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Metastasio
Prendiamo in considerazione la scrittura di Pietro Metastasio, all'epoca era famosissimo (aveva contatti epistolari con tutta Europa), un autore che per indole fu sempre restìo al viaggio, ma di viaggi immaginati, temuti o viaggi di altri parla spesso nella sua corrispondenza. Pietro Metastasio nacque a Roma alla fine del '600, nel 1698. Era un famosissimo librettista, autore di drammi per musica, che contribuì alla riforma del dramma per musica, dell'opera seria nel '700. Fin da bambino dimostra una grande abilità di improvvisare versi, tanto che Gravina (uno dei fondatori dell'Accademia dell'arcadia, l'istituzione letteraria di gran lunga più importante del '700), attratto dal suo ingegno e della sua precocità lo vuole con sé quando compie 10 anni. Gli impartisce una severa educazione classicistica e trasforma addirittura il suo cognome da Trapassi a Metastasio, grecizzandolo. L'arcadia eraL'istituzione letteraria più importante nel '700. Era un'Accademia letteraria fondata a Roma nel 1690 che orientò il gusto letterario italiano ed europeo per tutto il corso del secolo. Riuniva i poeti e letterati più importanti (e Metastasio fu uno di quelli). Nacque come risposta a quello che era considerato il cattivo gusto barocco e quindi è volta alla creazione di una poesia semplice, aggraziata, classicheggiante. Quasi tutti i letterati di cui ci occuperemo come scrittori di viaggio appartennero a quella Accademia.
A vent'anni circa Metastasio si trasferisce a Napoli e il vivace ambiente teatrale e musicale di Napoli allora lo attrae così tanto che inizia a scrivere dei drammi per musica. Scrive testi teatrali destinati alla musica e da qui inizia la sua carriera straordinaria. A Napoli si lega sentimentalmente a una cantante (soprano) molto celebre, Marianna Benti, detta la "romanina" (sua ispiratrice e guida nel mondo teatrale).
Alcuni drammi che Metastasio scrive a Napoli hanno un successo eccezionale come quello della Didone abbandonata, rappresentato a Napoli nel 1724. Poi torna a Roma e una data fondamentale per la vita di Metastasio è il 1729 perché riceve l'invito ti recarsi a Vienna alla Corte dell'imperatore Carlo VI e dell'imperatrice Maria Teresa, con l'incarico di poeta cesareo (l'incarico di scrivere drammi per musica per il teatro di corte) in sostituzione di Apostolo Zeno. A Vienna giunge nel 1730 e passerà il resto della sua esistenza là, fino alla data della morte, nell'aprile del 1782 per un malanno di stagione. Continua a vivere a Vienna e nei luoghi vicini di villeggiatura diviso tra i riti di Corte e la consuetudine con pochi amici. Gli amici di Metastasio erano di origine italiana e in quel lungo lunghissimo soggiorno non cercò mai di apprendere il tedesco, ma era.così influente che fu lui ad imporre l'italiano come lingua letteraria non solo a Vienna, ma come lingua dei drammi per musica in tutta Europa. Condusse a Vienna per quei 50 anni un'esistenza appartata; fu un fedele e prestigioso servitore dell'imperatrice Maria Teresa durante tutto il regno. Metastasio era autore di drammi per musica, dei drammi cantati. Ha una vastissima produzione: 26 melodrammi, 38 azioni teatrali, 34 cantate e anche una ricca produzione poetica, lirica, arcadica e contribuì alla riforma del melodramma. Se prima la musica era preponderante all'interno del melodramma, tanto che spesso si concepivano i libretti e le relative aree in funzione del cantante, con Metastasio le trame iniziano a diventare più solide, inizia a esservi una precisa caratterizzazione nei personaggi e una precisa distinzione di sentimenti tra un personaggio e l'altro e viene data maggiore importanza all'intreccio, alle battute e alla poesia (questi.I drammi cantati erano scritti in poesia. Nello spettacolo di Metastasio la poesia giunge ad occupare una posizione di assoluta preminenza rispetto alle altre componenti, senza che ciò vada a scapito delle esigenze teatrali, musicali e scenografiche. Celebri sono le sue arie (brevi pezzi con tanto di ritornello che i cantanti dell'opera per musica cantano), che non sono più pezzi di belcanto in cui il cantante ha la possibilità di fare mostra di sé, ma anche le anime con iniziano a svolgere una precisa funzione drammatica, e i loro contenuti acquistano una risonanza del tutto particolare se si tiene conto appunto del loro legame con l'azione scenica. L'opera di Metastasio porta nel melodramma al livello più alto quella tendenza arcadica, con linguaggio chiaro, semplice e ad una simmetria nella sintassi. I drammi di Metastasio sono talmente famosi che sono noti anche a livello popolare: tutti conoscono Metastasio all'epoca e tutti cantavano.
