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POETI TRADUTTORI
[Elio Vittorini]
Cesare Pavese: Paesi tuoi, La luna e i falò. INCOMUNICABILITA’. Sente il vuoto della
propria esistenza, non riesce a riempirlo né con soddisfazioni personali né con la gioia
delle relazioni umane. Persevera nel considerare i rapporti umani falsi e rimane chiuso in
sé stesso. [Natalia Ginzburg parla di lui in Lessico familiare. Pavese passava le serate a
casa Ginzburg: arrivava con slancio, come se fosse pieno di aspettative per la serata.
Andava via ogni volta di tutta fretta, stizzito: la qualità delle sue relazioni con gli altri non gli
parevano sufficienti a diminuire il suo sentimento di solitudine.]
Giuseppe Fenoglio: Una questione privata. La storia mostra l’assurdità della vita e la
forza dell’uomo. ETICA DELLA SOLIDARIETA’ unica ragione per vivere e unica cosa bella.
RESILIENZA. Esistono più verità.
LETTERATURA DELLA MEMORIA
MEMORIA DELLA RESISTENZA. Luisito Bianchi: RAPPORTO FRA RESISTENZA E
“PAROLA”. GRATUITA’: ogni giorno si presenta con un nuovo cesto di doni da svuotare.
Come abbiamo ricevuto gratuitamente i nostri doni, gratuitamente dobbiamo dare. La
messa dell’uomo disarmato. 1940. Franco novizio diventa però contadino con genitori.
Guerra. Descrizione vita paese. Dopo 8 settembre 1943 [armistizio Italia] partigiani lottano
vs nazifascisti e monaci proteggono partigiani nelle montagne: 2 ruoli decisivi per
costruzione nostra cultura.
MEMORIA DELLA SHOAH. Primo Levi:, Se questo è un uomo. MEDITAZIONE SU
CAUSE DELL’ODIO. E’ uno scienziato e cerca la razionalità in ogni cosa, per questo non
capisce la Shoah. Il prigioniero resiste se non si adatta all’assurdo: resistenza umana! La
tregua: ritorno alla normalità, cerca di recuperare fiducia nell’uomo. I sommersi e i
salvati: senso di colpa. Si vergogna anche se non ha fatto attività delatorie. Assassino.
MEMORIA DEL MONDO CONTADINO. Carlo Levi.
MEMORIA INTIMISTA DELLA SHOAH. Giorgio Bassani. Il giardino dei Finzi-Contini. Il
ricordo genera solidarietà per questa generazione che è stata costretta ad essere vittima o
carnefice. All’inizio del romanzo Bassani mette in relazione gli etruschi con gli ebrei. Un
gruppo di amici si ritrova in una necropoli etrusca e una bambina chiede perché le tombe
antiche facciano più malinconia di quelle vecchie. La risposta del padre della piccola, che
dice che sono morti da tanto tempo ed è come se non fossero mai vissuti, fa scattare nella
mente della bambina una riflessione molto saggia. Dice infatti a parole sue che
effettivamente gli etruschi hanno vissuto e meritano di essere ricordati come tutti gli altri
defunti. Bassani vuole portarci a riflettere su un altro piano, quello della Shoah. Il non
essere direttamente in relazione con le vittime della Shoah non deve esimerci dal
celebrare il loro ricordo. Anche loro hanno vissuto una vita da apprezzare. Tutte le morti
sono uguali. In particolare l’Io narrante osserva che la tomba dei Finzi-Contini è vuota e
ciò lo invita a parlare della famiglia. TEATRO
Eduardo de Filippo: Natale in casa Cupiello. Poveri. Padre Luca, mite; madre legata ai
figli, specialmente il figlio maschio Tommasino, che iperprotegge, sottostima verso marito;
figlia Ninuccia amante di Vittorio. PRESEPIO: modello antico di famiglia smantellato,
metafora di una realtà immaginaria, occasione di fuga dalla realtà per Luca. Il pater
familias sta scomparendo. Ninuccia distrugge presepio= ribellione a ideale familiare di
Luca e della sua cultura [era stata costretta ad accettare matrimonio per denaro]. Luca,
mite, la persona e lo aggiusta. Ma al pranzo di natale le famiglie si disgregano causa
abbraccio Ninuccia-Vittorio e ictus Luca. Muore. Famiglia non si risana.
