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Quanti espressionisti sono morti in guerra... e se avessero continuato a produrre? Dove saremmo arrivati?

Questa generazione tendeva verso l'assoluto con forme dure e astratte, sia in campo poetico, che pittorico, che musicale.

Una generazione oppressa: derisa, schernita, espulsa dalla politica e degenerata; una generazione improvvisamente scossa dalla guerra, destinata a breve vita.

G. Benn - Worte (Aprèslude)

Solo: tu con le parole e ciò è veramente solo, Cornette e archi di trionfo non sono in questo Essere. Tu li vedi nell'anima nelle loro espressioni precedenti e originarie, Anno dopo anno - tormentati, non li trovi. E sopra bruciano le torce nel debole rifugio dell'uomo, la parola risuona sicura dalle labbra, rosate e umide. Solo i tuoi anni ingialliscono in un'altra mente, fino nei sogni: Sillabe - ma tu vai avanti silenziosamente.

G. Benn - Kommt (Aprèslude)

Venite, parliamo insieme chi parla non è morto, ma guizzano

le fiammegià tanto sui nostri bisogni.

Venite, diciamo: i blu,

venite, diciamo: il rosso,

noi ascoltiamo, spiamo, guardiamo

chi parla non è morto.

Solo nel deserto,

nel tuo orrore del Gobi -

diventi solo, nessun seno,

nessuno dialogo, niente donne.

e così vicino agli scogli,

conosci la tua debole barca -

venite, aprite le labbra,

chi parla non è morto.

V. Kandinsky - Il problema della forma

All’interno del saggio viene teorizzato il principio della necessità interiore dell'arte (su cui si fonda non solo la poetica del movimento, ma più generalmente tutta la pittura astratta a partire dall'opera di Kandinsky).

Inizialmente si tratta del processo che porta alla realizzazione di un'opera d'arte: esso viene innescato da uno spirito creatore che produce un impulso interiore, tale per cui l'uomo inizia a ricercare una forma in grado di oggettivarlo (si parla in questo caso di creatività, che viene paragonata ad un raggio bianco.

La negazione dello spirito (oc-corsa durante il XIX secolo) è una mano nera che uccide, attraverso cui si esprimono lagrettezza piccolo-borghese e l'ottusità propria di una cultura materialistica.

La forma viene definita come l'espressione esterna del contenuto interiore, elemento in grado di suscitare vibrazioni nell'anima dello spettatore. Essa è caratterizzata dalla com-presenza di tre elementi ineliminabili: l'impronta della personalità dell'artista, del tempo, (che ne condiziona lo stile), e dello spazio (a cui è da attribuire l'assunzione di caratteri "nazionali" da parte delle opere d'arte).

Conseguentemente gli artisti che vivono in uno stesso periodo storico elaborano forme tra loro affini, dando origine ad un movimento. La forma può produrre effetti diversi, piacevoli o meno a seconda che essa appaia bella o brutta, armonica o disarmonica, elegante o impacciata, raffinata o grossolana.

etc… Tutta-via si tratta sempre di impressioni relative, in quanto ciò che conta è sempre lo spirito, la necessità interiore. A questo punto Kandinsky delinea i caratteri dell'arte del suo tempo, distinguendo due tipi fondamentali di forme in cui si incarna lo spirito: la grande astrazione ed il grande realismo, che egli ritiene siamo accomunati da un unico obiettivo: la rappresentazione del suono interiore degli oggetti (che si può ottenere ad esempio attraverso una linea libera da qualsiasi fine; da inserire citazione). Da questa assimilazione deriva la negazione di ogni problema della forma e, conseguentemente, il rifiuto di ogni critica di tipo oggettivo dell'arte (l'unica critica accettata è quella attenta agli effetti interiori prodotti dalle forme). Successivamente si afferma che gli oggetti possiedono non solo un suono interiore, ma anche uno esteriore: si tratta di elementi tra loro indipendenti, anche se il secondo non può essere compreso senza il primo.

può avere la capacità di amplificare il primo. In arte gli oggetti vanno a costituire una composizione che può essere armonica o disarmonica, che può risultare dall'applicazione di un modulo ritmico o di una formula matematica (come avviene nel cubismo). Infine Kandinsky enuncia i due processi che egli ritiene siano alla base del contenuto interiore dell'opera d'arte:

La crisi del materialismo ottocentesco, che produce il crollo e la disgregazione dei valori• e delle certezze• Lo sviluppo della vita spirituale nel XX secolo•

Secondo Kandinsky non è possibile stimare i risultati di questi processi. Piuttosto l'uomo deve cercare di lottare il più possibile per liberarsi da limiti e costrizioni, in modo da poter accogliere ciò che sta per venire.

V. Kandinsky - Il suono giallo

Esempio di teatro espressionista

H. Johst - L'ora dei moribondi

Esempio di teatro espressionista

V. Pandolfi - Le manifestazioni e il

Il significato del teatro espressionista è legato al periodo compreso tra il 1910 e il 1920. Prima di questo movimento teatrale c'era stato il realismo e successivamente si svilupperà la Neue Sachlichkeit. L'espressionismo teatrale è rimasto principalmente confinato nei paesi di lingua tedesca, a causa della situazione storica e psicologica del popolo tedesco in quegli anni.

Il movimento espressionista ha una genesi complessa. Il tema principale, nella prima fase, è la ribellione dei padri contro i figli. I primi a parlarne furono Wedekind, (Carl) Hauptmann, Strindberg. La caratteristica principale delle opere di questo periodo è una nuova presa di posizione delle nuove generazioni di intellettuali nei confronti della realtà storica, politica, sociale, etica, ecc.

