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REALISMO
In letteratura è un movimento culturale nato nell'800 che riguarda situazioni, ambienti, etc...e induce il lettore a riconoscere elementi che richiamano la realtà individuale, sociale o storica. I romanzi del Realismo vengono anche chiamati "borghesi" perché i protagonisti non sono più eroi, ma persone comuni con i loro drammi quotidiani. I valori che vogliono rappresentare sono anch'essi "borghesi": l'individualismo, la lotta per emergere, la potenza del denaro. In ambito poetico (in Italia) la figura più importante è Giosuè Carducci che con le sue poesie esprime gli ideali del Risorgimento e rivendica una continuità con la tradizione letteraria che guarda alla compostezza e alla misura dei classici.
POSITIVISMO
Il positivismo letterario è un movimento che si sviluppa in Italia tra gli anni '70 e '80 del XIX secolo e si diffonde grazie alla mediazione di Francesco De Sanctis.
che invita allo studio scientifico dei fatti positivi e concreti, come necessario correttivo dell'idealismo. Inoltre propone una conciliazione tra reale e ideale attraverso l'uso di un metodo positivo. Il positivismo è conseguenza del momento storico che si sta vivendo e principalmente dello sviluppo capitalistico e più in generale dell'industrializzazione. Nasce quindi una coscienza "positivista" che vede fondamento nella fiducia nelle forze del progresso tecnologico e scientifico dell'uomo. Questo ottimismo sfocia in un vero e proprio culto sfrenato della scienza e della tecnica, che presuppone quindi un rifiuto delle visioni di tipo metafisico, idealistico, religioso. La scienza diventa il modo di spiegare la realtà e di conoscerla, consentendo quindi di dominarla osservandola ai bisogni dell'uomo grazie alla tecnologia. La cultura in questo periodo diventa dominante tra le classi dirigenti, i ceti medi e pure i ceti popolari.La contrapposizione principale di questo periodo è tra i romantici, che vedono un necessario ritorno all'ideale passato pur ammettendo la realtà circostante, e gli scapigliati, che sono sicuramente i romantici. Si forma però un filone che accomuna molte delle ideologie di questo periodo che è quello dei poeti del "vero": si inizia a narrare la realtà secondo una visione prettamente scientifica e razionale il più possibile, mostrandone oggettivamente se necessario tutta la sua bruttura e crudezza. Si formano correnti come quelle del naturalismo (in Francia) e del verismo italiano (il cui maggiore esponente è Giovanni Verga), che assumono sfumature diverse a seconda della posizione ideologica al positivismo.
NATURALISMO
È il movimento letterario che nasce in Francia nella fine dell'800 come applicazione diretta del pensiero positivista e che si propone di descrivere la realtà psicologica e sociale con gli stessi mezzi usati
dalle scienze sociali. Gustave Flaubert con la sua teoria dell'impersonalità fa largo uso del discorso indiretto libero. I temi della letteratura naturalista riguardano problematiche di natura sociale. I temi principali erano: la vita quotidiana con le sue banalità, le sue meschinità e le sue ipocrisie; le passioni morbose che dovevano rasentare il limite della patologia psichiatrica, come la follia e il crimine; le condizioni di vita delle classi subalterne soprattutto del proletariato urbano che potevano dare un chiaro esempio di patologia sociale (prostituzione, alcolismo, delinquenza minorile). VERISMO è una corrente letteraria italiana nata verso la fine dell'800. Nasce sotto il clima del positivismo, e s'ispira in maniera evidente al Naturalismo. Si sviluppa soprattutto a Milano, la città dalla vita culturale più feconda, in cui si raccolgono intellettuali di diverse regioni. Le opere veriste però rappresentano soprattutto lerealtà sociale dell'Italia centrale, meridionale e insulare. Così la Sicilia è descritta nelle opere di Giovanni Verga. In Verga e nei veristi, a differenza del naturalismo, convive il desiderio di far capire al lettore il proprio punto di vista sulla vicenda, pur non svelando opinioni personali nella scrittura.
DECADENTISMO
Con il termine Decadentismo si definiscono tutti quei movimenti culturali sviluppatisi in Europa a partire dalla II metà dell'800, inizi '900 che si contrappongono alla razionalità del Positivismo scientifico. In Italia si è solito individuare due periodi distinti del Decadentismo: il primo di cui facevano parte D'Annunzio e Pascoli e ancora caratterizzato dalla necessità di costruire miti decadenti. Al contrario nel secondo, di cui occorre ricordare Pirandello e Svevo, la coscienza della crisi è ormai acquisita e la realtà viene sottoposta ad una critica molto lucida e distruttiva.
La critica ufficiale usò il termine decadentismo per sottolineare la sensazione di crollo di una civiltà dovuto alla Rivoluzione industriale, alle lotte di classe e allo scatenarsi degli Imperialismi. Il decadentismo fa dell'Estetismo la sua parola chiave: esalta il gusto del bello e dell'arte, da cui deriva la sua predilezione per il simbolismo. Nel contempo, si fa portavoce del Superomismo, ad elevare la figura del poeta sopra la massa come guida e artefice.