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Le prime e le ultime scene di luci di Bohème introducono riferimenti a un
dibattito sociale che si era andato accentuando fra i ceti intellettuali
spagnoli successivamente alla crisi del '98, vale a dire allo choc provocato
nel Paese dalla perdita di Cuba in seguito alla disastrosa sconfitta militare
inflitta dagli Stati Uniti nel 1898. I ceti intellettuali vanno pian piano
staccandosi dallo stato liberale, mentre ferve un dibattito anche vivace su
come il Paese abbia potuto scivolare così in basso.
Un eco del dibattito sociale in corso si ha già nella scena II, dove Don Gay
Peregrino, che ha vissuto in Inghilterra, sostiene che un popolo non può
essere grande senza la costituzione di una Chiesa nazionale. (Una chiesa,
quindi, che non "governi" parallelamente allo stato ma in accordo con lo
stato stesso). Max Estrella si mostra d'accordo con Don Gay. Sempre nella
stessa scena Max chiede a Don Gay un parere su "quelle donne mascoline
che chiamano suffragette" e Don Gay risponde che "non sono tutte
mascoline". Il Regno Unito ha risolto il problema del diritto elettorale
femminile, perlomeno di quello attivo, proprio in quei momenti (1918). In
Spagna sarà la seconda repubblica, proclamata nel 1931, a far avanzare di
molto la condizione della donna, arrivando a nominare la prima
ambasciatrice nel 1934, mentre lo stato liberale si dimostra assolutamente
incapace di porsi anche solo la questione della condizione femminile.
Nella scena III ci viene detto che "è in corso uno sciopero del proletariato".
Più in là (scena XI), si saprà che la polizia ha reagito sparando sugli
scioperanti. Gli spari sembrano essere una costante della Spagna di
quell'epoca: di fronte alla domanda di maggiore rappresentatività
politico-sociale il regime risponde con le armi. Di lì a poco (1923) di fronte
all'incapacità di venire a capo di una situazione che si vede sfuggire dalle
mani, il re appoggerà la dittatura di Primo de Rivera che, per prima cosa,
sospenderà le libertà costituzionali. Altri echi della situazione politica si
hanno nella scena VI, dove Max Estrella, che nel frattempo è stato arrestato
e temporaneamente incarcerato, incontra proprio in cella un anarchico
catalano "ammanettato e con la faccia piena di sangue", per essere stato
malmenato dalla polizia. Di fronte all'incapacità del sistema politico di dare
rappresentatività ai movimenti socialisti viene crescendo la piaga
dell'anarchia, che ha già fatto vittime illustri tra le più alte cariche dello
stato nei decenni precedenti. (tra gli altri, Cánovas del Castillo, l'artefice
stesso della restaurazione borbonica).
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Altre notizie attinenti all'opera
La prima rappresentazione di "Luci di Bohème" in territorio spagnolo avviene nel 1970,
al Teatro Principale di Valencia, ad opera della compagnia di José Tamayo.
Precedentemente, l'opera era stata rappresentata a Parigi in una versione francese ne
1963.