutamente essere condiviso, spiegando così l'egoismo in quanto prima legge della natura.
Sade non darà maggior prova della sua passione nei brani più pornigrafici, ma in queste digressioni
nel disprezzo violento verso il cristianesimo e ogni qualsiasi forma di blasfemità. Per lui è la
religiosità, il sottostare a qualche legge, un vero peccato originale. Il concepire l'idea di un Do
significa che c'è un errore, una mancanza nell'uomo che egli anche vigliaccamente vuole riempire
perché si sente inferiore. Questo è ciò che lui non accetta dell'uomo, perché così si annulla, l'uomo
religioso si sente mancante e l'uomo stesso si rende nulla. Sade è anche molto pessimista in questo
perché vede che negli uomini non esiste una forza, un qualcosa di abbastanza energico per far
sentire l'uomo sicuro, per estirpare dall'uomo l'idea del Dio. Lui inveisce, l'ateismo è la
componente più forte in lui, più forte anche del libertinaggio sessuale. L'uomo, che non aderisce in
todo all'idea che atraverso la natura si può spiegare tutto, erige questo essere immaginario al di
sopra del mondo immaginario, dominatore del mondo naturale, e così giustifica le cause di tutti gli
effetti che l'uomo non conosce. L'uomo non si fida di sé stesso. È quindi un antecedente molto
forte di Nietzsche. La fede dona forza interiore ed è quindi difficile da estirpare. L'uomo però è
caratterizzato da pigrizia mentale. Per Sade non c'è alcun valore se non il piacere del singolo, non
esssendoci alcuna morale crea una anti-morale. L'amoralità rende palese la solitudine dell'uomo,
incapace di relazionarsi, la natura ha creato l'uomo ma lo ha lasciato solo. Tutto è individuale,
anche il piacere e l'unica regola di condotta è quella di fare ognuno quello che vuole senza
preoccuparsi di chi si ha davanti, la sofferenza altrui conta meno del proprio piacere.
Anche dal punto di vista di chi commette l'atto della violenza, c'è un particoare che rende il tutto
ancora più tragico: ovviamente la sessualità non è gioiosa ma drammatica, la caratteristica del
libertino sadiano è che per loro è difficile raggiungere l'orgasmo e comunque un qualcosa di
soddisfaciente. Nonostante la grande quantità di sesso, questo discorso si ricollega alla filosofia
sadista: l'orgasmo è una forma di rasserenamento psicofisico, è un alleviare una tesione in senso
positivo quindi questo non può esistere in Sade. Egli quindi prolunga il male. Con Sade si entra nel
tema di una totale inversione ragionativa, cioè tutto quello che comunamente si crede bene
diventa male e viceversa. Sade uniforma gli uomini, i protagonisti attivi sono sempre membri
dell'aristocrazia e del clero, gente che possiede un potere intellettuale, che quindi si muovono
insieme verso il potere della conoscenza. Questo potere è legato ad un'oligarchia di conoscenza,
tutti potrebbero conoscere ma solo i libertini ci riescono, non esiste la democrazia intellettuale.
Sade con i suoi scritti smuove una forza immensa ch già si era creata con la Rivoluzione,
spalancando un abisso che apre una forza, che in lui si identifica nella presa di coscienza del male
attraverso la sessualità perversa, la forza emerge come un territorio ma si riesce a trarne un
piacere, non necessariamente gioioso ma comunque un piacere. La ilosofia sadiana distrugge
senza lasciare possibilità di ricostruire, si va verso in nulla (differenza con gli esponenti della
letteratura inglese). Non esiste poi più sessualità legata alla riproduzione, si scioglie anche questo
binomio: l'atto sessuale è fine a se stesso, al mero piacere. Anche nell'arte con Kant si avrà un'idea
dell'arte come fine a sé stessa, arte estetica e non più etica. Si capovolge il bene e il male a favore
della verità, il risultato è un deserto affettivo e spirituale. Anche Blake, pur avendo sempre un
minimo di ottimismo, arriverà alla negazione in senso assolutamente negativo, che è la paura più
grande perhè è il punto di non ritorno, di totale assenza di felicità. L'uomo senza Dio, pur essendo
solo, è l'unico regista della sua vita, spiega tutto secondo natura ma è completamente responsabile
di quello che compie, senza sensi di colpa. In Blake il tasso di blasfemia sarà pari a quello di Sade, e
verrà ritenuto uno degli autori più blasfemi di tutte le letterature, ma non si muove comunque
verso l'ateismo e il nichelismo, non negherà Dio.
