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NARRATORE
● Colui che narra la storia, che si incarica della diegesi
● E un prodotto del testo
● Può essere:
Omodiegetico = narratore che è anche un personaggio della storia (es.
➔ Dr. Watson in Sherlock Holmes)
Autodiegetico= narratore è il protagonista della storia (es. David
➔ Copperfield)
Extradiegetico= narratore è una voce esterna alla storia (es. Promessi
➔ Sposi)
Personificato = quando il narratore denuncia la propria presenza
➔ rivolgendosi al lettore
Impersonale = non è rappresentato (è solo una voce che serve a narrare
➔ in maniera trasparente)
Onnisciente, che narra una storia di cui sa già la fine,
➔ Non onnisciente (romanzo giallo), che conosce solo le cose che nel
➔ mondo possibile del racconto può conoscere (narratore che scopre le
cose insieme al lettore via via che si verificano).
PERSONAGGI
● Il personaggio si definisce Homo Fictus = finzione, inventato
● Possono essere:
Disegnati o piatti = nel corso della narrazione non conosce nessun tipo di
➔ evoluzione (maschere)
Modellati o a tutto tondo= sono quelli che evolvono nel corso del racconto
➔ Protagonista/i=
➔ Antagonista/i
➔
Discorso → le modalità di scrittura della narrazione (“stile”), composta da parole e da
fabula e intreccio. Le parole si organizzano nel discorso del racconto.
Bart, individua 4 funzioni che caratterizzano l’economia comunicativa della narrazione :
1. Nuclei → un’unità del discorso che determina il verificarsi di quello successivo
(nuclei in successivi che creano l’avanzamento della trama)
2. Catalisi → un elemento di riempimento che potrebbe essere eliminato
apparentemente (il re morì, poi morì anche la regina stesa sul suo letto —> stesa
sul suo letto è una catalisi perchè rispetto all’avanzamento della trama, possiamo
eliminarlo; ha una funzione fatica : emotiva, può contribuire a creare il tempo
della narrazione e percezione della trama. Aggiungendo com’è morta la regina il
lettore si pone delle domande : com’è morto il re? Poiché non è scritto)
(riempitivo che contribuisce all’azione fatica, ma non è il quadro esatto del
personaggio o del luogo)
3. Indizi → consentono di comprendere i modi e i motivi di una determinata
concatenazione di eventi : la descrizione della psicologia del personaggio, tratti
della biografia del personaggio e fornisce al lettore, una chiave di lettura dei fatti (
il re, che era un grande guerriero condottiero delle sue truppe in battaglia, contro
i nemici.. caratteristiche psicologiche e descrittive, infine colpito da una freccia
morì; tre giorni dopo, la regina profondamente innamorata del marito, che si era
spostata con lui quando era molto giovane, morì di dolore stendendosi sul suo
letto) qui sono stati inseriti dei dettagli descrittivi.
4. Informanti → sono elementi informativi di grado più leggero (informazioni)
relative al quadro oggettivo di riferimento e hanno la capacità di situare la trama
in un contesto specifico (solitamente indizi e informazioni si uniscono). Essi
tendono ad autenticare la realtà della situazione, cioè a radicare l’invenzione
nella realtà di un universo secondario che crea il subcreatore.
Si possono dividere in 2 gruppi:
1. Nuclei e catalisi sono parti del livello più superficiale del discorso e hanno la
fusione di fornire al lettore indicazioni sull’avanzamento della trama
2. Gli indizi e gli informanti, contribuiscono a creare lo sfondo nel quale si svolge
l’azione contenuta nella trama che fungono da supporto e cornice
Quello che appare come sfondo di descrizione che si tende a saltare, in realtà sono
importanti perché danno il senso della significanza dell’azione e tendono a collocare la
narrazione in un periodo storico con maggiore significatività ( —> la peste nei promessi
sposi di Manzoni : anno storico e dettagli della città e dei cittadini ).
Questi elementi del discorso si organizzano in una successione definita passaggio
funzionale o referenziale.
Il primo si riferisce a momenti di svolta nella narrazione, mentre il secondo attiene alla
descrizione fine a se stessa e che non è volta ad ampliare nuovi fatti.
Il ritmo —> frequenza con la quale si incontrano i nuclei, dunque avanzamento della
trama. La frequenza con cui incontriamo elementi per far evolvere la storia. Non è detto
che più nuclei ci sono e più è ritmata la storia. Il racconto dev’essere un bilanciamento
efficace tra i diversi passaggi. Esso è dato da come si succedono gli eventi.
Bart suddivide i romanzi in due gruppi:
● Romanzo popolare — narrazione funzionale (letteratura di massa)
● Romanzo psicologico —> narrazioni psicologiche
La maggiore o minore presenza dei passaggi funzionali si ha solo in base al genere
PASSAGGIO FUNZIONALE → quello che si riferisce a momenti di svolta nella
narrazione
PASSAGGIO REFERENZIALE → attiene alla descrizione fine a se stessa, non volta ad
ampliare nuovi fatti
RITMO DELLA NARRAZIONE → frequenza con la quale si incontrano i nuclei, dunque
avanzamento della trama. La frequenza con cui incontriamo elementi per far evolvere la
storia. Non è detto che più nuclei ci sono e più è ritmata la storia. Il racconto dev’essere
un bilanciamento efficace tra i diversi passaggi. Esso è dato da come si succedono gli
eventi.
