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ETÁ AUGUSTEA16. Virgilio

Nacque da una famiglia di piccoli proprietari terrieri e si sarebbe poi formato a Napoli frequentando la scuola dell’epicureo Sirone. La prima opera sono sicuro, le Bucoliche, una raccolta di dieci componimenti pastorali. Si pensa lo abbia scritto nel periodo i cui Ottaviano espropriava delle terre alle famiglie e così anche lo stesso Virgilio avrebbe perso il podere. Subito dopo entra nella cerchia di Mecenate e quindi Ottaviano, scrive le Bucoliche e scompare del tutto dalle sue opere Asinio Pollione che aveva grande importanza nelle Bucoliche. Nel 31 scrive le Georgiche, un poema sulla campagna, sul ritorno alla terra, e i valori tradizionali collegati a quel mondo. Il poema in quattro libri di esametri. Si concentrerà infine sull’Eneide che celebra Roma, prima di morire giudica la sua opera incompiuta e chiede sia bruciata ma Augusto la farà rivedere da Vario Rufo e sarà pubblicata.

Le bucoliche (canti dei bovari)

è parola di origine greca che è rievocazione di unosfondo in cui i pastori sono messi in scena come attori e creatori di poesia. L'opera rappresentava una novità nel panorama poetico latino in quanto ispirata agli Idilli di Teocrito, poeta greco di Siracusa vissuto nel III secolo alla corte dei Tolomei. L'originalità parte dall'imitazione di Teocrito e l'interiorizzazione del genere bucolico. Diviso in egloche sono diversi i temi e i personaggi (pagina 132-133). Fondamentale il principio della poikilia, cioè la varietà, con una raccolta di temi, ambienti, situazioni diverse; lo vediamo soprattutto in Teocrito, ma molto meno nelle Bucoliche dove abbiamo situazioni monocordi concentrate sul mondo pastorale. Trasforma Teocrito accentuando gli elementi di idealizzazione. Seppure non sia Virgilio l'inventore delle varie novità, ad esempio è grazie a lui che si sviluppa il mito dell'Arcadia. L'atmosfera

è malinconica e triste (esempio: il dramma dei pastori esulinelle ecloghe I e IX). Ha dato origine all’enigma della personalità del puer, destinatoa varie identificazioni: nell’età tardoantica con Gesù. I più ritengono che la figuradebba avere un riferimento al bambino che si doveva avere in quell’anno dalmatrimonio tra Antonio e la sorella di Ottaviana. Altre figure importanti cheritroviamo sono quella di Cornelio Gallo e l’omaggio fatto a lui, che era un poetaelegiaco provato dall’amore infelice che è la sua scelta di vita, cerca rifugio nellapoesia bucolica dell’amico.18

Nelle opere scritte da lui, è forte l’influenza di Mecenate che lo ammette nel suocircolo come farà poco dopo Orazio. I modelli a cui si riconduce Virgilio sonodiversi; sicuramente la grande poesia greca: Omero, i tragici, gli alessandrini e anchela poesia romana: Lucrezio, Catullo.

Le georgiche sono uno dei tanti poemi

didascalici della tradizione ellenistica, già Lucrezio aveva investito la poesia didascalica da uno slancio missionario: la bellezza delle forme come miele che aiutava l'assunzione dell'amara medicina. Lo sfondo è il mondo agricolo, il ruolo di destinatario della comunicazione didattica è assegnata all'agricola. I temi dei quattro libri sono: il lavoro dei campi, l'arboricoltura, l'allevamento del bestiame, l'apicoltura. La struttura è orientata dal grande al piccolo, dalle leggi cosmiche del lavoro agricolo sino al microscopio degli alveari. I vari libri sono dotati di chiara autonomia tematica e introdotti da un proemio e dotato di sezioni digressive, collegati da un piano complessivo. Oltre a questo sono presenti digressioni differenti come le guerre civili e le storie d'amore. Esempio di quest'ultima sono le storie di Aristeo e Orfeo. La figura di Orfeo fonde le grandi possibilità dell'uomo, con il suo.

