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TEMI
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1) Principi
Le vedute ristrette della morale a Mandfield Park spesso si scontro con la morale aperta e
permissiva. Tutti i personaggi sono combattuti interiormente su cosa o no sia giusto fare o se sia
sbagliato o meno, e alcuni di essi lo fanno in maniera screpulosa. Per tutti, i principi giusto e
sbagliato sono una questione di giudizio. Mentre personaggi come Edmund e Fanny vedono la
morale con una legge universale valida per tutti altri prendono una visione molto più relativa di
essa. Prendere decisioni morali e giudicare situazioni spesso porta a comportamenti di giudizio.
Tuttavia, la morale eccessiva può portare al male. C'è una linea sottile tra il dare giudizi su persone
e situazioni e il semplice giudicare.
La narratrice tratta molto spesso i dibattiti tra Edmund e Fanny con un po' di ironia e di critica.
Anche se essi sono i personaggi simbolo della moralità nel romanzo, la loro non è una morale
“sana”.
2) Passività
Uno dei temi principali è quello che divide Mansfield Park tra azione e passività.
I personaggi sono in gran parte definiti nella loro natura passiva o attiva, ma questa divisioni si
estende a tratti anche sottolineando dei contrasti.
Fanny in particolare è l'emblema della passività. Lei guarda come da borgo la vita movimentata e
attiva degli altri. Anche se un atteggiamento di passività può sembrare più sicuro, anch'esso ha i
propri rischi.
I personaggi passivi, quasi sempre silenziosi, sono fraintesi da altri, che sono costretti a fare
supposizioni,molto spesso errate, su di loro.
Anche Edmund può essere considerato un personaggio passivo, mentre i personaggi più attivi del
libro, dal carattere quindi ammirevole, sono i fratelli Crawford.
3) Linguaggio e comunicazione
Il modo di comunicare errato e spesso la mancanza di comunicazione svolgono un ruolo di rilievo
in Mansfield Park.
Spesso sia la comunicazione verbale o non verbale, non sono chiare e gli altri fraintendono. Le
persone sentono ciò che fa comodo loro sentire.
Spesso il silenzio è la forma di “comunicazione” di quei personaggi che hanno paura di rivelare un
segreto oppure di attirare le attenzioni su sé stessi. Ma il silenzio ha una voce più forte delle parole
ed è sempre più ambiguo rispetto a esse e, a volte causa problemi.
Un esempio è dato dai silenzi della protagonista utilizzati per nascondere segreti e per restare in
disparte, ma che spesso vengono fraintesi creando più problemi di quanti se ne sarebbero creati se
avesse parlato.
Se Fanny parla troppo poco, Mary Crawford parla troppo e senza cautela.
Jane Austen – Mansfield Park
4) Amore
Nonostante gli sforzi di alcuni personaggi, l'amore non è logico, prevedibile o controllabile.
A Mansfield Park i personaggi si innamorano frequentemente di persone che non ricambiano
l'amore. È una visione di amore molto disordinata e confusa che tende spesso a mutare.
L'unica eccezione di amore lineare che non cambia è quello di Fanny per Edmund ed è inevitabile
che alla fine l'eroina ottiene ciò che vuole.
5) Matrimonio
L'amore nel romanzo è bello da avere ma non è strettamente necessario. Attorno a questo tema si
collegano elementi quali il denaro, l'orgoglio, la vendetta, i pregiudizi.
Il matrimonio è un rischio che si prende nella speranza di essere felici e, anche l'amore non può
garantire che il matrimonio sia un buon compromesso. L'amore e matrimonio non vanno di pari
passo e quest'ultimo è inteso come raggiungimento di uno status sociale, specialmente per le donne
a cui permette di salire la scala del rango sociale.
Ad esempio Lady Bertram diventa ricca dopo avere sposato Sir Thomas ma sua sorella Mrs. Price
non ha avuto la sua stessa fortuna.
Alla fine il matrimonio sembra essere una ricompensa, un premio di consolazione per i personaggi
più meritevoli, e, maggiore è la condotta morale del personaggio, maggiore sarà il buon esito delle
nozze. Fanny è l'unico personaggio del libro a sposarsi per amore, mentre tutti gli altri che si
sposano o tentano di farlo, lo fanno per altre ragioni.
6) Famiglia
I legami famigliari in Mansfield Park sono tessuti sulle diverse circostanze dei redditi. Inoltre pone
attenzione sul contrasto tra figli naturali e figli “adottati”ponendosi la domanda se determinati
comportamenti di questi ultimi siano di carattere genealogico o da attribuire alla famiglia in cui
crescono. Un esempio è dato dalla responsabilità di Mrs. Norris nel modo sbagliato in cui le sorelle
Bertram sono cresciute.
La maggior parte delle famiglie che vediamo non sono felici.
7) La casa
La casa in Mansfield Park non è sempre ciò che gli altri si aspettano essa dovrebbe essere, infatti
essa ma soprattutto l'idea di ciò la casa è, è inaspettata. Il concetto di casa non è statico o
immutabile, esso cambia in relazione agli spostamenti delle persone che la abitano, che si legano ad
amici ed amanti, o semplicemente esso cambia a seconda dei mutamenti di pensiero dei personaggi.
Per alcuni aspetti la casa è sinonimo di abitudine, per altri essa è legata alla ricchezza, ma, a
qualunque elemento essa si voglia collegare, rimane la forza trainante che motiva azioni e caratteri.
