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AUTORI E MOVIMENTI: ACCADEMIA DELL'ARCADIA
In reazione al cattivo gusto barocco si pone l'Accademia dell'Arcadia, fondata al Roma nel 1690 nel circolo della regina Cristina di Svezia, mecenate di letterati.
L'Accademia si propone di riportare la poesia alla perduta semplicità e chiarezza, più aderente alla tradizione classica.
Il nome viene dalla regione greca dell'Arcadia, terra mitica e felice di pastori-poeti, di cui i letterati, riuniti nel cosiddetto "Bosco Parrasio" il cui simbolo è il flauto di Pan, si fingono abitanti, e che è anche l'ambientazione delle virgiliane Bucoliche dell'Arcadia di Sannazaro e del Guarini.
I due più importanti esponenti della prima generazione sono Crescimbeni e Gravina, i fondatori (con Zappi). Per Gravina, giurista razionalista, la finzione è il fulcro della poesia e le "favole poetiche" sono il mezzo ideale per illuminare anche gli incolti.
el'Arcadia dovrebbe essere un travestimento che parli del mondo reale contemporaneo. Per Crescimbeni, alto prelato a cui si deve tra l'altro la prima sistemazione della storia della poesia italiana, gli Arcadi, membri dell'aristocrazia intellettuale, devono rinnovare lo stile poetico italiano dopo il Barocco in un'operazione puramente letteraria. Le idee discordanti dei due portano a una rottura nel 1711, per cui Gravina, Rolli e Metastasio, tra gli altri, fondano la parallela Accademia de' Quirini, con vita breve. La vittoria di Crescimbeni porta a una svolta più disimpegnata e astratta, con esercizi artificiali di mascheramento bucolico. La distribuzione geografica della corrente è capillare (ci sono "colonie" in tutta Italia) e ha un'importanza cruciale nella letteratura italiana perché è forse l'istituzione che meglio realizza quella "repubblica delle lettere" tanto vagheggiata dagli intellettuali.
La stampa gioca un ruolo fondamentale nella distribuzione del movimento.
La seconda generazione è più interessata alla ricerca formale sui metri e sulla lingua e vi fanno parte Metastasio e Rolli, allievi del Gravina.
L'Accademia, che dura per circa due secoli, accoglie man mano anche innovazioni: temi più moderni e nuovi metri, come l'endecasillabo sciolto.
La terza generazione cade tra la seconda metà del '700 e l'inizio dell'800 e vi appartengono letterati che apparentemente non hanno nulla a che fare con l'Arcadia, come Cesarotti e Pindemonte, perché essa si è quasi del tutto sganciata dagli ideali dei fondatori.
Della ragion poetica: Gravina, trattato poetico ed estetico del Gravina, in cui tratta della poesia classica e volgare. L'artista deve abbandonare la ricerca del meraviglioso barocco a vantaggio di una maggiore adesione alla realtà.
Ode d'argomenti amorevoli: Rolli, eleganza e
Precisione dei versi con ricerca della musicalità (è anche librettista). Tema classico dell'elegia amorosa dell'assenza della donna amata.
MELODRAMMA
Il prodotto letterario più celebre del Settecento italiano è il libretto di melodramma, opera poetica in musica, spesso d'occasione, uno dei principali canali di diffusione della lingua italiana in Europa. Il librettista è un poeta molto specializzato per produrre testi facilmente accompagnabili con musica e cantabili. Interviene anche un impresario, che finanzia l'opera, e talvolta un coreografo e un corpo di ballo. Figura fondamentale è il cantante, seguitissimo dal pubblico.
Il libretto ha la forma ben definita di una successione di recitativi, con dialoghi in settenari ed endecasillabi dei personaggi che fanno avanzare l'azione drammatica, declamati "a secco" o accompagnati da uno strumento, e arie, spazi monologici di sfogo psicologico dei protagonisti.
momenti orchestrati che mettono in mostra il virtuosismo dei cantanti. Nel melodramma grande peso è dato alla musica e i libretti sono solitamente di scarso pregio artistico, perciò i letterati lo criticarono aspramente. Alcuni Arcadi tentano invece di accrescerne il valore letterario, creando trame più coerenti e razionali: il primo a tentare questa strada fu Apostolo Zeno, poeta cesareo alla corte di Vienna, ma la vera riforma si ebbe con Metastasio.METASTASIO
BIOGRAFIA
Nasce a Roma nel 1698 ed è fin da giovane un grande improvvisatore di versi: viene educato dal Gravina, ma alla sua morte si sposta a Napoli e intraprende la carriera di avvocato, salvo poi innamorarsi della cantante lirica Romanina e cominciare a scrivere testi per musica: nel 1724 scrive il suo primo melodramma, "La Abbandonata", che lo porta al successo. Nel 1730 viene chiamato alla corte imperiale di Vienna per sostituire Zeno. Scrive anche odi, canzoni, sonetti e scritti di poetica. Muore nel...
1782. OPERA
La riforma metastasiana consiste nel rimettere al centro della creazione teatrale il libretto, fondamentale per la buona riuscita dell'opera: sono dunque i musicisti ad aversi conformare alle esigenze del librettista e non il contrario, come avveniva prima. Metastasio rielabora temi preesistenti, soprattutto mitici o storiografici classici, e crea una lingua nuova per il melodramma semplice e lineare, seppur raffinata, su ispirazione arcadica.
