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DIE WEIMARERE KLASSIK – DAS DRAMA
Hochklassik.
Il periodo dal 1775 al 1805 in cui Goethe si trasferisce a Weimar corrisponde alla
Egli vuole ritrovare una formale Strenge, non seguendo più nessun modello esterno, ma dettando egli stesso le regole della sua creatività e
seguendo il proprio Stil. A tal proposito, Goethe aveva già individuato tre principali stili per creare:
die Nachahmung, che corrisponde al livello più basso di creatività perché l’artista si limita a copiare qualcosa di già esistente;
die Manier, nella quale l’artista personalizza, sì, l’opera, ma non riesce a distaccarsene del tutto;
der Stil, nel quale l’artista realizza completamente la sua soggettività.
Quindi, la formale Strenge dettata da Goethe è caratterizzata da:
blank verse,
il ripreso e perfezionato;
numero dei personaggi;
la riduzione del
unico plot,
un così come voleva Aristotele con le sue tre unità;
Ideendrama
il dramma è un ricco di concetti astratti e filosofici le azioni dei personaggi sul palcoscenico riflettono qualcosa di più
→
grande e unico, cioè le idee dell’uomo puro, der reine Menschtum, inteso come l’uomo estetico;
forte dissonanza
una tra il mondo dei valori intimi, spirituali e intellettuali e quello della realtà esterna in cui i drammi si inseriscono.
Goethe – Iphigenie auf Tauris. Ein Schauspiel
Schauspiel,
Goethe definisce “Iphigenie auf Tauris“ una utilizzando questo iperonimo per sottolineare il genere misto di elementi tragici e comici
dell’opera. Nella sua scrittura, prende spunto dall’autore greco tragico Euripide e dalla sua opera “Iphigenie bei den Taurern”, adattandone le
caratteristiche alle sue esigenze. La Entstehungsgechichte dell’opera è molto emblematica: di solito Goethe inserisce nelle sue opere soggetti
realmente esistiti che lo hanno accompagnato nella vita.
Per quanto riguarda la cronologia dell’opera:
1779
: a Weimar viene mandata in scena la prima assoluta dell’opera nella prima versione in prosa;
1780
: Goethe riscrive l’opera in versi (blank verse), ma non ne è soddisfatto;
1781
: Riscrive nuovamente l’opera in prosa;
1786
: durante il suo soggiorno in Italia, Goethe trova la forma giusta per il suo dramma, il verso pentagiambico, cioè una struttura in versi
molto rigida composta da una strenge Alternanz von betonten und unbetonten Silben;
1787
: l’opera viene pubblicata.
cinque atti
Il dramma è composto da e presenta una struttura simmetrica che ha il punto più alto e centrale nel terzo atto. Tutta l’azione si svolge in
Hain
un solo luogo, cioè in un (boschetto) davanti al tempio della dea Diana, sull’isola di Tauride, qualche anno dopo la guerra di Troia.
I personaggi sono Ifigenia, il re dell’isola Thoas, il suo servitore Orest, Pilades e Arkas. In particolare, Ifigenia viene dalla famiglia dei Tantali,
maledetti dagli dei, la cui maledizione grava anche su Ifigenia suo padre Agamennone, in procinto di partire per Troia, aveva pregato gli dei di far
→
alzare il vento per spingere la sua nave in cambio del sacrificio della figlia. Ifigenia non viene uccisa, ma salvata dalla dea Diana che la fa
sacerdotessa del suo tempio sull’isola di Tauride.
L’opera si apre con un monologo in cui Ifigenia parla della sua situazione e introduce il lettore nel contesto della storia: lei soffre e ha nostalgia (das
Heimweh) per il suo paese poiché, nonostante stia lì già da tanto tempo, si sente comunque un’estranea (die Seufzer sono espressione del
dolore). Si rivolge, quindi, a Zeus chiedendogli di essere restituita alla sua famiglia e di essere salvata una seconda volta.
schöne Seele,
Ifigenia è la personificazione della poiché in lei confluiscono estetica ed etica. monologo:
Nella quinta scena del quarto atto (5. Auftritt, 4. Aufzug), Ifigenia esprime le sue riflessioni e preoccupazioni in un si trova davanti ad un
bivio (der Scheideweg), cioè seguire Oreste nella fuga dall’isola perché i suoi cari sono in pericolo o sottostare alla paura che il destino le fa. Ciò
che impedisce a Ifigenia di scappare è:
1. Il fatto che il fratello è guarito grazie alle braccia di Ifigenia da una maledizione che lo avrebbe fatto diventare pazzo;
2. Il dovere sordo spinge su di lei un doppio peso come se ci fosse una mano tesa su di lei: il peso è la statua di Diana che Oreste e Pilade
vogliono rubare e che, invece, Ifigenia deve custodire; ma ciò porta al tradimento dell’uomo a cui lei deve la sua vita e il suo destino.
Ifigenia si sente molto legata alla maledizione che ha colpito i suoi cari, poiché se dovesse scappare dall’isola, si risveglierebbe l’odio degli dei nei
confronti della sua famiglia. Quindi, prega gli dei che la tirino fuori da questa situazione (alla fine decide di andare dal barbaro Taonte a confessargli
tutto).
Faust – Goethe (1832)
Il “Faust” è l’opera più famosa in Germania al pari della “Divina Commedia” in Italia.
Goethe scopre la figura di Faust in un libro popolare dal titolo “Historia von D. Johann Faust”, libro anonimo che prende spunto da uno
Schwarzkünstler realmente esistito tra ‘400 e ‘500 (um die Jahrhundertswende zwischen dem Mittelalter und dem Renaissance) in Renania (in der
Pfalz).
