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AUTONOMA, ESISTE INDIPENDENTEMENTE DAL CONTESTO STORICO,
SOCIALE, POLITICO. E’ UNA DIMENSIONE ALTRA, OLTRE L’INTELLETTO. E’
però paradossalmente così adorata da diventare un Dio.
L’innovazione linguistica:
Chlebnikov intende la parola come gioco, come innovazione: questo vuol dire:
• Formazione di neologismi Esorcismo col riso ;
à
• La declinazione interna delle parole меч” (spada) / “мяч” (palla) dimostra come
à à
una semplice parola al suo interno può vedere cambiata anche una sola vocale e cambia di
significato. I bambini giocano su questo, non con un intento a livello di significato ma per
mostrare tutte le potenzialità della parola.
• Звукопись (fonoscrittura) chi capisce i suoni, importanza onomatopea.
à
Poesia “Bobeòbi”:
anni in cui frequenta la “Vashnja” di Ivanov. Fondamentale qua non è il significato quanto la
centralità del suono e la capacità che il suo ha di sperimentare le potenzialità della parola fino a
comporre un volto. La lettera “be” viene associata alle labbra, la “ve” alla ciglia, allo sguardo, la “l”
al volto. Significato in apparenza alogico, ma che in realtà ha lo scopo di sperimentare la parola e
quindi la lingua.
Poesia “Esorcismo col riso”:
Il messaggio di questa poesia è legato al primo punto (vedi sopra) e quindi formare neologismi à
forma nuove parole per sperimentare la parola. Per i simbolisti questo era IMPENSABILE.
Sperimenta intorno alla parola смех”. La parola si deve spogliare della tradizione precedente. Una
delle caratteristiche è il “recupero del linguaggio infantile”, come taglio della tradizione precedente.
La poetica
• Trattazione del tema antioccidentale e arcaizzante opposizione di Chlebnikov alla
à
civiltà industriale;
• Ricerca costante (soprattutto di C. degli anni ’10 nel Caucaso) dell’elemento primitivo
e primordiale sosteneva infatti che nella poesia l elemento fondante fosse una parola che
à
doveva far rivivere al poeta le stesse sensazioni che prova un bambino, e quindi l entusiasmo
verso la parola e la scoperta linguistica, che non deve essere frenata da nessun elemento
extra linguistico;
• Il folclore russo (bylyna e le fiabe), la demonologia popolare (credenze popolari)
rappresentata però in chiave grottesca e parodistica servono da stimolo per la critica
à
letteraria russa degli anni 10. La critica degli anni 10, alla luce degli studi di C., focalizzò
la propria attenzione sulla poesia dei cubo-futuristi e sulla necessità di mettere al centro
della critica non la società (come nell 800 Gogol ), ma la parola.
In questi anni, in contemporanea alla nascita del cubofuturismo, nasce il “Formalismo russo”.
Critici letterari legati alle avanguardie che criticano la critica letteraria dell’800 per mettere nel
centro dell’analisi “la forma”. A loro non interessa la tradizione classica, a loro interessa studiare
l’opera letteraria così com’è, a prescindere da elementi extra (tradizione, società, contesto politico)
perché l’opera sennò era snaturata e la forma e il contenuto perdevano di valore. Denunciano ciò e
mettono in primo piano “l’opera come tale”. Per questo sono legati ai cubo futuristi (“la parola
come tale”).
“Opajas” nasce a San Pietroburgo fra il 14 e il 16 ed è l associazione per lo studio del
à
linguaggio poetico. Risente fortemente delle teorie del linguaggio poetico di Chlebnikov ed è legato
ai nomi di Tinjanov, Eijchenbaum Si occupa del rapporto fra parola e letteratura e quindi poesia a
prosa.
“Mlk” nasce a Mosca negli stessi anni e fu legato al nome di uno storico della lingua russa:
à
Vinogradov. Studia la parola dal punto di vista linguistico. Cercare di creare anche in Russia una
scuola poetica. Il gruppo dell’MLK (emelcà) sarà importante per lo sviluppo dello strutturalismo di
Якобсон e porterà ciò anche a Praga.
à
L’elemento essenziale è questo: grazie ai cubo-futuristi si attivò in Russia una PROFONDA
RIFLESSIONE SUL LINGUAGGIO POETICO, che poi fu di impulso per le teorie letterarie della
seconda metà degli anni ’10. 12/10
Poesia e pittura e quindi il rapporto che intercorre fra cubofuturismo in arte e in poesia.
Stretta comunanza fra i futuristi in Russia e la pittura contemporanea, in particolar modo francese, e
il cubismo russo. Questi penetrano in Russia negli anni 1908/09 grazie a una serie di mostre che
espongono collezioni private di mecenati russi Van Gogh, Matisse, .. che oggi sono all Ermitage.
à
Sulla scia di queste mostre, in Russia si sviluppò il cubofuturismo con 3 rappresentanti: David
Burljùk (attivo anche nel cubofuturismo in poesia), Larionaf, Gancharova. Anche i pittori cubo-
futuristi, come gli scrittori in poesia, volevano creare un nuovo canone artistico.
In pittura 3 furono gli elementi principali: 1) punto; 2) linea; 3) superfice. Si instaura un’analogia
fra colore nella cultura e parola nella poesia. La parola non è più intesa come mezzo ma come fine.
Non conta cosa si raffigura, ma COME lo si raffigura. Quindi l’arte, così come la poesia, diventa un
mondo autonomo, costituito da propri elementi. Fanno l’arte per l’arte come i simbolisti, ma per
loro il fine era Dio, per i cubo-futuristi il fine è l’arte.
