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Significato (contenuto)

- livello retorico stilistico (figure del significato edell'ordine)

- livello lessicale sintattico (tipo di lessico e di sintassi)

- livello tematico (nuclei tematici, riferimento al contesto)

Le figure del significato sono le principali della retorica classica.

  1. Metafora: ritenuta la "regina delle figure", lo scambio avviene per analogia o somiglianza. Figura consistente nel sostituire una parola con un'altra il cui significato è in rapporto di somiglianza con quello della parola sostituita (la sostituzione avviene cioè sull'asse paradigmatico). La metafora può essere dunque considerata un paragone abbreviato; ad esempio, il paragone "Achille in guerra è come un leone in lotta" viene sintetizzato nella metafora "Achille è un leone". La sostituzione può implicare diverse forme grammaticali, il nome soprattutto, ma anche il verbo e l'aggettivo.
  2. Altri esempi: "è un

“fulmine” (detto di una persona che agisce molto velocemente); “sei una frana” (detto di una persona le cui azioni producono effetti rovinosi); “fioccano denunce”.

2) Metonimia: Lo scambio avviene sulla base del principio di contiguità. La figura consiste nel sostituire un termine con un altro in rapporto stretto di contiguità con il sostituto (la sostituzione avviene cioè sull’asse sintagmatico).

Si può usare il nome della causa per quello dell’effetto “vivere del proprio lavoro”; il nome dell’effetto per quello della causa “quel lavoro comporta sudore”; la materia per l’oggetto “legno” (per dire nave); il contenente per il contenuto “beviamoci un bicchiere”; il simbolo per il simboleggiato “non tradire la bandiera”; il luogo di produzione per il prodotto “una bottiglia di Frascati”; l’astratto per il concreto “è.

sfuggito alla sorveglianza” ;l’autore al posto dell’opera “ hai letto Dante?” ;il colore al posto della squadra “ tifo per i giallorossi” ;il simbolo al posto del partito “ voto per l’ Ulivo” ;3) Antonomasia : Affine alla metonimia.Figura consistente nell’usare un nome proprio al posto di un nomecomune.“un Otello” (per un uomo geloso); “un Creso” (uomo ricco);“ è un Adone” (riferendosi a una persona che è particolarmentebella).Il termine è usato anche per il concetto contrario, quando cioè sisostituisce al nome proprio di un personaggio noto un epiteto o unaperifrasi che ne rappresenta una caratteristica. Ovvero il nomeproprio con la qualità del personaggio.Esempio “ il professore, l’avvocato, il Cavaliere ecc”“ il Notaro” per indicare Giacomo da Lentini.4) Sineddoche : Affine alla metonimia, ma implica un

rapporto essenzialmente quantitativo: dal maggiore al minore o viceversa. Si hanno vari tipi di sineddoche:

  1. la parte per il tutto “vive sotto il mio tetto” (vive a casa mia)
  2. il tutto per la parte “lo scudo di bue” (lo scudo fatto di pelle di bue); “l'America” (U.S.A)
  3. il genere per la specie “i mortali”, “le creature” (per gli uomini)
  4. la specie per il genere “pane” (per cibo)
  5. Il singolare per il plurale “il Barbaro vincitore”
  6. Il plurale per il singolare “penso ai figli” (penso a mio figlio)

5) Similitudine: paragone fra immagini, virtuale. Essa è preceduta da “come, simile a, sembra, più che” etc. “quella donna sembra un angelo”; “il tuo bacio è come un rock”.

6) Ipallage: Transfert metonimico dell'aggettivo, in cui l'attributo invece che al nome cui si riferisce viene spostato su un

terminevicino.“gli occhi casti della fanciulla” ( l’aggettivo andrebbe piuttostoriferito a “fanciulla”.7) Sinestesia : figura per la quale vengono associati termini cheriguardano sfere sensoriali diverse. E’ lo scambio tra i 5sensi.“l’oscura voce” ( Montale) dove l’aggettivo pertiene al camposensoriale visivo e il nome a quello uditivo.8) Apostrofe : Si rivolge enfaticamente a persona o cosapersonificata della quale in precedenza si era parlato in terzapersona.“Ahi Pisa, vituperio de le genti/del bel paese là dove il sì suona”(Dante, Inferno)9 ) Catacresi : metafora entrata nell’uso comune e quindi non piùintesa come tale. In sostituzione di un termine letterale mancante.“collo di bottiglia” ; “ la gamba del tavolo”-10) Antifrasi : Figura di valore ironico con cui si intendecomunicare il contrario di quello che si enuncia.“quanto sei furbo”

  1. Ossimoro: Accostamento di parole antitetiche. Figura della contraddizione. L'opposizione si presenta soprattutto tra sostantivo e aggettivo: "ghiaccio ardente", "gelido fuoco", "morite vivente"; tra aggettivi: "piccolo grande uomo"; o quando si afferma contemporaneamente l'esistenza e la non esistenza di qualcosa: "anche se tacciono, dicono abbastanza", "uccidi un uomo morto". Verbo e avverbio: "fuggendo immobilmente".
  2. Paradosso: affermazione bizzarra che contraddice la comune opinione o i principi della logica. "sono solo i superficiali a non giudicare dalle apparenze"; "sono solo i moderni a diventare sorpassati".
  3. FIGURE CONTINUE E COSTITUENTI: La retorica individua operazioni che si estendono alla frase, al testo preso per intero. Tali sono in particolare l'allegoria e l'ironia.

