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Estratto del documento

A B C D E

tutte le volte che uno dei 5 manoscritti presenta una lezione diversa da quella degli

altri 4, la lezione isolata è sbagliata.

In un caso del genere, invece: O

T α U V Y

Z

8

Vanno scartate tutte le lezioni presenti solo in Z, che saranno innovazioni createsi nel

passaggio da Y a Z; tutte quelle presenti solo in U, V o Y (e quindi Z), perché saranno

innovazioni createsi nella copiatura; non potranno essere scartate lezioni presenti solo

in T, perché potrebbe si essere un'innovazione di T, ma anche di α.

Nel caso: O

F G H

L M N P Q

Tutti i discendenti di F sono da scartare e le loro lezioni sono prive di valore; saranno

da scartare anche le singole lezioni in F, G o H.

Il valore del singolo testimone e l'affidabilità della sua testimonianza si determinano in

base ai rapporti che il testimone medesimo ha con gli altri testimoni dell'opera.

Con la recensio si procede alla ricostruzione dei rapporti fra i testimoni dell'opera,

rappresentati poi in uno stemma codicum (o albero genealogico dei manoscritti).

Una volta costruito questo, si procede alla constitutio. Lo stemma permette di

semplificare le scelte dell'editore, ma non le rende automatiche. La scelta fra due o più

lezioni è chiamata selectio da Paul Maas.

Dalla recensio può però anche risultare che tutti i testimoni derivino da un manoscritto

che era già una copia, prossima o remota rispetto all'originale, dove erano già presenti

proprie innovazioni.

Lo stemma si rappresenta in questo modo: O

β

J K L

Attraverso la selectio, in questo caso, è possibile ricostruire β, non l'originale; per fare

ciò servirà depurare con l'ingegno β dalle proprie innovazioni attraverso l'emendatio.

La recensio

Stemma storico e stemma ricostruibile

1.

Lo stemma storico o reale di un'opera è la rappresentazione di come effettivamente

sia avvenuta la trasmissione di essa; potrebbe essere in questo genere:

O

A B C

D E F G H I

J L K M P Q R S T U

N Y W V

X Z

Se non ci fosse l'originale, basterebbe analizzare i manoscritti A, B e C per ricostruirlo

e tutti gli altri non avrebbero senso. Ci sono però 2 grossi problemi:

• Oggi conserviamo soltanto una parte dei testimoni che effettivamente

esistettero.

• Le relazioni fra i testimoni vanno ricostruiti.

Lo stemma storico, quindi, e un'entità inconoscibile, dato che non è possibile sapere

quante copie siano state perdute. 9

La ricostruzione dello stemma: gli errori – guida

2.

La tecnica più efficace per la recensio è quella degli errori-guida, o Leitfehler. Il

principio importante è che la parentela fra due testimoni non è indicata dalla

coincidenza in lezioni esatte, ma in quelle erronee: sono le innovazioni comuni che

permettono di stabilire un collegamento fra due testimoni. A questo proposito, il

termine ‘’errore-guida’’ può essere frainteso; non è detto, infatti, che le modifiche

introdotte dal copista siano veri e propri sbagli inconsapevoli, ma possono essere

anche modifiche per diversi motivi volontarie. Si parla, dunque, di innovazioni.

La ricostruzione dello stemma avviene in questo modo:

• Reperiti i testimoni di una data opera, si effettua la loro collazione, ossia il

confronto per evidenziare le reciproche varianti.

• Per una parte di queste varianti sarà possibile capire quale sia la forma

originaria e quale l'innovazione; per l'altra parte si tratterà di varianti adiafore,

cioè di uguale valore, che vengono per il momento accantonate.

• I testimoni che presentano le medesime innovazioni vengono raggruppati in

famiglie, che costituiscono i rami dello stemma.

Le innovazioni distintive

3.

Per costituire un elemento – guida, l'innovazione deve congiuntamente essere:

• Monogenetica → tale da poter essere prodotta una sola volta. Non hanno

perciò valore di guida le innovazioni poligenetiche, prodotte in linea

indipendente da diversi testimoni. Un caso tipico di innovazione poligenetica è il

‘’salto da pari a pari’’ (saut du mȇme au mȇme): quando in un'opera ricorrono a

breve distanza due espressioni identiche, è possibile che un copista distratto,

giunto a copiare la prima di esse, riprenda poi dalla seconda, saltando il tratto di

testo intermedio. Frequente è il salto di verso in una composizione metrica,

soprattutto in presenza di omoteleuto. Le innovazioni che soddisfano questo

requisito sono dette Bindefehler, ‘’errori congiuntivi’’ e tutti i testimoni che le

presentano derivano necessariamente dall'unico modello in cui sono state

introdotte.

• Irreversibile → tale da non poter essere stata successivamente corretta da un

copista o un redattore per via congetturale; non hanno perciò valore di guida le

innovazioni reversibili, troppo facili da individuare ed eliminare, come un errore

grammaticale o l'introduzione di glosse a margine. Queste innovazioni sono

dette Trennfehler, ‘’errori separativi’’, in quanto quelli che non la presentano

non appartengono alla famiglia di coloro che ce l'hanno, e ne sono dunque

separati. Il caso più classico di innovazione che assolve entrambi i requisiti è

una lacuna consistente.

