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NEOCLASSICISMO
Il GUSTO CLASSICO appartiene alla TRADIZIONE ITALIANA a partire dal RINASCIMENTO.
Invece per NEOCLASSICISMO si intende una REAZIONE CULTURALE sviluppatasi alla fine
del '700 nei confronti della cultura stravagante e artificiosa del BAROCCO.
E' uno stile sobrio, austero che unisce la semplicità alla monumentalità. Per i neoclassici il MONDO
ANTICO è la realizzazione della PERFEZIONE UMANA, perciò è il modello assoluto DA
IMITARE.
Bisogna riprendere dal passato armonia ed equilibrio. L'espressione composta delle passioni.
Durante la Rivoluzione francese e il regno di Napoleone, il neoclassicismo diventa il GUSTO
DOMINANTE in tutta Europa, fino a influenzare moda, arredamento, arte e letteratura.
Nonostante si rifaccia al PASSATO, il neoclassicismo diventa lo STILE MODERNO, ed è proprio a
questo stile che si ispirano i rivoluzionari: da una parte ai MITI DEL MONDO CLASSICO,
dall'altra alla CULTURA UFFICIALE.
ROMANTICISMO
Il termine “Romantic” comparve per la prima volta in Inghilterra tra il '600 e il '700 per indicare la
NARRATIVA FANTASTICA e CAVALLERESCA ambientata prevalentemente nel MEDIOEVO.
Più tardi questa narrativa avrebbe dato origine al romanzo gotico.
Nel corso del '700 invece è romantico il gusto del patetico e pittoresco e la commozione di fronte ai
grandi paesaggi naturali.
Patria del Romanticismo è la Germania dove per la prima volta col termine Romantico si designò
una nuova teoria letteraria. La prima delle idee chiave fu teorizzata dal poeta e tragediografo
FRIEDRICH SCHILLER in un saggio intitolato “della poesia ingenua e sentimentale” in cui
differenzia la POESIA INGENUA ossia quella degli antichi, che nasce da sentimenti di spontanea
armonia tra uomo e natura, e la POESIA SENTIMENTALE dei moderni, che riflette la rottura di
quell'equilibrio tra uomo e natura e mette in evidenza il ripiegarsi la malinconia dell'individuo.
1789 - 1800 a Berlino un gruppo di letterati raccolti intorno alla rivista ATHENäUM diretta dai
fratelli AUGUST e FRIEDRICH VON SCHLEGEL elaborò la distinzione tra POESIA CLASSICA
degli antichi e POESIA ROMANTICA dei moderni, la quale era caratterizzata da un atteggiamento
inquieto e tormentato da una vana aspirazione all'infinito, dal senso cristiano del peccato e della
redenzione.
Questo atteggiamento portò alla nascita in Germania di una scuola poetica romantica, mentre in
Italia vi fu solo uno sviluppo della cultura romantica perchè i giovani autori si ispiravano si al
romanticismo ma raccolsero anche l'eredità del neoclassicismo e di tutta la tradizione del '700.
Caratteristiche fondamentali:
ESALTAZIONE DEL SENTIMENTO/EMOTIVITA' dell'autore;
INDIVIDUALISMO che porta alla CONFLITTUALITA' (per esempio Alfieri) o alla ricerca di
evasione dalla realtà, desiderio a cui viene data grande importanza a leggende, storie sovrannaturali,
miti ecc.. con ambientazioni esotiche o di evasione dal sogno.
Il principio fondamentale della poetica romantica è LA LIBERTA' DELL'ARTISTA, perché se la
poesia è espressione della natura viva, essa dev'essere libera come colui che le da vita, viva come
l'oggetto che esprime. L'artista romantico rifiuta sia la sola imitazione dei modelli letterali del
passato sia l'antica concezione aristotelica dell'arte per cui l'artista riproduceva la realtà.
L'artista romantico invece riproduce una NUOVA REALTA'.
La poesia viene concepita come luogo di una creazione che ha in sé qualcosa di sovrannaturale
(Schiller)
E' un'arte fine a se stessa, o almeno così appare. Visione tipica della cultura tedesca e inglese,
mentre in Italia l'artista si vede come un EDUCATORE, una sorta di GUIDA SPIRITUALE.
Si sviluppano 2 poetiche fondamentali nell'ambito della cultura romantica:
LA POETICA DELL'IO con cui si dà espressione a sentimenti e fantasia, mettendo in luce la
psicologia umana.
LA POETICA DELLA REALTA' con cui si dà origine al romanzo e ci si rifà alla realtà; è realistica
e storica (come sfondo per le vicende)
LA POLEMICA CLASSICO-ROMANTICA IN ITALIA
Scoppiò nel 1816 e durò circa un decennio. A provocare questa polemica fu la pubblicazione di un
ARTICOLO di MADAME DE STAëL, una scrittrice francese di origini ginevrine, dal titolo “sulla
maniera e l’utilità delle traduzioni” apparso sul primo numero della RIVISTA “la biblioteca
italiana”, rivista FINANZIATA dal GOVERNO AUSTRIACO che doveva servire per raccogliere
tutti gli intellettuali del tempo e poterli così controllare.
Nel suo articolo Madame De Staël invita i letterati italiani ad USCIRE dal CHIUSO
PROVINCIALISMO delle loro TRADIZIONI, criticandoli per la STATICITA' delle loro
TEMATICHE, ormai antiche e ripetitive. Consiglia loro di prendere SPUNTO dalle
LETTERATURE D'OLTRALPE come quella inglese e tedesca, che rappresentavano grande
INNOVAZIONE e MODERNITA', e di ispirarsi quindi al nuovo sentimento.
Questo invito voleva essere un’implicita ACCUSA DI ARRETRATEZZA: gli italiani erano eruditi
ma si ispiravano costantemente alle antiche tradizioni.
Quando l’articolo venne letto fu interpretato come un’OFFESA alla GRANDIOSA TRADIZIONE
ITALIANA e suscitò la reazione sdegnata dei classicisti.