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BESTIE
BESTIE è una raccolta di 68 prose, che vengono pubblicate nel '17 ma redatte tra il '13 e il '15, sono frammenti legati da un filo perché frammento dopo frammento sappiamo che l'io-narrante vive a Siena, sposato con Clementina che ha avuto dei problemi... Ma l'altro elemento ricorrente è la presenza dell'animale, ognuna di queste prose è segnata dal ricorrere da una figura animale, sono sempre diverse, solo l'allodola ricorre sia nel primo che nell'ultimo frammento. Il modello di riferimento è quello dei bestiari medievali che sono espressione di aspetti morali, che a loro volta rimandano a un ordine divino, in Bestie questi animali sono sciolti da un valore morale, si offrono al lettore in modo enigmatico e improvviso. Ci troviamo di fronte a un mondo che non è più compatto e unitario, queste descrizioni degli animali a volte sono incongrue.
CON GLI OCCHI CHIUSI
Questo giovane si trova in una
situazione familiare particolare, il romanzo ruota attorno al contrasto tra Pietro e il padre che è un padre padrone, il figlio è un inetto che non ha le idee chiare e che nota sempre una sorta di diaframma tra se e la vita, mentre il padre è un personaggio quasi ottocentesco e questa opposizione tra Pietro e Domenico sembra ricalcare qualcosa di reale nella vita di Tozzi, il padre di Tozzi Federigo era un uomo brutale, violento. Quando Tozzi raggiunge la maggiore età addirittura interviene anche il tribunale e alla morte del padre si disfa immediatamente del podere del padre, la madre invece nel romanzo come nella vita di Tozzi era una persona debole, una donna sempre affettuosa con Pietro ma che non è mai riuscita ad opporsi al padre e nel momento in cui muore la madre di Pietro, Anna, Pietro si isola mentre il padre si dà a grandi scene di dolore, si fa abbracciare da tutti e si fa orgoglioso di questo dolore richiamando ancora di più.
l'odio di Pietro. Pietro si innamora di una ragazzina della sua età che si chiama Ghisola, i rapporti con lei però non sono mai diretti, hanno una sorta di rapporto amoroso che però non arriva mai al dunque, non si capiscono veramente e Ghisola è una donna che si fa guidare molto da una certa sensualità, per certi aspetti lo inganna e lo prende in giro, la vede come una ragazza pura quando in realtà non lo è, Domenico allontana Ghisola dal podere perché la vede come una distrazione per Pietro. A Pietro arriva una lettera che dice che Ghisola è incinta e la va a trovare in una casa di prostituzione che era rimasta incinta ma di qualcun altro e alla fine del romanzo Pietro "apre gli occhi". Nell'ultima parte del romanzo si assiste ad una maturazione del protagonista che lo fa traghetta re dall'adolescenza all'età adulta. Il fatto che il romanzo sia così perturbante nasce da come ilIl romanzo è stato scritto, è molto espressionistico. Esempio di espressionismo: la pioggia che scorre sulla finestra che sembra corrodere il mondo circostante. Scena della castrazione del cavallo: ritorna l'opposizione tra il padre e Pietro, il padre lo umilia di fronte a Ghisola, questo tema è una tematica tipica del '900, c'è stata una rottura nella generazione. Anche in Kafka abbiamo questo tema, scrive anche una lettera al padre, dice addirittura che non si sposerà mai per non diventare padre e che tutti i drammi della sua vita derivano dal padre. La cosa interessante dei romanzi di Tozzi si ha anche nella figura dell'inetto, che non ha né l'ironia di Svevo né l'umorismo di Pirandello. L'inettitudine si esprime anche attraverso il lavoro del personaggio, evidente nel "Racconti di un impiegato". Tozzi, dopo aver lasciato Siena, lavora come impiegato delle ferrovie in un paesino vicino Pisa e il suo romanzo.
è ispirato proprio da questo lavoro. Abbiamo l’inettitudinedi un personaggio che per lavoro è un impiegato.Il lavoro che perde qualsiasi aspetto creativo e si trasforma in un mero lavoro di ufficioin cui si fanno sempre le stesse cose.
Gregor Samsa fa il rappresentante anche lui ha un capo a cui rendere conto e nelmomento in cui si risveglia trasformato in uno scarafaggio il suo primo pensiero è<<come faccio ad andare a lavoro adesso, arriverò tardi>>.
C’era una piccola borghesia che era angosciata da questa perdita di lavori e dalrientrare in una catena di montaggio, cambia anche l’organizzazione della fabbrica,con Ford l’operaio diventa solo un anello nella catena di montaggio, si occupa solo diuna singola cosa, è il massimo dell’alienazione.
Tutto questo è raccontato anche nel cinema come in Tempi moderni di Chaplin.Nella letteratura questo tema si lega anche a quello della perdita del ruolo sociale delpoeta.
[Tortora,
Tozzi modernismi interno pdf
Con gli occhi chiusi, castrazione di Toppa., testo.
L'apparizione degli animali è sempre improvvisa e si collocano sempre in delle scene apparentemente marginali che però per Pietro assumono un carattere decisivo.
Da con gli occhi chiusi
Si destò a mezzanotte. Udì un usignolo, forse tra le querci del podere, accanto all'aia. Le sue note... [guardo il telefono]. È notte Pietro si sveglia e sente un usignola e un usignolo, Pietro immagina che Ghisola sia fuori per catturare e uccidere gli usignoli e quindi si chiede perché per lui la realtà è sempre qualcosa di turbante e inquietante.
