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Estratto del documento

ESPRESSIONISMO vs DIE NEUE SACHLICHKEIT

non si parla proprio di cesura, quanto di continuità:l'uomo nudo e l'uomo di strada sono

rappresentati con la stessa spietata lucidità imposta da una inumana visione del mondo,solo che gli

espressionisti non comprendevano l'uomo nudo per la sua astrattezza (ne deriva un atteggiamento di

ribellione), mentre i neorealisti non comprendevano l'uomo di strada per la sua tecnicità (ne deriva

un atteggiamento di apatia rassegnata). 21

ALEXANDER DÖBLIN

Medico psichiatra della mutua con ufficio in Alexanderplatz. Racconta la vita di Berlino in base a

ciò che vede (insegne, negozi ecc) e ciò che gli raccontano i suoi pazienti in modo incalzante,

descrivendo angoli della vita dell'uomo qualunque, miseri, drammatici, tragici che si consumano

silenziosamente mentre la vita metropolitana va avanti incessantemente. Paradosso: vita

metropolitana con i suoi lussi, luci, ritmi, colori, da una parte e vita misera, difficile e disperata

dell'uomo qualunque. BERLIN ALEXANDREPLATZ

E’ un romanzo sperimentale perchè critico verso il romanzo dell'800 dove il narratore è

onnisciente: qui l’autore/narratore si ingloba nell'insieme dei personaggi ed è sia interno che

esterno. Dal romanzo vennero tratti due film (uno del 1930 e uno degli anni '70) e quando il libro

uscì la critica lo additò subito come libro perfetto per un film per il suo forte carattere visivo dato

che è molto ricco di colori, odori, topografie, luci e ombre.

SOTTOTITOLO: Die Geschichte vom Franz Biberkopf: la critica ha vivacemente dibattuto su

questo titolo perché non è von ma vom, von+dem. La protagonista è Berlino o la storia esemplare di

un personaggio attraverso cui viene vista la città? E’ importante perché cambia prospettiva.. ma

forse la verità sta nel mezzo, c’è concertazione tra la polifonia della città e la monofonia del

personaggio principale su cui converge quella di Berlino.

è l’esempio tipico del romanzo della metropoli, del

CONCETTO di EPOS: Berlin Alexanderplatz e il tono dell’opera rimandano al

Die Großstadt-Roman, ma non è solo questo. Il sottotitolo

Moritat, ballata che narra storie truculente accompagnate da organetto, e questo sembra conferire al

testo un tono epico, come se Döblin volesse rendere un documento epico, un ritorno al vecchio epos

che inquadra la città di Berlino e la storia tedesca di quel periodo (infatti la narrazione epica fonda

l’identità di un popolo cui quella tradizione epica si rivolge): Döblin non si rivolge a un passato

assoluto ma vuole consegnare il racconto al lettore secondo una immagine collettiva di un momento

cruciale del popolo tedesco con un significato che va al di là del luogo descritto.

LIVELLI NARRATIVI:

o quello di Biberkopf

o quello della città, di cose e persone

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dell’Antico Testamento (Döblin

o quello mitico, arcaico-religioso mentre scriveva

andò a vedere l’Opera da tre soldi e forse c’è un po’ di contaminazione) che non è

usato in modo provocatorio come con Brecht, ma per rimandare alla creaturialità di

tanti miseri come Franz

nell’indice segnala il sunto dei capitoli

TITOLI: Döblin e dei successivi: è una consuetudine

barocca secondo cui il mondo, il decorrere delle cose è frutto della Provvidenza divina. Quindi i

capitoli sono piccole tappe di un tutt’uno di quello che Leibniz chiama Todice, ossia il mondo

divino creato da Dio. Il ricorso ai titoli quindi è un rimando a una modalità barocca che significava

raccontare attraverso le singole storie. Ogni capitolo è introdotto da un testo in corsivo che integra i

capitoletti del sommario.

TEMI: o criminalità-giustizia: il milieu criminale era un tema molto gettonato perché va di

pari passo con l’urbanità secondo una visione manichea di giustizia e ingiustizia:

Döblin da psichiatra aveva anche a che fare con la sottile linea che demarca sani e

ma c’è una zona grigia in tutte le cose.

malati e sapeva che non è tutto bianco o nero,

o Insicurezza-schock: quando Franz Biberkopf esce di prigione e si ritrova nella

metropoli ha un senso di paura e shock, per lui la metropoli è traumatica

o Rabbia.aggressività: dominano Franz, senza motivo, ci sono e basta e a volte

esplodono in raptus

o Fallimento: Franz effettua vari tentativi per reinserirsi nella società ma falliscono

tutti. Il primo è la violenza sessuale ai danni della sorella di Ida, Minna; il secondo è

il tentativo di entrare nell’attività di Reinhold senza sapere che la sua è un’attività

criminale, una banda di ladri, e finisce per fare inconsapevolmente da basista durante

una rapina.. ma essendo poco gestibile, i “compagni” lo scaricano dall’auto in corsa

e, investito, perde un braccio; il terzo tentativo è riprendere la vecchia attività di

“mignaccia” con una ragazza che prova sentimenti per lui, Milze, e che lui vuole far

prostituire. Ma Reinhold, che odia Franz, decide di sedurre la ragazza per poi

ucciderla. Il susseguirsi di catastrofici fallimenti porta infine a quello più grande:

accusato ingiustamente dell’omicidio, Franz finisce in manicomio dove ha un

che gli dice: “Ti ho sollecitato molte volte

dialogo con la morte, nella sua coscienza,

ma tu non hai voluto ascoltarmi e sei arrivato a un punto così estremo che io posso

ora avere udienza presso di te” >> Franz rinsavisce e capisce che per vivere ci vuole

coscienza e consapevolezza, cose che lui non ha avuto: solo rendersi conto della

23

coscienza permette di attingervi per essere membro del mondo. Quindi il percorso è

da povero diavolo pieno di rabbia a sempre povero diavolo ma consapevole!! Döblin

