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Per 5 anni ha collaborato alla stesura dei testi dell’Albero Azzuro, programma televisivo
della Rai per i più piccoli e ha conosciuto Bianca Pitzorno, Roberto Piumini e Bruno Tognolini. La
sua produzione letteraria è “a misura di bambino” perché il b. si trova rappresentato e racconta il
mondo osservando la realtà nella quale vivono i ragazzi. Offre ai lettori una visione del mondo
pluriprospettica.
Libri per i bambini più piccoli: si caratterizzano per l’entità giocosa e affabulatoria.
“E da quel giorno”(1997), “Quando i babuini andavano al cinema”(1999), “Quando i cani
non avevano la coda”- libri costituiti da vari racconti che cercano di dare dei chiarimenti sugli
animali, spiegando simpatici aneddoti (perché le tartarughe hanno il guscio, i gatti fanno le fusa;
offre tante risposte ai dei “perché” dei bambini.
“Mamma nastrino…Papà luna”(2010) formato testa-coda, costituito da 2 storie: una dedicata
alle madri e una ai padri per rassicurare i b. dell’affetto dei genitori. Le mamme sono legate al figlio
con un nastrino infrangibile e ogni papà ha un patto con la luna per guardare il b. quando lui è
lontano.
“W la mamme buone” affronta il tema della genitorialità ponendo l’attenzione sul ruolo che
ogni madre ricopre per il proprio figlio.
“Nessuno è perfetto”- ironizza sulle aspettative dei genitori di avere bambini maschi
obbedienti, belli, tranquilli e intelligenti, come quelli della pubblicità.
“Dove si nascondono i bambini”- il punto di vista è quello dei b. che scelgono i genitori da
adottare, ossia le persone presso le quali nascere e vivere.
“Che meraviglia!”, “Chi è stato!”- libri senza testo, storie raccontate per immagini.
“Cara terra”, “Caro parco”, “Caro mare”, “Caro fiume”- formato insolito, molto alto e
stretto, con accurate illustrazioni naturalistiche, quasi delle cartoline.
Libri per bambini più grandi: affronta i temi dell’amicizia, la solidarietà, l’amore,
l’adozione, il difficile rapporto con i genitori, la morte. Scrive per il piacere di raccontare le storie;
in molte storie c’è il confronto e lo scambio tra culture diverse, specialmente quella africana e
indiana. Pensa che la genitorialità non è solo un fatto biologico ma soprattutto connesso ai
sentimenti che si sviluppano con il tempo (“Io qui non ci sto”- un bambino indiano, adottato da una
coppia italiana, ha difficoltà, all’inizio, di accettare la nuova famiglia). “Ciliegie e bombe” affronta
il rapporto genitori e figli: un bambino jugoslavo che ha vissuto durante la guerra viene portato in
Italia in un istituto per gli orfani, dopo la morte dei genitori, e cerca di trovare dei nuovi genitori.
“Uffa, che rottura!”- un bambino orfano di madre che vive con un padre molto particolare.
L’amicizia fra bambini di nazionalità diverse: “Cocodrilli a colazione”, “La tigre con le
scarpe da ginnastica”. “Kuri Kuri”- i protagonisti sono alcuni bambini che devono nascere e,
osservando il comportamento dei futuri genitori, rinunciano ad incarnarsi perché questi mancano di
sensibilità e intuizione. “Serpegatto” offre diversi punti di vista in varie storie nelle quali il
protagonista è sempre il Serpegatto, l’amore che esiste da sempre.
Il tema della morte: “C’era una volta il nonno”- un nonno, prima di morire, rivela ai nipoti
che i funerali in Africa sono diversi, si festeggiano con canti e balli. L’autrice parla con estrema
semplicità e libertà della morte. “Kamigalò”- descrive il funerale di una anziana signora portando il
lettore a riflettere sul significato della vita (è diventato spettacolo teatrale per bambini).
Il tema dell’ospedalizzazione: “Andrea e Lù e la zuppa di pesce stellare”(Andrea, ricoverato
all’ospedale fa amicizia con una bambina africana che gli racconta delle storie).
Il tema della natura: “Sulle orme di Gandhi. Storia e storie di Vandana Shiva” (una delle
scienziate più conosciute al mondo che si batte al livello internazionale contro la globalizzazione
liberista; si apprendono il legame con la Natura, la cultura indiana, delle antiche tradizioni e valori).
I diritti dell’infanzia: “Pietro che parlava agli animali” (diritto del sogno e
dell’immaginazione)- un bambino che amava la natura, salva i cinghiali dalla caccia grazie alla sua
fantasia. Diritto alla libertà, inteso in senso universale è presente in “Sognando l’India”- tramite il
racconto mantiene vivo il ricordo del figlio, Khurshid, adottato a 7 anni e proveniente dall’India.
“La bambina strisce e punti”- Ilaria va con i genitori in Etiopia e impara tante cose: a parlare con gli
occhi e ad ascoltare in silenzio, a non farsi trascinare dai pregiudizi e a non vergognarsi del proprio
corpo, a contare è la sostanza delle cose. “L’albero e il bambino”- storia dal tono poetico che coglie
il tempo che passa (dal b. all’adulto).
