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ES

IN

ES

Si avrà un duplice orientamento, dall'IN verso ES o viceversa.

L'opposizione IN vs ES si può tematizzare nella concezione ideologica “ordine vs. disordine”,

“rifugio vs violenza” come ad esempio in Pascoli l'opposizione “nido (casa) vs. mondo”.

Il primo modello può trovare un'ulteriore complicazione per la presenza nel testo di una seconda

frontiera cosi raffigurabile: ES2

ES1

IN

dove ES2 può essere l'aldilà, il mondo invisibile, la terra sconosciuta ecc..

Oppure l'ES può dividersi in positivo e negativo:

ES buono

IN

ES cattivo

Si può dare anche il caso opposto di una valorizzazione della prospettiva esterna, ad esempio nei

testi che esaltano i viaggi e le avventure. Ad esempio nella Gerusalemme Liberata sono distinti uno

spazio orizzontale, in cui si realizzano le storie d'amore e di guerra, e uno spazio verticale

(metafisico) che vede l'irriducibile opposizione del cielo e dell'inferno. L'orientamento del testo è

dall'esterno verso l'interno, dallo spazio insicuro della campagna allo spazio sacro di Gerusalemme.

I personaggi e lo spazio

Il superamento del limite, e quindi il passaggio dall'una all'altra parte dello spazio, che l'eroe

compie infrangendo il divieto, determina il processo diegetico: il protagonista si comporta in modo

da superarlo mentre il limite agisce come ostacolo.

Tutti i tipi di ostacolo saranno concentrati sul limite. In senso strutturale essi hanno tutti la

medesima funzione: realizzano il passaggio da un campo semantico a un altro , inaccessibile a tutti

tranne che al protagonista.

Dopo aver superato il limite il protagonista entra in un anticampo semantico posto in relazione con

quello iniziale. Un esempio è fornito dalla Divina Commedia dove Dante inizia il suo itinerario

salvifico nella selva oscura, con la discesa agli inferi a cui segue l'esperienza ascetico-purgatoriale

conclusa, in vetta, con l'accesso alla foresta del Paradiso terrestre. Tutto questo è rigorosamente

pensato e immaginato in relazione all'istanza metafisica, all'asse “cristiano” alto/basso. Il

personaggio percorre nello spazio teologico e narrativo della selva alla rosa l'itinerario sublimante

della salvezza.

Lo spazio e gli archetipi

Secondo Greimas esistono due diversi spazi:

1. lo spazio topico in cui si manifesta la trasformazione, esso si articola in:

spazio utopico (o del desiderio)

◦ spazio paratopico (o della mediazione)

2. lo spazio eterotopico che ingloba il primo, precedendolo e/o seguendolo

La novità nel metodo greimasiano consiste nel fatto che la dimensione diegetica è strettamente

connessa alla fenomenologia della spazio, dove la storia riceve peculiari connotazioni.

Sole Monte Valeriano

/vita/ /morte/

Acqua Cielo

/non-morte/ /non-vita/

I quattro archetipi cosmologici sono essi stessi degli attori investiti di un messaggio rivolto ai

personaggi.

La semiotica ha studiato due strutture assiologiche elementari:

Modello I Modello II

Universo individuale Universo collettivo

/vita/ /morte/ /natura/ /cultura/

/non morte/ /non-vita/ /non-cultura/ /non-natura/

Questi modelli possono essere messi in correlazione con i quattro elementi figurativi della natura:

Modello III

Universo figurativo

/fuoco/ /acqua/

/aria/ /terra/

Unendo questi modelli avremo: /fuoco/ /acqua/

/vita/ /morte/

/aria/ /terra/

/non-morte/ /non-vita/

IV

IL TEMPO

Il problema del tempo narrativo

Le esperienze intime, le trasformazioni di stati d'animo, l'evoluzione dei personaggi si collocano

nella temporalità.

Nella narrativa moderna il tempo si è interiorizzato, sciogliendosi dai rigidi binari della cronologia

che domina la trama del racconto ottocentesco. Il tempo psicologico, soggettivo,relativistico

caratterizza il nuovo corso del romanzo. Il tempo fisico, oggettivo, spaziale e storico è rifiutato a

vantaggio del tempo fluttuante, simultaneo, associativo della coscienza. Ne vien fuori

quell'orientamento esasperato sull'io che fonda il monologo interiore e lo stream of consciunesness,

le due tecniche più innovative del romanzo novecentesco.

Si avverte la correlazione fra il tempo “reale” della storia o degli eventi narrati e quello fittizio del

racconto, che Mann chiama “tempo musicale”.

Il racconto nella sua qualità di testo narrativo ha una temporalità derivata dalla sua lettura: questo

testo è intrinseco al racconto in quanto scrittura quantificabile nelle righe, nei capoversi, nei

paragrafi, nei capitoli impiegati dall'autore per rappresentare una storia: il tempo della scrittura è

misurato dalla lunghezza del testo.

La temporalità del racconto come storia o diegesi è la concatenazione di eventi o azioni scandibili

nelle unità cronologiche naturali (minuti, giorni,ore ecc..)

L'analessi

L'analessi (flashback) è una figura retorica che riavvolge la struttura della favola su se stessa,

raccontando avvenimenti che precedono il punto raggiungto nella storia.