La casa è un concetto di continua evoluzione per i personaggi di Mansfield Park. Ad esempio viene
spesso trattato l'argomento della “ristrutturazione” ma questi cambiamenti hanno a che fare più con
la mentalità dei personaggi che con le cose reali.
Jane Austen – Mansfield Park
8) Memoria e passato
Il passato è fondamentalmente per Fanny e spesso esso detta il suo presente. Lei giudica le persone
in base al loro passato e difficilmente cambia idea con lo sviluppo degli avvenimenti presenti, e non
è incline ad accettare i cambiamenti. A differenza di Fanny gli altri personaggi vivono in stretta
relazione al presente e non tengono conto, a volte anche ignorandolo, del passato, scelta che a volte
comporta un auto-inganno, come ad esempio Miss Crawford.
9) Il genere
Le donne in Mansfield Park sono piuttosto limitate e spesso devono solamente accettare o negare
alcune proposte dettate dagli uomini. In effetti il loro ruolo è quello di essere mogli e dipendere dal
matrimonio e dalle scelte del loro compagno.
In caso di scandalo è la donna che perde la propria dignità e non l'uomo. Il rapporto tra i sessi non è
paritario ma non è visto come un rapporto uomo contro donna. I ruoli di genere sono fortemente
influenzati dalla classe sociale, dall'ordine di nascita e dal denaro.
Un esempio della predominanza dei ruoli maschili è rappresentata dall'insistenza che hanno con
Fanny quando ella non voleva sposare Henry. L'unico che tratta le donne come esseri totalmente
autonome e libere è Edmund. Jane Austen – Mansfield Park
I PERSONAGGI
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Fanny Price
Fanny è come se fosse una giocatrice di dodgeball che, senza farsi colpire e senza colpire mai, è
l'unica che rimane in piedi alla fine del gioco. Ma è giusto dire che Fanny abbia “vinto” dato che
non è mai stata partecipe?
Fanny è uno dei personaggi più complessi e più passivi di tutto il romanzo.
A differenza di molte eroine coraggiose della Austen, Fanny è un'eroina timida, e questa sua
timidezza la esclude dalla partecipazione sociale e la frena nel parlare. Questa sua esclusione, e
solitudine si trasforma spesso in sintomi psicosomatici, a significare che i suoi stati mentali si
producono in mali fisici, come il mal di testa che la colpisce quando è emotivamente giù.
Quando Fanny è depressa la sua autostima si azzera del tutto il che la rende incapace di esprimersi,
ed è come se lei entrasse in un circolo vizioso dal quale non c'è uscita.
Questa non partecipazione di Fanny si nota anche negli altri personaggi che spesso si dimenticano
proprio di lei e non sanno che fine abbia fatto anche all'interno della casa. Ma questo aspetto
sottilinea anche che pur scomparendo dalla scena lei è nei pensieri degli altri personaggi.
Fanny nasconde i suoi sentimenti e le sue emozioni e, raramente ne parla con gli altri. I suoi
pensieri sono spesso complicati e difficili e il lettore molte volte viene a scoprirli attraverso i suoi
monologhi interiori, come ad esempio i sentimenti e le impressioni su Edmund e Henry.
La protagonista viene spesso fraintesa e solo Edmund riesce a capirla pienamente. Questo essere
fraintesa è dovuto dal fatto che Fanny relaziona poco con gli altri e il pensiero di superare la sua
timidezza finisce per frustarla delle volte, come l'episodio della discussione per il teatro.
Come gli altri fanno dei giudizi su lei, anche Fanny non si tira indietro nel giudicare gli altri,
oscillando tra il buon senso ed eccesso di giudizio, tra l'ipocrisia e una costanza di pensiero.
Fanny sembra delle volte essere imparziale ed egoista come le persone che giudicano lei, come
quando rifiutandosi di recitare ammette senza obiezioni che il suo agire è “puro e morale”.
Fanny basandosi su questa idea di comportamento che le sembra moralmente corretto si sente come
il diritto di dover giudicare gli altri. Il fatto che la maggior parte dei suoi giudizi gli esprime
interiormente è un'ulteriore segno della scarsa fiducia che lei ha in se stessa.
Fanny può apparire contradditoria, lodevole o meno, a seconda dei punti di vista. È un personaggio
frustato e molto complicato.
Edmund Bertram
Edmund può essere paragonato a Pigmalione, che secondo la mitologia greca, scolpì la sua donna
ideale e poi se ne innamorò. Edmund infatti in un certo senso ha plasmato Fanny a sua immagine e
alla fine ha scelto lei invece che la più genuina e reale Mary Crawford.
Edmund è l'impersonificazione della morale nel romanzo; disapprova la rappresentazione teatrale,
fa da confidente con le persone, diventa un pastore religioso , e anch'egli è un giudicante.
Edmund aprendosi con Mary, era intenzionato a sposarla ma non accettava il compromesso di
Jane Austen – Mansfield Park
cambiare se stesso e le sue opinioni in relazione a lei, anzi si aspettava che Miss Crawford avrebbe
cambiato le proprie idee morali in base a quelle di lui. Questo tocca il culmine quando Mary non
prendeva sul serio la situazione che si era creata tra Mary Bertram e Henry e Edmund vede questo
suo pensare come qualcosa di folle e assurdo. Appurato che egli non riesce a conciliare la propria
moralità con quella di Mary, Edmund la lascia.
Se per tutto il romanzo viene messo in evidenza il modo di relazionarsi di Edmund con Mary, ciò
non avviene con le relazioni c