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ORAZIONI

Le orazioni si distinguono per generi:

  • deliberativa - quando bisogna prendere una decisione e risponde alla domanda se è utile o no prendere quella decisione;
  • giudiziaria - si manifesta in tribunale, risponde alla domanda se è vero o falso;
  • epidittica - dimostrativa, risponde alla domanda se è bello o è brutto; è volta ad elogiare una persona, un'impresa, oppure a denigrare (invettiva - discorso contro qualcuno o qualcosa, discorsi volti a denigrare qualcuno).

Le "Catilinarie" sono orazioni politiche e quindi appartengono alle orazioni deliberative, perché la domanda di fondo è "come Roma si deve comportare nei confronti di Catilina? Quali decisioni bisogna prendere?". La quarta, la terza e la seconda Catilinaria vengono svolte nel senato durante un'assemblea deliberativa; la prima Catilinaria è indirizzata al popolo.

Cicerone scrisse anche un'altra orazione: le "Philippicae" perché...

dopo l'uccisione di Cicerone contro Marco Antonio, Cesare, apparvero sulla scena Marco Antonio e Ottaviano, Cicerone si schierò contro Marco Antonio e andò dalla parte di Ottaviano. Queste orazioni venivano dette Filippiche, per ispirarsi al grande oratore greco Demostene, contro Filippo di Macedonia, che minacciava la libertà della Grecia. Come Demostene scrisse le orazioni contro Filippo di Macedonia, le Filippiche sono dette anche "Antoniane", contro Marco Antonio. Sia le orazioni di Demostene che di Cicerone sono importanti. Il termine "Filippica" è diventato un termine comune italiano per indicare un discorso molto duro di accusa (fare una filippica).o meno famose. Ad esempio, abbiamo la "Pro Archia", un'orazione giudiziaria in difesa di un poeta accusato di aver usurpato la cittadinanza romana. Questa orazione è importante perché contiene un elogio alla

Cultura e poesia sono temi centrali nell'opera di Cicerone. Egli ha una concezione ciceroniana della cultura e della poesia.

Opere retoriche

Cicerone ha scritto anche opere retoriche, trattati sul perfetto oratore. Il suo capolavoro in questo campo è il "De Oratore", diviso in tre libri, in cui parla della cultura che deve avere l'oratore, le doti innate e l'arte retorica, l'arte del dire. La parola aveva infatti una grande importanza nel mondo antico, soprattutto come mezzo di persuasione.

Opere politiche

Cicerone è anche autore di opere politiche, in particolare il "De Repubblica" che si basa sullo Stato. Quest'opera non ci è giunta completa. Abbiamo anche il "De Legibus" (sulle leggi). Nell'ultima fase della sua vita, strettamente legata alla storia del suo tempo, egli...

Svolse la professione di avvocato e uomo politico; divenne console nell'anno 63 a.C. Questo fu l'apice della carriera politica di Cicerone, perché dovette soccombere alla formazione del primo Triumvirato, l'onta dell'esilio, uomini: Cesare, Pompeo e Crasso, che si spartirono il potere. Subì anche che fu successivamente revocato e tornò in patria. Durante il governo di Cesare (dopo la battaglia di Farsalo che è dell'agosto del 48 a.C., durante la quale Cesare sconfisse Pompeo e diventa il dominus della vita pubblica romana), non c'era grande spazio per l'attività politica. Cicerone dovette ripiegarsi verso l'otium -> la vita dedicata all'attività intellettuale, in contrapposizione al "negotium", che disimpegno, verso è l'attività pratica ma soprattutto politica. Nell'otium delle lettere si dedica alla composizione di opere filosofiche,

Molte delle quali giunte fino a noi. Sono opere molto importanti, non tanto per l'originalità delle dottrine che sono prettamente ellenistiche e greche in generale (stoicismo, epicureismo, probabilismo al pubblico romano; egli avversava l'epicureismo, perché predicava il disimpegno dalla vita pubblica, mentre Cicerone ne era un sostenitore. L'importanza di queste opere consiste nel fatto che hanno contribuito in maniera notevole alla creazione del lessico filosofico in lingua latina. La composizione delle opere filosofiche non è fine a sé stessa, ma erano intente a diffondere le dottrine filosofiche e far sì che la cultura sia posta al servizio della comunità dello Stato. Dopo l'uccisione di Cesare, Cicerone si immerge di nuovo nella vita pubblica dalla parte di Ottaviano, contro Marco Antonio. Marco Antonio e Ottaviano danno vita al secondo Triumvirato, e si accordano per una pratica

inaugurata al tempo di Silla, cioè le proscrizioni-> i proscritti erano cittadini romani odiati pere potevano essere uccisi senza che l'assassino qualche motivo che venivano scritti su queste proscrizioni venisse perseguito legalmente. Cicerone cadde vittima delle proscizioni, perché Marco Antonio, contro cui aveva scagliato le Filippiche, decise di mandare dei sicari (assassini) contro Cicerone il 7 dicembre del 43a. C., nella sua villa a Formia, nel Lazio meridionale al confine con la Campania. Con la morte di Cicerone si chiude l'età classica della letteratura latina. Cosa proponeva Cicerone? Egli proponeva un progetto di salvezza dello Stato, (affidandosi alla parola) della cui crisi era consapevole. Si opponeva alle degenerazioni dei tiranni, e si oppose infatti a Marco Antonio. Il progetto morale di Cicerone, prevedeva una certa apertura verso le nuove istanze, era quindi un moderato, non era un conservatore; voleva salvare e mantenere il costume nellasua essenza, ma era anche favorevole ad aperture verso le nuove istanze. Cicerone riconosce l'importanza della poesia, della filosofia, che rientrano nel progetto generale di rigenerazione della società romana, a difesa dello stato. Il suo progetto è politico-culturale, destinato però al fallimento.

