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Estratto del documento

Il simbolo va distinto da altre cose. Vladimir Solov'ёv (primo filosofo russo) scrive un testo "L'onda

dal mar divisa"; prende le mosse da dei versi di Pietro Metastasio, ma ne dà una libera

interpretazione. Michail Lotman e Zara Minc partono da questo testo per chiarire cosa si intenda per

simbolo, per testo che può essere letto a diversi livelli e che è possibilmente inesauribile. Questa

lirica può essere letta come:

 La descrizione di un paesaggio, e quindi avremmo un discorso compiuto

 Ad un livello autobiografico: sappiamo che Solov'ёv era attratto da Sofija Petrovna Chitrovò

e l'onda quindi sarebbe lui/lei che si allontana da lei/lui, il mare è l'amore

 Lirica filosofico-religiosa: può implicare il rapporto che intercorre fra la parte (l'onda) e il

tutto (mare) → illustra come il simbolo voglia mettersi in rapporto con la realtà.

In questo periodo i poeti si arrogano il diritto di usare simboli già usati, ma iniziano a riempire i

simboli di significati non codificati. Solov'ёv è importante perché ha scritto una serie di testi per la

seconda generazione di simbolisti per una serie di questioni che ha postulato. È un poeta che ha

fatto una rivoluzione piccola in campo tematico. Tenta una sintesi tra:

 il pensiero di Platone: il dualismo tra il mondo delle idee (che è più importante) e quello

reale (di cui si fa una svalutazione)

 Hegel

 alcuni punti della teologia cristiana (Cristo che si incarna)

Solov'ёv crede in questo dvoemire (doppio mondo): crede che il mondo di qui non sia altro che il

riflesso di un mondo ulteriore; i simbolisti credevano in un secondo mondo. Solov'ёv crede (e i suoi

adepti più di lui) che in questo momento storico si affaccerà sulla Terra una divinità al femminile

(Das Ewig-Weibliche, L'eterno femmineo, Вечная женственност), che dovrà redimere l'umanità

intera con il suo amore, annullando la distanza fra il cielo e la terra. Egli introduce nella poesia

questa ansia d'attesa, che sarà uno dei cardini della poesia di Blok. Questo ne troverà l'incarnazione

terrena in Ljuba Mendleevna: la vede poco in carne ed ossa, la spiritualizza pensando di avere

davanti a sé la configurazione dell'eterno femmineo. Intorno a lei nasce il circolo degli Argonauti.

Non è donna, è una dea.

Lunedì 27/11

Lo stesso Solov'ёv ogni tanto scherza sulle sue visioni poetiche. L'eterno femmineo ha

caratteristiche sia carnali che incarnali: ossimoro "corpo incorporeo". Si ha dunque questa visione di

una donna angelicata, che dovrebbe redimere tutto l'universo (alla fine dell'Ottocento si ha un

sentore di cataclismi in vista, per i simbolisti questi sono di carattere spirituale). È una sorta di

poesia cortese (sono tutti degli appassionati di Dante). George Nivat parla di "superba poesia erotica

e mistica, che ha creato in Russia quella poesia cortese che esse non aveva mai avuto".

La prima generazione del simbolismo è quella decadente e vede come suoi protagonisti tre autori:

Valérij Brjùsov, Fёdor Sologùb e Kostantìn Bal'mònt. Valerij Brjusov (1873-1924) fu un poeta, un

prosatore ma soprattutto un organizzatore culturale. Si occupò, infatti, di "marketing" della nuova

letteratura: con la sua lungimiranza si abbevera a fonti esterne alla Russia e le trasfigura in qualcosa

di nuovo. È lui a fare in modo che il simbolismo si affermi, pubblicando tre raccolte intitolate

Russkie simvolisty ("Simbolisti russi") negli anni 1894-95 (questi anni vengono considerati,

dunque, come una possibile data di nascita del simbolismo). Queste raccolte sembrano annunciare

che il simbolismo è sorto anche in Russia: sono lì raccolti infatti un sacco di testi di autori diversi;

in realtà, erano stati scritti tutti da Brjusov e Miropolskij. In questo modo, riesce a raccogliere

adepti e a dare l'impressione che ci sia una corrente già formata. Tynjanov (critico) dice che quando

scriveva Brjusov si atteggiava come un "geometra, come se si trattasse di ricerche sui sistemi

poetici" → la poesia non ha più una base romantica, ma c'è un volontarismo, una decisione, non è

ispirazione.

Vuole raccogliere tutti coloro che si trovano attorno ad una letteratura dell'utilitarismo, quelli che

vogliono esprimere emozioni sottili. Vuole stupefare, è provocatorio: "Oh copri le tue pallide

gambe..." (famosissimo monoverso del 1895), soggetto a svariate interpretazioni (è fatto in modo

che non venga capito, vuole deliberatamente che la gente si faccia domande)

1. una donna

2. le gambe di Cristo in croce (siamo all'incrocio fra il sacro e il profano)

Сонет к форме ("Sonetto alla forma") - esempio di questa attenzione, caratteristica di fine

Ottocento, per gli aspetti formali [si era spostato il paradigma da etico ad estetico]. Viene

annunciato, ma non concretizzato. "Меж контуром и зопохом цветка" ("[ci sono legami] tra il

contorno e il profumo del fiore") esistono dei legami tra queste due cose (non vero oggettivamente).