Larionaf La pittura dei cubo-futuristià due quadri Il gallo - Studio dei raggi (1912); il
à
raggismo rosso (1913). Con il raggismo si intende distruggere l oggettività del mondo, negando la
paesagizzazione, cioè il dominare di paesaggi di tipo realistico, tipico della pittura del secolo
precedente. Lo scopo del raggismo era creare una pittura che cercasse la sua forma primordiale,
donandole autosufficienza delle forme. Quindi si basa sulla negazione della cultura dell 800 in
favore di una cultura autonoma dove il raggio (linea e colore) erano gli elementi fondanti.
Natalia Gancharova Raggismo (1912) ; Il ritratto di Larionaf (1913)
à
Maljevi
si concentra su colore e forme (non raggi, ma forme stondeggiate che spesso rappresentano
à
scene di vita contadina). Il primo quadro è La raccolta del segale (1912); Falciatore (1912/13).
Negli anni 13 compie uno step in più rispetto agli altri e si avvicina alla Zalumnjich iskustva in
à
arte è l accostamento di elementi eterogeni, di segni appartenenenti a diversi sistemi, che creano un
cosiddetto ostranjenje (остранение), termine coniato dal rappresentante del Formalismo, che vuol
dire “straniamento”. Conia in questi anni, per quanto riguarda la prosa, Шкловский. Questo unisce
elementi che appartengono a mondi reali che possono essere uniti e quindi crea straniamento e
quindi la mente percepisce un cortocircuito (“La mucca e il violino”). Allo stesso modo nel “Il
mattino dopo la tempesta” identifica scene di vita quotidiana. Troviamo attuate le teorie linguistiche
di Chlebnikov. Majakovskij
L’altro rappresentante del cubofuturismo è Majakovskij. La sua opera può essere suddivisa in 2
periodi: il 1° è quello pre-rivoluzionario (esordi giovanili) vicino alle teorie di Chlebnikov e alla
à
sperimentazione della parola; il 2° è quello post-rivoluzionario, che si dedica all attività di
propaganda e alla scrittura di poemi come Облако в штанах” (“La nuvola in calzoni”), scritta nel
‘14/’15 e pubblicata dopo la Rivoluzione. Poi scrive “Il flauto di vertebre” e il poema “A piena
voce” (‘29/’30).
Agli esordi della sua carriera futurista, partecipa ad alcune mostre e prende parte attiva al dibattito
sulla nuova estetica dell’arte dell’avanguardia. Nasce come pittore/disegnatore, avendo frequentato
l’Accademia delle Belle Arti a Mosca, quindi il disegno e la pittura sono nella sua formazione. Poi
decide di abbandonarla per dedicarsi alla poesia.
Le caratteristiche della poesia pre-rivoluzionaria di M.:
à
• 1912 nel manifesto “Schiaffo al gusto corrente” pubblica 2 poesie “La notte” e “Il
mattino”. Mostra qui interesse: 1) interesse tematica urbana; 2) intonazione retorica +
approccio visivo, pittorico; 3) “lésenka” = gioca sul livello visivo. E’ la segmentazione del
verso; 4) attenzione alla fonetica, ai tratti iconici e compositivi.
Il M. pre – riv. è attento al rapporto fra poesia e immagine. Il verso, proprio perché
segmentato, fornisce straniamento e proposto su due linee, non lineare.
• 1913 scrive il poema Ja e la tragedia Vladimir Majakovskij . Le caratteristiche: 1)
à
aspirazione del poeta a giungere a una forma di arte totalizzante; 2) l arte della parola, del
gesto, perché i poemi così come la poesia, sono testi da declamare. Non sono intimisti come
quelli di Achmatova, vanno urlati. Presta attenzione a colori e immagini.
• 1914 è a favore dell uscita della Russia dalla guerra e scrive il poema La nuvola in
à
calzoni e contro la borghesia, il clero.
• 1915 pubblica versi satirici e antibellici su Novji Satirikon che è una rivista che
à
riprende la tradizione satirica precedente. Poema che saluta la rivoluzione d ottobre e più di
Chlebnikov diventa il cantore della Riv.
• 1917 in poi vira verso altre tematiche e modalità.
à
Periodo post-rivoluzionario:
caratterizzato 1) dall’avvicinamento alla “Poesia di agitazione, di propaganda”. 2) collaborazione
con la “Rosta” (1919-22).
Nel ’17 diventa un’agenzia editoriale. Manifesti, riviste sociopolitiche ecc vengono qui pubblicate.
E’ il centro fondamentale per l’informazione e la propaganda. Viene creata dal governo Lenin la
“Rosta” perché: 1) si intende informare le masse, avviare attività di alfabetizzazione; 2) diventa
canale importante per la propaganda. Infatti vengono create, dall’agenzia, delle “vetrine”, cioè
manifesti che trattano sia tematiche sociali, che culturali. Partecipano giornalisti, artisti e poeti. Fra
le figure chiavi troviamo appunto Majakovskij insieme a Maljevi
.
Majakovskij diviene un eroe collettivo, un punto di riferimento per la società. E’ il POETA DELLA
MASSA, IL CANTORE DELLA RIVOLUZIONE. Quindi è anche colui che VEICOLA
L’IDEOLOGIA DEL PARTITO.
Nel corso di questa collaborazione pubblica moltissime vetrine (manifesti) tra cui questi 3: 2)