Lo stile: Mette l’attenzione sul piacere del testo; gli interessa dialogare con i lettori e offrire
loro vari punti di vista della realtà. Scrittura equilibrata, chiara, scorrevole e efficace ma originale,
comunicativa, avvincente e leggera. Scelte stilistiche che producono il coinvolgimento e la
immedesimazione: sintassi paratattica, frasi brevi, dialoghi rapidi, narrazione in prima persona. Le
vicende sono raccontate con ironia e sincerità. I suoi personaggi sono individui liberi, autonomi e
coraggiosi. Leggendo i suoi racconti, il b. imparerà a considerare se stesso e gli altri con
disponibilità e flessibilità aperta verso il nuovo e il diverso.
In equilibrio tra il disegno e il racconto: Nicoleta Costa per i bambini di età
prescolare (Tania Terlizzi)
Nicoleta Costa rappresenta una delle più significative e poliedriche autrici della letteratura
per l’infanzia. La sua produzione è molto ampia, abbordando una molteplicità di argomenti (per
diverse età). Nei libri dedicati all’età prescolare, l’autrice tende a riproporre personaggi ricorrenti.
Linee stilistiche e tematiche prevalenti
La produzione letteraria si caratterizza per essere una produzione in cui immagine e racconto
sono strettamente intrecciati (prima di tutto è una illustratrice). I contributi dell’autrice possono
essere distinti in 2 filoni: da una parte, volumi scritti e illustrati dall’autrice e, dall’altra, quelli
illustrati da lei ma scritti da altri autori. Gli elementi narrativi del testo sono minuziosamente
riportati nella parte iconografica della storia. Le caratteristiche de le sue illustrazioni: estremamente
accattivanti e gradevoli, di immediata fruizione da parte di lettori di diverse età; originali e in
qualche modo “sui generis” rispetto alla tradizionale produzione 0-5; raccontano e costruiscono un
modo di personaggi sospesi tra realtà e fantasia, belli da guardare ma anche utili ad aprire una
finestra sull’immaginario del bambino. I personaggi sono antropomorfizzati (nuvole con occhi e
bocca, conigli che dormono nel letto e leggono delle storie prime di addormentarsi) e vivono come
avventure degli eventi noti (festa di compleanno, gita in campagna ecc.)
Come illustratrice di altri autori: produzione che accompagna filastrocche e brevi storie;
storie e fiabe classiche rivisitate da autori contemporanei. Un esempio: “I tre porcellini” in un
riadattamento di Roberto Piumini. Le illustrazioni di questo libro riescono a riprodurre non solo lo
svolgimento della storia ma anche le sue atmosfere e le sue emozioni.
I personaggi di Nicoleta Costa
Il più famoso e conosciuto è Giulio Coniglio, grazie anche a una rivista a cadenza mensile in
cui l’autrice ed altri collaboratori, mixano storie, filastrocche e giochi logici. Il mondo di Giulio
Coniglio è un insieme di familiare e fantastico, basato sulla presenza di elementi figurativi vicini
all’esperienza concreta dei bambini (gran parte degli elementi figurativi sono “animati”).”Giulio
Coniglio e il pipistrello”: Giulio dorme nella sua casa, dentro un albero, con tende alle finestre. La
luna ha occhi, naso e bocca. Un pipistrello entra in casa e fa amicizia con Giulio che gli legge una
storia. L’intreccio non presenta particolari elementi di suspense ma la semplicità è arricchita dagli
elementi figurativi di accompagnamento.
Un altro personaggio conosciuto è la Nuvola Olga, rappresentata anche lei mentre svolge
azioni familiari conosciute condite da numerosi elementi di fantasia e di invenzione. Le opere di
N.C. sono oggetto di versatilità editoriale (si possono sceglier diversi formati editoriale per la stessa
storia). Annotazioni di marketing: gli elementi figurativi della scrittrice, durante gli anni, hanno
sconfinato il mondo dell’editoria e hanno “contaminato” molti giocattoli, qualche linea di
abbigliamento e una linea di arredamento per bambini, indice di successo e di popolarità invece di
esserne la causa, nato perché l’autrice dimostra in ogni volume il grande amore e il rispetto per il
mondo dell’infanzia. La scrittrice si mette come obbiettivo divertire prima che di insegnare, come
fonte di arricchimento e di crescita constante.
Chiara Rapaccini. Storie a ritmo di…Rap ( di Federica Mantellassi)
Chiara Rapaccini si segnala per l’attenzione posta al rapporto fra adulti e bambini, per la
prospettiva “ad altezza di bambino”che sceglie di raccontare le difficoltà e le esigenze del mondo
infantile. La sua attività comprende disegno, pittura, costruzione di oggetti in legno, progettazione
di bambole, scrittura, realizzazione di cartoni animati per la Rai, collaborazione con alcuni
quotidiani (“Republica”, “Manifesto”), mostre personali a Roma, Milano, Venezia, collaborazione
con teatri e con il Museo dei Bambini di Roma. L’attività di scrittrice è legata alle case editrice
Fatatrac e Emme Edizioni. Il diminutivo Rap indica l’adesione allo stile espressivo incarnato dalla
musica rap, giocato sull’uso creativo della parola e del ritmo.
Esercizi di fantasia
Ha illustrato una serie di opere: “I duelli di Navarra” di Piumini, “I cavalieri del silenzio” di
Fasanotti, alcune opere di Gianni Rodari: “L’omino delle nuvole”, “E nato primo l’uovo o la
gallina?”, “Il vecchio orologio”, “Venti storie più una”, “Polenta fritta”.
Debutta come scrittrice con 2 albi della collana “Le cose impossibili”: &ldquo