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JOHN DONNE
Nato a Londra nel 1572 in una casa di devoti cattolici da una famiglia prosperosa, John Donne non
finì l'università di Oxford e non si laureò. Viaggio moltò e nel 1590 si convertì all'anglicanesimo,
affrontando da un punto di vista differente dubbi e tematiche politico-sociali, ma anche scientifiche
e filosofiche, del suo tempo. Questa mossa fu pensata anche per assicurarsi protezione, accettazione
sociale, e la possibilità di una carriera pubblica, quindi partecipò alla spedizione militare contro la
Spagna cattolica nel 1596 e dopo il ritorno a Londra diventò segretario del barone. Ma il suo
matrimonio segreto con la nipote venne scoperto nel 1601, fu imprigionato e dimesso dal servizio.
I suoi primi lavori furono canzoni satiriche e sonetti, che costituiscono il corpus giovanile della sua
opera e sono apprezzabili soprattutto per il loro stile realistico e sensuale, ma le nozze clandestine
non giovarono alla sua reputazione, cosa questa che influenzerà notevolmente la sua successiva
produzione letteraria.
Tra mille difficoltà finanziarie, sull'orlo della disperazione (e forse anche del suicidio), sebbene
fosse ormai diventato un predicatore affermato e per due volte membro del parlamento, prese i voti
e fu ordinato decano della chiesa anglicana dal re Giacomo I d'Inghilterra.
Morì nel 1631.
Attento ai mutamenti della sua epoca - diviso tra la scienza di Copernico e Keplero e la filosofia di
Bacone e Calvino - fu il primo a citare Galileo in un proprio componimento. John Donne fu
denominato tra il gruppo dei poeti metafisici in quando sviluppò concetti intricati e apprendimenti
incompatibili con la poetica della bellezza e della sincerità. Non è una scuola.
Donne fa utilizzo di immagini metaforiche, conosciute come “concetti”.
Le sue poesie mostrano una varietà di atteggiamenti, punti di vista, e sentimenti di grandi argomenti
come l'amore e la religione.
“Songs and Sonnets” è un opera raccolta di poesie che è stata associata con la produzione mista di
poesie d'amore che rispecchiano la tradizione di Petrarca.
Caratteristiche della sua poesia sono:
La rivolta alle convenzioni della poesia elisabettiana, ovvero la concezione petrarchista della
• poesia. Di contro, Donne denuncia un notevole interesse per l'analisi psicologica dell'amore
e della religione. Cerca di esprimere il senso di complessità che il poeta ha nei confronti
della vita, con le sue contraddizioni e la sua natura mutevole. I temi più toccati nella poesia
di Donne, dunque sono la morte, l'amore fisico, la devozione religiosa. Dal punto di vista
formale, le sue poesie sono dominate dalla dizione semplice, modellata sui ritmi del parlato.
Altro aspetto caratteristico sono le immagini tratte da ogni campo dell'esperienza: dalla
• filosofia alla teologia, fino alla chimica.
Importante sono le corrispondenze, i rimandi che Donne crede esistano tra i diversi livelli
• dell'esperienza. Persino nei suoi Holy Sonnets, il tema devozionale trae la sua forza dal
mondo secolare e le sue immagini, addirittura indugiando su particolari espliciti dell'amore
fisico, mischiando così sacro e profano. In effetti, l'immaginario di Donne sembra
ossessionato dal problema dell'unità, sia nel senso più profano in cui gli amanti diventano un
solo corpo e una sola anima, sia però anche nel senso più spirituale, nel modo in cui l'anima
del credente si unisce a quella di Dio.
C'è poi l'aspetto del Concettismo Metafisico, ossia l'utilizzazione di una metafora estesa che
• ha a che vedere con diversi aspetti dell'esperienza che sembrerebbero distanti. Questi
concetti si spostano sovente da un piano personale ad uno cosmico, per poi ritornare al
primo aspetto. PARAFRASI "The Flea"
Stai attenta a questa pulce, e osservala in questo,
quanto è poco ciò che tu mi neghi;
ha succhiato me per primo, e adesso punge te
e in questa pulce i nostri due sangui sono mescolati;
tu sai che non può essere rappresentata
nè come peccato, nè come vergogna, nè come perdita di verginità,
eppure questa gode prima di corteggiare (coglie il frutto)
e ben nutrita si gonfia con un sangue fatto di due
e questo (peccato) è più di quello che noi potremmo fare.
Oh fermati, risparmia tre vite in una singola pulce
dove noi siamo quasi più sposati,
questa pulce è me e te, e questo
è il nostro letto matrimoniale, è il tempio del matrimonio;
anche se i parenti non apprezzano e anche tu, noi ci siamo incontrati,
e imprigionati nel chiostro in queste viventi mura di nero.
Anche se l'abitudine ti inclina ad uccidermi,
non permettere che venga aggiunto a ciò il suicidio
e il sacrilegio, tre peccati nell'ucciderne tre.
Crudele e improvvisa tu hai adesso
arrossato la tua unghia nel sangue dell'innocenza?
In che cosa questa pulce poteva essere colpevole,
eccetto che in quella goccia essa ha succhiato da te?
Eppure tu trionfi e dici che tu
non trovi te stessa, nè me più deboli adesso
è vero, allora impara quanto false sono le tue paure
proprio una parte minima di onore quando tu cedi a me si perderà
tanto quanto la morte di questa pulce ti ha privato della vita.
