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LETTERATURA SCANDINAVA III – PRIMO SEMESTRE

FIABE Insegnamento morale

• Problema letteratura dell’infanzia

• Protagonista vs. antagonista

• Struttura semplice

• Intervento sui temi

• POPOLARITA’

• Elementi sovrannaturali

- Esiste una differenza tra FAVOLA e FIABA: La FAVOLA ha come protagonisti gli animali (vedi

Fedro ed Esopo) i quali incarnano vizi e virtù degli esseri umani. La FIABA invece, ci

presenta l’elemento magico o più elementi magici. Hanno poi, fiaba e favola, un aspetto in

comuno: l’ASPETTO MORALE.

- SAGA -> svedese: nello svedese moderno indica la Fiaba. Questa parola è connessa al verbo

“att säga” -> parlare; la parola Saga è quindi legata all’atto dell’oralità e della narrazione.

- EVENTYR -> danese: è un termine medievale derivante dal francese.

La Fiaba è un genere complesso, specialmente per quanto riguarda la questione della

• Letteratura per l’infanzia. Quando pensiamo alla Fiabe, molto spesso pensiamo ad un tipo

di narrazione adatta, per le sue caratteristiche, ad un pubblico di bambini: il lessico

presente in una Fiaba è spesso più semplice, ha una dimensione simbolica e una struttura

essenziale.

Inizialmente le Fiabe erano state pensate come esempi da tramandare oralmente (esempi

di vizi e virtù) ad un pubblico poco colto poi, grazie alle caratteristiche sopracitate sono

entrate a far parte della Letteratura per l’infanzia.

I primi esempi di Letteratura per l’infanzia sono:

- la raccolta di G. Basile (1632-1636, Napoli), essa fu creata per i bambini della Corte.

- la raccolta di Perrault (1697) “I racconti di mia madre l’oca”.

Entrambe queste raccolte sono state criticate nel corso del tempo (furono considerate

troppo artificiose e poco popolari).

POPOLARITA’: è un termine ambiguo, si può intendere come “successo tra il popolo” o “di

• origine popolare”. Il concetto di Popolarità è legato alla considerazione delle Fiabe come

espressione di uno stadio primitivo della cultura umana.

Origine popolare: la Fiaba è semplice perché si rifà all’antico modo di raccontare nato nel

contesto orale. A sua volta, il concetto di “primitivo”, può essere considerato in modo sia

positivo che negativo: in modo negativo se si intende “primitivo” come un primo stadio che

deve ancora evolversi; dall’altra parte ci si può riferire a “primitivo” in un’accezione

positiva come all’Età dell’oro -> questa semplicità corrisponderebbe ad un’immediatezza

dell’esperienza umana, ad una ingenuità legata alla vitalità dell’uomo e ai suoi sentimenti.

- visione NEGATIVA -> Illuminismo

- visione POSITIVA -> Romanticismo

Nell’800 si raccolgo molte Fiabe popolari con l’intenzione di ricostruire e recuperare un

• patrimonio culturale: alcuni autori hanno una visione più radicale, sentono la vitalità del

testo, ne vedono il valore intrinseco; altri invece sono più interessati all’aspetto storico-

culturale del testo (visone della Fiaba come un semplice tipo di narrazione che potrebbe

andare perduto e quindi necessita di essere preservato).

I fratelli Grimm non sono solo importanti per la loro raccolta di Fiabe, essi furono anche

• filologi. Per quanto riguarda le Fiabe, essi agirono tra il secondo e terzo decennio dell’800

(più precisamente tra 1812 e 1822). La raccolta dei Grimm sarà fondamentale per tutte le

raccolte popolari scandinave.

Nel momento in cui si trascrivono le Fiabe, con le quali ci si riferisce ad una tradizione

• orale, si può ancora parlare di tradizione orale?

CONCETTO DI LETTERATURA ORALE (paradosso): è presente un diverso tipo di pubblico. Gli

• studiosi che raccolgono questo testi sanno di intervenire in maniera inevitabile -> variante

linguistica / variante storica. Stanno comunque dando una forma scritta (sintassi, lessico,

struttura); come fare dunque, a non perdere l’oralità?

Gli autori inseriscono alcuni elementi dell’oralità, espressioni che riprendono il linguaggio

parlato e la consuetudine del racconto. Questo lavoro sull’oralità è un problema che si

pongono anche i vari autori di Fiabe come Andersen e Strindberg (il quale ha portato il

linguaggio parlato nella letteratura), si cerca quindi di lavorare sul linguaggio per

attribuirgli una parvenza di parlato.

- Un altro problema presente nella trascrizione delle Fiabe è l’INTERVENTO SUI TEMI: ovvero

i finali cambiati e gli interventi di censura. Essi sono legati agli scrupoli degli autori, è qui

evidente il contesto sociale ma ad una analisi più attenta rivelano anche un aspetto

fondamentale della Fiaba: l’IMPORTANZA data all’AZIONE E RIFLESSIONE DELL’ESPERIENZA

UMANA.

- Le Fiabe sono testi strutturalmente e linguisticamente semplici, sono animati dalla voglia di

rappresentare la vita umana, i drammi, i vizi e le virtù degli uomini. Per questo trovano un

loro punto di forza nella costruzione dell’azione e nei RAPPORTI TRA I PERSONAGGI.

Se i personaggi nelle Fiabe (popolari) sono figure che agiscono in un modo preciso, tutto si

• basa sull’azione, sulle difficoltà, imprevisti, prove da superare, amicizia, sentimenti che

determinano il coraggio di alcuni personaggi, sull’invidia che determina la violenza di altri.

