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Ninfale Fiesolano e altre opere di Boccaccio

Ninfale Fiesolano è un'opera di Boccaccio che rifiuta il pluristilismo e segue un modello di letteratura popolare mezzana. Mescola l'idillico-pastorale e il cantare popolaresco toscano, il bucolico e l'epico.

L'Elegia di Madonna Fiammetta è un'opera di Boccaccio che si presenta come elegia erotica latina, romanzo in prosa, lettera in prima persona e confessione sentimentale. È anche considerato un moderno romanzo sentimentale, in quanto il narratore in prima persona è una donna di nome Fiammetta.

La Commedia delle Ninfe fiorentine è un'opera di Boccaccio che alterna la prosa e la poesia in terzarima. Mostra anche lo sperimentalismo stilistico del periodo napoletano. L'opera mostra la volontà di inserirsi nella realtà cittadina.

Il pastore Ameto incontra sette ninfe e si innamora di una di loro. All'elemento erotico si unisce quello epico celebrativo, infatti Fiammetta e Lia narrano le origini di Napoli e Firenze. Alla fine, purificato, il pastore capisce che le ninfe rappresentano le 4 virtù cardinali e le 3 teologiche e attraverso di loro può...

Conoscere Dio. In realtà l'aspetto allegorico è solo esteriore mentre la parte più viva si trova nell'elemento novellistico e romanzesco e nelle pagine sensuali. L'Amorosa visione è un poema in terzine in 50 canti in cui il poeta visita in sogno guidato da una donna gentile un castello in cui sono rappresentate scene allegoriche e personaggi celebri attraverso i quali mostra la sua erudizione e il gusto per l'enciclopedia. Uscito dal palazzo incontra alcune donne fiorentine e napoletane tra cui Fiammetta e cerca di possederla mentre dorme. La guida gli promette la donna se si atterrà agli atteggiamenti virtuosi imparati durante il viaggio. Il tono sublime è minato da situazioni comiche col sospetto di una parodia del poemetto allegorico-didattico. L'opera è contraddittoria e macchinosa. Il Ninfale fiesolano è un poemetto che vuole cantare le origini di Firenze e di Fiesole, fondate dai discendenti dei due.

protagonisti Africo e Mensola, nomi di due fiumi tra Firenze e Fiesole. Il tono popolaresco prevale e evita l'eccesso di erudizione e i riferimenti letterari e le digressioni colte. Le scelte linguistiche sono quelle della poesia comica, ripudiando lo stile tragico e le soluzioni mescolate. Il tono popolaresco è coerente col tono medio del racconto. Il genere idillico-pastorale assume un moderno aspetto laico e borghese. Il giovane pastore Africo scopre di nascosto fra le ninfe Mensola e se ne innamora. Il padre lo distoglie per la minaccia della vendetta di Diana. Travestito da Ninfa possiede Mensola, che disperata si concede lo stesso un'altra volta. Poi lo rifiuta causandone la disperazione e il suicidio e il cadavere cade nel fiume che prenderà il suo nome. La ninfa scoperta da Diana dopo il parto viene trasformata nel fiume che stava attraversando nella fuga che prende il suo nome. Il figlio Pruneo servirà Atlante che fonderà Fiesole.

libererà le ninfe da Diana subordinandole a Venere. L'Elegia di Madonna Fiammetta Scritta nel primo decennio dell'attività fiorentina di Boccaccio, l'Elegia di Madonna Fiammetta è la sua opera più matura prima del Decameron. Il titolo rimanda al genere elegiaco mentre il nome della protagonista che parla in prima persona è quello della nota amata. Il genere elegiaco si fonda secondo Dante sul "lacrimevol stilo": sarebbe il genere letterario di espressione degli infelici, e soprattutto del lamento d'amore. Dante gli attribuiva un linguaggio e uno stile umili e bassi ma non mancano elegie in stile alto e Boccaccio si ispira a uno di questi esempi con l'intento di innalzare tragicamente il genere laico. Un altro modello è Ovidio per il tema del lamento d'amore. Tuttavia il genere elegiaco viene svolto da Boccaccio in prosa, in una prosa romanzesca, distribuita in un prologo e in 9 capitoli. Si tratta

Si tratta di una lettera che Fiammetta rivolge alle donne innamorate per raccontare loro il proprio dramma d'amore. Dell'aspetto epistolare si evidenziano l'atteggiamento volto alla confessione e al lamento. I generi sono così riassumibili: elegiaco, epistolare, romanzesco. Vi è poi anche la presenza del genere del trattato d'amore, con riferimento all'analisi della passione amorosa secondo l'erotologia averroista di Cavalcanti. Tra le fonti vi sono anche il Convivio e la Vita Nova di Dante di cui imita la prosa e gli spunti psicologici. L'innalzamento retorico maschera e rende accettabile la modernità dell'opera. Una donna interamente legata a una passione non chiede perdono ma pietà, cerca un riscatto con la letteratura e l'eternità della fama che da essa viene. Fiammetta ha amato Panfilo pur essendo sposata.

L'amore inizia in chiesa secondo lo schema della Vita Nova. Dopo la partenza per Firenze di Panfilo, Fiammetta ha il presentimento della perdita, del suo tradimento. Il racconto non ha il narratore onnisciente ma segue le oscillazioni degli stati d'animo della protagonista. L'angoscia è raddoppiata dal fatto che è costretta a fingere col marito che la crede malata e tenta di curarla. Tenta anche il suicidio, salvata si dedica a una dura riflessione. La letteratura serve come consolazione, riscatto, controllo analitico della passione. La storia è raccontata già conclusa e rimane solo la voglia di compiangersi e analizzarsi. Nello stile domina l'ipotassi sul modello di Livio. Si tratta di una cronaca contemporanea di una passione femminile laicamente svincolata da qualsiasi superiore prospettiva di risarcimento religioso.

