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LA SECONDA GENERAZIONE ROMANTICA

La prima raccolta in versi di è “Ore di ozio”, raccolta che fu da subito oggetto di critiche, a

Byron

cui Byron seppe rispondere a tono, mostrando grande determinazione. Tra il 1809-1811 viaggiò

molto e cominciò a scrivere “Il pellegrinaggio del giovane Aroldo”, una sorta di diario semi-

autobiografico che racconta i vagabondaggi di questo giovane che cerca di sfuggire alla

disillusione di una vita colma di piaceri: si rifà alle sue esperienze spericolate. Nel 1815 sposò

Annabella Milblanke ma poco dopo la coppia si separò a causa dei numerosi debiti di lui. Byron

lasciò l’Inghilterra e non vi tornò più. Durante questo periodo scrisse i primi due atti del

“Mafred”, un dramma in versi in cui è rivissuto il suo rapporto incestuoso con la sorellastra. Poi si

rifugia a Venezia: a questo periodo è ascrivibile il “Don Giovanni”, opera teatrale che racconta le

avventure di questo giovane nobile spagnolo nel Mediterraneo e in Russia. Quest’opera è

importante soprattutto per la critica alle istituzioni britanniche, infatti i primi due atti furono

denunciati come immorali. Nel 1823 Byron decise di lasciare la poesia per attivarsi

personalmente: creò un piccolo esercito per andare a combattere accanto ai greci assediati dai

turchi, ma morì ancora prima di poter agire militarmente.

darà prova del suo carattere ribelle tanto da essere espulso da scuola dopo solo un anno

Shelley

di frequenza per aver scritto l’opuscolo “La necessità dell’ateismo”. In Italia viene ospitato dagli

Este e qui comincia a scrivere il dramma lirico “Prometeo liberato”, in cui esalta i propri ideali di

rigenerazione umana attraverso la ribellione morale, intellettuale e sociale: si racconta il trionfo

di Prometeo su Giove, cioè della libertà e della ragione sulla tirannide e l’odio. Le sue ultime

opere poetiche sono “Adonais” (dedicata all’amico scomparso Keats) e “Il trionfo della vita”

(composta su modello dantesco, è una grande allegoria della vita: all’uomo non resta che

soccombere dopo aver tentato invano di cambiare il mondo).

nasce in una famiglia modesta: sebbene abbia studiato latino e francese non può

Keats

frequentare l’università: prenderà così un diploma in chirurgo abilitato ad esercitare sulle navi,

ma non svolgerà mai questo mestiere. Nel 1815 Keats trova il suo punto di riferimento nella

redazione di “The examiner”, periodico che trasformò la sua casa in un luogo di ritrovo per artisti

e intellettuali. Nel 1817, dopo una scommessa con Shelley su chi fosse in grado di scrivere un

poema di 4000 versi, cominciò la composizione di “Endymion”, un poema epico-mitologico: è

sintomatico il bisogno di Keats di confrontarsi con altri autori. La composizione si interrompe

però alla metà del terzo libro, perché egli si rende conto di dover studiare ancora molto prima di

comporre un’opera del genere. Nel frattempo, scrive brevi componimenti, come “Le odi di

maggio”, tra cui spuntano “Ode a un usignolo” (il cui canto è simbolo di eternità e dove vi è la

contrapposizione tra il freddo mondo nordico e la solarità del mondo mediterraneo) e “Ode

all’urna greca” (ispirata dopo aver visto i resti del Partenone, in cui l’eternità verrebbe promessa

solo all’arte; ha fatto discutere l’interpretazione del distico finale che parla della bellezza e della

verità ma che grammaticalmente non ha alcun senso). Dal 1820 inizia il mutamento di Keats:

l’iniziale rifiuto della morte si trasforma, in “To autumn”, in accettazione della stessa.

I CARATTERI PRINCIPALI DEL PERIODO VITTORIANO

L’età vittoriana prende il suo nome dalla regina Vittoria, il cui regno fu il più lungo nella storia

dell’Inghilterra (1837-1901); fu un periodo di rapida espansione economica, territoriale e

demografica. La moderna economia dell’industria si sostituisce all’economia agricola; la fortuna

di questo periodo è anche dovuta al grande numero di colonie che l’Inghilterra conquista, tanto

che la regina viene definita imperatrice delle Indie. Questo fu anche un periodo di grande

innovazione tecnologica: l’invenzione della macchina a vapore rivoluzione il sistema

dell’industria e dei trasporti, consentendo degli spostamenti più rapidi ed efficaci. In ambito

scientifico, le teorie di Darwin sull’origine e l’evoluzione della specie per mezzo della selezione

naturale rivoluzionano la concezione biblica della storia umana. La società vittoriana è divisa in

due: da una parte i benestanti, dall’altra i poveri che lottano contro le corn laws e che vivono

nelle workhouses.

IL ROMANZO – CARATTERISTICHE DEL NOVEL

il romanzo è la forma letteraria più congeniale dell’epoca vittoriana: il novel si afferma con la sua

impostazione realistica e con la sua funzione di intrattenimento e istruzione dei ceti borghesi.