Goethe si occupa del soggetto per quasi tutta la sua vita, rielaborandolo e modificandolo di continuo:
Tra il 1772 e il 1775 si dedica alla stesura dell’ “Urfaust”, opera che pubblicherà postuma nel 1887;
Goethe riprende il soggetto del Faust anche dopo il suo viaggio in Italia, ma di nuovo non riesce a portarlo a termine. Il risultato avrà il
titolo “Faust. Ein Fragment” e sarà pubblicato nel 1790;
Dopo una lunga pausa, Goethe elabora “Faust. Eine Tragödie”, opera nota anche come "Faust. Der Tragödie erster Teil“ o “Kurz Faust I“,
che esce nel 1808. In questa prima parte, si conclude solo la tragedia di Gretchen e non quella di Faust;
Scrive una seconda parte e la aggiunge alla prima e termina così la tragedia, il cui libro uscirà nel 1832 col titolo “Faust. Der Tragödie
zweiter Teil“ o “Kurz Faust II“.
Struttura dell’opera
La struttura dell’opera riflette le diverse modifiche apportate da Goethe, come se egli avesse dovuto avvicinarsi pian piano al soggetto. Ci sono,
paratesti
infatti, tre che introducono il dramma:
1. Zueignung: Gedicht di solito le dediche venivano dedicate al signore presso cui si lavorava, ma Goethe rivolge la sua dedica al
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dramma stesso e alle schwankende Gestalten che in esso si trovano: si tratta di un’elegia che si apre con un discorso diretto dell’autore
con i personaggi dell’opera. Essi sono schwankende perché non sono chiari all’occhio dell’autore: egli gli aveva già incontrati da giovane,
durante il suo primo approccio all’opera quando i suoi occhi erano offuscati, e non era riuscito a stringere un legame stretto con loro.
Questa volta Goethe vuole afferrarli e non farseli più scappare. Tale dedica allude alle precedenti difficoltà di Goethe nell’approccio al
soggetto e alle sue continue modifiche;
2. Vorspiel auf dem Theater si parla della funzione del teatro che fa da contenitore al soggetto. La Zueignung non fa parte della
→
rappresentazione scenica vera e propria ed è riservata solo a coloro che leggono il dramma. In questa seconda fase abbiamo tre
personaggi principali: il Theaterdirektor, il Dichter e una lustiger Person (ein komischer Schauspieler). Viene descritta una disputa tra
questi tre personaggi, la quale fa capire che il teatro è la sintesi delle tre loro opinioni: l’impresario guarda solo al guadagno economico, il
poeta alla fama eterna, l’attore vuole intrattenere il pubblico e fare bene il suo mestiere. Il compromesso avviene quando l’impresario dà
Theatrum Mundi
il via all’azione scenica: così si esprime l’idea barocca del teatro inteso come tutto il mondo trova posto all’interno
→
del teatro nonostante le strette misure. Il teatro è un microcosmo, lo specchio del mondo;
3. Prolog im Himmel dopo l’annuncio del direttore nel Vorspiel, si alza il sipario e inizia il dramma. Il prologo ci introduce nel concetto
→
del Theatrum Mundi e presenta i personaggi allegorici di Dio, Mefisto e gli angeli che cantano. Si apre poi la disputa tra Dio e il “Herr”,
alla cui fine i due scrivono un patto, una specie di scommessa che ha come oggetto Faust. Dio sceglie proprio Faust perché rappresenta
l’essere umano per eccellenza ed è certo di vincere la scommessa, infatti dice a Mefisto che alla fine dovrà riconoscere che un uomo
buono ha un forte desiderio (r Drang, s Streben) di andare verso l’alto e di cercare sempre col cuore di migliorare le sue doti morali. In
Faust il Drang è però “dunkel”, ma Dio crede che ciononostante l’uomo possieda comunque uno stimolo, un qualcosa che lo scuote e
che gli dà la consapevolezza della retta via.
HANDLUNGSSTRÄNGE Al centro della tragedia c’è il destino di Faust: egli è un Forscher, un Gelehrte (intellettuale, uomo colto) ed è per questo
che l’opera si configura come una “Gelehrtentragödie” che ruota intorno alla sua figura. All’interno della prima parte è inserita un’altra tragedia,
quella di Margherita, donna che Faust porterà alla rovina. Knittelvers,
SPRACHE La lingua è molto particolare poiché è caratterizzata da una pluralità di versi e ritmi linguistici. Il verso dominante è il verso
Madrigalvers.
usato nel ‘500 dai maestri cantatori; a questo si affianca il
ORT UND ZEIT DER HANDLUNG Il dramma è ambientato in Germania: si nominano infatti Lipsia (casa di Faust) e Harz (regione di Mittelgebirge a
nord della bassa Sassonia), luogo che comprende der Brocken, luogo mitico in cui avviene un incontro di tutte le streghe nella notte di S. Giovanni,
incontro a cui Faust partecipa.
GLIEDERUNG La struttura formale rappresenta un percorso composto da varie stazioni, ha una struttura seriale, e per questo è uno
Stationendrama che non presenta un apice centrale come accade negli altri drammi. Non esistono atti, ma solo singole scene.
FIGUREN Dr. Heinrich Faust, Mephistopheles e Margarete sono i personaggi principali. Poi abbiamo Marthe Schwerdtlein (vicina di casa di
Margarete), Wagner (famulus, cioè assistente, di Faust) e Valentin (fratello di Margarete).
SCHAUPLÄTZE Lo studio di Faust (la sua architettura gotica dimostra il forte interesse di Goethe per questa disciplina, tanto che