ANALISI: Questa poesia esibisce l'amore metafisico, la sua attitudine nel cambiare immagini in
simboli di amore. L'immagine qui è quella di una pulce che ha punto il narratore e la sua amante
scaturendo un divertente confiltto se i due avessero avuto rapporto o no prima del matrimonio. Il
narratore lo vuole, l'amata no, e così lui usa la pulce in cui sono mischiati i due sangui per mostrare
come un unione possa essere innocua, così che anche il rapporto sessuale debba essere innocuo.
Nella seconda stanza il narratore cerca di salvare la vita della pulce, dicendo che è ormai il loro letto
di matrimonio.
Ma quando l'amata uccide la pulce cambia argomento dicendo che l'uccisione non cancella il
disonore, ma lo aumenta.
La pulce è imamgine di erotismo e deriva da un vecchio poema di Ovidio.
PARAFRASI "A song"
Vai e afferra una stella cadente,
metti incinta una radice di una mandragola,
dimmi dove sono tutti gli anni passati,
o chi spaccò il piede del diavolo,
insegnami ad ascoltare il canto delle sirene
o a tenere lontano il pungiglione dell'invidia
e a trovare
quale vento
serve per far avanzare una mente onesta.
Se tu sei nato a strane meraviglie
cose invisibili da vedere,
cavalca per diecimila giorni e notti
fino a che la vecchiaia faccia nevicare capelli bianchi su di te.
Tu quando ritorni, mi racconterai
tutte le strane meraviglie che sono capitate a te
e giurerai
che da nessuna parte
vive una donna sincera e allo stesso tempo onesta
E se tu ne trovi una fammelo sapere,
un simile pellegrinaggio sarebbe dolce
eppure no io non andrei
anche se potessimo incontrarci alla porta accanto
anche se essa fosse onesta quando tu la incontrasti
finchè tu scrivi la tua lettera
eppure lei
sarà
falsa prima che io arrivi alla seconda o terza (lettera)
ANALISI: questa poesia è un concetto metafisico della frequenza innaturarale di belle donne e
virtuose nel mondo. L'esempi dell'afferrare una stella cadente, cosa impossibile, rendere incinta le
mandragole, e il canto delle sirene, mostrano come è difficile trovare una donna bellissima che starà
sempre fedele a suo marito. Nella seconda stanza è descritto come anche se una persona cercasse
nel mondo mille giorni e notti, vedendo cose meravigliose e strane, non troverebbe una sola donna
fedele. Nell'ultima stanza Donne afferma che se lui sapesse dove sia quella perfetta donna, anche se
fosse alla porta acconta, lei sarebbe falsa con molti uomini prima che lui abbia compiuto pochi passi
per raggiungerla.
Donne dimostra come lui abbia mantenuto una distanza religiosa dalle donne che, dalla Bibbia,
furono bugiarde e ingannevoli.
PARAFRASI "A valediction forbidding mourning" (addio: proibito piangere)
Così come gli uomini virtuosi muoiono serenamente,
e bisbigliano alle loro anime di andare, (congedo)
mentre alcuni dei loro tristi amici dicono
"il respiro è finito adesso" e altri dicono "no" (morte non percepibile)
Così fondiamoci insieme (melt: area semantica chimica, pluralità) e non facciamo rumore,
nè provochiamo alluvioni di lacrime, nè tempeste di sorrisi
sarebbe una profanazione delle nostre goie
manifestare ai laici il nostro amore (impercettibile ai profani- l'amore non manifestato è eterno,
quello sublunare dura di meno)
Il terremoto porta danni e paure,
gli uomini fanno il conto di ciò che esso ha fatto e significato
ma l'oscillazione delle sfere
sebbene più lontana è innocente.
L'amore degli amanti terrestri ottusi
la cui anima è il senso, non può ammettere
l'assenza perchè essa allontana
quelle cose che ne costituiscono gli elementi.
Ma noi in virtù di un amore tanto più raffinato
che noi stessi, non sappiamo cosa sia
reciprocamente sicuri della nostra mente
ci preoccupiamo di meno di sentire la mancanza di occhi, labbra e mani.
Le nostre due anime che sono una in realtà
anche se io io debba andare patiscono non già
una frattura, ma un espansione
come l'oro battuto fino un'area sottigliezza.
(immagine compasso) Se le nostre anime sono due, esse sono due
così come i rigidi doppi compassi sono due
la tua anima, esternità fissa non lo mostra
di muoversi, ma lo fa se l'altra lo fa
E sebbene l'estremità fissa sieda nel centro
tuttavia quando l'altra vaga lontano
si inclina e si protende dietro ad essa
e ritorna dritta quando l'altra gamba torna alla posizione di partenza.
Così sarai tu per me che devo
come l'altra gamba correre obliquamente
la tua fermezza rende il mio cerchio perfetto
e mi fa terminare la dove ho iniziato.
ANALISI: poesia metafisica, termine ha una forte pluralità (melt) non è poesia descrittiva, induce a
riflettere, e pensare attraverso il conceit (paragone lungo: intera poesa tra due termini di cui uno è
un materiale astratto, l'altro invece ricade sotto il controllo della scienza) In questa poesia un uomo
deve dire addio alla sua amata e andarsene. Per effettuare questa separazione usa dei concetti
metafisici: la morte di un uomo nobile, i pianeti e il compasso. Lui vuole che la sua amata attenda il
suo ritorno. 1 stanza: reazione degli amici dell'uomo morto, loro accettano la morte e non scappano,
altri no. Ovvero tutti devono accettar