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IL REALISMO

Il realismo così come il Biedermeier e il Vormärz sono incentrati sul 1848. Il Realismo borghese si fa

nascere nel 1871, anno della fondazione del 2º Reich (Kaiserreich = regno imperiale). Nel Kaiserreich la

Germania prova a costituirsi come potenza imperiale: possesso dei territori fuori dai territori nazionali

(colonie). Non ci riesce. Fondazione di uno stato moderno. 18 gennaio 1871 lo stato tedesco viene

proclamato formalmente dalla Prussia (appartenente al territorio tedesco). La Baviera si aggrega un

decennio dopo.

La forza economica e militare della Prussia fanno sì che la Prussia sia portavoce dell’unione nazionale

della Germania, grazie anche agli interessi che gli altri stati avevano. (La Prussia è lo stato più avanzato

nell’ambito industriale). Queste condizioni permettono che essa si faccia promotrice della fondazione dello

stato tedesco. Legittimazione politica: due guerre vinte dalla Prussia

- nel 1866 contro impero asburgico con la battaglia di Königsberg

- vittoria contro Francia 1870-71 battaglia di Sedan  Guerra franco-prussiana  Trattato di Francoforte

(1871): i trattato viene firmato nella sala degli specchi in Francia nella reggia di Versailles.

Esse conferiscono alla Prussia la legittimazione politica per farsi promotrice della fondazione dello stato

tedesco. Abbiamo da una parte i processi storici, materiali: è avvenuta fondazione dello stato nazionale

avvenuta grazie allo stato moderno prussiano che dispone di un esercito forte. Dall’altra la borghesia

intellettuale (Bildungsbürgertum). D La borghesia intellettuale sin dalla metà del ‘700 aveva sviluppato i

possibili modelli culturali per la base di uno stato unitario. Dalla metà del 700 al 1848 vi è una linea di

continuità e di speranza in vista della fondazione dello stato tedesco sulla base di valori liberali, delle grandi

aspirazioni universali illuministe, dei valori umanitari della legislazione giusnaturalistica. Sono due linee

incompatibili in contrasto tra loro col paradosso che i fatti storici prendono forma quel progetto nazionale

coltivato dagli intellettuali dalla metà del ‘700. Quando lo stato nazionale si costituisce, ciò avviene in

condizioni diverse da quelle che avevano progettato gli intellettuali.

Queste due linee sono incompatibili, riflettono posizioni conflittuali perché nella prima linea prende forma il

progetto di stato che gli intellettuali avevano operato, ma quando lo stato nazionale si costituisce è basato

su valori inconcepibili per gli intellettuali che aspiravano a valori liberali, mentre la struttura portante dello

stato coincide con gli interessi economici dello stato prussiano, è fisiologicamente basata sulla

disuguaglianza di un’economia capitalistica che dà luogo ad una serie di squilibri, nei quali gli intellettuali

vedono un tradimento delle loro aspirazioni.  Vi è solo il bisogno di profitto da parte del capitalismo

prussiano.

Nascono intorno al 1871 dunque due movimenti storico-letterari diversi dal punto di vista estetico, ma

accomunati dal punto di vista ideologico ovvero dal radicale rifiuto delle trasformazioni storico-sociali del

loro tempo.  Rappresentazione esplicita sotto un segno negativo. 01/12/15

18 gennaio 1871: proclamazione del secondo Reich. Nel “Lied der Deutschen” si fa riferimento a 4 fiumi

che segnano i quattro confini ideali che delimitano il progetto della Großdeutsch: Adige, Mosa, Nemunas,

Belt. (https://it.wikipedia.org/wiki/Das_Lied_der_Deutschen)

Großdeutsch: riunire in uno stato nazionale paesi di lingua e cultura tedesca.

Questo modello si scontra con alcuni ostacoli tra cui l’impero asburgico a favore invece del Kleindeutsch:

riunire tutte le zone di lingua e cultura tedesca tranne l’impero asburgico.

Nel 1871 prevale questa soluzione di Kleindeutsch.

Età Guglielmina: non coincide col periodo di esistenza dello stato nazionale ma i processi collegati alla

formazione e poi allo sviluppo poi (dello stato nazionale), entrano in una fase di particolare forza a partire

dall’inizio di questa età  1888 anno noto come anno dei 3 re. Muore il primo re del Kaiserreich (2º Reich)

ovvero Guglielmo I (l’ultimo re della Prussia) che governò dal 1871 al 1888 in Germania. Gli succede un re

che governa per 90 giorni perché muore ovvero Federico III. Gli succede Gugliemo II nel 1888 fino al 1919

per tutta la durata del 2º Reich fino agli eventi della prima sconfitta della prima guerra mondiale, poi egli va

in esilio. La monarchia viene sostituita dalla Repubblica di Weimar (1919-1933). Si parla di età Guglielmina

dal 1888 al 1919: radicale ed inarrestabile momento di modernizzazione, trasformazione della struttura

economica dello stato. Guglielmo II è un sovrano giovane e ambizioso. Il suo primo atto che ha un

fortissimo carattere simbolico consiste nel licenziamento dell’uomo politico che aveva contribuito alla

nascita del 2º Reich ovvero Otto von Bismarck, una grande figura dello stato prussiano che aveva rapporti

politici e diplomatici con tutti i paesi europei. Una nuova classe dirigente va al potere e la Germania

intraprende un percorso di acceleratissima produzione industriale, per una nazione in grande ritardo