Il punto di frattura dal naturalismo all'espressionismo possono essere considerati "Frühlings Erwachen" (1897) e "Erdgeist" (1901) di Wedekind.

"Die Büchse der Pandora" è un'altra opera importante del periodo espressionista.

Le rivoluzioni saranno poi...

raccontate bene da Toller in (1919), Die Wandlung Masse (1920), (1922), (1923), (1926), Mensch Maschinenstürmer Hinkemann Hoppla, wir leben dove viene anche descritta e vissuta la situazione storica. Nel giovane Brecht si può vedere un po' di espressionismo, in Trommeln in der Nacht (1922). Quali opere espressioniste hanno avuto successo, anche in periodi successivi? Ben po' che, perché non hanno mai avuto grande partecipazione del pubblico, nonostante proponessero una tale violenza come mai era stata rappresentata finora. Con lo scemare di questo "movimento", inoltre, molti autori non seppero rinnovarsi e cambiare strada. Kaiser e Sternheim non possono essere considerati veri espressionisti, bensì fiancheggiatori del movimento, soprattutto per quanto riguarda alcuni aspetti tecnici del teatro. Di Sternheim ricordiamo (1911), (1912), (1912), Die Hose Die Kassette Bürger Schippel (1913), (1914). Di Kaiser ricordiamo...(1912), Der Snob 1913 Kanzlist Krehler Von(1922).
Morgens bis MitternachtsEspressionisti “veri e propri”: Walden, Barlach (Der 1912), Von Unruh (Offiziere,tote Tag,• 1912), Wedekind, Sorge (Der 1913), Hasenclever (Der 1913), KornfeldBettler, Sohn,(Die 1913), Stramm (Sancta 1913), Wildgans (Armut, 1914),Verführung, Susanna,Kokoschka (Mörder, 1907; 1911).
Hoffnung der Frauen, Der brennende Dornbusch,Lo sviluppo del teatro espressionista venne tragicamente interrotto dalla guerra, di cui gli• autori cominciarono a scrivere; di questo periodo abbiamo: Wedekind (Bismark, 1915;1917), Werfel (Die 1915), Hasenclever, Goering (Seeschlacht,Herakles, Troerinnen,1917; 1919), Von Unruh (Ein 1918; 1919),Scapaflow, Geschlecht, Vor der Entscheidung,Wildgans (Dies 1918), Kraus (Die 1929).
Irae, letzten Tage der Menschheit,Il nuovo teatro tedesco, quindi, presenta un chiaro ed evidente quadro della guerra e del• crollo dell’uomo di fronte ad essa.Il turbamento e

lo sbalordimento impregna i nuovi autori e le nuove opere, tra i quali:

  • Rubiner (Die 1919)
  • Becher (Arbeiter, Kranz (Freiheit,Gewaltlosen, Bauern, Soldaten),1920)
  • Toller (Tag 1920)
  • Wolf (Derdes Proletariats. Requiem des gemordeten Brüdern,1919)
  • Bronnen (Katalaunische KaiserUnbedingte, Schlacht; Rheinische Rebellen),(Gas Kornfeld (Himmel 1918).I; Gas II; Die Koralle), und Hölle
  • L'ultima traccia di espressionismo si trova, vent'anni più tardi, in Borchert (Draussen vor der Tür, 1946)

W. Hasenclever - Tageskino:

Berlino sta diventando un luogo di attrazione. Ho conosciuto la Berlino di vent'anni fa, quando Friedrichstal, indondato di luce, inghiottiva chi era assetato di vita. Qui avvenivano le prima battaglie, le prime decisioni erano prese, mandava in scena i giovani poeti nel cabaret "Gnu". Davanti a un tendaggio nero Werfel leggeva le sue prime poesie: la Lasker-Schüler, trasformata per magia nel principe di Tebe.

parlava tra candele commos-se. In quello che allora era il Café des Westens, leggevano orgogliosi e consci del futuro leprime stroncature. Bei tempi quelli.

Ho conosciuto Berlino durante la guerra. La tessera per ritirare il burro divenne un poemaeroico. Per due uova si poteva scambiare un’edizione di lusso. Chi andava per laTaurentzientstraße, travestito da soldato semplice, veniva arrestato perché vestiva guantinon regolamentari. Quelli erano grandi tempi.

Ho conosciuto Berlino nella Rivoluzione. La ritirata di Liebknecht, la congiura del SaloneCassirer, le sale da gioco, i combattimenti in strada, l’ebbrezza da cocaina.

L’ho conosciuta durante l’inflazione, quando per un dollaro si poteva comprare laSiegesallee. Ma nessuno l’ha voluta. Da allora si trova ancora lì.

Da allora Berlino è diventata una città. Le guardie sono diventate cortesi e le donne ele-ganti. Un rapido processo di trasformazione è iniziato concitatamente.

Il telefono ha fran-tumato ciò che rimane di un lontano sentimentalismo. Sul Kurfürstendamm è stata innalzata la bandiera americana. Vivo da anni a Parigi, ho raccontato qualcosa di ciò che mi è piaciuto molto. Ma, dopo aver respirato per tre mesi l'aria pura del Boulevard, dove gli uomini hanno ancora tempo per amare le donne, mi venne improvvisamente nostalgia di Berlino. Non so perché. Desidero essere sul ponte di Halensee, vedere i verdi alberi dei sobborghi, respirare il profumo del lilla a Grunewald, leggere i giornali in Alexanderplatz. Vorrei attraversare i boschi della Marca, remare di notte sul Wannsee, essere di casa nella Wellenbad. Vorrei che mi telefonassero cinquanta volte al giorno e non dormire una sola notte.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
18 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/13 Letteratura tedesca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura tedesca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Frola Maria Franca.