Canto riesce a dominare la natura. L'altro eroe civilizzatore indica la paziente contro la natura sostenuta da una tenace obbedienza ai principi divini. Mentre il canto di Orfeo è sterile, quello di Aristeo simbolo della sana vita contadina. L'esperienza delle georgiche porta ad una nuova sensibilità. L'eneide è l'insieme la ripetizione dell'Iliade e dell'Odissea, nei viaggi che lo porterà dopo la fuga da Troia verso una nuova patria, Enea ripete sia le esperienze di Ulisse, sia le imprese eroiche dell'Iliade. Fondamentale è la lotta contro i latini che porterà all'istituzione di un ordine pacifico e alla costruzione di una nuova unità. Alla fine assumerà in sé l'immagine di Achille vincitore ma anche quella di Odisseo che dopo tante prove ha ritrovato la patria lontana. Virgilio lavora sul verso epico, plasma il suo esametro come strumento di una narrazione lunga e continua, articolata.

Come anchelo stile è fatto di parole normali, non marcatamente poetici come anche però è riccodi parole e termini arcaici e solenni, tipici della poesia sublime. Il nuovo stile epico vuole piegarsi ad una serie di requisiti tradizionali, la narrazione sin da Omero, deve essere graduale, senza vuoti intermedi. Questa tradizione da largo spazio a procedimenti formulari, ma la sua tendenza è quella di caricare questi modulari di una nuova sensibilità. Apparentemente l'Eneide si presenta come un poema omerico a tutti gli effetti, infatti Virgilio esplicita la sua discendenza da Omero. È chiaro come virgilio pretende che i suoi lettori apprezzino il tutto, ricorda la necessità della vittoria, le ragioni degli sconfitti e guarda il mondo da una prospettiva superiore: Giove, il fato. Virgilio ebbe una fortuna straordinaria, diviene il grande classico romano, stimola l'impegno dei grammatici a chiarire oscurità, minuti dettagli.

Nel secondo secolo vengono redatti veri e propri commenti: Servio IV secolo, Tiberio Donato; l'affermarsi della cristianità portò il passaggio della fortuna virgiliana grazie a Girolamo e Agostino. Tra IX e XII secolo la sua importanza è fondamentale per ipoemi epici, per la mitologia, cavalleresca e persino filosofica.

Orazio

Nacque nel 65 a.c a Venosa al confine tra apulia e lucania, parte per diverse spedizioni militari a seguito di Bruto ma dopo la sconfitta di Filippi termina la sua carriera militare. Inizia la sua attività poetica scrivendo le Odi, e si avvicina al circolo di Mecenate, i suoi rapporti con Augusto sono stretti pur senza servilismo. Scrive poi gli Epodi, le Epistole e il carmen saeculare, commissionato da Augusto per i ludisaeculares.

Gli Epodi: sono la prima raccolta poetica di Orazio che rimanda alla forma metrica, epodo è il verso più corto che segue ad un verso più lungo formando un distico. Orazio li definisce

giambi in riferimento al ritmo che prevale. Quest’opera legata allafase giovanile, le caratteristiche rimandano a modelli greci, soprattutto per i metri sirifa ad Archiloco. Il suo doveroso omaggio al caposcuola del genere di riferimento,dice però di aver mutato i metri e l’ispirazione aggressiva ma non i contenuti. Inrealtà mentre Archiloco dava voce agli odi e ai rancori di uno aristocratico greco delVII secolo, Orazio scriveva nella Roma dominata dai triumviri e uscito da unasituazione politica rischiosa non può rivolgersi che a bersagli minori o addiritturafittizi. Rimane fondamentale lo spirito archilocheo per esprimere le ansie e lepassioni, le paure e le indignazioni. Per influsso dei giambi di Callimaco, Oraziosentiva l’esigenza della varietà: ad esempio un gruppo è quello degli epodi erotici,poesie d’amore che svolgono motivi e situazioni della lirica ellenistica. (epodo 13carpe diem).Le satire i due libri, raccolgono