rispetto ai grandi stati europei, ciò avviene intensificando la produzione industriale e modernizzando le

strutture e i centri destinati alle attività di produzione industriale (acciaio, ferro...). Nascono grandi industrie,

centri urbani insignificanti periferici con una limitata produzione economica. Le campagne si svuotano, c’è

molta manodopera, ci si sposta prevalentemente all’interno delle città si passa dal settore primario al

settore secondario vera e propria rivoluzione industriale in quei territori ancora arretrati. Le città

cominciano ad ingrandirsi e nascono dal nulla attorno alle attività industriali. (Esempio di città che formano

una struttura urbana unica zona Ruhr in Germania). Come effetto dell’urbanizzazione c’è la

proletarizzazione delle masse di lavoratori che vivono in condizioni di grande disagio, lavorano in condizioni

disumane creazione di un nuovo stato sociale privo di diritti e obbligati a vivere nei quartieri-dormitorio

riservati unicamente a trascorrere le poche ore libere dal lavoro della catena di montaggio (=muta la

struttura economica, muta anche la struttura sociale). Nel giro di pochissimo tempo gli agricoltori

abbandonano le terre e si spostano in città dove vengono facilmente assorbiti dalla nuova economia però

le loro condizioni di lavoro sono caratterizzate da un grave sfruttamento cambia la composizione sociale in

Germania. Composizione sociale: c’è la polarizzazione delle forze economiche, incremento dei profitti delle

grandi famiglie/dinastie capitalistiche (investimento dei capitali ancora su base famigliare) e immiserimento

di masse di popolazione urbana = nascita della città moderna. La metropoli è polarizzata a un gruppo

ristretto di famiglie capitalistiche. Questo processo trasforma il contadino in proletario.

Mutazione antropologicaconseguenza di carattere politico: nascono i grandi partiti politici (nel 1900 definiti

partiti di massa) legati agli interessi non più di gruppi ristretti ed elitari (caratterizzati da necessità di

carattere contingente), ma ai bisogni strutturali di grandi gruppi sociali a causa della polarizzazione delle

risorse e delle ricchezze.

Questi processi sono in comune con le altre nazioni ma in Germania tutto ciò accade in pochissimo tempo

e quindi i cambiamenti sono più radicali che altrove: c’è uno sforzo sociale che finisce per ricadere a danno

delle grandi masse di lavoratori che forniscono concretamente la manodopera.

Gli scrittori non si riconoscono nelle forme che il processo di riunificazione ha assunto, poiché nati sulla

base di interessi contrari rispetto agli antichi valori universali, assumono in forma simbolica questi processi

nella loro opera, sotto un segno critico negativo a seconda dei vari movimenti.

Il periodo tra fine ‘800 e inizio ‘900 che convenzionalmente va sotto il nome di “Moderne” (die Moderne = la

modernità) (è l’equivalente dei periodo francese “Fin de siècle”). Espressione che si usa solo con processi

che caratterizzano il passaggio dall’ 800 al ‘900.

Termine che marca il piano politico, economico, sociale e culturale della Germania. Carattere di

avanguardia, distacco netto, ripensamento delle modalità di produzione estetica nel primi anni del ‘900. Il

grande paradosso che caratterizza in modo marcato la Germania è che gli autori e i movimenti più

rivoluzionari, avanguardistici tra 1800 e 1900 sul piano artistico rappresentano negativamente il moderno e

i suoi effetti sul piano sociale, tutto ciò che è moderno, che ha a che fare con processi di massa

(industrializzazione, nascita dei partiti politici, estensione dei diritti come il diritto di voto, nascita dei

giornali) viene respinto perché considerato espressione di degenerazione, degrado sociale. Diffidenza per

tutte le espressioni di grandi processi di massa (come i simbolisti che sono radicali oppositori del giornale

per paura di un impoverimento del linguaggio e dell’estetica rispetto ai loro valori nei confronti dell’arte).

Divario tra il concetto di modernità a livello estetico (simbolismo) e gli effetti della modernità in ambito

sociale (realismo): sono due strade impregnate dalla disillusione degli autori che prendono le distanze dalle

trasformazioni sociali dell’epoca. Nel 900 l’intellettuale deve fare da contro canto rispetto alla massa, deve

avere una posizione di minoranza, resistenza e opposizione rispetto ai processi egemoni del loro tempo.

Rappresentazione critica del presente.

La distinzione più profonda e più da capire è tra Realismo e Naturalismo :

In entrambi è evidente il riferimento comune alla realtà empirica, oggettiva: l’arte intrattiene una relazione

primaria, privilegiata con il reale: concetto di realtà concreta dei processi di industrializzazione, ritengono

che la rappresentazione di essa debba essere concreta e consista in una rappresentazione critica della

propria epoca, attraverso gli aspetti di insufficienza di debolezza della modernità.

Il realismo borghese ritiene che fornire una rappresentazione fedele della realtà significhi rappresentare la

realtà non nei suoi aspetti di superficie, empirici, pragmatici, ma rappresentare l’effetto che la realtà, che i

grandi processi sociali producono nella vita psichica, interiore, individuale degli individui. La

rappresentazione del reale consiste nella rappresentazione del modo in cui questi cambiamenti incidono

sulla vita degli individui, sul loro modo di essere al mondo. L’arte è tanto più fedele alla realtà quanto più

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A.A. 2015-2016
41 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/13 Letteratura tedesca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Terryy6 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura tedesca II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Pirro Maurizio.