Secondo Lugnani, “la rappresentazione della regressione può darsi secondo le seguenti modalità:

a) il processo investigativo, ovvero attraverso il recupero regressivo attuato da un personaggio-

testimone

b) il processo rimemorativo, attreverso il recupero regressivo di un personaggio protagonista

c) il processo dialogico che comporta la ricostruzione e la comunicazione di un caso ecc..

I dermacatori di analessi possono essere anche delle semplici ripetizioni di un termine oppure verbi

specificamente rimemorativi o retrospettivi (ricordarsi,pensare) e soprattutto combinazioni

temporali strutturate sull'opposizione allora(prima)/ora (adesso) con l'appoggio eventuale di deittici

del tipo qui/qua.

Le analessi si distinguono in:

interne: che descrive un momento precedente all’interno del periodo narrato (ad esempio, se

• la storia racconta gli anni che vanno dal 1998 al 2005, e si è arrivati al 2004, il flashback

potrebbe riguardare il 2001) . Esse possono essere:

eterodiegetiche: di contenuto rispetto al racconto primo

◦ omodiegetiche: basate sulla linea d'azione del racconto primo

esterne: narra un evento che comincia e termina prima dell’inizio della storia primaria (nel

• caso dell’esempio, potrebbe trattarsi del 1996).

miste: se il punto di portata è anteriore e il punto di ampiezza posteriore rispetto all'inizio

• del racconto.

Genette distingue ulteriormente le analessi in:

completive: che saturano delle omissioni provvisorie

• ripetitive: quando la narrazione torna sui propri passi

Considerando l'ampiezza un'analessi può essere parziale quando al flash back fa seguito un salto

avanti, o completa quando raggiunge il racconto primo.

Durata e frequenza

Il confronto tra la durata di un racconto e quella della storia è un'operazione arbitraria. Tuttavia una

scena dialogata realizza una specie di eguaglianza fra il segmento narrativo e il segmento diegetico,

cioè fra tempo del racconto-narrazione e il tempo della storia.

durata è la velocità di un racconto, vale a dire «il rapporto tra una misura temporale e una misura

spaziale (tanti metri al secondo, tanti secondi al metro)», «verrà definita mediante il rapporto fra

una durata (quella della storia) misurata in secondi, minuti, ore, giorni, mesi e anni, e una lunghezza

(quella del testo), misurata in righe e in pagine». Un racconto che abbia un rapporto tra durata della

storia e lunghezza del racconto sempre costante, cioè una velocità uguale, si definisce isocrono, ma,

come precisa Genette, «un racconto del genere non esiste, e può esistere solo come esperimento di

laboratorio».

Ne consegue che un racconto presenterà sempre delle variazioni di velocità (anisocronie); un

racconto, infatti, «può fare a meno di anacronie, non può fare a meno di anisocronie, o, se

preferiamo (come è probabile) fare a meno di effetti di ritmo».

I vari rapporti tra tempo del racconto (TR) e tempo della storia (TS) possono dare vita a diverse

situazioni, la cui alternanza in un testo narrativo genera gli effetti di ritmo, che possono consistere

in un rallentamento (pausa e sommario), in un equilibrio (scena) o in una accelerazione (sommario

e ellissi):

Ogni narrazione ha le sue peculiari anisocronie o effetti di ritmo (il “tempo musicale” di Mann).

Nel sommario il tempo del racconto è inferiore a quello della storia, per cui la narrazione

• accellera (TR< TS).

Nell'analisi il racconto rallenta e si dilata rispetto al tempo degli eventi (TR>TS). Il

• rallentamento può giungere fino all'arresto completo in caso di pausa descrittiva.

Con l'ellissi si ha invece una soluzione di continuità, perchè una parte considerevole della

• storia viene omessa . È il caso di massima accelerazione del racconto.

Se il TS=TD si ha la scena ovvero la coincidenza tra ciò che avviene nella storia e il tempo

• impiegato a raccontarlo.

Un espempio di quanto detto può essere:

C’era una volta un re e una regina che erano tanto dispiaciuti di non avere figli, ma tanto

dispiaciuti da non potersi dire quanto. Tutti gli anni andavano nei più diversi luoghi del

Sommario mondo a fare la cura delle acque: voti, pellegrinaggi, ricorsero a tutto, ma nulla giovava.

Alla fine però la regina si mise ad aspettare e mise la mondo una bambina.

Trascorsi quindi o sedici anni, accadde che la principessina, correndo un giorno per tutte le

Ellissi camere del castello, arrivò fino in cima ad una torretta, in una piccola soffitta, dove una

brava vecchina se ne stava a filare la sua conocchia.

«Che state facendo, nonnina?», chiese la principessa.

«Sto filando, bella fanciulla», le rispose la vecchia che non la conosceva.

Scena «Oh, com’è carino!» continuò la principessa «come si fa? Datemi un po’: voglio vedere se

lo so fare anch’io come voi».

Non aveva finito di prendere il fuso che si punse la mano e cadde svenuta.

La si sarebbe presa per un angelo tanto era bella; lo svenimento non aveva fatto impallidire i

bei colori del suo incarnato, aveva le guance ancora rosse e le labbra come il corallo;

Pausa soltanto, aveva gli occhi chiusi, ma si sentiva respirare dolcemente e questo indicava che

non era morta.

La frequenza si occupa dei rapporti tra un evento (che non solo si produce, ma anche si

riproduce) e il numero di volte in cui viene narrato. Ci possono essere:

racconti singolativi che narrano una volta ciò è acca

Dettagli
A.A. 2010-2011
31 pagine
40 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valerioabbonizio89 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Ettorre Emanuela.