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DOSTOEVSKIJ
Nasce il 30 Ottobre 1821 a Mosca. Figlio di un medico e una donna del ceto dei mercanti (intellettuali che non sono nobili)
(per questo si differenzia dagli altri autori come Gogol e Puskin). Ovvero ceto degli intellettuali non nobili. Ma il padre di
Dostoevskij diventa nobile nel 28. Non nasce quindi nobile ma lo diventa.
La sua bibliografia è molto diversa rispetto agli altri autori ed è segnata da molti eventi che hanno segnato la sua vita come:
Morte prematura dei genitori nel giro di pochi anni. Prima la madre muore di parto e poi il padre viene trovato morto nelle
campagne di un appezzamento di terra, e le cause sono inspiegate. (tipo Pascoli). La morte del padre sarà nei Fratelli
Karamazov.
Non ha una istruzione particolarmente alta e erudita. (Puskin aveva studiato in un liceo per la creme nobiliare, destinati a
successi letterari e politici). D studia nella scuola del genio militare, per ingeneri militari (1838). Legge moltissimi autori europei
e inizia a sognare una carriera letteraria.
Esordio: 1846 con il romanzo "povera gente" (Bednye Ljudi); è un romanzo epistolare. Successo clamoroso che lo proietta
al centro della vita letteraria. Viene definito come il "primo romanzo sociale russo" da Belinski. Da una grande enfasi alla sua
capacità. Questi anni sono nel segno della paternità della prosa di Gogol' (negli impiegati di Gogol' vedevano una sorta di
critica sociale e romanzo sociale). Fine degli anni 30 la prosa di Gogol era oggetto di interpretazioni di stampo realistico che
vedevano nei suoi impiegati come una critica sociale, una interpretazione realistica che viene smontata nel 900. All'epoca
erano convinti che Gogol fosse realista, tanto che sulla sua scia negli anni 40 veniva fondata la scuola naturale: si basava
sulla teoria di rappresentare la realtà nella letteratura in toni di denuncia sociale e di compassione verso gli umili.
Interpretazione realistica che è stata sgretolata successivamente, rivista. Nella denuncia sociale c'era la compassione verso gli
umili. Al centro di questo movimento erano due raccolte degli anni 40 dedicate alla città di Pietroburgo e nella seconda
raccolta era presente "povera gente" di Dostoevskij.
Il sosia ("il doppio") è di pochi mesi posteriore (il sosia è una persona che assomiglia, il doppio è la stessa persona). Dostoevskij
frequentava il circolo dei rivoluzionari ("petrashetzki") salotto di circolo da salotto: venivano letti testi di filosofi francesi
rivoluzionari per l'epoca, come Fourier e Predom. Attività stroncata dalla polizia segreta zarista che con una retata arresta
tutti compreso Dostoevskij: viene condannato a morte ma la sua pena viene commutata all'ultimo secondo. Fatto che lascerà
un segno emotivo molto profondo nella sua vita. All'ultimo momento davanti al plotone di esecuzione arriva la grazia. 5 anni di
carcere siberiano e servizio militare a vita. Questa pena di morte si troverà ad esempio nel romanzo "l'idiota": il protagonista
descrive la condizione inumana dei condannati a morte. Segna la sua vita perché va in Siberia con una vita durissima: 5 anni
che lo segnano profondamente. Ha anche un graduale cambiamento delle sue convinzioni. Prima sosteneva le idee
rivoluzionarie socialiste (48 anno rivoluzionario in Europa), ma da li passa a convinzione di tipo religioso: si converte a
visione religiosa e capisce che le sue convinzioni erano astratte e sbagliate. Pensa che gli intellettuali russi devono imparare
dal popolo russo, che lui ha visto da vicino in Siberia. Dove vive condizioni inumane, non può leggere o scrivere, conosce altri
intellettuali e specialmente le mogli dei decabristi che nel 1825 erano stati condannati all'esilio siberiano. Svolta nella sua vita:
ideologica, ideale, creativa.
Epilessia: era malato e le manifestazioni si ripercuotono in questi anni, dopo la mancata esecuzione. La critica ha discusso
della sua epilessia, lui ne parlerà anche nelle sue opere. Descrive lo stato di estasi che precede spesso gli attacchi epilettici.
Oltre la sua vita. In Russia le cose cambiano quando lo zar Nicola 1 (burocratizzazione e militarizzazione) muore. Rappresenta
un momento tragico per la Russia. Negli anni 50 la Russia subisce una sconfitta bellica nella guerra di Crimea di dimensioni
epiche, dopo che aveva vinto contro Napoleone (1812). Negli anni della guerra di Crimea sale al trono Alessandro 2 e segna il
suo regno con delle riforme. Tra queste l'abolizione della servitù della gleba e il perdono dei condannati, quindi anche a
Dostoevskij. Nel 1857 a Dostoevskj viene restituito il titolo nobiliare grazie a questa riforma del perdono dei condannati. D
torna alla sua vita attiva. All’inizio degli anni 60 ritorna all’attività letteraria. In questo periodo è importante il suo rapporto con
il fratello Michail che gli sarà molto vicino nelle vicende giornalistiche e letterarie. Si dedica infatti anche al giornalismo:
“Vremia” e “Epocha”.
Nel 1861: scrive "umiliati e offesi" che segna il cambiamento della sua opera tra il primo e il seguente Dostoevskij. La sua prima
opera era “povera gente”: descrizione degli umili e della compassione per la loro vita.