I romantici si interrogheranno tantissimo su questo potere del male, e regiranno richiamando in
vita il senso di colpa espunto dai libertini, e con esso la possibilità di espiazione. L'ideologia
riemerge dal contesto etico, l'etica non è più scissa dalla conoscenza. Questa forza prende il nome
di diavolo. Dal Seicento che si è esaurita la dialettica fra angeli e diavoli, si torna ora a questa
ideologia, tanto da creare una filosofia immobilizzante, ad esempio Novalis si augura una rinascita
dell'Europa in nome del cattolicesimo nel 1799, opera di carattere messianica e anticipatoria del
futuro. Anche Blake scriverà i Libri Profetici, libri messianici anch'essi ma sono l'interpretazione del
presente così rivoluzionario. Se Novalis vuole tornare ad un'Europa cattolica, Blake profetizzerà
l'arrivo di un Cristo demoniaco, avvolto dalle fiamme dell'Inferno, che porta le spade e non la pace
per liberare l'uomo dalla religione istituzionalizzata e dalla politica inflenzata dalla religione.
Tutta la critica si baserà però sull'idea che Blake era un pazzo. Di tutti i poeti inglese del
Romaticismo, Blake in realtà era l'unico che non si drogava, beveva ma sembrava di avere delle
capacità medianiche, scriveva sotto volontà di uno spirito, aveva delle visioni non indotte dalle
droghe, vede per tutta la vita il fratello minore che era morto a 9 anni. Blake non scrive con
l'inchiostro ma incide le opere sulle tavole di rame, è un incisore. Anche se non si droga, non è un
personggio proprio ortodosso, viaggia nudo con la moglie a fare l'amore a destra e a sinistra.
Comunque rimarrà sempre un personaggio ottimista, e morirà cantando i Salmi. Queste tavolette
di rame sono i blades, le più copie di ogni opera è diversa dall'altra perché sono opere uniche, lui
ha imparato l'arte lavorando come appendista in uno studio. Attraverso la pratica dell'incisione,
anche se in realtà agisce all'inverso rispetto agli incisori dell'epoca, corrode il rame con degli acidi,
e lo stesso effetto lo otterrà con le parole.
14 MAGGIO
Per forza di cose, si torna in ambito religioso, alla fine del settecento infatti si torna a confrontarsi
con il senso di colpa, che proviene sempre e solo dalla morale cristiana. Si evolve la stagione
dell'illuminismo e ci si riallaccia ad una dialettica del bene e del male secondo i canoni tradizionali
religiosi. Le posizioni conservatrici si concentrano sul recupero di una morale cristiana, per
raggiungere anche nuove sicurezze. Si traversa o vari generi letterari: poesia, poemi epici, ma
anche il teatro, romanzo francese, tedesco e inglese. Da una base cinquecentesca si riscrive il mito
di Faust in qualunque aspetto -> riscrittura: adattamento, termine che è venuto fuori con la critica
post-moderna, si tratta di un attingere ad una fonte, ipotesto, e di adattarlo secondo la cultura
successiva. Si cerca di destituire i grandi miti della cultura occidentale perchè non più conformi alla
cultura attuale. Il primo Faust più famoso fu quello di Johann Spiess (1597).
Il teatro come rappresentazione letteraria è presente da sempre, rigorosamente collegato alle
tradizioni religiose, prima in chiesa e successivamente si va sempre più verso una ricerca di
secolarizzazione, spostandosi fuori dalle chiese, fino ad arrivare, nel medioevo, di piazza in piazza.
Le forze del bene e del male, al tempo medievale, rappresentati da angeli e diavoli andranno
contro un processo di secolarizzazione, rappresentando il binomio della virtù e del vizio.
Importante è la figura del vice, personaggio presente nei diversi cicli di rappresentazione, che
possiamo riscontrare fino al rinascimento. Queste rappresentazioni di vizi e virtù ma tendono una
struttura etica e religiosa. L'evoluzione del teatro nel teatro è legata ad un fattore comico.
La figura del vizio è una figura connotata spazialmente con l'elemento basso, poiché nella sua
evoluzione il villain elisabettiano ha sempre questa connotazione bassa, scurrile. È piuttosto
stereotipata, assumerà un forte valore psicologico nell'epoca elisabettiana, per poi tornate alla sua
natura stereotipata con il romanzo gotico. Cerca di accattivarsi per poi controllare l'anima
dell'uomo, indicato come rappresentante dell'umanità (every man).
Essendo di reminiscenza diabolica, è la figura di un tentatore molto divertente, spesso
incarnazione di uno dei sette vizi capitali. Darà vita da un lato alla figura del clown e poi a quella
del villain, i quali fanno capo ad una figura appunto buffonesca e tentatrice. C'è sempre una
connotazione diabolica legata al discorso della verità. Il villain ha un carattere piuttosto tragico,
prima dell'incursione del teatro comico. La sua origine diabolica è legata alla verità, attraverso la
bugia riesce a inserire, a rivelar