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3) IL GENERE DEL ROMANZO:

Il romanzo è diviso in tre sezioni senza capitoli: nella prima sezione ci viene presentato Saša e il contesto in

cui cresce (la famiglia Dvanov), l’amicizia con Zachar Pavlovič e la partenza per il fronte; la seconda sezione

ha come tema principale il viaggio (per Novochopërsk e alla ricerca di Čevengur); la terza sezione presenta la

vita a Čevengur, un villaggio in cui in realtà il comunismo non si è mai realizzato, e che quindi rappresenta

una disillusione da parte dei personaggi. L’elemento positivo è rappresentato da Saša, che nonostante le

gravi difficoltà che si presentano a Čevengur, rimane per costruire il comunismo.

Vista questa strutta, la critica si è interrogata sul genere del romanzo. Non è pienamente un’utopia alla

Thomas Moore, perché ci sono delle caratteristiche e degli elementi di duro realismo (morte, anche di

bambini, carestia…). Non è, però, nemmeno una distopia come Мы, perché è ricchissimo di elementi positivi

come Saša, che ha fiducia in un radioso avvenire, Kopënkin, che combatte per valori alti come il socialismo,

l’amicizia e una nuova vita, e tutti i personaggi minori che gravitano loro intorno e vogliono vedere in

Čevengur il radioso avvenire. 53

La critica ha quindi definito il romanzo una meta-utopia, cioè un romanzo che tocca l’apice dell’utopia

attraverso elementi positivi, ma ne rappresenta anche la faccia opposta, la distopia, cioè la critica nei

confronti del Partito e quindi del potere statale.

Un’altra differenza che distingue Čevengur da Мы, è il contesto storico, nel primo caso del comunismo di

guerra, nel secondo caso di un futuro ipotetico. Čevengur è un romanzo che descrive la vita di provincia, con

carestie, pestilenze e morte, e che denuncia l’assenza del Partito nelle province.

Čevengur è un romanzo meta-utopico, anche per la processualità della trama: è un vero e proprio romanzo

di formazione. Il personaggio di Saša non è un eroe pronto per la propaganda, ma è un eroe in formazione,

che infatti viene descritto dalla sua infanzia fino alla sua fase adulta. È un eroe che è spesso assalito dai

dubbi, da una sensazione di vuoto interiore. È un personaggio che, anche attraverso il viaggio alla ricerca di

una terra felice, evolve, così come evolve il suo rapporto col Partito: da bambino che parte per il fronte e si

iscrive per provare diventa un sostenitore della causa socialista ed esorta tutti a rimanere a Čevengur perché

crede possibile la realizzazione del socialismo, un socialismo dal volto umano, che rievoca valori come

fratellanza e uguaglianza, che non scade mai nella propaganda, e in cui lui stesso crede, sebbene abbia

manifestato dei dubbi durante l’adolescenza. Questa interpretazione del socialismo da parte di Platonov

cambia tra gli anni Trenta e Quaranta. Quando scrive Čevengur era un ingegnere attivo all’interno del Partito

e aveva preso una tessera, ma dopo poco tempo decide di abbandonarla, soprattutto negli anni del primo

piano quinquennale. Durante gli anni Trenta, e gli anni delle purghe staliniane, Platonov ha un atteggiamento

distante e critico nei confronti del Partito, perché denuncia la violenza con cui questo conduce la propria

politica, anche culturale. Visto questo suo atteggiamento nei confronti della politica del partito, il figlio di

Platonov viene arrestato, colpendolo nel punto più sensibile, la famiglia. Negli anni Trenta Platonov, a parte

le varie redazioni del romanzo, smette sostanzialmente di frequentare gli ambienti letterari, si dedica alla sua

attività di ingegnere e, soprattutto, si prodiga per la liberazione del figlio, che alla fine viene liberato grazie a

Michail Šolochov, un altro scrittore importante di quegli anni. A cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta inizia a

scrivere racconti, che però non sono più rivolti ad un’esaltazione della causa socialista, ma rivolti alla

descrizione della guerra. Il messaggio su cui si concentra in questi anni è proprio l’idea che la guerra sia

adesso il male da combattere, il male principe dell’umanità, perché causa di grandi morti.

I protagonisti dei racconti degli anni Quaranta non sono più giovani intenti a costruire il socialismo, ma sono

per lo più giovani orfani che cercano di difendersi dai nazisti. Nuovamente il tema della morte ritorna, ma in

chiave diversa: è una morte strettamente legata alle circostanze belliche, e che Platonov rifiuta.

4) LA LINGUA E LO STILE:

La lingua di Čevengur è una lingua che tenta di distruggere il ponte fra lingua orale e lingua scritta. La

narrazione di Platonov è una lingua scritta non normativa, le cui caratteristiche sono:

o Unione di termini ambigui e ridondanti, che appesantiscono il discorso. È una lingua che in molti passaggi

sembra quasi scorretta dal punto di vista letterario, perché mescola registri e livelli linguistici di diverso

tipo.

o Utilizzo di tautologie, ellissi non necessarie che appesantiscono costantemente il discorso.

o Chiara preferenza di costrutti con il genitivo, soprattutto quando vengono descritti concetti astratti.

Con questi espedienti Platonov intende ontologizzare la lingua, cioè liberare la parola dalle norme tipiche di

fine anni Venti – inizio anni Trenta, per sperimentare le potenzialità della lingua, come aveva fatto

Chlebnikov in poesia. La ricerca di questa nuova lingua vuol dire ricercare una nuova identità, che si distingue

da quella imperante del realismo socialista.