Sonetti: riflessioni teoriche di poetica, metaletterarie. Rapporto tra realtà e finzione sul modello del Gravina.
Didone abbandonata dell'Eneide: vicenda di Enea e Didone complicata da due personaggi, Iarba, pretendente di Didone, e Selene, sorella di Didone segretamente innamorata di Enea.
Scene I-III, XVI-XVIII: modifica parziale dei personaggi virgiliani, qui domina l'amore (tradito per Didone, in lotta col dovere per Enea).
ILLUMINISMO FRANCIA
L'Illuminismo prepara il terreno della Rivoluzione francese.
Fondamentale il rifiuto della religione, perché insieme di dogmi di fede non dettati dalla ragione, che ci distingue in quanto esseri umani, perché la credenza superstiziosa è immorale e può portare al fanatismo intollerante e perché l'unica religione accettabile sarebbe una condivisa da tutta l'umanità. Ideale culturale e politico fondamentale della tolleranza, ideale di convivenza pacifica a cui la politica deve aspirare secondo la libertà di pensiero e contro la censura. Molti illuministi sono deisti, cioè si basano su quella filosofia della religione fondata sulla ragione che riconosce l'esistenza di un ente supremo creatore, perfetto e razionale: contestazione degli atei perché sarebbe impossibile spiegare le cose del mondo senza una divinità.
Lettere persiane Montesquieu: (1721), primo romanzo epistolare pluridiscorsivo di viaggio in Europa di due persiani che raccolgono le loro osservazioni in lettere.
che riportano la grande distanza culturale tra Occidente e Oriente. La polifonia rende possibile l'esplorazione di diversi punti di vista, che genera lo straniamento del lettore: l'autore mira a scuotere il pregiudizio etnocentrico occidentale e a sollevare la ragione critica mostrando che certe convenzioni non hanno un'intrinseca razionalità. Lo scontro tra tradizione e ragione è massimo nell'ambito della religione: obiettivo polemico raggiunto con ironia sferzante. Voltaire: opera sconfinata e varia di grande intelligenza filosofica (vd. Enciclopedia), grande apertura verso tutta l'Europa grazie ai suoi viaggi. Candido: breve romanzo filosofico pubblicato nel 1759 che narra delle peregrinazioni nel mondo del protagonista, Candido. Straordinaria vena satirica contro le ottimistiche teorie filosofiche di Leibniz + temi della critica illuminista alla religione e alla società + tema della tolleranza. Enciclopedia (1751-1757, più volte)censurata; tavole: 1762-1772): una dellepiù grandi imprese dell'Illuminismo francese, condiretta da Diderot e D'Alembert(ma vi parteciparono circa 160 autori), per circa 70.000 voci.
Rousseau: nasce a Ginevra, giunge presto a Parigi come musicista, ma riceve ripetute umiliazioni che generano in lui un risentimento contro la società che ispira il suo slancio creativo: ne nascono la critica sociale del giustiziere e la ricerca di un'autenticità perduta.
Confessioni (pubblicate postume a fine '700): autobiografia esemplare come testimonianza della propria filosofia. Le persone non si conoscono veramente a causa delle convenzioni, che limitano la spontaneità: Rousseau spera di farsi conoscere tramite la scrittura.
Diderot: esplora la molteplicità di significati e di livelli che la verità assume. L'intera vita umana è finzione, e il filosofo deve far interagire punti di vista e prospettive confliggenti: per rendere
La polifonia della realtà si affida all'arte del dialogo, con diffidenza verso tutto ciò che è univoco.
ITALIA è indietro rispetto alla Francia, sia per la sua situazione politica frammentaria, sia per l'influsso della Chiesa.
Napoli
Il Regno di Napoli è uno dei più statici e arretrati d'Italia, prova ne è il fatto che il più grande intellettuale napoletano, Vico, fu quasi ignorato. Verso gli anni '30, Carlo III di Borbone instaura un governo relativamente progressista. Discorso sopra il vero Genovesi: economista alla corte di Carlo III. Scrive il fine delle lettere e delle scienze come premessa a un trattato sull'agricoltura: il "fine" del titolo è il beneficio che queste discipline possono recare all'uomo, con la conseguente necessità di mettere il sapere dei dotti a disposizione di tutti per migliorare il mondo, lasciando da parte le speculazioni metafisiche in una declinazione.
pratica della filosofia. Le sue idee filosofiche poco ortodosse lo mettono spesso in urto con la Chiesa.
Istoria civile del Regno di Napoli
Giannone: la sua grande opera è la Istoria civile del Regno di Napoli, che, o scritta con lo scopo principale di difendere i diritti e le prerogative dello Stato contro la Curia romana, non intendeva tanto apportare nuovi contributi documentari alla storia del Regno, quanto offrirne una nuova interpretazione, esaminandone l'evoluzione dalla disgregazione dell'Impero romano sino al Viceregno austriaco. Un'altra opera di polemica contro le ingerenze ecclesiastiche sul governo è il Triregno (ricco, tra l'altro, di influenze del libertinismo). Muore in prigione perseguitato dalla Chiesa. Scrive anche un'autobiografia.
Scienza della legislazione
Filangieri: giurista, autore della monumentale Scienza della legislazione, o con idee progressiste che riuscì a difendere in quanto aristoc