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JOSEPH VON EICHENDORFF
La figura di Eichendorff (1788- 1857)
È barone di Eichendorff, è aristocratico, nobile, della nobiltà slesiana. Nasce a
Lubowitz, cittadina slesiana, la sua vita si snoda tra tante importanti città tedesche. 11
È soprattutto un poeta, ma ha scritto anche qualcosa di teatro e alcuni romanzi e
“Presentimento e Presente” del 1815 e “la vita di un
racconti, come il romanzo
perdigiorno” del 1826 e una delle tante raccolte “Gedichte” = poesie.
È uno scrittore multiforme, sicuramente molto creativo, che è considerato il poeta
d’eccellenza e nelle sue poesie si trova proprio l’essenza del romanticismo maturo,
anche se è anche un po’ criticato perché si ritiene che le sue poesie siano abbastanza
ripetitive. È vero che ci sono delle formule e dei temi ricorrenti nella sua poesia, però
è una lettura un po’ superficiale quella che attribuisce al ricorrere, in certi
temi,sempre lo stesso significato. In realtà gli studiosi degli ultimi decenni hanno
rilevato come ci sia una finezza, una complessità di significati anche utilizzando le
stesse immagini ci dimostrano che invece Eichendorff era più di un banale e ripetitivo
poeta. Era un profondissimo poeta che ha saputo dare sfumature diverse di significato
alle immagini e al linguaggio che ha utilizzato.
Robert Schumann, grande compositore, legge alcune di queste poesie e decide di
sceglierle, metterle insieme, creare un ciclo, le compone lui e di metterle in musica ➡
nasce il famoso ciclo di poesie musicate da Robert Schumann.
Questa poesia è una quartina, è un piccolo passaggio, chiamato “wunschel rute” (?).
Forse è la poesia più famosa del romanticismo tedesco. (Nei quadri di Kaspar Friedrich
spesso torna il tema dell’uomo e del mare, l’uomo di fronte al mare ➡l’uomo che si
pone di fronte all’infinito, lo sguardo dell’uomo che è vissuto nel sentimento della
sensucht, (= della nostalgia, dell’unione con l’infinito) e che Kaspar Friedrich
interpreta in modo magistrale.
“Wunschelrute”
La struttura della quartina è tipica del “volkslieder”. Ha anche lo schema del ritmo,
quindi della metrica➡ la metrica tedesca è accentuativa, funziona in base accenti e
quindi in base alle sillabe che vengono accentate e quelle che non vengono accentate.
Come si mettono gli accenti? ➡seguendo la naturale accentuazione della lingua
tedesca, non si può alterare l’accentuazione della lingua, ne si possono usare le parole
che hanno una sillaba sola, a proprio piacimento. Se si sistemano gli accenti nel modo
corretto, automaticamente si ricostruisce il ritmo del verso. Eichendorff scrive un test
assolutamente originale, rispettando però le regole del volkslied. Tradurre
“wunschelrute” con “bacchetta magica” è sbagliato dal punto di vista interpretativo. Il
rabdomante = era una sorta di ramo di albero a forma d i “y”, con il quale iil
rabdomante sentiva la presenza ,sotto terra, delle vene d’acqua.
La scelta del traduttore di mettere “bacchetta magica” non è balorda del tutto, perché
di magia si parla, si parla di colui (=il mago) che trova la parola giusta per far cantare
le cose, è una scelta ➡ colui che trova la parola magica fa cantare le cose. Pero c’è un
significato in più, una finezza in più se teniamo come traduzione “la bacchetta del
rabdomante” perché: questa poesia ci sta dicendo con parole poetiche, in versi che le
cose non sono solo quello che appaiono ( questo è puro romanticismo), ma che
dentro alle cose c’è altro ( qui torna la musica ed il canto ➡ le e iniziano a cantare solo
se trovi la parola magica, SOLO il poeta/ il rabdomante trova la parola magica. Lui ha
un dono particolare, è in grado, con la sua arte, di cogliere il canto che c’è nelle cose.
Lui fa cantare le cose ma va anche oltre la superficie, oltre l’apparenza e sentire che
tra le cose c’è un canto. 12
Sensucht
Siamo in un’atmosfera notturna e questo è tipicamente romantico, ma è un notturno
illuminato dalla luce degl’astri, non è la tenebra del 700 che giocava sulla metafora
luce (della ragione) – tenebra dell’asenza di ragione. Il romanticismo vive la sua
dimensione più caratteristica nella notte, che non è il buio che impedisce di vedere, è
un “buio illuminato”.
Nel secondo verso invece, la prospettiva si sposta sull’io lirico, sulla dimensione
soggettiva-individuale che si colloca sulla terra e in una prospettiva molto precisa, alla
finestra. È un io che è dentro uno spazio chiuso e guarda fuori la meraviglia dello
spazio cosmico, con uno sguardo che si alza verso l’alto. Un soggetto “solo- solitario”
di fronte all’infinito del cosmo (➡limitatezza del soggetto di fronte all’infinito del
cosmo).
“lontananza ampia” = molto lontano, è tipicamente romantico.
*il postiglione erano le carrozze che portavano la posta per il paese.