Il procedimento di copiatura e la tipologia delle innovazioni

4.

Il metodo degli errori – guida si basa sull'assunto che nel momento in cui viene

effettuata la trascrizione di un esemplare si creano inevitabilmente delle modifiche

che allontanano la copia dall'originale; la riconoscibilità di tali modifiche è però spesso

problematica.

Quando un testimone A viene utilizzato come esemplare per ricavarne una copia B, si

dice che esso è antigrafo di B; al contrario, B e apografo di A. I due termini indicano

una relazione diretta: non si possono utilizzare per due testimoni che discendano uno

dall'altro attraverso uno o più passaggi intermedi.

Data la sua importanza, il procedimento di copiatura è stato accuratamente analizzato

sul piano storico e psicologico. Sono state studiate le condizioni di lavoro negli

scriptoria medievali, le tecniche con cui veniva approntato un nuovo libro, le modalità

con cui il copista procedeva alla stesura del testo, il modo in cui lo interiorizzava e i

casi nei quali era più facile incorrere in errori.

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La copiatura poteva essere eseguita sotto dittatura o avvenire silenziosamente; una

delle cause di errore poteva quindi essere la cattiva comprensione da parte

dell'ascoltatore. Le innovazioni che si producevano durante il processo di copiatura

sono state divise in tre grandi categorie:

• Innovazioni involontarie o inconsapevoli. Sono veri e propri errori che il

copista ha commesso nel corso del suo lavoro, a causa del fraintendimento di

una parte del testo, con la conseguente sostituzione di una forma erronea a

quella esatta, omissione di una parte, ripetizione di un'altra o trasposizione,

ossia inversione, di una parte con l'altra. Queste innovazioni sono facili da

individuare quando producono un testo insostenibile.

• Innovazioni volontarie o interpolazioni. È la categoria più interessane

culturalmente, ma più difficile da individuare. Vi rientrano:

˗ Riduzione.

˗ Amplificazione.

˗ Rielaborazione stilistica.

˗ Ipercorrettismo.

˗ Sostituzione di contenuto.

ES. Nel commento all'Eneide del grammatico latino Servio, si cita un passo

tratto da un'orazione di Cicerone, con l'indicazione che esso di trova in

Frumentaria, ovvero nella seconda Verrina. Il nome Frumentaria era quello con

cui l'orazione era designata nell'antichità, ma nel medioevo questo titolo era

sconosciuto e l'orazione era nota come una delle Verrinae; un copista medievale

sostituì quindi ‘’in Frumentaria’’ con ‘’in Verrinis’’, secondo lui la forma esatta.

Tale modifica è volontaria e operata da un copista dotto, che conosceva

Cicerone e la citazione di Servio.

ES. Un altro esempio sono le censure degli autori classici, come nel caso degli

Epigrammi di Marziale, dove le espressioni più volgari erano state censurate.

Le innovazioni volontarie sono difficili da individuare perché producono un testo

accettabile. Per le opere classiche individuarle diventa più facile quando si sono

prodotte in epoche di modesto livello culturale, ma altrettanto difficile quando

sono state prodotte in epoche colte, come la tarda antichità o l'età umanistica.

• Innovazioni forzose. Sono quelle che il copista non ha potuto evitare, perché

rese obbligate da questi materiali nell'antigrafo; innovazioni di questo genere

sono di grande utilità per la ricostruzione dello stemma, perche irreversibili e

facilmente riconoscibili.

Si deve, infine, tener presente la psicologia dello scriba: se molto fedele all'originale o

disinteressato al testo, avrà prodotto al massimo innovazioni involontarie; se

interessato e dotto, lo scriba avrà potuto voler perfezionare il modello e le sue

innovazioni saranno volontarie.

Utilizzo dello stemma: eliminatio codicum descriptorum e eliminatio

5. lectionum singularium

È possibile che alcuni testimoni risultino a questo punto del lavoro privi di utilità per la

ricostruzione dell'originale, in quanto derivano da altri manoscritti ancora esistenti. Un

testimone di questo tipo è detto descriptus e si può procedere all'eliminatio

codicum descriptorum.

Il termine ‘’descriptus’’ non richiede che la discendenza sia diretta, ma richiede invece

che il testimone-fonte sia conservato. Secondo Paul Maas, basta per identificare un A

un descriptus di B il fatto che A presenti tutte le innovazioni di B, più alcune proprie.

La dimostrazione non si basa perciò su elementi di prova, ma sull'assenza di prove che

la situazione sia diversa; A e B potrebbero sempre derivare da un antigrafo comune

che B ha copiato con notevole fedeltà e A con maggiori modifiche. I teorici più recenti

preferiscono cercare prove positive, basate cioè su caratteristiche materiali dei due

testimoni: se esaminando A si riscontrano delle lezioni spiegabili soltanto partendo

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dalla situazione materiale attestata in B, allora si ha la prova sicura della dipendenza

di A da B: la materialità (elemento non trasmissibile) non può essere ascritta a un

progenitore comune ai due.

È il caso della tradizione dello storico greco Ariano, in cui tutti i testimoni presentano

una grave lacuna e nel più antico manca il foglio propr

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
32 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/08 Letteratura latina medievale e umanistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elevero11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura latina medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Chiesa Paolo.