le sue arie, addirittura i gondolieri di Venezia. Negli anni si concede solo pochi soggiorni nei vicini luoghi di villeggiatura (i castelli della contessa d'Altan in Moravia, a Yoslovitz e Afrein) e sono spesso gli amici soprattutto italiani ad andare a visitarlo e invitarlo senza successo presso di loro in Italia all'interno delle loro epistole. L'epistolario di Metastasio contiene quasi 3000 lettere che ci riferiscono la storia dei 52 anni che Metastasio ha trascorso come poeta cesareo appunto alla Corte degli Asburgo. In questa corrispondenza si osserva il desiderio che Metastasio manifesta più volte, ma non realizzerà mai, di muoversi da Vienna. Fa comunque in modo che vengano accolti presso la Corte di Vienna alcuni dei suoi numerosi corrispondenti, come il fratello Leopoldo o Marianna Benti (a cui Metastasio era legato sentimentalmente), ma anche i colleghi, scrittori, impresari, cantanti e musicisti con i quali ebbe a dialogare costantemente. La raccolta diLettere di epistole costituisce un repertorio privato di confessione in cui Metastasio manifesta quei tormenti e preoccupazioni che poi riverserà nei personaggi dei suoi drammi, e quelle malinconie legate al ricordo delle città italiane. In questa corrispondenza si vedrà il ricordo, ad esempio, di Roma e la celeberrima lettera sul carnevale di Roma; altra città a cui rimase particolarmente legato era ovviamente Napoli: in una delle ultime pistole inviate a Carlo Broschi, uno dei cantanti da lui preferiti, Metastasio dedica un omaggio nostalgico a Napoli ripensando ai pranzi e ai maccheroni. Nelle sue lettere parla anche delle difficoltà reali e del vagheggiamento di quelli immaginati, seguendo l'itinerario intellettuale di un poeta che pur vivendo in un paese straniero non sentì neppure l'esigenza di apprenderne la lingua. A Vienna Metastasio è diviso fra la composizione dei testi per musica e gli incarichi di varia natura e rilevanza.
Che gli vengono affidati, come ad esempio si deve occupare personalmente di allestimenti teatrali, insegnare l'italiano alla famiglia imperiale, intrattenere relazioni con ambasciatori, diplomatici, musicisti e i cosiddetti virtuosi di canto. Metastasio a Vienna è dunque un intellettuale funzionario alle prese con quello che egli stesso definisce "affaccendatissimo ozio", che la vita di corte imponeva. A volte imponeva anche la necessità di essere presente alle celebrazioni, ai riti, senza necessariamente avere in questi parte attiva, ma semplicemente era costretto ad assistervi. Quando il suo legame più stretto con l'Italia viene meno, cioè quando muore la romanina (lasciando Metastasio erede del suo cospicuo patrimonio, a cui però rinunciò in favore del marito di lei, come prova del disinteresse per quell'amore) dopo una lunga malattia, nel 1734.
Metastasio scrive l'anno successivo a colui che cura i suoi affari in Italia di desiderare un ritorno in patria dopo 5 anni di soggiorno a Vienna, ma questo ritorno è reso impossibile da quello che Metastasio definisce le "pubbliche circostanze", quegli uffici pubblici che ormai scandivano la sua esistenza di intellettuale di corte. Se ne ricava un quadro di Metastasio così fortemente radicato al contesto asburgico e alla Corte di Maria Teresa che è restio per indole al viaggio, e non fu mai in grado di uscire dai rassicuranti confini che la residenza viennese poteva offrirgli. Nell'incipit di questa lettera che lui scrive a Marianna Bulgarelli mentre lui è Vienna e lei a Roma nel 1731, è presente lo scambio tradizionale di saluti e di ringraziamenti. Fin dalla quarta riga notiamo che Metastasio si rivolge a Marianna Bulgarelli con il voi (forma normale e confidenziale, riservato all'epoca alle persone più intime acui si era legati da un affetto più stretto). Questa è una lettera celeberrimo perché Metastasio, che è a Vienna e che è dotato di forte immaginativa come solo uno scrittore di drammi per musica poteva avere, immagina nostalgicamente cosa stia accadendo durante il primo giorno di carnevale a Roma: immagina dunque Marianna Bulgarelli a Roma che assiste alla sfilata di carnevale. Metastasio immagina anche sé stesso a Roma: immagina di essere sul balcone della residenza romana e di guardare giù la sfilata dei carri e delle maschere attraverso il corso. Tutti i nomi che ricorda sono personaggi dell'ambiente teatrale e dell'aristocrazia di Roma che Metastasio ben conosceva e che immagina di riconoscere e di osservare dall'alto del balcone. Si tratta di battute teatrali: Metastasio anche quando scrive epistole private rimane uno scrittore di teatro. I brevissimi dialoghi tra i partecipanti che dal balcone osservano la sfilata sono
Espressi tramite battute teatrali. 45A.A. 2020/2021 Letteratura e cultura italiana | Michelle Baitan
La bautta era una mantella di seta nera con il cappuccio. Il bargello era l'ufficiale di polizia.
Metastasio immagina che si scambino le battute due partecipanti a questa riunione sul terrazzo.
Il sauro è il cavallo. Sfilano altri personaggi ben noti dell'aristocrazia romana. Una creatura sottoun bardo significa che qualcuno è finito sotto un cavallo.
Metastasio torna al suo dialogo privato con la Marianna Bulgarelli e le racconta di essersi immaginato il corso di Roma pur stando nella piazza dei gesuiti di Vienna. Nella normale conversazione epistolare, Metastasio che passa da un argomento all'altro, dalle sue opere letterarie (l'oratorio era una un'orazione sacra musicata) al clima invernale di Vienna, della neve e dal freddo (immaginate quali possano essere il freddo e le nevi che io vivo qui a Vienna). Poi c'è anche un racconto anche.
divertente riguardante il fatto che camminando per la strada ghiacciata ha “dato solennemente il culo per terra senza danno però della macchina (il suo fisico)”, introducendo anche un elemento