I primi 4 versi sono già di una grandissima forza evocativa➡ “nella campagna
silenziosa” , la immaginiamo sterminata. Le rime sono alternate conferendo grande
musicalità (ABAB)
“il cuore si infiammo nel mio petto”, quindi sentire questo suono di fronte alla notte
stellata provoca un sobbalzo al cuore.
Questo sentimento della sensucht è evocato con grande intensità, l’uomo limitato,
solo nella sua prospettiva chiusa, alla finestra che percepisce l’infinito fuori di sé, fuori
dalla finestra e desidera partaecipare a quella dimensione sconfinata. ➡ questa è la
sensucht romantica.
II STROFA:
il viandante è una figura importante nel romanticismo, colui che continua a muoversi.
Il wanderer è colui che non ha necessariamente una vita, colui che è sempre in
cammino. In questa strofa c’è qualcosa chd aha a che fare con “il
viaggiare/spostarsi” .
Gegend = territorio/ area
Walder= boschi, foreste. Luogo tipicamente tedesco
Rauschen indica sia il rumore dell’acqua sia il rumore delle fronde degli alberi
attraversate dal vento. Quindi i boschi sono mossi dal vento
L’io lirico è sempre alla finestra e domina il paesaggio. A questo punto vede due
compagni giovani, che andavano lungo le pendici del monte.
È un paesaggio notturno che fa venire le vertigini, “gole di rocce nel bosco” =
paesaggio tipicamente tedesco. C’e questo suono (= il vento) che accompagna
l’immagine. La forza evocativa delle parole si mantiene anche in questa seconda
strofa, le immagini sembrano quadri, la costruzione delle immagini molto efficace 6
dal punto di vista visivo. I due compagni che camminano ➡ idea della libertà in questa
dimensione sterminata verso la quale, l’io lirico, sente la sua profonda sensucht e
nella seconda metà della strofa, il brivido si crea di fronte alla natura notturna. Questi
4 versi segnano una evocazione del concetto del sublime➡ filo rosso che collega i
quadri di Kapar Friedrich, c’ sempre questa piccola figura umana che si pone di fronte
13
allo spazio sterminato. Il brivido del limite è indicato con il concetto di sublime,
superamento della visione illuministica ➡ l’uomo è perfettamente capace di gestire,
decodificare la realtà, il sublime ci da tutt’altra visione del rapporto tra micro e macro
cosmo. Questi versi rappresentano in parole il brivido.
Qui la notte non è più illuminata perché vero che il romanticismo utilizza come
ambientazione la notte che è luminosa, ma proprio perché entra in contatto con
queste dimensioni misteriose dell’uomo, il romanticismo scopre anche luoghi
inquietanti del mistero e della dimensione irrazionale. Sono dimensioni che l’uomo
stesso sa di avere dentro di se e non sono facilmente comprensibili, quindi il buio c’è
comunque anche nella visione romantica dell’uomo e della realtà.
III STROFA
Anche qui prosegue a raccontare i contenuti del canto. Racconta le altre cose tipiche
del mondo romantico ➡ rappresentazione della natura che si impossessa di nuovo del
proprio spazio e che quindi ricopre resti, rovine di una presenza umana. Si apre un
capitolo interessante della cultura 700/800 esca, cioè il rapporto tra uomo e natura,
rappresentato nel modo in cui l’uomo gestiva i giardini, giardini 700 eschi➡ in cui la
natura è tenuta sotto controllo, razionalizzata, l’uomo la tiene dentro a dei criteri per
cui la natura non è piu spontanea. I giardini sono specchio di una visione raziona
razionale della realtà. Il romanticismo indugia su queste immagini, presentissime nella pittura
in cui invece ci sono delle rovine, segno che alla fine l’uomo perde con la natura e questa
nuovamente si impossessa della propria libertà e quindi ricopre le rovine. Viene data
l’immagine di un parco abbandonato, di pietre abbandonate, dove la natura inselvatichisce di
nuovo, si impossessa delle cose umane, delle pietre dei palazzi nella luce della luna.
Compare il verbo “rauschen” però nell’altro significato, ovvero riferito alle fontane che
gorgogliano, che si fanno sentire.
Questa poesia, come tante altre di Eichendorff, ha ispirato i musicisti perché è un uso della
lingua che si avvicina e vuole avvicinarsi il più possibile al confine con la musica e quindi è
una ricerca attenta e molto raffinata della musicalità della lingua. Per questo poi, la vita del
compositore è più semplice, perché è un testo che già di per sé è fortemente musicale.
Molte le allitterazione, le assonanze, c’è molta musicalità nel testo.
Mondnacht
È quella che, all’interno del ciclo di Schumann, ha avuto la battitura musicale più bella in
assoluto e sicuramente è,insieme a “wunschelrute” la poesia più famosa di Eichendorff.
“Notte di luna”
anche qui il sentimento della sensucht, anche se non viene esplicitamente citato, è la nota
che percorre tutto il testo. È un testo breve, sono solo 3 quartine (quindi di nuovo struttura
tipica del “volkslied”), il ritmo è diverso rispetto a “wunschelrute” gli accenti sono 3 per
ciascun verso, rime alternate, quindi ha regolarità proprio secondo la struttura dei canti
popolari.
La poesia si apre con uno dei baci più celebri della letteratura tedesca: è un bacio che unisce
cielo e terra, che si uniscono in un bacio d’amore. 14
I strofa
Una strofa