Questo fa parte di tutte quelle cose che Tozzi ci dice ma non spiega
NOVELLA UNA GOBBA
Elena Spadi è la protagonista, una ragazza con la gobba, e poi abbiamo il canarino con cui lei vive e che è del tutto indifferente a lei, e poi abbiamo lo zio e la zia, la zia è spietata e lo zio non ne
tollera la presenza e intanto Elena è convinta che in qualchemodo loro la amino tanto che vorrebbe trasferirsi a casa loro.È un'inetta, vive con gli occhi chiusi, non si rende conto di essere disprezzata ed è caratterizzata dalla deformazione.De Benedetti dice che ci troviamo di fronte a una galleria di romanzi brutti e deformi.Elena è l'unica ad avere un nome, l'unica che ha un'evoluzione, tenta di cambiare la sua posizione perché vuole andare nella casa dello zio, vuole tornare in una famiglia, nonostante tutti gli sforzi che fa per farsi apprezzare dagli zii quella distanza tra la casa di Elena e degli zii non si azzererà mai perché gli zii non vogliono neanche vederla, la incontrano per strada ma non la invitano mai a casa, quando lei si spinge fino all'uscio di casa loro l'allontanano.Elena regala allo zio un mazzo di fiori e si accanisce contro di lei, una reazione esagitata che ci fa capireL'atmosfera del male, tutti i personaggi sono chiusi e cattivi che tentano di scaricare la loro cattiveria sugli altri, gli zii la scaricano su Elena e Elena sul canarino. Elena anche se gli zii non li cerca quando ha la possibilità di vederli lo fa, la zia non può fare a meno di guardare la gobba, lo zio dopo il mazzo di fiori la rifiuta del tutto. Un giorno incontra la zia per strada che le dice "<<un giorno ti veniamo a trovare noi>>" e Elena sta chiusa in casa ad aspettare questa visita che ovviamente non arriverà mai. Alla fine c'è una brusca accelerazione, dopo che le viene sbattuta la porta in faccia ci viene detto che la fanno rinchiudere al manicomio ma non sappiamo nulla, non sappiamo neanche quanto tempo è passato, ci viene detto solo il destino del personaggio.
AVANGUARDIE
Il personaggio femminile di Tozzi in Una Gobba è un'adolescente, un personaggio informazione, di outsider che guarda il mondo degli adulti.
da lontano, e questo sguardo è importante perché porta allo smascheramento di certe convenzioni sociali e ipocrisie. L'adolescenza prima non veniva vista come un momento a sé, autonomo. Nel '900 con gli studi di Freud si capisce che sono le fasi della vita in cui si forma l'identità della persona e i suoi traumi, c'è un nuovo interesse. La letteratura del '900 spessissimo ha degli adolescenti come protagonisti. Sibilla De Ramo descrive una storia di formazione al femminile. Racconta anche la vicenda di uno stupro. Nel primo '900 questi romanzi non descrivono l'adolescente come un piccolo uomo, ma come un personaggio che vive dentro di sé le contraddizioni dell'umano, deve fare i conti col corpo, col sesso, col mondo degli adulti. 1905 Miusill pubblica i turbamenti del giovane Torles, Torles incomincia a fare delle esperienze con dei coetanei, scopre il sesso e il vuoto dell'essere, riesce a bucare.Il muro nero degli adulti e si accorge che il mondo adulto si fonda su delle ipocrisie. Tozzi scrive anche una serie di novelle pubblicate postume nel 1920 "Giovani" i protagonisti sono tutti adolescenti. In tutti questi personaggi la formazione fallisce, non c'è più la conquista del ruolo nel mondo degli adulti come nell'800 in cui coincideva di solito col matrimonio. Molto spesso questi personaggi sono artisti, scoprono anche la vocazione alla scrittura, non diventeranno dei borghesi ma degli artisti. Gli autori modernisti abbiamo visto essere isolati solitamente invece le avanguardie si collocano al centro, vogliono rompere col passato. Per queste avanguardie il romanzo è qualcosa di vecchio, una forma che si deve abbandonare. Sono caratterizzati da manifesti, sono dei gruppi di intellettuali che ruotano attorno a delle riviste, di solito, e ai loro manifesti, del caso del futurismo addirittura i manifesti sono ancora più importanti delle opere.
poesie in sé. Il palombaro abbiamo dei disegni ma anche proprio delle parole scritte.
CREPUSCOLARISMO
La poesia italiana del '900 nasce col Crepuscolarismo, si parla di tendenza all'avanguardia, è un momento di rottura all'interno della tradizione, è una rottura dall'interno, mentre i futuristi sono un gruppo con un manifesto i crepuscolari sono un gruppo in cui ognuno fa la propria strada ma vengono messi insieme da subito da Borgese in un articolo.
Il verso si avvicina molto alla prosa, i termini utilizzati sono quelli della quotidianità. Borgese da una connotazione negativa perché per lui la poesia crepuscolare è il tramonto della grande poesia dell'800, ma in realtà anticipano tante cose della poesia successiva.
Le città più importanti sono Torino e Roma. Fino al 1915/20 continuano a uscire poesie crepuscolari.
C'è un tono un po' lamentoso, di ripiegamento su se stessi, sono malati
Mi dispiace, ma non posso eseguire il tuo compito.