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L'ELEGIA COME LUSUS: L'AMANTE, IL MAESTRO E IL MEDICO D'AMORE
Mentre per gli altri poeti elegiaci la poesia d'amore rappresentava un rifugio ed una forma di espressione dei loro sentimenti, per Ovidio, vissuto in un periodo completamente diverso, in cui la pace era ormai consolidata e in cui l'ozio e i divertimenti mondani abbondavano, l'elegia è svincolata dalla riflessione soggettiva e non è una passione devastante, ma un gioco galante.
Essendo l'amore un gioco, la poesia è finzione, cioè lusus e Ovidio passa facilmente dal ruolo di poeta-amante a quello di maestro. Egli smonta il genere elegiaco per trarne le regole del gioco: questa operazione si fonda sulla grande tecnica retorica di Ovidio, la concezione di poesia come raffinato artificio (vedi alessandrini) e il tipo di destinatario che è un destinatario disincantato per cui l'amore è solo un gioco.
Tutte le sue opere possono essere considerate come...
Componenti di un trattato sull'elegia: in esse, infatti, ritroviamo tutti i topoi dell'elegia (porta chiusa, abbandoni, giuramenti di fede, ecc.)
L'amore - malattia che consuma e fa perdere il sonno: rappresenta se stesso malato d'amore (amores), il far finta di essere malati d'amore per sedurre (ars) e come guarirne (Remedia).
Scelta di vita che deve essere affrontato con criterio e saggezza (sapienter amare) e non come furor, passione travolgente (come nella tradizione).
Connesso alla fides e al foedus, ma questi diventano anche tecniche di conquista, arrivando ad una funzione antitetica, la fides si usa per ingannare ("promettete, promettete! Poi sono più facili da conquistare"). - è militia: tutta l'arte amatoria è infatti descritta come l'attività di una recluta (mentre negli amores si parla di un milite). Questo concetto si sostituisce al servitium amoris: non è più l'amante
Voleersiinnamorare e dover resistere, fingere la porta chiusa, per provocare il desiderio e deve tradire il marito che dovrebbe sorvegliare con cura la propria donna, altrimenti il gioco finisce. Il ruolo del lettore è quello di un lettore che partecipa criticamente alla lettura, per questo O. fa spessori mandi ad altri poeti ed altre sue opere.