REALISMO TOSCANO
Mario Tobino. Per le antiche scale. Medico psichiatra. A cuore i malati mentali.
Schizofrenia: due voci. Cercare vie di comunicazione. Pochi verbi se non quando si
concentrano le azioni. L’incurabilità non è scontata e la cura è un problema da risolvere
per gli psichiatri.
Carlo Cassola. Il taglio del bosco. Minimalismo subliminare: elementi di vita modesti ma
sacri. Sottolinea ritualità. Natura positiva, Guglielmo le chiede aiuto. Teoria del sublimine:
la vita si rivela per barlumi, segni, e la letteratura deve fissare queste immagini una dopo
l’altra in sequenza a formare il film dell’impossibile, cioè un flusso vitale continuo.
Vasco Pratolini. Due modalità fondamentali: la memoria lirica [autobiografia] e il realismo
più duro [descrizioni del mondo proletario contadino]. Ricerca di un’etica della solidarietà
[come Fenoglio]: i proletari considerano sacri gli affetti, la solidarietà sociale,
l’appartenenza. Cronista mondo proletario .Cronaca familiare. “Non sapevo più come
nutrirti”. Ingiustizia morte Dante fa vacillare mondo di Vasco.
REALISMO CRITICO
Gli scrittori la cui narrativa appartiene al realismo critico non possono in realtà essere
rigidamente considerati appartenenti a quella o a quell’altra corrente. Il realismo critico è
come un ampio contenitore dove vanno a ricadere tanti sottogeneri letterari della
ricostruzione post bellica e del boom economico che porterà all’affermazione di una vera
cultura di massa. Il realismo critico rappresenta forse un evoluzione del neorealismo in
una letteratura che rappresenta in modo ancora più critico la realtà.
[Carlo Levi]
Alberto Moravia. Non cerca lo stile perché ritiene che le parole valgano per quello che
dicono nel momento in cui sono scritte. Egli coglie la necessità di armonia fra l’uomo e il
mondo e di eliminare l’incomunicabilità fra gli uomini, riconducibile secondo Moravia alle
contraddizioni del sistema borghese capitalistico che riduce l’uomo ad un automa -->
ALIENAZIONE. Inizialmente Moravia è più moralista, è in conflittualità col mondo. In
seguito si attesterà in una posizione più indulgente, riconoscendo la legittimità di alcuni
comportamenti immorali al fine di superare la solitudine e l’incomunicabilità. Gli
indifferenti. L’accettazione dei disvalori quali il sesso, il denaro e il potere è supina nei
protagonisti del romanzo quasi in ogni pagina. Possiamo riscontrare un discreto dibattito
tuttavia in Carla, la figlia di Mariagrazia, che riflette se partire o meno con Leo. Riflette
davanti allo specchio, come incontrando la propria coscienza, coscienza che si fa sentire
nella pioggia battente che sembra volerle dire: Resta a casa!
[Primo Levi]
Leonardo Sciascia. Profondamente legato alla Sicilia della zolfatare, conosce anche il
mondo contadino siciliano. La sua analisi e critica della realtà italiana ha taglio
antropologico, Sciascia cioè studia l’uomo, le sue caratteristiche e il suo comportamento.
Denuncia quindi come i potenti italiani diano il consenso alle azioni disoneste della mafia.