Non la applica perché non ce ne dà un esempio. Farà poi un abuso di questi espedienti. Bisogna

dare una forma scolpita alle "incostanti fantasie"; tutto deve avere un disegno preciso e chiaro. È un

esempio di poesia sulla poesia (Solov'ёv lo prende in giro). È una sinestesia. È una lode anche

all'analogia. È una specie di sfoggio di abilità tecnica, diversamente Solov'ёv voleva che non fosse

così, voleva che gli artifici servissero ad altro. La lingua non deve avere funzione, può essere bella

per sé.

Твочество ("Ispirazione"), 1895: "increate creazioni", "silenzio squillante". È stato chiamato un

"classico del nonsense" (o di vìdenie) brjusoiano. È un esempio di poesia deliberatamente oscura.

Chodasevič scrive un libro chiamato "Necropoli" e fa un ritratto di Brjusov e, soffermandosi su

questa poesia dice che è "un capolavoro di assurdità", ma che dietro di essa c'è la stanza di Brjusov

(un sostrato realistico - non c'è niente di esoterico e misterioso).

Solov'ёv, testimone della nuova poesia e dei suoi limiti, scrive una parodia dei primi simbolisti

russi, fatto in modo scherzoso e ironico. Mette insieme due elementi che non stanno insieme e che

sono attinenti uno al divino e l'altro alla vita quotidiana ("nei cieli di cioccolata"). Lo sviluppo delle

idee di Solov'ёv si ha nella seconda generazione.

Kostantìn Dmitrevič Bal'mònt (1867-1942) è un poeta ed un traduttore. È il poeta "musicale" per

eccellenza (il D'Annunzio russo). I suoi versi sembrano costruiti per inseguire la dolcezza musicale

dei testi. В безбрежности ("Nell'illimitato") insegue l'indicibile. Il poeta sta ascendendo per degli

scalini. Ci parla del passaggio dal basso all'alto, gli interessa descrivere la musica di questo

movimento. Песня без слов ("Canzone senza parole") si ha un conflitto tra il significato e la

fattura sonora. Vorrebbe esprimere una tensione, usando le parole solo in base alla loro componente

fonica (л): si ha un uso quasi esasperato di allitterazioni e assonanze in tutta la prima generazione.

Le poesie si smaterializzano. Безглагольность ("Senza parole") - Čalmaev dice che s'è un culto

della bellezza in Bal'mont. Viene abolita la distanza rispetto ai suoni della vita reale per ascendere

alla "eterna fontana".

Aleksandr Blok (1880-1921) fu un poeta, un autore di drammi lirici e un saggista (Intelligenzija i

revoluzija). È il vero continuatore di Solov'ёv. Crede veramente che la večnaja ženstvennost' stia per

arrivare. Nel 1901/02 scrive "Stichi o prekrasnoj dame" (Versi alla bellissima donna/ Versi per la

donna gentile) dove cerca di captare l'arrivo di questa donna angelicata (prekrasnaja dama) →

viene identificata nella persona di Ljubov' Mendeleeva. Egli proviene dal fior fiore dell'aristocrazia.

Si esercita su delle poesie (le sue sono molto più belle di quelle di Solov'ёv).

За городом в поях всеною воздих дышим... Di là della città,nei campi, l'aria spira primavera.

Trasfigura tutto, tutto è un'allusione a qualcos'altro. La città è vista come cacofonica e solo fuori da

questi rumori si può annunciare la "Vergine Segreta del tramonto". I campi diventano musica. Per

adesso l'eterno femmineo non si vede, non ci viene mai descritto, appare per squarci. Сумерки,

сумерки вешине tratta di un poeta che si trova su una sponda e non riesce a vedere cosa ci sia

sull'altra. L'incontro quasi si compie, è sempre vagheggiato. Sono attese, decifrazioni di annunci, di

visioni, ma nulla che Blok possa stringere tra le mani. "Varco la soglia degli oscuri templi" tenta di

decifrare l'arrivo della dama. La sua musicalità non è fine a sé stessa ma serve al disvelamento. Non

è un orpello, ma serve per schiudere e decifrare. L'orchestrazione è necessaria: è partecipazione

affettiva, emotiva e sentimentale. In Вхожу я в темные хранмы ("Varco la soglia degli oscuri

templi") ha un atteggiamento quasi sacerdotale: si aspetta di incontrarla in una chiesa. Questa figura

viene chiamata in diversi modi: Прекрасной Дамы - ней - вечной жены (sposa imperitura) -

святая - твой - ты.

Nivat dice che il fascino di Blok sta nell'ancoraggio profondo al suo psichismo tormentato; così si

affranca dall'immaterialità simbolista (ne ha una sua). Bazzarelli dice che il gioco dei simboli è reso

autentico dalla verità profonda, interiore, dei sentimenti. Etkinol dice che la materia è del tutto

assente; è dispersa, diffusa, è a tal punto spiritualizzata da diventare inafferrabile (affermazione

opposta a quella di Nivat).

Si ha poi quella che è stata chiamata la "metamorfosi della donna gentile": in tempi rapidi va a

tradire il suo impulso iniziale e critica dall'interno la possibile discesa di questa donna. Fa

un'autoparodia di sé stesso, senza cancellare il suo primo periodo. Si tratta di una crisi personale.

Neznakomka ("La sconosciuta"), scritta il 24 aprile 1906: l'ambientazione è quella di un incontro tra

Blok e una figura femminile in una bettola. Questa volta abbiamo una descrizione più precisa: la

donna ha i tratti di una prostituta. Egl

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A.A. 2022-2023
61 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/21 Slavistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sarabenedetta97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura russa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Niero Alessandro.