Allegoria: Termine greco che indica il rinvio a un significato nascosto, "dire, sostenere altro". Significa sostenere una cosa attraverso un'altra. Essa è in origine una vera e propria figura retorica, che si definisce come una metafora prolungata. Figura retorica per cui si assegna a un termine o a una serie di termini del discorso un significato nascosto, diverso da quello letterale. L'interpretazione allegorica è un procedimento esegetico fondamentale nel Medioevo. Mentre la metafora cambia il significato della parola (leone = coraggio), l'allegoria cambia il significato della cosa (leone = superbia). Vedi pag 80

Ironia: figura consistente nell'affermare qualcosa per far intendere l'esatto contrario. Il significato reale è desumibile dal contesto o dal modo in cui la frase è pronunziata. Il pensiero greco collegò questa figura retorica a un modo di comportamento che si ha quando una persona tende a sminuire se

stessa: l'ironico è colui che si svaluta e si nasconde, colui che si presenta diverso da come è o è convinto di essere. Può inserirsi in parte nell'orizzonte del comico. L'ironia riguarda tendenzialmente l'intero testo. Bisogna considerare attentamente il grado di ironia: si va infatti dall'inflessione giocosa a quella bonaria (che rende simpatico il personaggio, lo umanizza), a quella qualunquista (si può ironizzare su tutto), fino a quella aggressiva, satirica definita mordente. Una marca dell'ironia è l'iperbole, l'esagerazione dei tratti positivi oppure l'eccessiva enfasi nel consenso rispetto alle qualità e alle idee di un personaggio.

4 - IL DINAMISMO TESTUALE

La figura, in quanto traslato, rimanda alla nozione di trasporto, trasferimento, transfert.

1) L'ipotiposi: Rappresentazione vivace, e quasi visiva, di un avvenimento, una persona o una cosa. "la bocca sollevò"

Dal fiero pasto/ quel peccator, forbendola a’capelli/ del capo ch’elli avea di retro guasto” (Dante, Inferno).

Consiste nel descrivere un oggetto o una situazione in modo vivace e immediato attraverso particolari, similitudini, immagini accurate, per dare l'impressione che la realtà rappresentata sia sotto gli occhi.

Si vedano, ad esempio, l'evocazione della battaglia di Maratona nei Sepolcri versi 201-212 dei di Ugo Foscolo o questi versi di Giacomo Leopardi: 'Come lion di tori entro una mandra / or salta a quello intergo e sì gli scava / con le zanne la schiena / or questo fianco addenta or quella coscia...'.

L'ipotiposi (dal greco ,'abbozzo') trova espressione anche nella fotografia per la sua capacità di accentuare aspetti realistici di eventi impressionanti (foto di guerra, di incidenti) ma anche di semplici oggetti della realtà quotidiana.

2) L’ Apostrofe : in quanto interpella

L'oggetto poetico come se prevedesse una risposta, diventa una implicita personificazione. Qualcuno a cui parliamo lo immaginiamo come una persona, e allo stesso modo possiamo far parlare, all'interno del nostro discorso entità o cose di per sé non dotate di parola. La personificazione è un procedimento dinamizzante: ciò che è astratto e mentale lo trasforma in concreto. Si personificano le virtù e i vizi, gli stati d'animo (la speranza, il dolore, la noia), le misure e parti temporali (le ore, la notte) e diffusissimo sono i sentimenti umani proiettati nella natura; la natura si anima.

5 - AMBIGUITÀ E POLISENSO

In Jakobson l'ambiguità è un carattere intrinseco inalienabile di ogni messaggio concentrato su se stesso. L'ambiguità, intesa pluralità di sensi, è un fenomeno intrinseco al fatto linguistico, alla testualità e alla comunicazione. La Langue, il

patrimonio linguistico di ciascun parlante, è diverso da individuo a individuo quindi ogni testo potenzialmente potrebbe essere polisemico. Ovvero il senso che dà il mittente potrebbe essere diverso da quello interpretato dal destinatario. L'ambiguità può verificarsi sui livelli:

  • Ambiguità fonetica: Il funzionamento del codice linguistico è garantito dalla diversità dei significanti, in rapporto tra loro in base al principio di interrelazione oppostiva. Accade però che significati diversi coincidano nel medesimo significante. Sono segni linguistici diversi fra loro ma che casualmente si trovano ad avere
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A.A. 2009-2010
15 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/14 Critica letteraria e letterature comparate

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ninja13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Muzzioli Francesco.