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METRICA
poesia dell’800 russa molto musicale
verso italiano: sillabico; verso più usato: endecasillabo
→
verso russo: sillabo-tonico numero sillabe + caduta accenti; regolarità nella caduta degli accenti,
cadenzati / si contano nei versi i piedi
5 tipi di piedi che si ripetono fino a formare un verso:
piedi costituiti da 2 sillabe
1) tetrapodia trocaica __ ‿ coreo/trocheo (sillaba accentata, non accentata)
→
2) tetrapodia giambica ‿ __ giambo (sillaba non accentata, accentata) verso più diffuso della
poesia russa (“endecasillabo russo”, equivalente a parità di importanza) / usato da Pushkin nel
Evgenij Onegin (una strofa onegiana, è formata da 14 versi, divisibili in 4 quartine + 1 distico,
unite da rima alternata-baciata-chiusa-baciata / le rime sono una femminile, l’altra maschile)
piedi costituiti da 3 sillabe
3) tetrapodia dattilica __ ‿ ‿ dattilo
4) tetrapodia amfibraca/amfibrachica ‿ __ ‿ amfibraco
5) tetrapodia anapestica ‿ ‿ __ anapesto
→
metrica russa organismo relativamente elastico: inizialmente bisognava essere molto rigorosi,
ma poi i poeti cominciarono a omettere accenti là dove, secondo la regola, si dovrebbero avere
(pirrichio) → →
rima piana ita femminile russo; rima tronca ita maschile russo
nella metrica russa spesso ad ogni ritmo corrisponde una sfera dell’immaginario (genere, autore)
la versificazione tradizionale in Russia è ancora viva.
TJUTCEV attività di traduzione + tensione a penetrare i misteri della vita — ricerca di metafore ce
rendano il mondo interiore = mondo esteriore e che arrestino il tempo + estero: Russia è un
miraggio di armonia + patria: censore dei libri stranieri. noto nel realismo
AFANASIJ FET (1820-1892) — antipode di Nekrasov, della posizione del poeta e contadino / è il
poeta dell’arte per l’arte, della bellezza per la bellezza. non è il senso, il significato a caratterizzare
→
un’opera d’arte, ma la musicalità poeta-musico. arte che privilegia le forme brevi.
Il contenuto dell’arte — non è un teorico, ma “si spiega” / la poesia nasce anche sulla estrema
• friabilità e fugacità delle cose: non occorrono pensieri/profondità filosofica, solo la grazia, la
musica, anche in parte svincolata dal senso.
Quadro d’incanto — poesia di impressioni, pochi contenuti: paesaggio invernale, su cui passa
• una slitta. sembra una breve elencazione di cose su cui si posa lo sguardo, è però molto
→
organizzata al suo interno. mancano i verbi costruita da una sequenza di sostantivi e aggettivi,
→
tratto molto marcato già all’epoca venne recepita come l’esercizio bizzarro di un poeta frivolo
nell’800 la poesia è già malvista, risulta quasi scandalosa nella versione di Fet che non prevede
→
verbi viene definito impressionista in senso dispregiativo.
Fet è interessato agli effetti estetici dell’arte poetica, per questo si dedica a due grandi temi: la
natura e l’amore. poesia dove l’occhio dell’io poetico si muove in ogni direzione (di fronte, in alto, in
basso, in profondità); l’unico personaggio oltre all’osservatore è il lettore
Quadro d’incanto —1 verso: rapporto tra l’io e il quadro che è caro al poeta / 2-6 verso: vengono
• quasi elencati tutti i vari elementi che compongono il quadro / 7 verso: il commento “solitario”
riporta l’io poetico al centro della poesia
Sussurro, timido respiro — 1 strofa: udito, 2: vista, 3: vista (con particolare attenzione ai colori).
• uso dell’onomatopea. la donna al centro della poesia non è identificabile ma si può riconoscere
come una sorta di epifania della poesia.
all’epoca in cui Fet scrive, le persone in grado di leggere sono molto poche e di solito
consideravano ogni componimento non socialmente impegnato come mero esperimento estetico,
per questa ragione l’opera di Fet viene ampiamente parodiata.
→
мушка sorriso/скуки tedio l’ossimoro veniva percepito come terribilmente bizzarro.
→
duši smešnaja muka (tormento dell’anima) il tormento non si poteva percepire come ameno.
quando si crea un ossimoro si crea allo stesso tempo una serie di mondi che prima non
esistevano. grazie alla musicalità dei suoi componimenti Fet fu spesso messo in musica dai
compositori successivi.
Fet passò la vita in caserme militari nel tentativo di recuperare un titolo nobiliare che gli era stato
sottratto.
IVAN TURGENEV (1818-1883)
maestro della prosa — problemi della sua società + ambasciatore della letteratura russa all’estero + viaggia
per EU — tornato in patria è disincantato. occidentalismo moderato: ammira Belinskij; aiuterà rivoluzionari
populisti.