Ad esempio, nel libro “Una storia semplice” assistiamo alla corruzione di un commissario
di polizia complice di diversi omicidi e di traffici illeciti. Sciascia rappresenta il modello di
intellettuale impegnato, che con la sua critica propone soluzioni e dà addirittura
indicazioni. Auspica alla razionalità nella società, perché solo con la forza della ragione si
può trovare la verità e la giustizia. La conclusione di “A ciascuno il suo” non è tuttavia il
trionfo della verità, perché l’uccisione del commissario non verrà mai descritta come
legittima difesa ma come incidente. La verità è stata ancora una volta seppellita.
Ennio Flaiano. Come Moravia, critica l’ALIENAZIONE dell’uomo moderno a seguito dello
sviluppo economico. Testimonia la sua partecipazione alla guerra d’Etiopia in Tempo di
uccidere. Non appartiene propriamente al neorealismo perché non c’è nessun riferimento
storico o di valutazione etica e il fatto narrato è privato. Secondo Flaiano i fatti della vita
accadono a prescindere dalle nostre intenzioni e siamo quindi passivi di fronte
all’esistenza. Il massimo che possiamo e dobbiamo fare è fronteggiare le situazioni che
casualmente ci vengono proposte. Tuttavia il susseguirsi degli eventi non dipende proprio
dal destino, in realtà dipendono dalle nostre intenzioni inconsce. Alcuni mali che ci
accadono sono frutto di un’inconscia complicità con il male stesso, e per questo non siamo
vittime della vita ma di noi stessi. Flaiano sembra criticare anche la banalizzazione della
morte e la naturalezza dell’omicidio per i soldati: l’omicidio dell’indigena, dislocato dai
consueti ambienti degli omicidi in guerra come la battaglia, fa risaltare ancora di più la
crudeltà dell’atto, che in effetti dovrebbe essere ripudiato di per sé.
[Giorgio Bassani] LA LETTERATURA FEMMINILE
Elsa Morante. Scrittura virile. Non è un’intellettuale impegnata, bensì cerca l’eccesso,
l’estremo per essere ispirata. Mutua maieutica con Pasolini. Ottimista ma alla fine della
sua vita è delusa. La Storia. Storia/storia. Condanna Storia, riscatta vita vittime. L’isola di
Arturo. Narra iniziazione, allegro avvio alla vita. Isola isolata dal mondo. Nuovo
matrimonio padre con Nunziatina. Allontanato da Nunziatina e deluso per padre assente
per motivi amorosi, si arruola per la seconda guerra mondiale. Ricostruzioni quotidianità
popolare. Isola=paradiso terrestre, perduto quando scopre verità. Per diventare uomo
deve uscire da luogo chiuso e senza tempo e affrontare vita.
Natalia Ginzburg. Lessico familiare. Ricorda la sua famiglia attraverso il suo codice
linguistico [idioletto], usa i loro termini e le loro espressioni tipiche come operatori mnestici.
Usa tanti imperfetti: l’imperfetto è un tempo iterativo, cioè che pone l’accento sul carattere
abituale delle azioni, ed esprime azioni incompiute, che non possiamo sapere quando
iniziano e quando finiscono.
Lalla Romano. Maria. ETICA DELLE RELAZIONI
Annamaria Ortese. Esorcizza l’orrore della vita con la scrittura. Detestava la realtà,il
meccanismo della vita, nel quale le cose nascono e col tempo finiscono. Dalla parte dei
deboli e degli oppressi. Denuncia dell’irrazionalità della vita, rifugio nell’irrealtà. Il mare
non bagna Napoli. Racconto e inchiesta giornalistica insieme. Napoli rappresenta la
nevrosi della Ortese. Denuncia a fini etici. Intervista a giovani scrittori passivi e vanitosi.
Italo Calvino. Teoria della comicità: il comico nasce dal contrasto che si crea tra il mondo
“altro” che si rappresenta e le cose banali e quotidiane. Il sentiero dei nidi di ragno.
Prospettiva dal basso [Pin]. Riflessioni di