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PANE DANARO E TEMPO

1937, pieno regime fascista, a Dessi viene chiesto di scrivere l'inchiesta riguardante le bonifiche avvenute in Sardegna per volere del regime fascista. Dessi accetta l'incarico, il quale scopo era di trasmettere un elogio all'azione fascista. Non è appunto un racconto vero e proprio ma un'indagine. Offre degli scorci della Sardegna, racconta modi e abitudini in maniera sconcertante.

Pregiudizio iniziale Sardegna come terra arretrata. Descrive ritmo lentissimo dei contadini. Introduzione iniziale, poi passa a spiegare intervento benefico del fascismo. Racconto cosa ha fatto il fascismo per migliorare lo stato e le difficoltà incontrate nel percorso. "Ora sarebbe molto facile dire come al solito: il fascismo ha compiuto il miracolo, no no semmai, il fascismo sta compiendo il miracolo". - Tommaso Landolfi

Tommaso Landolfi (Pico, 9 agosto 1908 – Ronciglione, 8 luglio 1979) è stato uno scrittore, poeta, traduttore e

glottoteta (arte di creare linguaggi artificiali sviluppandone la fonologia, il vocabolario e la grammatica) italiano. Anche se poco noto al grande pubblico, complice la lingua estremamente ricercata e la poetica per certi versi assimilabile al Surrealismo, ma anche una sua certa distanza dalle tendenze letterarie italiane, sia prima, sia dopo la Seconda guerra mondiale, è considerato uno degli scrittori italiani di maggior rilievo del Novecento.

Nel 1932 conseguì la laurea in lingua e letteratura russa presso l'Università di Firenze, discutendo una tesi sulla poetessa Anna Achmatova. Nel capoluogo toscano, collabora a diverse riviste letterarie, quali Letteratura e Campo di Marte.

Nel 1937 pubblica la sua prima raccolta di racconti, Dialogo dei massimi sistemi, precedentemente apparsi su riviste. Seguono altre prove narrative, tra il fantastico ed il grottesco, che caratterizzano la produzione del primo Landolfi, tra i quali spicca il Racconto d'autunno, breve romanzo.

gotico del 1947. Evidente, già dalle prime opere, il tema della vanità dell'agire umano, trattato con apparente e spesso divertita leggerezza, che può però trasformarsi in disperazione e delirio romantico, quando si autocompiace nella propria ironica tristezza. Salvo brevi soggiorni all'estero, la vita di Landolfi si svolge per lo più tra Roma, le case da gioco di San Remo e di Venezia e la tenuta di famiglia a Pico. Il demone del gioco, assieme ad altri motivi autobiografici, è al centro delle sperimentali opere "metadiaristiche" (1953), (1963) e (1967). Nel 1975 vince il premio Strega con la raccolta di racconti A caso. È stato collaboratore fisso, tra il 1939 ed il 1941, del settimanale Oggi di Arrigo Benedetti. Più tarde sono invece le collaborazioni con Il Mondo di Pannunzio ed il Corriere della Sera. Si ammala di una lunga e dolorosa malattia, complice il clima rigido.

Umido di Pico mentre la figlia è assente per qualche ora, che è colpito da un enfisema polmonare: si spegne a Ronciglione, in provincia di Viterbo, l'8 luglio del 1979.

Landolfi è stato un autore prolifico e versatile che non ha lasciato intentata nessuna strada: dalla narrativa alla saggistica, dal teatro alla lirica, dalla critica letteraria alla traduzione. La sua produzione è così complessa e varia che è difficile individuarne un centro: ogni scritto di Landolfi è un piccolo capolavoro che convive con gli altri senza pretese di supremazia.

LO STILE

Landolfi nutre un sincero interesse per le possibilità della lingua, benché non sia uno scrittore d'avanguardia ma piuttosto un conservatore. Per esempio, nel racconto che alla persona dotata di un vocabolario medio pare un racconto astruso ed incomprensibile, Landolfi fa sfilare una serie di vocaboli arcaici, gergali o comunque desueti, ma tutti presenti nel dizionario.

Hasaputo giocare con la lingua, plasmando le regole dellagrammatica a suo piacimento, e nei suoi scritti la tradizione,celebrata con periodi sinuosi e formalmente impeccabili, sialterna alle più originali sperimentazioni che, per la loro naturasorprendente e provocatoria, sembrano quasi voler sfidare le risorseParole in agitazionedella lingua. Come nel racconto , scappate dibocca al protagonista nel lavarsi i denti al mattino, le parole perLandolfi sono vive: saltellano gioiose da un periodo all’altro,sempre alla ricerca di nuove avventure. Lasciando per un attimo daparte la forma, i temi delle sue opere spaziano dal fantastico algrottesco, dall’insolito alraccapricciante, dall’illogico all’assurdo. Il suo profondoscetticismo verso il reale si esprime nell’arte con il ricorso al giocoe allo scherzo, che mettono in campo un’ironia dissacratoria einarrestabile. Della quotidianità, i suoi testi valorizzano gli aspettistravaganti e

onirici. Landolfi da molta attenzione al paratesto, cioè a tutto ciò che circonda il testo.