Esso non rinuncia mai a dialogare con i lettori, svolgendo così una funzione morale e

pedagogica. I romanzieri vittoriani si avvalgono della tecnica del narratore onnisciente, che

guida l’esistenza dei personaggi, entrando nella loro interiorità. Solitamente i romanzi erano

composti di tre volumi (triple decker) oppure erano pubblicati a puntate sulle riviste: questo

accentuava il rapporto con i lettori. esordisce come narratore con “Sketches by Boz”,

Dickens

pubblicato a puntate sul giornale presso il quale lavorava; negli Sketches è presentata la vita

della grande metropoli londinese, in cui Dickens scruta non solo i processi di metamorfosi della

città, ma anche la massa indistinta in mezzo a cui l’individuo appare trasformato in una

maschera. Il romanzo “Hard times” (diviso in tre parti: la semina, mietere, il raccolto) fu

pubblicato a puntate sul giornale “Household words”, diretto dallo stesso Dickens. Hard Times è

l’opera che più si avvicina al mondo industriale ed è stato messo sotto accusa per

l’atteggiamento critico nei confronti dei sindacati e per il pessimismo nei confronti del divario tra

i proprietari delle industrie capitalistiche e gli operai sottopagati. Le vicende si svolgono a

Coketown (città del carbone), una cittadina immaginaria che prende a modello la città di

Preston, presso cui Dickens si era recato personalmente. concepiscono il loro

Trackeray e Trollope

impegno letterario come una professione da svolgere con dedizione e regolarità: Trollope insiste

infatti sul concetto di good teaching. Il maggior successo per Trollope sono due cicli narrativi, i

“Barchester novels”, che mettono in luce i conflitti di vita provinciale di un’immaginaria

cittadina. La fama di Trackeray è invece legata a “Vanity fair”: “La fiera delle vanità” è la storia

di due amiche: l’angelica Amelia e la spregiudicata Becky, pronta a tutto per compiere la sua

scalata sociale, anche mettere in gioco il valore sacro della sessualità. Queste due amiche

rappresentano quindi i due volti dell’immaginario maschile, entrambe indispensabili per

inscenare la commedia della vita. pseudonimo di Maria Evans, è la figura principale

George Eliot,

della narrativa vittoriana. Eliot impone la sua personale interpretazione del romanzo, in cui

grande attenzione è data ai dettagli della vita quotidiana. Il romanzo ritenuto il suo capolavoro è

“Middlemarch”, dove tra numerose vicende spunta quella della giovane Dorothea: ciò che

emerge è l’impossibilità delle relazione interpersonali, la necessità di difendere la propria

integrità morale e il proprio impegno nei confronti di un mondo che quanto più sembra fatto di

piccole cose, acquista importanza e significato. Influenzata dalla sua personale impossibilità di

convolare a nozze, Eliot afferma che all’interno della coppia di fondamentale importanza è il

dialogo tra i coniugi.

IL ROMANCE

Nell’edizione dell’enciclopedia britannica del 1842, lo scozzese George Moir pubblica il saggio

“Modern romance and novels” in cui distingue due classi: il romance, che tratta argomenti

inconsueti, e il novel, che inserisce gli avvenimenti nel normale corso degli eventi umani. Il

romance dell’epoca vittoriana rifiuta la centralità del novel, la rappresentazione fedele della vita

quotidiana, il controllo etico affidato alla voce del narratore onnisciente, sostituito dall’io

narrante problematico. in questo quadro è possibile situare i lavori delle Charlotte,

sorelle Bronte.

Anne e Emily sono le tre figlie di un curato di provincia, ma a gestire la memoria degli scritti sarà

solo Charlotte a causa della morte delle altre sorelle. La loro scrittura vuole elevare la condizione

della donna, facendo sì che essa stabilisca una propria identità ed autonomia; vi è inoltre uno

sguardo attento al focolare domestico e il ricorso all’autobiografia. L’unico romanzo di Emily è

“Cime tempestose”, che racconta la storia d’amore tra Catherine e Heatcliff, terminata con la

morte di quest’ultimo; successo di Charlotte è “Jane Eyre”, storia raccontata dalla stessa

protagonista Jane, nei panni prima di un’orfana, poi di insegnante e infine come sposa di

Rochester, uomo già sposato con Bertha, una donna pazza che egli ha rinchiuso in cantina. In

“Agnes Grey” di Anne vengono invece esplorati i mali dell’educazione vittoriana.

LA POESIA

Importante è la ricchezza tematica della poesia vittoriana, volta non più solo a indagare

l’interiorità umana ma aperta anche a politica, religione e filosofia. Molti poeti aderiscono al

circolo dei preraffaelliti, che rifiutano l’arte contaminata dalla rivoluzione industriale. Il poeta

assume una natura oracolare, esibendo un bagaglio sapienziale da elargire a pochi adepti: per

questo il rapporto col pubblico si fa complicato. Egli rivendica infatti di essere portatore di una

verità che la mediocrità della sua epoca non può percepire. La sfera femminile è uno dei

principali soggetti della poesia vittoriana, sia quando le donne vi appaiono come interlocutrici

che come antagoniste del poeta nelle vicende amorose. Il modello prediletto è the angel in the

house, quindi la lady perfetta, semplice e dai nobili sentimenti.

LA PROSA

Anche la prosa copre un ampio ventaglio descrittivo. Importante è l’atteggiamento

dell’intellettuale vittoriano che si fa interprete dei tempi; l’epoca vittoriana è un periodo di forte

Dettagli
A.A. 2013-2014
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher roberta.morelli.98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Martino Mario.