Memorie di un cacciatore condanna a residenza coatta per idee liberali. oppositore dell’intellighentsija
radicale. avversario dell’arte per l’arte. superamento romanticismo — scuola naturale (Belinskij). racconti:
ispirazione autobiografica =/= romanzi: temi sociali. soggetto archetipo del romanzo russo: salvezza/
perdizione della russia o di un eroe; il trionfo per T. è nella morte.
famiglia nobile e ricca di Orël, padre colonnello di reggimento che morì quando Ivan aveva solo 16
anni. madre ricca proprietaria terriera. studia a Mosca, soggiorna 3 anni a Berlino, allora centro
culturale. seguace della filosofia hegeliana. →
Turgenev è colui che veicola la letteratura russa all’estero dimensione della Russia all’estero.
dopo Padri e Figli si consuma una spaccatura irreparabile con il pubblico russo
Memorie di un Cacciatore (1852) — sotto Nicola 1 compone un’opera intera al cui centro è posto
• →
il contadino è un gesto che non può che essere percepito come rilevante in senso politico.
i racconti più belli delle Memorie di un Cacciatore sono quelli finali, con una storia vera e propria,
al contrario degli altri che sono più schizzi.
Chor' e Kalinyč — primo racconto ad essere pubblicato / descrizione individuale e
• →
incredibilmente sfaccettata del personaggio-contadino la servitù della gleba non più come
massa generalizzata. questa opera viene pubblicata ne “Il Contemporaneo” in una sezione
chiamata “Smes’” (un po’ di tutto). Turgenev aveva realmente incontrato, nella vita reale, il
→
personaggio di Chor’ contadino-filosofo che ha elaborato una sorta di pensiero proprio;
pensatore-scettico razionalista. spostamento dell’asse delle descrizione di una fetta
importantissima della società russa dell’epoca. si trovano anche parecchi proprietari terrieri di
vario genere (diversi tipi di carattere e di stratificazione diversa).
La reliquia vivente — racconto (almanacco del 1874), nasce per affrontare una situazione di
• →
indigenza e carestia nella regione di Samára apertura verso la dimensione extra-letteraria.
era già apparso per una raccolta chiamata Skladčina (colletta) / il protagonista del racconto è
Turgenev, ma sotto il nome di Pëtr Petrovič. co-protagonista, contadina di - si scopre alla fine -
28 anni, ha l’aspetto di una “reliquia vivente”. il protagonista incontra questa donna; sulle prime
pensa sia morta, ma lei gli racconta la sua storia, riconosce la persona che ha davanti; scocca
la scintilla di vicinanza del servo nei confronti del padrone (tipica delle Memorie di un
Cacciatore). la contadina manifesta una condizione ferma e docile di malata terminale, con
serenità e dolcezza che hanno fatto dire di questo racconto che è una lode alla capacità di
affrontare in modo naturale la morte (tema che attraversa le Memorie di un Cacciatore). dentro
questo racconto scivola anche la questione che riguarda la condizione del contadino dell’epoca
→ proprio per bocca di Lukeria (la contadina); è una nota un po’ stonata. altra nota importante
è la personalità mite di Lukeria: tutti rimasero affascinati dal personaggio, è una donna capace
di fare riflessioni e di stupire.
storia — perché Turgenev non lo incluse già nel 1852 ad arricchire la potenza
critica
dell’opera? perché un personaggio come quello di Lukeria, con la sua mitezza e
rassegnazione, non veniva incontro all’idea di Memorie di un Cacciatore, che doveva essere
un’opera di denuncia. nel 74 si dice che va bene poiché l’opera non è di denuncia come quella
di Memorie di un Cacciatore.
Ivan Kramskoy (pittore) criticò il personaggio di Lukeria non per il personaggio in sé, ma per il
→
modo in cui veniva descritta gli contesta alcune parole, che suonavano strane quando
messe in bocca ad una contadina; peccava di naturalezza, le parole non sembrano vere.
il personaggio di Lukeria ebbe una grandissima risonanza in Francia, presso la scrittrice
George Sand, che scrisse che bisognava dare una versione dei contadini somigliante a quella
resa da Turgenev con Lukeria.
Un Amleto del distretto di Ščigry — uscì nel 1849 su “Sovremennik”. un Amleto di distretto,
• campagna, un personaggio della piccola nobiltà, il quale ha avuto trascorsi personali simili a
quelli di Turgenev: è una persona di relativa agiatezza economica che ha potuto studiare, parla
il francese ed il tedesco, è stato in Germania e, come molti giovani russi del periodo di Nicola
1, si abbevera alla filosofia tedesca. questi giovani andavano in Germania e tornavano in
Russia, dove davano origine a piccoli circoli (Krug) in cui discutevano animatamente di
→
letteratura e filosofia, leggevano testi, alcuni erano orientati in maniera politica sotto Nicola
1, dove non si poteva parlare di idee politiche esplicitamente, l’unica fonte per fare questo era
tramite la letteratura. nasce una generazione di giovani che si formano leggendo i filosofi
tedeschi, sperando di poter applicare le filosofie alla loro vita quotidiana. i circoli erano densi di
amicizie a carattere intellettuale, ma queste sconfinavano nell’intersezione nella vita privata.
non potevano applicare le idee che leggevano nella vita quotidiana, diventando così persona
con difficoltà nel raffrontarsi con la vita nella sua dimensione reale e concreta.
→
crea il tipo dell’uomo superfluo, nel Diario dell’Uomo Superfluo Rudin (1857), è il primo
• romanzo di Turgenev dove vi è l’uomo superfluo.
Padri e figli (1862) — [è già accaduta l’abolizione della schiavitù della gleba] il romanzo appare
• →
sulla rivista di orientam