ELEMENTI RICORRENTI NEI RACCONTI:

  1. Presenza di una voce misteriosa, scorbutica, con ossessioni private che vuole condividere con il lettore
  2. Ricorrente presenza di animali come simboli (non come esseri viventi che fanno parte del paesaggio). Non sono animali che fanno parte della quotidianità della vita, non sono compagni di vita ma simboli foschi di qualcosa, in mani il topo diventa un vortice verso cui si dirige la sofferenza e il disagio del protagonista. Nella morte del re di Francia c'è la paura del ragno.
  3. Uso dei termini antichi, poco noti, per ampliare il linguaggio
  4. Inclinazione metaletteraria, nel testo ci parla anche del senso della letteratura. Tema che attraversa Landolfi è una riflessione continua sul linguaggio e sulla comunicazione letteraria, cosa vuol dire comunicare qualcosa esteriormente. Se il suono prevale sulla forma o viceversa.

Nella prima parte

delle sue opere Landolfi ricorre spesso a un alterego, di solito è un uomo solitario che abita dimore vecchie e isolate. Benestante caratterizzato da molte ossessioni, il quale si confronta molto spesso ha un pubblico da stupire o giudicante verso di lui e verso le sue stranezze. Racconti estesi e complicati. La sorpresa finale raramente è consolatoria. Nei finali dei racconti esplode la psicosi e la mentalità psicologica. DIALOGO DEI MASSIMI SISTEMI Contiene sette racconti: 1- Maria Giuseppa 2- La morte del re di Francia 3- Dialogo dei massimi sistemi 4- Mani 5- La piccola apocalisse 6- Settimana di sole. DA LEGGERE DIALOGO DEI MASSIMI SISTEMI, LA PICCOLA APOCALISSE E DUE A SCELTA. MARIA GIUSEPPA Fu pubblicato prima su una rivista "Vigilie Letterarie" nel 1930, poi inserito nella raccolta Dialogo dei Massimi Sistemi. Il narratore non è anonimo perché ci dice di essere considerato da tutti un mezzo idiota, introduce con "Signori" sembra si.stare più senza di lei, ma allo stesso tempo la considera brutta e sgraziata. La situazione si complica ulteriormente quando Maria Giuseppa rimane incinta. Il protagonista è preso dal panico e decide di farla abortire. Organizza tutto nei minimi dettagli, ma qualcosa va storto e Maria Giuseppa muore durante l'intervento. Il protagonista cerca di nascondere il corpo, ma viene scoperto e arrestato. Il mistero riguarda la morte di Maria Giuseppa: è stata un incidente o il protagonista l'ha uccisa intenzionalmente? La verità rimane avvolta nel mistero e il protagonista viene condannato per omicidio.

ricordarsi nulla, cosi il racconto si conclude con una quasi violenza sessuale. Lei muore ma non ci dice con certezza come, ferita? Dallo shock? Adesso lui è veramente solo, una donna veniva ogni tanto a fargli i servizi in casa, ma subito dopo scappa via. RAPPORTO PATOLOGICO FATTO DI ATTRAZIONE E REPULSIONE.

LA MORTE DEL RE DI FRANCIA

Storia di un uomo che si chiama Tale e del suo morboso e ambiguo rapporto con la figlia adottiva Rosalba "forse 12 forse 13 anni, storia su cui grava l'incertezza, forse è una storia raccontata da qualcuno". È un racconto un po' visionario, immagini si sovrappongono, come quando la ragazzina percepisce la propria crescita fisica, esempio: durante la notte riflette sulla tensione erotica che le gravita attorno. Racconto di un desiderio proibito, il padre la spia fino all'ossessione (oltre ad essa ha l'ossessione dei ragni) Rosalba diventa l'oggetto di attrazione anche da parte di amici che vengono a trovarla.

Narratore che fa uso di ordini desueti, non comuni. Il racconto inizia con un discorso da comandante di Tale, nel paragrafo 2 assistiamo al progetto di Tale nel "assistere e accompagnare la crescita e il fiorire di un corpo femminile" il quale per riuscirci aveva abituato la fanciulla a fare in sua presenza il bagno quotidiano. Nel paragrafo 3 è notte e Rosalba riflette e capisce la propria crescita e ha le prime mestruazioni. Nel paragrafo 4 osserviamo l'ossessione per i ragni di Tale, nel paragrafo 5 Tale si trova in montagna. In conclusione, è presente una nota per il lettore che spiega che Tale non era un capitano ma un impiegato, il figlio malaticcio morì e Rosalba si sposò con il figlio dell'avvocato.

DIALOGO DEI MASSIMI SISTEMI

È un racconto particolare, dietro all'apparente leggerezza contiene molte riflessioni sulla natura del discorso letterario (ricorrente alle storie di Landolfi, cercare attraverso le proprie prose di

riflettesu cosa vuol dire scrivere). Il narratore ci riporta una storia che gli è stata raccontata, viene introdotto personaggio Y. Storia di una piccola tragedia, uomo convinto di aver imparato il persiano da un capitano inglese conosciuto per caso, poi scopre che la lingua con la quale ha già scritto tre poesie non corrisponde a nessuna lingua. Appena prova a leggere un libro persiano capisce che il capitano inglese non gli ha insegnato il persiano. Ha provato a cercare a quale lingua corrispondesse giungendo alla conclusione che non esiste nessuna lingua simile. Capitano inglese si è preso gioco di lui, che farne delle poesie da lui create? A questo punto si sviluppa la seconda parte del racconto.
Dettagli
A.A. 2019-2020
43 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher RebeccaMichelotti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana moderna e contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Turi Nicola.