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TRADUZIONE:
Io sempre ho desiderato abbellire la mia dimora,
non con una quantità di quadri di maestri antichi,
affinché il visitatore se ne meravigliasse superstiziosamente,
(tutto questo è profano, non sacro. I quadri non rappresentano la madonna, cioè sua moglie)
Stando ad ascoltare il giudizio importante degli esperti.
Nel mio semplice angolo, fra lavori lenti (in un lento lavoro di creazione)
Io ho desiderato di essere eternamente spettatore di un solo quadro,
di uno solo: in un quadro nel quale mi guardassero dalla tela come
dalle nuvole, la purissima e il nostro divino salvatore –
Ella con maestosità, esso con il giudizio negli occhi –
Umili, nella gloria e nei raggi,
soli, senza angeli, sotto la palma di Sion.
(qui sta elevando la condizione sua e di Natal’ja al ramo di due divinità. Lei come Madonna e lui
con la sua intelligenza è quasi al livello del salvatore)
Si sono realizzati i miei desideri. Il creatore
Ti ha mandata giù da me, te, mia Madonna,
che sei modello purissimo d’incanto purissimo.
26/10/2017
Nell’anno 31, forte interesse per la storia, questo era dovuto a quella suggerimento che gli aveva
fatto il nuovo zar Nicola I in quel famoso incontro a Mosca, questo avvenne 5 anni prima, per cui
passati quei cinque anni. Questo interesse per la storia era stato provocato dalla situazione politica
dell’Europa di quell’epoca. Nel luglio del 30 ci furono i moti rivoluzionari borghesi a Parigi, questo
fu un terremoto nella politica europea, queste inquietudini francesi contagiarono altri territori e stati
e ovviamente in Russia a questo si rispondeva sempre con frenata in campo sociale, nel senso
che già nel Settecento quando succedevano queste cose c’era un timore che ci fosse un ulteriore
scossa rivoluzionaria come ci fu già nel Settecento con la Rivoluzione francese. Questa rivoluzione
di Parigi influenzò anche le rivendicazioni di quei paesi scontenti della propria situazione perché
dominati da altri popoli. In Italia abbiamo visto i moti carbonari, già si era iniziato in quell’epoca. La
stessa cosa era successa in Polonia. Nel Settecento la Polonia da stato unitario fu spartita in tre
parti e chi si prese queste parti? La parte orientale con Varsavia andò alla Russia, quella
meridionale andò all’Austria/Ungheria e la parte occidentale alla Prussia. In questo contesto gli
insorti polacchi, i cospiratori che tendevano al ritorno allo stato unitario erano insorti contro la
dominazione russa e quindi c’erano forti rivendicazioni. Questi insorti rivendicavano oltre la libertà
anche dei possessi in Ucraina la parte occidentale era influenzata dalla cultura polacca,ancora
oggi l’Ucraina Occidentale che ha il suo capoluogo nella città di Lvov ha una impronta polacca.
Questi insorti polacchi avanzavano pretese su territori dell’Ucraina e anche sulla Bielorussia e sulla
Lituania. Questo aveva dato fastidio allo stesso Pushkin che pure sarebbe stato un uomo lontano
dai massimalismi, dalle rivendicazioni politiche e comunque lontano dall’odio fra i popoli, è sempre
stato un uomo che ha auspicato la pace in Europa. Tre o quattro poesie sono segnate da questo
spirito polemico nei confronti degli insorti polacchi anche se lui era un grandissimo amico di un
poeta nazionale polacco. Fra il 32 e il 33 scrive un romanzo che lascerà incompiuto che si intitola
“Dubrovskij” il cognome del protagonista, la storia è questa: Dubrovskij per vendicare il padre che
era stato prima offeso da un superiore e poi privato della sua dignità e dei suoi averi, si fa brigante
e costituisce una banda e vendicare tutti coloro che sono angariati dai potenti. Pushkin pensò che
questo tipo di tematica potesse essere in viso alla censura e non proseguì, questo poteva
generare timori nei confronti della censura e lasciò stare questo romanzo. Riprende il tema
dell’insurrezione ricorre in Pushkin sotto varie forme (anche in Derevnja, protesta contro
l’ingiustizia sociale del suo tempo), è collegato al tema del Decabrismo che Pushkin era stato
vicino agli ambienti decabristi. Questo tema ricorre in “Istorija Pugachova”. Pugachov era un
uomo semplice che prese il comando di un manipolo di sbandati, lo scontento era tale nelle zone
sud orientali della Russia nell’epoca di Caterina II, moltissimi andavano ad arricchire le file di
questo drappello iniziale diventando una massa di gente arrabbiata e armata anche solo di forconi
che aveva fatto tremare il trono di Pietroburgo. Caterina II che era stata una monarca abbastanza
liberale e magari anche illuminata per certi aspetti, la zarina che aveva intessuto una fitta
corrispondenza con illuministi e enciclopedisti francesi (Dalamber e Diderot), vedendo questa
armata diventò una monarca molto rigida. Questa opera di carattere storico Pushkin stava
scrivendo e ritorna il tema dell’insurrezione. Per scriverla Pushkin si documenta, diventa uno
storico, frequenta gli archivi a Pietroburgo, va nei vari monasteri, si reca nelle zone della rivolta
(lungo il corso del Volga e sull’altro grande fiume Ural). C’è questa attività di storico nella biografia.