Già dal giovane Dostoevskij si vede la differenza con Gogol' e gli altri autori. Quest'opera consiste nello scambio epistolare tra
due personaggi che vivono nelle medesime condizioni di miseria e che cercano di farsi coraggio reciproco. Però non c'è il
compatimento della situazione dei personaggi, sono loro che tramite le loro parole cercano di affermare la loro dignità ma
anche la loro posizione sui cliché letterali sugli umili che fino ad allora erano stati creati. Tramite le lettere cercano di difendere
la loro dignità e per fare ciò tramite le lettere elaborano delle strategie. Orgoglio e strategie ideologiche: caratteristiche centrali
di tutti i personaggi di Dostoevskij. Al centro ci sono le loro idee, non solo le condizioni in cui vivono. 1861: il ritorno di
Dostoevskij è sulla falsa riga di quel testo.
"Memorie di una casa di morti": sarebbe "memorie di una casa morta" in russo (dom). Racconta qui l'esperienza della prigionia,
delle sue scoperte in quella esperienza, del suo contatto col mondo popolare (carcerati). Quest'opera, specie per le descrizioni
di D, diventerà alla base per le narrazioni del 900. "Gulag": organismo per il controllo e l'amministrazione dei lager sovietici.
Nella descrizione di questa esperienza altri due scrittori Alexandr Sagenitzi e Varlam Shalamo: parlano dei campi di
concentramento russi. L'altra opera "Racconti della Kalimà" parla sempre dei gulag. Tutti fanno riferimento all'opera di
Dostoevskij, il suo esperimento è importantissimo per questo nel '900.
Il testo ha una particolare importanza: l'inizio che porterà alla creazione dei suoi grandi romanzi è caratterizzato dalle memorie:
"memorie del sottosuolo" - inaugurano un nuovo personaggio. C'è l'umiliato, l'offeso, l'escluso. Al centro c'è una sorta di
confessione/delirio/dialogo con se stesso dell'eroe che è solo, umiliato dalla società, è un antieroe: si reclude in un autoesilio
che si accusa di ogni nefandezza. Caratteristica: grande propensione al pensiero, ragionamento sulle ultime domande
dell'esistenza, commistione di autoflagellazione e mal celato orgoglio.
"Delitto e castigo". Il suo più celebre romanzo.
Dostoevskij: sfrenata passione per il gioco. È già uno scrittore affermato, ossessionato dalla mancanza di soldi. Vende le sue
opere prima che siano finite, deve consegnare le sue opere per poter sopravvivere. Anche un'opera chiamata "il giocatore" è
emblema della sua ossessione per il gioco unita alla passione amorosa (simile a Dama di Picche). Alla fine degli anni 50 si era
sposato per la 1 volta, moglie che muore di tisi nel giro di pochi anni. La malattia della moglie sarà presente in Delitto e Castigo.
Negli anni 60 muore il fratello su cui aveva sempre puntato e l'aveva aiutato nelle sue imprese giornalistiche e letterarie: altra
tragedia. Negli anni 60 fa diversi viaggi in Europa, spesso anche per debiti e gioco. Vive fuori dalla Russia anche perché è
inseguito dai creditori. Scrittore che vagava per l'Europa scrivendo in fretta i romanzi per potersi mantenere e fuggire dai
debiti.
Nei romanzi di Dostoevskij ci sono molte vicende e molte trame diverse.
"Povera gente". Lettere tra due personaggi poveri, che sono consapevoli della loro condizione. Uno dei due protagonisti
legge il cappotto di Gogol' e si offende, perché quello che veniva denunciar. I personaggi hanno una idea di sé e del
mondo che emerge.
1849 Nella sua biografia c'è una forte cesura, quando viene condannato a morte e passa anni in Siberia, da li derivano due
conversioni. Religiosa e "al popolo" (idea che bisogna imparare dal popolo stesso).
"Delitto e castigo". E' la storia di un delitto e delle sue conseguenze. Giovane studente che decide di compiere un delitto,
uccidere una usuraia e di portarle via i soldi. Sembrerebbe una storia di miseria sociale che sfocia nel delitto, ma in realtà
a D non interessano le cause sociali (che sono comunque presenti), ma è la libera scelta dell'individuo e delle sue idee: lui
uccide perché ha bisogno dei soldi e perché vuole verificare una sua idea. La sua idea è che l'umanità è divisa in "uomini
autentici" e in "pidocchi". Ritiene che gli uomini giusti possono compiere anche azioni disdicevoli per un fine più grande:
esempio che viene ricordato è quello di Napoleonel. Vuole provare la sua teoria e quella di compiere un delitto senza
lasciare tracce. Nel romanzo c'è il processo di consapevolezza che ha il protagonista dopo aver compiuto il delitto. La sua
teoria è infondata e lui si rivela "pidocchio". La storia non è del delitto, ma è la presa di coscienza della propria colpa del
delitto. Già il nome del protagonista Raskolnikov: deriva da raskol che significa scisma. Da un lato R è isolato dal
contesto sociale per la sua colpa e dall'altro lato è tagliato fuori dalla sua colpa, dal suo senso di colpa.
"I demoni" (Besy). Storia di una cellula rivoluzionaria.
Sia delitto e castigo che i demoni rivelano una passione di Dostoevskij per la cronaca. Nei "demoni" oltre alla cronaca era
molto forte anche la storia della Russia. In Russia dopo la morte di Nicola I e dopo la guerra di Crimea c'era lo zar Alessandro
11 e la sua salita al trono dava molte speranze per delle riforme. Una delle prime cose che fece nel suo regno fu l'abolizione della
servitù della gleba. Nonostante queste e altre riforme che lo zar fece la situazione politica si radicalizzò, specie