componimenti che fanno riferimenti a diverse tematiche, tendenza ellenistica e del genere satirico. Orazio indica Lucilio come inventore del genere satirico, nonostante sia il modello spiega che ci sono degli eccessi di sermo vulgaris, mentre le satire orazione sono attente a mantenere il livello 20 di una conversazione colta. Il punto di rottura è sicuramente il tono, al piacere dell'aggressività, sostituisce l'esigenza di analizzare i vizi mediante l'osservazione critica e la rappresentazione comica delle persone. Il poeta attribuisce insegnamenti che affondano le radici nell'educazione, nel buonsenso che prende spunto dalle filosofie ellenistiche e filtrati dall'elaborazione diatribica. Sicuramente abbiamo una forte presenza dell'epicureismo: l'empirismo e il realismo della morale oraziana, non potevano non entrare in conflitto con la morale stoica. Il secondo libro mostra cambiamenti rispetto al primo, prevale la forma dialogica che

porta i vari interlocutori ad essere portatori di una propria verità; si perde l'equilibrio fra autarkeia e metriotes, così permette ai suoi interlocutori di denunciare i vizi romani. L'unico rifugio diviene la villa sabina dove l'autarkeia giova della solitudine.

Le Odi Poetica: di base è il nuovo statuto cortigiano a rendere possibile uno spazio autonomo in modo che il poeta possa esprimere l'io in modo soggettivo e assecondare le nuove richieste del pubblico. I modelli greci della poesia oraziana partano da Saffo, Anacreonte, Pindaro e Alceo, ultimo fondamentale per l'attenzione alla comunità e ad un canto più legato alla sfera privata. Un tratto caratteristico è sicuramente l'inizio con una frase che a volte assomiglia ad una citazione: (ode a Teliarco). Nonostante siano tanti i riferimenti ad Alceo, quest'ultimo ha un linguaggio semplice con temi semplici, in Orazio abbiamo una dedizione alla res publica.

Il punto centrale dei temi è sicuramente la brevità della vita, l'esigenza di appropriarsi delle gioie del momento, questa si traduce in canto della propria serenità e dell'autarkeia, la condizione del poeta-saggio. Per Orazio la poesia è l'unica forza che può salvarlo dalla caducità della vita; oltre al tema centrale abbiamo altre tematiche: varietà di temi che corrispondono spesso alle diverse categorie in cui si articolava l'antica lirica greca. Quindi abbiamo carmi conviviali, inviti, descrizioni di preparativi, con l'apparato del simposio ellenistico-romano. Esistono una serie di temi ricorrenti: locus amenus, cioè la campagna stilizzata, il paesaggio italico; la lirica civile e quindi celebrazione di vittorie e iniziative di Augusto. Lo stile è uno dei marchi caratteristici, riprendendo lo stile Callimacheo, l'elevatezza è ottenuta con una riduzione dei mezzi espressivi con una dizione

rende unica la poesia, Orazio afferma che essa deve essere "libera daridondanze". Questa espressione, sebbene possa sembrare enigmatica, indica la necessità che la poesia sia libera e fluida, in grado di muoversi con grazia e leggerezza. Per formattare il testo utilizzando tag html, puoi utilizzare il tag per evidenziare le parole "libera daridondanze". In questo modo, il testo formattato apparirà come segue:

Nell'ars poetica dove descrive la callida iunctura che rende unica la poesia, Orazio afferma che essa deve essere "libera daridondanze". Questa espressione, sebbene possa sembrare enigmatica, indica la necessità che la poesia sia libera e fluida, in grado di muoversi con grazia e leggerezza.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
49 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/04 Lingua e letteratura latina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Andrea9874 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura latina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Passalacqua Marina.