Nell’autunno del 33 torna a Boldino per affari di famiglia, però vi rimane per breve tempo, l’aria di
Boldino gli faceva bene, inizia a scrivere uno dei suoi racconti più noti “pikovaja dama”, scrive “i
poemi “angelo” e “cavaliere di bronzo” questo poema che narra della storia di un povero
impiegato di Pietroburgo, disperato per aver perso la sua amata in una inondazione nella Neva,
maledice la città e il fondatore di Pietroburgo e il monumento di Pietro il grande ha preso vita, ha
iniziato a seguirlo fino a quando il povero morì.
Scrisse anche “la favola del pescatore e del pesciolino”. Nel giugno del 34 chiede di essere
sospeso dal servizio di stato presso la corte per poter dedicarsi ai suoi lavori di carattere storico.
Le opere storiche senza la consultazione delle biblioteche e degli archivi non possono essere
scritte, vuole portare a termine anche “la storia di Pietro”. La richiesta venne accolta ma non gli
venne dato il permesso di frequentare gli archivi, si temeva che andasse a rovistare qualche
documento sconosciuto e segreto. Continuavano però i problemi finanziari e quindi avendo
rinunciato al servizio di stato, gli era venuto meno lo stipendio. Giocava anche nelle bische e i soldi
per una famiglia non bastavano mai. Poteva contare soltanto sulle sue entrate di scrittore, fra il 34
e il 35 escono dei volumi contenenti le sue opere. Esce in volume l’”Evgenij Onegin” che fino a
quel momento era stato pubblicato a puntate sulle riviste, poi era uscita una raccolta di poesie,
racconti e poemi. Le vendite non andavano molto bene, in quest’epoca cominciano anni difficili per
Pushkin, è un periodo molto infelice. La critica incominciava a parlare di un indebolimento del suo
genio, diceva che Pushkin aveva già dato quello che doveva dare, la critica faceva queste
considerazioni allo scuro delle pubblicazioni che erano state o non pubblicate ancora o fermate
dalla censura. Per esempio non sapeva nulla della storia di Pietro. Pushkin non poteva portarla a
termine perché gli era stato impedito l’accesso agli archivi. Lui si dibatte nelle difficoltà finanziarie,
sta per diventare padre, questo sforzo di trovare la possibilità di guadagno pensa di fondare un
organo di stampa. Lui aveva lavorato alla literaturnaja gazeta ma la sua idea che aveva già
coltivato era quella di fondare una sua rivista, non solo una rivista letteraria in cui si pubblicassero
nuove opere di poesia, letteratura ma una rivista che fosse lo specchio dei tempi, che fosse di
base letteraria ma aperta alla società e alla politica. Alle’epoca della chiusura della literaturnaja
gazeta, era riuscito ad ottenere il permesso di aprire una sua pubblicazione periodica e aveva
ottenuto questo permesso di pubblicare per un anno. Nel 36 vide la luce il primo numero di
“Sovremennik”, rivista fondata da Pushkin. Questa rivista ebbe dei contributori di grande prestigio,
incominciò a pubblicare anche Gogol’ poi era un contributore della rivista Andrej Turgenev
non era uno scrittore, un uomo che si occupava di politica, uno degli animatori della zeljonaja
lampa, aveva interessi politici. Poi contribuì anche Zhukovskij poeta del sentimentalismo e
romanticismo russo e divenne grande amico di Pushkin. E poi l’altro amico il principe Petr
Vjazenski un uomo molto attivo nell’ambito della letteratura. Questa rivista era dedicata a
problemi di attualità e anche attualità letteraria. Non si scriveva in modo chiaro e palese ma con
allusioni a certi fenomeni e avvenimenti del giorno. Forse anche per questa ragione il Sovremennik
non incontrò un grande favore di pubblico che si aspettava novità letterarie, aneddoti magari anche
fatti di cronaca leggera, non si aspettò qualcosa di così impegnato. I effetti aveva accolto solo
l’adesione di 600 abbonati,non era sufficiente a coprire le spese tipografiche e quelle relative ai
compensi per coloro che avevano contribuito con i loro articoli ed opere. Il Sovremennik fu un
fallimento dal punto di vista finanziario, gli ultimi due numeri sono stati scritti da Pushkin per non
dover pagare la parcella per chi dava il suo articolo e racconto, faceva tutto lui e quindi la rivista
non fu un successo. Però, nel quarto numero fu pubblicato il romanzo noto “la figlia del capitano”.
Nel maggio del 1836 Pushkin si reca a Mosca per cercare di cooptare alle pubblicazione del
Sovremennik, dei suoi colleghi di lettere che erano i redattori e contributori di una importante rivista
moscovita “l’osservatore moscovita”. Questi signori lo ascoltarono con cortesia ma non si
dimostrarono desiderosi di collaborare con il Sovremennik, Pushkin fu deluso però pensava ad
altro, il 36 è l’anno della grande sua insoddisfazione, nervosismo, della grande amarezza perché ci
furono anche questioni personali la madre era appena morta e aveva lasciato in eredità la
tenuta di Michajlovskoe e quella doveva essere spartita e Pushkin non riusciva ad accordarsi col
cognato. I debiti che non riusciva a saldare e i primi preoccupanti segni di quel fatto che avrebbe
portato Pushkin alla morte, il corteggiamento di D’Antes nei confronti della moglie. Costui era un
giovane ufficiale originario dell’Alsazia e si era arruolato nell’esercito russo e frequentava il bel
mondo pietroburghese, d’aspetto era appariscente e quindi si sentiva molto apprezzato nella
società femminile della capitale, pensava che tutte le porte gli sarebbero state aperte tra cui anche
la moglie di Pushkin. Cos&i