CATEGORIE NARRATIVE →
ROMANZO POPOLARE → narrazioni funzionali
ROMANZO PSICOLOGICO → narrazioni psicologiche (Ulisse di Joyce)
NARRATORE
● IL PUNTO DI VISTA → una delle scelte più importanti per romanzieri e lettori
A seconda del punto di vista dello scrittore, il lettore avrà una reazione
➔ diversa nei confronti dei personaggi.
Deve essere realistico e coerente
➔ INTERNO → eventi sono descritti come se il narratore guardasse le cose
➔ con gli occhi e/o la sensibilità di uno o più personaggi
Per analizzare un testo dal punto di vista estetico/strutturale
EDGAR FORSTER Saggio sul romanzo
“Il re morì e poi morì anche la regina di dolore”
Romanzo = narrazione che si svolge nel tempo, composta da storie e personaggi e
nella quale l’homo fictus (personaggi che poplano i romanzi) è più vero del vero perché
concentra in sé le qualità che dell'homo sapiens sono diluite in una vita o in più vita e
quindi come tali non percepibili ad un osservatore attento → ogni personaggio
interpreta ed esalta e pone all’attenzione del lettore delle caratteristiche tipiche
dell’homo sapiens
In ogni romanzo deve esserci → racconto, persona, vicenda, fantasia, profezia, disegno
e ritmo
romanzo del 900 poiché irrompe la psicoanalisi e Freud pubblica “l’interpretazione dei
sogni”, svelando l’esistenza dell’inconscio, che rappresenta quella parte di noi che non
amiamo; infatti qualcosa che noi non amiamo, lo seppelliamo nel subconscio che
continuano a lavorare come una somma di disagi. L’uomo dal 900 ha preso coscienza
del disagio che nasce da se stesso e dal proprio interno.
Egli dice di pensare al mondo primitivo in cui l’uomo raccontava quello che aveva fatto,
anche attraverso le pitture rupestri e da qui nacque il racconto. Esso deve suscitare una
sorta di curiosità che faccia nascere la domanda “e poi?”. Egli la chiama la suspense.
Quest’ultima è un fattore fondamentale. Noi siamo abituati ad affiancarla ai racconti
gialli, ma egli dice che è predominante in certi generi di romanzi, ma dev’essere sempre
presente, perché qualsiasi tipo di racconto deve attirare, attraverso la suspense, la
curiosità del lettore. Se in alcuni libri, questa caratteristica non c’è, secondo noi, è
perché non l’abbiamo orata subito, ma c’è sempre. Esso è un meccanismo narrativo
che può essere più sfumata in alcuni tipi di racconti.
● SUSPENSE → meccanismo che può suscitare qualcosa
● EMOZIONE → strettamente legata alla suspense → muoversi con
(commuovere) → implica il fatto che l’unità minima del racconto ci muoviamo con
il racconto, con la partecipazione dei personaggi
● MISTERO → l’ignoto che si lega a quanto è stato presentato → il re morì
(mistero) in guerra (come?) e poi morì anche la regina (di dolore)
● PROFEZIA → quando uno scrittore comincia a raccontare una storia, è perché lo
scrittore ha una storia con elementi importanti che caratterizzano l’uomo nel
tempo storico in cui è ambientato il romanzo ma ha anche valore nel futuro
Don Quijote → idalgo drogato di romanzi che ha perso la lucidità del reale perché è
rimasto avviluppato dai romanzi di avventura fino a trasferire il libro nella vita reale
Don Ferrante + Donna Prassede → al tempo della peste vive con i libri, i suoi
accompagnatori, interlocutori che sostituiscono le persone
Profezia → lo scrittore scrive per un lettore che non conosce (opera aperta di Umberto
eco). Perché lo scrittore vuole raccontare delle storie? Non potendo trovare un
interlocutore, usano molto spesso la letteratura come sfogo personale. A uno scrittore
dell'800 non sarebbe venuto in mente di scrivere di se stesso e delle sue emozioni
(letteratura ombelicale dell’800), mentre gli scrittori del 900, con la scoperta
dell’inconscio, scrivono di loro stessi e di quello che provano. (Orwell —>“la fattoria
degli animali”).
Collettori : don chisciotte e don ferrante —> il primo ha perso la lucidità del reale perché
è rimasto ammaliato dai romanzi di avventura; il secondo è colui che è rinchiuso nella
biblioteca nei tempi della peste, che sono il mondo che sostituisce il mondo escluso
dalla sua vita.
L’universo secondario dev’essere tale che noi, ritornando al mondo primario, lo vediamo
con più consapevolezza.
Il romanzo dev’essere il risultato di un dosaggio sapiente tra il romanzesco e il senso
della realtà (senso della positiva opacità), quella che viene definita l’innocenza dei fatti.
Il romanzesco dev’essere il risultato di un dosaggio sapiente tra il romanzesco e il
senso della realtà (senso della positiva opacità), quella che viene definita l’innocenza
dei fatti.
Inoltre, il romanzesco è l’utopia, che si deve dosare sapientemente con la verità
concreta dei dettagli fattuali.
Nei romanzi ci sono i personaggi che non dobbiamo prendere essere privilegiati ma
devono