Un’altra caratteristica delle Fiabe è la RIPETIZIONE DI UNO SCHEMA DI AZIONI E

PERSONAGGI. Questa caratteristica è stata in passato analizzata soprattutto dai formalisti

russi (vedi “Morfologia della Fiaba” – Vladimir Propp, 1928), essi analizzarono la Fiaba nella

forma in cui si presenta -> schemi universali: 30 funzioni / 10 personaggi.

- esempio di funzione è la classica Prova da superare.

- personaggi come: Protagonista, antagonista, falso protagonista.

Esistono molte varianti che la Fiaba presenta sempre, questo sottolinea lo stato primitivo

• di essa e allo stesso tempo evidenzia il valore simbolico di questi testi (può portare ad una

morale esplicita anche se di solito la troviamo implicita).

RAPPORTO TRA REALTA’ E SOVRANNATURALE: nelle Fiabe popolari l’elemento magico è

• perfettamente inserito nel contesto (non è considerato un elemento straordinario).

Oggetti magici funzionali alla narrazione fiabesca. Non c’è un elemento di straniamento.

UNIDIMENSIONALITA’= (Hax L. 1947?) individua una caratteristica delle Fiabe, ovvero: sia il

• realistico che il magico appartengono alla stessa dimensione, anche la circolarità delle

azioni (anello circolare).

Calvino scrisse che le fiabe sono cataloghi di destini.

- Parleremo di Folksagor (fiabe popolari) vs. Konstsagor (fiabe d’autore).

- Märchen: raccontino

FIABE NORVEGESI

Aevintyr= avventura (-> realtà magica)

• Asbjørnsen & Moe furono gli autori di:

• Norske folkeeventyr (successivamente Asbj. Pubblica una sua raccolta)

• Norske huldre (personaggio sovrannaturale che abita i boschi) eventyr og folksagn

• (sagn: tipo di storia tramandata tramite racconto orale)

Caratteristiche delle Fiabe:

• Schemi prefissati

• Atmosfere magiche

• Personaggi con ruoli stereotipati (cambia il nome a seconda dei Paesi ma il ruolo è

• sempre lo stesso)

Furbizia contadina

• Umiltà con cui i personaggi affrontano le imprese

• Morale

• Semplicità della scrittura e del linguaggio

Fiabe analizzate:

• 1) Perché il mare è salato

2) Il ragazzo che andò dal vento del Nord per farsi ridare la sua farina

3) La piccola Åse delle oche

Realtà quotidiana, umorismo, magia ed elementi soprannaturali -> sono aspetti che si

• trovano in tutti i testi.

Riferimento all’ILLUMINISMO: le Fiabe devono rimanere nelle stanze dei bambini

• (pregiudizio della Fiaba come genere della letteratura per l’infanzia) vs. ROMANTICISMO:

osserva lo stesso fenomeno da un’altra prospettiva: il racconto della Fiaba che rispecchia

l’animo del popolo -> le condizioni di vita del popolo portò il realismo, visione della vita e i

suoi desideri (furbizia contadina, desiderio di riscatto dei personaggi umili).

Protagonisti della raccolta:

• Peter Christen Asbjørnsen (1812-1885): è l’anima scientifica della coppia.

• Jørgen Moe (1813-1882): è l’anima spirituale, egli fu anche teologo, pastore e

• vescovo.

Nessuno dei due è letterato come occupazione principale, entrambi sentono

• l’importanza di raccogliere i testi. Si incontrano da adolescenti e, nel 1826,

stringono un patto di sangue; negli anni ‘30 cominciano a raccogliere le

storie con il progetto di salvarle e dare loro una forma scritta.

Il primo frutto di questo lavoro è la raccolta “Norske folkeeventyr” (fiabe

popolari norvegesi) -> (1842-1844). Vi sono altre raccolte, come ad esempio

una edizione ampliata nel 1852 curate da entrambi, successivamente solo

Asbjørnsen se ne occuperà. (Il genere delle fiabe si arricchisce con il tempo).

Accenno ai viaggi di entrambi gli autori, il rapporto con il territorio è molto

importante -> paesaggio norvegese.

Entrambi gli autori appartengono alla Norvegia orientale (più vicina alla

Svezia), si definiscono meno radicali nella scelta linguistica, le fiabe vengono

scritte in danese ma vengono inseriti termini norvegesi.

È presente poi un elemento molto importante: il REALISMO nel

rappresentare la società norvegese, presenza di scontri tra individui e classi

sociali (ad esempio lo scontro tra fratelli).

Rapporto con i propri modelli= fratelli Grimm i primi

• Gli autori scandinavi sono più fedeli alla fonte utilizzata per la trascrizione delle

• fiabe (testi meno elaborati).

Critica incrociata= ai fratelli Grimm venne criticata la troppa elaborazione testale, al

• contrario, agli scrittori scandinavi si rimproverava il fatto di aver voluto

salvaguardare la versione originaria (intenzione degli autori).

1) TESTO: PEIK

- Due personaggi, uno solo però viene nominato per nome: sono due gemelli, un maschio ed

una femmina (tema del doppio) identici per aspetto. La sorella è il personaggio positivo

della fiaba, al contrario di Peik il quale è il personaggio negativo.

- Idea della corte diversa da come ci viene presentata: il re è seduto in veranda e quando si

rivolge a Peik si danno del “tu”. Il re viene ridotto ad una macchietta, più che un re sembra

un amico di Peik -> semplicit

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
17 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/15 Lingue e letterature nordiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pennylane94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingue e letterature scandinave e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Finco Davide.