Dal Decameron al Corbaccio

La struttura della cornice raggiunge la massima funzionalità e la massima organicità

Nel Decameron, scritto dal 1349 al 1351, si tratta di cento novelle più una raccontate da una brigata di dieci giovani, ognuno dei quali racconta una novella al giorno. Con questa opera si afferma il genere narrativo. Nel Decameron porta a termine un processo già avviato nel Ninfale fiesolano e in parte nell'Elegia di Madonna Fiammetta: le allusioni autobiografiche sono ridotte al minimo ed è abolito lo sfoggio erudito che appesantiva le opere giovanili. Del Ninfale fiesolano riprende la scioltezza narrativa e la predisposizione realistica, dall'Elegia la capacità di sviluppare una situazione psicologica e la prosa impostata sulla base della sintassi latina ma in grado di cogliere gli aspetti del reale. La tendenza giovanile allo sperimentalismo, a tentare generi letterari e stili diversi e a mettere in scena le situazioni più diverse trova il suo naturale sbocco nel realismo del Decameron. Sul piano autobiografico è la sintesi delle due.

esperienze di vita dell'autore: quella napoletana e quella fiorentina; sul piano letterario è il capolavoro dell'arte tardogotica perché riflette e illumina la società feudale e borghese e perché cerca di conciliare la nostalgia per gli antichi valori cortesi e i nuovi valori laici della borghesia. L'esperimentalismo giovanile aveva permesso a Boccaccio di provare e mescolare stili diversi. Anche da questo punto di vista il Decameron rappresenta il punto di arrivo. Poiché il Decameron rappresenta livelli sociali diversi e situazioni ora sublimi, ora mediocri e basse, la stile dell'opera passa dal tragico al comico senza perdere la sua unità. Con il Decameron nasce la narrativa moderna. Nell'opera viene recuperata la tradizione dei fabliaux, degli exempla, delle vidas e del romanzo cortese. Le situazioni narrative sono maggiormente sviluppate e i personaggi più analizzati psicologicamente e più consapevole è.il riconoscimento attraverso la letteratura. La sua opera si caratterizza per l'uso della lingua volgare, che rende i suoi racconti più accessibili e vicini alla realtà quotidiana. Boccaccio utilizza anche una serie di tecniche narrative, come l'uso del dialogo e la descrizione dettagliata dei personaggi e degli ambienti, per rendere i suoi racconti più vividi e coinvolgenti. Inoltre, il Decameron è noto per la sua struttura a cornice, in cui un gruppo di giovani si ritrova in isolamento durante l'epidemia di peste e decide di raccontarsi delle storie per passare il tempo. Questa struttura permette a Boccaccio di inserire una grande varietà di temi e generi letterari all'interno del suo lavoro. Nel complesso, il Decameron rappresenta un importante punto di svolta nella letteratura italiana, anticipando molte delle caratteristiche del Rinascimento.disprezza la vita mondana e le passioni. Ideali umanistici e crisi religiosa confluiscono in un nuovo atteggiamento di rifiuto della tematica erotica e di disprezzo per le femmine (misoginia). Cambia anche la poetica e lo stile: lasciati da parte il tema amoroso e la predilezione per le donne, Boccaccio tende una letteratura alta per un elite di studiosi e di letterati. Il Corbaccio ha la funzione di documentare questo cambiamento. È un'opera in prosa presentata come trattato che ha del vituperium cioè dell'invettiva ma anche del viaggio allegorico della Commedia per il sogno ultramondano e il fine morale. Influenzato dai fabliaux e dalla satira latina di Giovenale e di Petrarca nel rifiuto dell'amore sensuale dell'uomo di lettere. Il titolo richiama la figura di malaugurio del corvo che può rappresentare l'autore che augura il male alle donne, la vedova, protagonista negativa, l'analogia tra i corvi che tolgono gli occhi e il dio.

dell'Amore che acceca gli innamorati o alla parola francese che significa frusta con riferimento all'attacco delle donne e della passione amorosa. L'occasione sembra autobiografica: l'amore senile per una vedova che si sarebbe presa gioco di Boccaccio. Secondo lo schema della Divina Commedia si smarrisce in una selva oscura dove gli innamorati vengono trasformati in animali. È il marito della vedova a guidarlo. Per farlo uscire gli mostra la vera natura delle donne e delle passioni amorose e in particolare quella della donna di cui si è innamorato: l'opera diventa un'autocritica: l'autore vuole liberarsi delle passioni del passato e intraprendere una vita nuova. Ciò comporta il rifiuto della poetica letteraria sino allora seguita e la scelta di dedicarsi unicamente ad argomenti nobili ed elevati, agli studi filosofici e umanistici. Il Corbaccio non può essere considerato un ritorno alla misoginia e al moralismo religioso medioevale,

questi elementi sono inseriti in una prospettiva di studi letterari e idee preuamanistiche e l'elevatezza non è quella dei cieli ma quella letteraria. E' una nuova forma di ascetismo letterario e umanistico funzionale al culto della letteratura. Il Decameron Boccaccio comincia a comporre il Decameron subito dopo la peste di Firenze del 1348. La stesura iniziò nei primi mesi del
Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Moses di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura Italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Scienze letterarie Prof.