Il suo stile, quindi, non è uno stile in cui prevalgono coordinate (come in Как Закалялась Сталь), ma è una

lingua caratterizzata da ricchi periodi e costrutti con genitivo e moltissimi tecnicismi, proprio per

sperimentare le potenzialità della lingua. Questo esperimento, però, si conclude con gli anni Trenta e quindi

con Čevengur da una parte, e Котлован (= Lo Sterro), scritto tra il 1934 e il 1936 e anch’esso censurato,

dall’altra. 54

[ESTRATTI DI ČEVENGUR] 15.11 – LEZIONE 20

MICHAIL BULGAKOV

Nasce nel 1891 e muore nel 1940. Scriveva racconti satirici e umoristici, e fu controllato dai servizi segreti.

Scrisse Белая Гвардия (= La Guardia Bianca), pubblicato parzialmente nel 1925. Negli anni postrivoluzionari

scrisse una tragedia, Romanzo Teatrale, un testo autobiografico scritto nel 1936, e pubblicato nel 1965 in

Unione Sovietica. Uno dei temi principali era la libertà di pensiero ed espressione.

СОБАЧЬЕ СЕРДЦЕ (= CUORE DI CANE)

Un’opera importante fu Cuore di Cane, un romanzo scritto nel 1925, e pubblicato per la prima volta postumo,

nel 1968 a Francoforte. Successivamente venne pubblicato a Londra, in russo, e nel 1987 venne pubblicato in

Unione Sovietica.

Nel maggio 1926 la GPU effettua una perquisizione in casa di Bulgakov e sequestra il manoscritto di

quest’opera. Non fu un evento isolato, infatti vennero perquisiti molti intellettuali del tempo, come

Mandl’štam. Da quel momento l’atteggiamento di Bulgakov nei confronti del governo fu di dura critica.

Il romanzo si svolge a Mosca nel 1924. Ci viene presentato un vane randagio, che viene preso e curato da un

dottore di spicco di quegli anni, il professor Filip Preobraženskij, che alla fine compirà la trasformazione del

cane (personaggio negativo), da lui battezzato Pallino, in uomo attraverso l’inseminazione delle cellule di un

vagabondo nell’animale (il dottore era specializzato in cure ormonali).

In Cuore di Cane il tessuto della trama rappresenta un discorso etico, morale e politico anche con intento

satirico (come in Zoščenko).

Un tema fondamentale è quello del destino e del rapporto tra uomo e destino. Per Pallino il destino è deciso

da Filip. Pallino rifiuta questo destino, è un personaggio ribelle in cui alcuni critici hanno riscontrato la

rappresentazione della classe proletaria.

Il romanzo si sviluppa in tre parti:

1. Descrizione della vita canina

2. Incontro con il professore e la trasformazione del cane

3. Ritrasformazione da uomo a cane

La seconda parte rappresenta la parte centrale. Qui ci vengono presentati i presentimenti di Pallino, che

avverte che sta per accadere qualcosa ma ha deciso di accettare questa filosofia di vita, senza pensare la futuro.

Quando, invece, Pallino si trasforma in uomo, per Bulgakov diventa il tipico teppista, che rappresenta gli

elementi della società, ed è tanto ribelle da essere punito ed essere ritrasformato in cane.

Il messaggio di Bulgakov è una dura critica a:

1. La scienza, che snatura l’individuo, avvicinandolo ad un numero (vicino a Zamjatin in questo)

2. Gli anni della politica leniniana perché hanno posto la scienza in primo piano.

ESTRATTO CUORE DI CANE

Il linguaggio è colloquiale con il cane perché è la lingua del vagabondo. Il professore invece parla una lingua

standard, e la pretende anche dal cane (è una critica alla LEP).

In questo estratto c’è uno scontro diretto tra il professore è il cane. È una ribellione dal basso, che ritroviamo

in molte opere del tempo, anche in cinematografia. I vagabondi e gli orfani sono soggetti di documentari, e

devono essere reimmessi nella società, devono essere recuperati.

Un film del periodo è Путёвка В Жизнь (= La Strada alla Vita), di Nikolaj Ekk. 55

Bulgakov sceglie di dare voco a colore che sono considerati la feccia della società, ciò che il professore tenta

di trasformare. 16.11 – LEZIONE 21

МАСТЕР И МАРГАРИТА (= IL MAESTRO E MARGHERITA)

Caratteristiche generali:

Мастер и Маргарита è un romanzo che raccoglie tutta la precedente attività letteraria di Bulgakov: la

filosofia della guardia bianca e l’elemento fantastico recuperato dalla tradizione ottocentesca e Gogol’.

È un romanzo che rappresenta una profonda riflessione sull’essenza dell’arte.

Già negli anni Venti le opere di Bulgakov sono oggetto di censura. Negli anni Trenta, in virtù di quanto era

accaduto nel decennio precedente, Bulgakov scrive una lettera indirizzata al governo staliniano in cui

denunciava la censura, che è uno dei temi ricorrenti in Мастер и Маргарита.

Lo sfondo, ma in realtà anche una delle protagoniste, è la città di Mosca: dei 32 capitoli di cui consta

Мастер и Маргарита, 28 hanno come protagonista la città di Mosca.

Мастер и Маргарита è un’opera che Bulgakov compose tra il 1928 (il primo piano quinquennale) e il

1940, anno della morte. Il romanzo viene pubblicato per la prima volta nel 1966 e nel 1967, sulla rivista russa

Москва. Questa prima edizione del testo è già un’edizione censurata: una sett

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
84 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/21 Slavistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher viollola95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura russa 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Larocca Giuseppina.