è stato molto criticato per il dialogo con la morte e la critica lo accusava di aver

voluto rifarsi a una tradizione medioevale (che prevedeva il dialogo con la morte),

secondo un gusto di “espressionismo ritardato”, per risolvere il tessuto narrativo in

una conquista (Döblin si difese sostenendo che aveva in programma di scrivere un

seguito del libro)

Ma c’è dell’altro: come personaggio di un Moritat, Franz subisce anche una evoluzione da

personaggio a persona, quindi da dimensione letteraria a dimensione reale.

o Colpa: la colpa più grande di Franz è quella di non aver avuto consapevolezza di sé

e del suo paese, non sa davvero come si vive onestamente, i 4 anni di galera non

sono serviti a insegnarglielo e quando esce è l’inizio di una pena più grande. Il

destino cui Franz allude sempre è solo una scusa che cela la sua inconsapevolezza e

Döblin lo fa capire. Infatti è un testo didascalico, didattico: il narratore onnisciente

guida il lettore che deve ricavare un insegnamento esistenziale dalla storia. Lo scopo

è portare il lettore ad un atteggiamento morale>> la colpa è un tema ricorrente nella

letteratura tedesca, sarà predominante in Seiler (vedi p. 25 )

o Numero 3: ricorre spesso, come i riferimenti alla Bibbia

STATIONEN DRAMA: riferimento religioso, è una sorta di via crucis che deve intraprendere

Franz per raggiungere la consapevolezza, per questo la sua è una storia esemplare. La morte non va

a prenderlo ma lo raggiunge solo per dirgli quante volte le è passato vicino: la morte aleggiava in

quel periodo storico. 24

LETTERATURA DELLA DDR (1943-1990)

ELEMENTI:

o Regime: dava sicurezza, stabilità, è identificato nei romanzi nella figura del padre

(padre coercitivo, assente, dal rapporto squilibrato con i figli (che rappresentano il

popolo come totalità di persone, non come forza politica) più o meno ribelli

o Memoria: rimanda al passato, al nazismo, controparte del socialismo: serviva a

giustificare il presente

o Letteratura/scrittore: la Germania era divisa e le due parti in contrasto, quindi

anche l’apprezzamento delle letterature cambiava: molti dei romanzi post-caduta si

occuparono della letteratura, del riuolo dello scrittore raccontando spesso storie

personali. Prevale l’AUTOBIOGRAFIA.

LUTZ SEILER

Autore della Germania unificata, pur venendo dalla DDR, nato nel 1963. Nasce come poeta, poi

saggista, specie autobiografici. Presto per passione divenne germanista. I suoi racconti hanno

una struttura kafkiana a CLIMAX, schema non tipico della DDR: infatti preferiva ridarsi ai

racconti americani, a Hemingway: i suoi racconti sono incentrati su un evento normale per i

personaggi ma molto catartici per il lettore. La trama è esile, banale, ma il clima è così teso che

Seiler usa lo stesso stile, rovescia l’impostazione tipica della

il lettore si crea molta aspettativa.

DDR: attua una esaltazione della sensibilità e ricongiunge la letteratura della DDR con lo spirito

della letteratura tedesca che è il Romanticismo.

DIE ZEITWAAGE (IL PESO DEL TEMPO)

Letteralmente significa cronocomparatore, è uno strumento usato dagli orologiai per misurare

l’andamento del tempo: percepisce lo scorrere del tempo in modo molto preciso, sa calcolare il peso

del tempo, cosa che noi non sappiamo calcolare e percepire se non con l’orologio. Nella vita ci sono

momenti significativi che hanno un peso specifico maggiore e sono del tutto soggettivi. E’ su questi

l’opera.

momenti che si concentrano i racconti che compongono

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TEMI: o Vorstellung (mistificazione,dissimulazione)- Rivelazione-svelamento:

corrisponde spesso al salto nel tempo verso episodi significativi per svelare il tono

E’ simile all’epifania di Joyce ma diversa perché per Joyce era

specifico. la

percezione del personaggio a cambiare mentre per Seiler deve cambiare la

percezione del lettore (forte valenza politica)

o Tempo/eternità: ogni episodio ha un tempo specifico che però rimanda alla Storia

o Meccanica della vita

o Stanchezza-pesantezza-assenza

INTERVISTA CON L’AUTORE LUTZ SEILER

Il 6/12/2011 l’autore Lutz Seiler ha tenuto una conferenza alla facoltà di Lingue dell’Università

della Tuscia, durante la quale gli studenti hanno posto domande. Ecco l’intervista, trascritta in

l’autore parlava, non registrata:

forma di appunti mentre

1- Perché questo titolo?

E’ un ardire metaforico: misurare il tempo, ogni orologiaio ha uno Zeitwaage ed è in grado di

sentire il battito dello strumento che coglie momenti che oscillano. Un tempo i concetti della

e degli artigiani erano fusi, c’era una forte

filosofia metaforietà. Il momento che ha acceso

l’ultimo racconto è il suono, la vita di quell’oggetto e

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
34 pagine
4 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/13 Letteratura tedesca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sammy23 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura tedesca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi della Tuscia o del prof Bavaj Ursula.