LE CATILINARI

Nel 63 a.C., Cicerone fu eletto console e questo fu l'apice della sua carriera politica. Cicerone si vanterà sempre di un'impresa in particolare, portata avanti durante questa sua carica, cioè la congiura di Catilina, che è l'argomento di queste quattro orazioni, ma anche di un testo chiamato "Bellum di Catilinae" (storico contemporaneo di Cicerone; è un'opera storiografica Sallustio successiva alle Catilinarie di Cicerone).

Lucio Sergio Catilina, apparteneva ad una delle più nobili famiglie romane, la gens Sergia (clan). Era un patrizio, ma era un nobile decaduto, soprattutto da un punto di

vista economica. Si era distinto all'epoca delle proscrizioni di Silla, quindi aveva combattuto sotto ordine di Silla e si era negativamente distinto per la sua crudeltà. Le proscrizioni servivano anche a fare bottino, perché ci si impossessava dei beni della persona proscritta. Erano gli ultimi atti politici; Catilina si era candidato al consolato nel 66 a.C. per il 65, dopo aver svolto, l'anno precedente, il governatorato in Africa. (Le elezioni dei consoli avvenivano l'anno precedente per quello successivo; duravano in carica un anno). La domanda di Catilina come console era stata respinta, perché era stata presentata dopo la scadenza dei termini. Le fonti storiche ci dicono che Catilina già allora, illegalmente (all'inizio del 65 a.C., ma questo non avvenne), immaginò una congiura per prendere -> la prima congiura di Catilina. Successivamente non

poté ripresentare la domanda nel 65 a. C. per il 64a. C., perché nel frattempo gli era stato intentato un processo penale per concussione (durante il suo governato in Africa) -> reato che oggi si ha quando un pubblico ufficiale, per lo svolgimento della sua funzione pretende il danaro da un'azienda che concorre per un appalto pubblico (il concusso è la vittima dalla quale si cerca di avere denaro). Poté presentarsi però nel 64 a. C., alle elezioni del 63 a.C. Nel 64a.C., venne sconfitto da Cicerone. Questo accadde perché Catilina presentava un progetto inviso ai senatori, perché era ritenuto sovversivo-> le tabulae novae-> le nuove tavole, intese come i registri dei debiti. Questo programma consisteva nella cancellazione dei debiti (non a caso, lui era in grandi difficoltà economiche). I senatori, che nella maggior parte dei casi erano i creditori, non potevano accettare questo programma. Loro si coalizzarono,

Convogliarono i loro voti su un uomo che non aveva fra i suoi antenati persone che avessero coperto alte cariche nello stato, cioè Cicerone (homo novus, uomo nuovo, nessuno dei suoi antenati aveva ricoperto alte cariche nello stato). Cicerone fu eletto console, con Antonio Ibrida. Nell'agosto si svolgono le elezioni consolari del 63 per il 62. Anche questa volta, grazie all'impegno di Cicerone, Catilina viene sconfitto. Allora decide di conquistare con la violenza quel potere che non era riuscito ad ottenere. Organizza così la cosiddetta "congiura di Catilina". Egli reclutò un esercito in Etruria; fu progettata la presa del potere a Roma e questo progetto prevedeva incendi, devastazioni, stragi e anche l'assassinio dello stesso Cicerone (doveva essere assassinato il 7 novembre del 63). Cicerone però viene informato di questo assassinio dall'amante di uno dei congiurati, Fulvia. L'8

novembre del 63 a. C. convoca il senato nel tempio di Giove sul Palatino e pronuncia la prima catilinaria, un discorso di forte accusa nei confronti di Catilina in cui informa i presenti sulla congiura. Catilina partecipa come senatore a questa seduta, siede in disparte e ascolta. Da quello che dice Cicerone, egli interviene qualche volta durante il discorso. Questa scena è diventata celebre e viene rappresentata anche da Cesare Maccari, affresco intitolato "Cicerone denuncia Catilina", nel 1880. Dal testo stesso di Cicerone apprendiamo che Catilina siede in disparte all'assemblea e così lo rappresenta anche Maccari in questo dipinto. In questa prima catilinaria, Cicerone smaschera la congiura, i delitti di Catilina e dei suoi uomini. Questa prima catilinaria è famosa perché è un'invettiva nei confronti di Catilina, rappresentato come un mostro, come la rovina.

la peste dello stato e della società; Cicerone lo esorta ad andare via da Roma (avverrà l'esposizione degli

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A.A. 2021-2022
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/04 Lingua e letteratura latina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Rit02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua e letteratura latina I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Lanzarone Nicola.